Ma un uomo acquista fascino kon questa?

UNA DOMANDA IMPORTANTISSIMA
IN QUESTO UTILE THREAD

CORREDATA DI RISPOSTA PERSONALE



Ma SE:
1) ritenessimo ingiusto valutare i nostri simili dalle auto che essi guidano,
2) in quanto l'auto non è altro che un feticcio che "veste" una persona
3) e che non cambia la natura della persona stessa,
4) MA volessimo invece comprendere l'intima natura dei nostri interlocutori,
5) privilegiando la sostanza rispetto alla forma, il contenuto rispetto al contenitore,
Potremmo dirci veramente capaci di farlo?







Secondo me NO.


Dovremmo riuscire a ignorare non solo l'auto da cui sbarca il nostro interlocutore, ma anche come si veste, come si pettina, come gesticola.
Dovremmo riuscire a ignorare il tono della sua voce, se parla con fare da istrionico oratore o se balbetta intimidito, concentrandoci solo sul messaggio.

Secondo me non ce la si fa.

Considerare pregiudizievolmente "un ammirevole magnate" o "un truzzo sfigato" chi sbarca da una Ferrari/Cayenne/Lambo sarebbe un errore, è un errore, ma è un errore umano.
A chi non è umano [non nel senso che è una bestia, ma che è un robò], io stacco pace.

Quindi: che lo si voglia o no, l'auto (come i vestìti, i capelli, la gestualità, la retorica) è un elemento che concorre a definire una personalità. Uno dei tanti.


Augh.
 
nessuno spreko di intelligenza, la kompra perkè può! Magari è appassionato di auto e ora grazie alla sua intelligenza può permettersi delle soddisfazioni.
Sai kosa penso :mumble: hai molte renitenze ad ammettere e digerire la realizzazione altrui....

Ma, guarda, la realizzazione altrui a me fa solo piacere, solo che non vedo l'auto come un punto di arrivo o un mezzo per affermare di essere "realizzati" in qualcosa:mumble:

Considerazione molto nobile.

Converrai però che dagli anni '80 in poi il mondo è andato da tutt'altra parte.

Non sono molte le persone che ti considerano per la bellezza interiore.

Un grammo di apparire vale più di un chilo di essere.

Purtroppo.

Purtroppo è vero, ma solo all'inizio. Sono fiduciosa e secondo me, passato il primo superficiale contatto, le relazioni tra persone (relazioni di tutti i tipi) nella stragrande maggioranza dei casi vanno avanti perché la sostanza vale più dell'apparire.
Ci sarà sempre l'eccezione, ma nelle relazioni "vere", la sostanza prevale nettamente sull'apparenza.
 
oddio... non mi interessa molto dare spiegazioni a un matematico... ma dovendo aspettare 20 minuti per far cuocere il riso, vorrei scriverti una cosa che forse non riuscirei a esprimere con la mia voce sepolcrale... stamattina sentendo il tg a proposito di quella bambina di 12 anni suicida perché grassa hai detto: "noi ciccione siamo più oppresse, martirizzate e tormentate dei gay, non esiste un fat pride"... non ti ho risposto: "allora perché continui a mangiare senza regole, né autocontrollo, senza curarti per niente di tutti i miei sforzi per ridurre il tuo peso, per proteggere la tua salute, che metti a rischio in un modo così irresponsabile e incosciente?"... sarebbe stato controproducente... però ripensandoci questo nesso che hai stabilito tra grassezza e omosessualità mi ha fatto pensare... noi non siamo una coppia eterosessuale molto rappresentativa dell'eterosessualità... io sono sempre stato uno sfigato, finocchio fallito e immaginario, impotente anche come segaiolo, vergine ateo, pur avendo un ***** tanto tempo fa abbastanza grosso... insomma la mia omosessualità derivava in parte dall'inettitudine, in parte da narcisismo intellettualoide, in parte da un infinito rabbioso odio contro l'esistente... quello che è commovente nella tua omosessualità (tutta platonica, casta e immaginaria) è che nasce dall'obbedienza... dall'obbedienza a tuo padre, che voleva un figlio maschio, che ti tratta da maschio... per piacere a tuo padre dovevi limitare il peccato d'essere femmina: non uscire coi ragazzi, non far parte di un gruppo... però l'obbedire a tutte le regole è impossibile... perché le regole sono contraddittorie... e la solitudine è una colpa, una vergogna da espiare, un'illegalità... credo che tu menta quando dici che mangiare per te è un piacere... è un mezzo per cancellare il tuo genere,
per castrarti, per autodistruggerti... sei come Origene e io sono troppo pippa per aiutarti, per convincerti della tua innocenza...

Signori, ve lo dico: quest'uomo per me puo' andare a piedi tutta la vita, non lo cambierei col Sultano del Brunei.
 
Ma, guarda, la realizzazione altrui a me fa solo piacere, solo che non vedo l'auto come un punto di arrivo o un mezzo per affermare di essere "realizzati" in qualcosa:mumble:

non punto di arrivo, nom mezzo d' affermazione ma vezzo di un acquisito tenore sociale. Non vuoi l' auto, benissimo kambiamo stereotipo e mettiamoci la villa in versilia o in kosta smeralda, kosì è meno kafone? Sei meno renitente?!

Sapevo aprendo il 3d già la tua risposta, altrimenti non lo aprivo nemmeno.
 
non punto di arrivo, nom mezzo d' affermazione ma vezzo di un acquisito tenore sociale. Non vuoi l' auto, benissimo kambiamo stereotipo e mettiamoci la villa in versilia o in kosta smeralda, kosì è meno kafone? Sei meno renitente?!

Sapevo aprendo il 3d già la tua risposta, altrimenti non lo aprivo nemmeno.

:rolleyes:
Giovakkino, quel che un uomo HA, viene sempre DOPO quello che E'. Quando ho capito che un uomo E', allora, posso fermarmi a guardare anche quello che HA e a gioirne, se è il caso.
 
Ma poi perché criticare o alzare gli occhi al cielo perché contesto un modo di agire? Perché pensare che una persona finga o faccia la "buonista" quando dice una cosa che, invece, non è "buonista", ma giusta e nella quale crede?
E perché pensare che tutti debbano per forza amalgamarsi al pensiero definito maggioritario ma che è solo uno stereotipo, qualcosa che va cambiato?

:mmmm:
 
Luce? Trattasi della classica argomentazione dell'uomo che sente di non avere niente, ma niente del tutto, per interessare davvero a una donna, per cui trova sollievo nell'illusione che se le donne non lo ca.gano e' perche' non ha soldi, e se lo cagano e' perche' ce li ha, perche' sotto sotto sono tutte put.tane. Purtroppo la realta' e' diversa. La realta' e' che la maggior parte delle donne non sono affatto put.tane, ma che ci sono parecchi uomini che possono interessare solo a una put.tana, sempre che abbiano in tasca qualche carta da cinquanta.

Che palle gli sfigati, rimestano sempre la stessa fiacca minestra argomentativa...:rolleyes:

embè? meglio uno sfigato coi soldi
che uno sfigato povero :D

quanta ipocrisia ...le donne si dividono sostanzialmente in due categorie
quelle che mano gli uomini di successo (non necessariamente i soldi)
perché vedono nel successo la promessa di una vita agiata
e le altre che cercano la prestanza fisica la bellezza i "fighi"
e diciamo che le seconde sono anche più simpatiche perché sembrano
delle etterne 15 enni...
 

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