Saunders
Member
'azzo ne so, guarda su gugol
Mah, trovo solo roba vecchiotta e nomi dimenticati, copincollo un pezzo (del 2002) a titolo esemplificativo, dopo parmalat l'ho troncato per indulgenza...
Reno de Medici: nuovo
obiettivo di Giribaldi

Mentre sta cercando di portare a casa il frutto delle sue ardite scorribande su It Holding, l'anziano raider torinese avrebbe già individuato la prossima società su cui organizzare un'incursione: la Reno De Medici, di cui, secondo alcuni, avrebbe già in mano tra il 7 e il 10% del capitale.
di GIUSEPPE TURANI


Da Affari&Finanza, La Repubblica, di lunedì 6 maggio
Milano. In piazza Affari dicono che Luigi Giribaldi, l'anziano raider torinese (residente però a Montecarlo), mentre sta cercando di portare a casa il frutto delle sue ardite scorribande su It Holding, avrebbe già individuato la prossima società su cui organizzare un'incursione. Si tratta della Reno De Medici. Per la verità, Giribaldi avrebbe già fatto qualcosa di più che individuarla: avrebbe già in portafoglio una quota fra il 7 e il 10 per cento della società. Adesso si tratta di andare avanti. Ma alcuni movimenti recenti di Borsa della Reno De Medici fanno appunto sospettare che Giribaldi, ultimo raider di piazza Affari, stia già lavorando in quel senso.
Non si è mai capito bene, per la verità, perché Antonio D'Amato abbia liquidato in così malo modo Emma Marcegaglia, estromettendola dal vertice della Confindustria (dove era consigliere per l'Europa). Se ne sono dette tante, ma sembra che la spiegazione sia fra le più semplici del mondo. La Marcegaglia non aveva fatto mistero di non essere allineata con il suo presidente nell'ossessione per la riforma dell'articolo 18. Da qui la crescente ostilità di D'Amato. Dopo la sua liquidazione, la Marcegaglia avrebbe spiegato, ridendo, a alcuni amici che, per la verità, il suo dissenso era in tutto e per tutto simile a quello di Marco Tronchetti Provera, per non parlare di quello di Paolo Fresco e di Paolo Cantarella. Solo che quelli sono quelli. E quindi sono rimasti dov'erano. Lei, invece, ha pagato per tutti l'ira repressa di D'Amato.
Piccoli, ma interessanti successi di Borsa di una società che di solito si trascura, la Cto, un'azienda guidata da Marco Madrigali. La ragione del risveglio della Cto sta nel fatto che questa società produce videogiochi. Poiché il settore è entrato in fermento a causa della guerra che si è aperta fra le major del settore (Microsoft, Nintendo, Sony), questo ha riacceso l'interesse per chi produce il software per queste macchine. Insomma, se corrono le playstation, si sono detti in piazza Affari, perché non far correre anche la Cto?
Continua la sfortuna della Olivetti. Se a metà marzo il titolo stava ancora verso 1,5 euro, venerdì pomeriggio stava precipitando verso quota 1,2 euro. E in molti dicono che ormai il traguardo di 1 euro per azione è a portata di mano. Da metà marzo a oggi, comunque, la perdita accumulata dal titolo sfiora il 20 per cento. In tutto questo il management e i problemi della società c'entrano poco. Quello che conta è che ormai la gente come sente parlare di telecomunicazioni, tocca ferro. E vende.
Se i big dell'economia italiana hanno fortune avverse in Borsa e presso gli analisti, chi invece continua a godere del favore dei centri di ricerca è Callisto Tanzi con la sua Parmalat. Sono un po' tutti convinti che la società (old economy, distribuisce latte e merendine) abbia davanti a sé un futuro molto interessante e in crescita. Eptasim, ad esempio, ne ha alzato il target price da 3,3 a 4,1 euro. In realtà, Parmalat è già arrivata a quei livelli, in Borsa. Ma gli analisti di Eptasim sono convinti che in avvenire potrà crescere ancora. Gli analisti di Rasfin sono ancora più decisi. Il loro target price per Tanzi è addirittura di 4,4 euro e consigliano di comprare un po' di titoli. Alla Rasfin sostengono che Parmalat vale molto meno dei suoi concorrenti europei e, aggiungono un po' maliziosi, non è detto che la famiglia Tanzi ne abbia sempre il controllo totale. Potrebbe scendere sotto il 50 per cento, portandosi al 43 per cento. Insomma, Parmalat, oltre a essere una buona azienda, presto potrebbe anche diventare contendibile. Evviva.
la Repubblica/lf_ottovolante: Reno de Medici: nuovo obiettivo di Giribaldi