tontolina
Forumer storico
Fitch, Italia sotto osservazione per abbassamento rating
25/05/2006 13.30
Fitch ha messo il debito italiano sotto osservazione in Rating Watch Negative per un suo possibile declassamento dall'attuale AA. La decisione, ha spiegato la stessa agenzia di rating, riflette il continuo peggioramento delle finanze pubbliche italiane, le prospettive di medio termine del debito e il declino della competitività dell'economia. Una decisione "in buona misura scontata", secondo il vice ministro dell'Economia, Vincenzo Visco.
L'agenzia di valutazione ha previsto di concludere la revisione del rating sull'Italia nei prossimi 3-5 mesi. L'osservazione sarà concentrata "sulle prospettive di un politica fiscale credibile, sullo stato delle finanze pubbliche e sulle previsioni di medio termine per la crescita economica". Fitch ha anche ricordato che l'Italia nel 2005 ha registrato un deficit al 4,1% rispetto al 3,4% dell'anno precedente in conseguenza di un avanzo primario che è sceso allo 0,5% dal 4,4% del 2000.
"La debolezza economica negli ultimi cinque anni ha contribuito al deterioramento, ma ciò è di poco conforto alla luce della contrazione del tasso di crescita potenziale dell'Italia", ha aggiunto l'agenzia rilevando che, come avviene puntualmente da alcuni anni, anche nel 2006 l'Italia non riuscirà a centrare gli obiettivi di finanza pubblica. Il deficit per l'anno in corso è stato già rivisto dal 3,5% al 3,8% nel dicembre scorso.
Ora Fitch prevede che il deficit a fine 2006 salga al 4,2% con l'effetto di un nuovo aumento del debito che si attesterà poco sotto il 107%, il più elevato tra i Paesi con rating AA a eccezione del Giappone. Inoltre l'avanzo primario dovrebbe salire al 3-3,5% nei prossimi due anni per assicurare che il rapporto tra debito e Pil riprenda il percorso di riduzione che c'è stato tra il 1995 e il 2004.
Dal momento che circa la metà della spesa pubblica è determinata da costi per servizi di carattere sociale, ogni credibile pacchetto di interventi fiscali dovrebbe prevedere una significativa riforma della spesa pubblica che potrebbe richiedere un ampio sostegno politico. La decisione dell'agenzia non sembra toccare particolarmente piazza Affari, tanto che l'indice Mibtel guadagna lo 0,36% a 27.378 punti e l'S&P/Mib sale dello 0,44% a 35.832 punti.
Francesca Gerosa e Antonella Marseglia
http://libero.milanofinanza.it/news/dettaglio_news.asp?id=162562&chkAgenzie=TMFI
25/05/2006 13.30
Fitch ha messo il debito italiano sotto osservazione in Rating Watch Negative per un suo possibile declassamento dall'attuale AA. La decisione, ha spiegato la stessa agenzia di rating, riflette il continuo peggioramento delle finanze pubbliche italiane, le prospettive di medio termine del debito e il declino della competitività dell'economia. Una decisione "in buona misura scontata", secondo il vice ministro dell'Economia, Vincenzo Visco.
L'agenzia di valutazione ha previsto di concludere la revisione del rating sull'Italia nei prossimi 3-5 mesi. L'osservazione sarà concentrata "sulle prospettive di un politica fiscale credibile, sullo stato delle finanze pubbliche e sulle previsioni di medio termine per la crescita economica". Fitch ha anche ricordato che l'Italia nel 2005 ha registrato un deficit al 4,1% rispetto al 3,4% dell'anno precedente in conseguenza di un avanzo primario che è sceso allo 0,5% dal 4,4% del 2000.
"La debolezza economica negli ultimi cinque anni ha contribuito al deterioramento, ma ciò è di poco conforto alla luce della contrazione del tasso di crescita potenziale dell'Italia", ha aggiunto l'agenzia rilevando che, come avviene puntualmente da alcuni anni, anche nel 2006 l'Italia non riuscirà a centrare gli obiettivi di finanza pubblica. Il deficit per l'anno in corso è stato già rivisto dal 3,5% al 3,8% nel dicembre scorso.
Ora Fitch prevede che il deficit a fine 2006 salga al 4,2% con l'effetto di un nuovo aumento del debito che si attesterà poco sotto il 107%, il più elevato tra i Paesi con rating AA a eccezione del Giappone. Inoltre l'avanzo primario dovrebbe salire al 3-3,5% nei prossimi due anni per assicurare che il rapporto tra debito e Pil riprenda il percorso di riduzione che c'è stato tra il 1995 e il 2004.
Dal momento che circa la metà della spesa pubblica è determinata da costi per servizi di carattere sociale, ogni credibile pacchetto di interventi fiscali dovrebbe prevedere una significativa riforma della spesa pubblica che potrebbe richiedere un ampio sostegno politico. La decisione dell'agenzia non sembra toccare particolarmente piazza Affari, tanto che l'indice Mibtel guadagna lo 0,36% a 27.378 punti e l'S&P/Mib sale dello 0,44% a 35.832 punti.
Francesca Gerosa e Antonella Marseglia
http://libero.milanofinanza.it/news/dettaglio_news.asp?id=162562&chkAgenzie=TMFI
