ma vaffanc Cina!

scusate ma non ho il coraggio di guardare. immagino qualcosa di nefando ma non voglio vedere.

(AGI) - Firenze, 25 mar. - E' partita da poche ore su www.petitiononline.com/fortibet la campagna di solidarieta' al popolo tibetano promossa dal Gruppo EveryOne: un movimento internazionale che promuove il boicottaggio delle Olimpiadi di Pechino del prossimo agosto e un appello ad atleti, federazioni sportive, giornalisti e artisti affinche' sospendano ogni relazione sportiva e culturale con la Repubblica Popolare Cinese, fino a quando la repressione nei confronti di un popolo pacifico non avra' fine. "La comunita' internazionale sembra spaventata dall'ipotesi-boicottaggio, perche' gli interessi economici e politici che ruotano intorno ai Giochi Olimpici sono enormi. Mostrarsi vili e indifferenti di fronte a una tragedia di proporzioni immense, tuttavia, sarebbe il piu' grave degli errori e renderebbe tutti noi complici dei carnefici", dichiarano i leader del Gruppo EveryOne Roberto Malini, Matteo Pegoraro e Dario Picciau. "Fino a ora - spiegano gli attivisti - sono rimaste inascoltate le raccomandazioni promosse dalle organizzazioni per i diritti civili e da alcune forze politiche internazionali, come a nulla e' purtroppo l'appello del Dalai Lama alle autorita' Cinesi perche' abbandonino l'uso della forza per reprimere le pacifiche e democratiche proteste del popolo tibetano. Invitiamo le nazioni, le federazioni sportive, i singoli atleti, i giornalisti sportivi, i tifosi a riflettere attentamente sull'eventualita' di ignorare la sofferenza e i lutti che colpiscono i tibetani per celebrare i Giochi Olimpici come si fa ogni quattro anni. Che valore avrebbero" continuano "le performance degli atleti? Che suono avrebbero gli inni nazionali? Che luce rifletterebbero le medaglie?". Il Gruppo EveryOne promuove inoltre l'iniziativa "Pechino 2008. Medaglie d'Oro per i Diritti Umani", assegnando medaglie d'oro (che saranno coniate in metallo dorato a cura del Gruppo) a tutti gli atleti che decideranno di non partecipare ai Giochi Olimpici o ad altre manifestazioni sportive in Cina, in solidarieta' alla popolazione del Tibet. Le Medaglie d'Oro saranno assegnate e consegnate anche ai giornalisti, agli intellettuali, agli artisti che parteciperanno alla Petizione e alla campagna, boicottando relazioni di cultura o spettacolo con il governo degli oppressori. La prima medaglia e' stata assegnata a Bernard Henry-Levy, fondatore della Nuova Filosofia e sostenitore del boicottaggio dei giochi olimpici in Cina.
(AGI)
 
è morto un monaco tibetano per lo sciopero della fame.

ieri sera ero al telefono con un'amica che riesce a ricevere qualche notizia dal Tibet. mi ha fatto sapere che sulla strada sotto un monastero che ospita una trentina di monaci campeggiano 200 militari cinesi.
questi sono entrati ed hanno portato via tutte le foto del Dalai Lama. detenere una foto di questo "pericoloso terrorista" è contro la legge cinese; così loro hanno fatto rispettare la legge! quando si dice "il senso del dovere!"...

costringere la nomenclatura cinese a cambiare mi sembra cosa impossibile. non saranno certo dei poveri preti o dei giornalisti che se ne andranno via a fine olimpiade a costringere gli aguzzini cinesi al rispetto per gli esseri umani...
 
sig. Ambasciatore Dong Jinyi

Ambasciata Cinese

Via Bruxelles, 56

00198 Roma Italia


Mail: [email protected]

Fax 0039 06 85352891


Oggetto: Libertà per il Popolo Tibetano

Esprimiamo la nostra preoccupazione per gli incresciosi fatti che stanno accadendo
a Lhasa in Tibet con la feroce e ingiustificata repressione di manifestanti pacifici che
chiedono il giusto riconoscimento del loro diritto all'Autonomia nella loro patria e
terra Tibetana.

Chiediamo che la repressione cessi e che si apra un dialogo con le popolazioni locali
per il riconoscimento dei loro diritti di vivere in pace e per il rispetto della loro cultura
e tradizione.

CITTADINI ITALIANI PER LA SOLIDARIETA' CON IL POPOLO TIBETANO

Le vostre firme
 
----- Original Message -----
From: Mauro =iorucci
To: Undisclosed-Recipient:; =/DIV>
Sent: Wednesday, March 19, 2008 5:55 PM
Subject: Fw: da Amnesty



----- Original Message -----
From: Simona
Sent: Wednesday, March 19, 2008 3:51 PM
Subject: da Amnesty


Care e cari,

a seguito delle =roteste scoppiate lunedì 10 marzo in Tibet in cui sono stati arrestati =umerosi monaci tibetani, Amnesty International ha lanciato oggi un'azione urgente in =avore di 15 monaci arrestati e
scomparsi.

Si tratta di Samten, Trulku =enpa Rigsang, Gelek Pel, Lobsang, Lobsang Thukjey, Tsultrim Palden, Lobsher, =hurden, Thupdon, Lobsang Ngodup, Lodoe, Thupwang, Pema Garwang, Tsegyam e Soepa, =n carcere dal 10 marzo per aver preso parte a una manifestazione pacifica = Barkhor, Lhasa, la capitale della Regione autonoma tibetana. Non si =anno ulteriori informazioni sul luogo in cui sono detenuti né su eventuali =ccuse formulate nei loro confronti e Amnesty International teme rischino di =ubire torture e altri maltrattamenti.

Vi chiediamo di firmare e far =irmare l'appello per la loro carcerazione alla pagina:
http://www.amnesty.it/appelli/azioni_urgenti/Tibet?page=azioni=urgenti


BACKGROUND:

Le proteste sono scoppiate lunedì 10 =uando circa 400 monaci hanno marciato dal monastero di Drepung verso Lhasa, chiedendo la =ine della campagna governativa che costringe i monaci ad abiurare il Dalai =ama e a subire propaganda politica. Oltre 50 di loro sono stati arrestati nel =orso della marcia. I monaci di altri monasteri sono scesi in strada chiedendo =a scarcerazione degli arrestati. Le proteste hanno dato vita a disordini a =hasa e in altre zone del paese.

La polizia e i soldati hanno lanciato =as lacrimogeni, hanno assalito i
dimostranti e hanno esploso proiettili =el tentativo di disperdere la
folla. Venerdì le proteste a Lhasa hanno =ssunto un carattere violento.
Fonti ufficiali cinesi hanno annunciato la =orte di 10 persone, per lo più uomini d´affari di Lhasa. Voci non confermate =anno riferito di un numero maggiore di vittime.

A Lhasa vige il coprifuoco e i =egozi sono chiusi. La città è stata
isolata tramite posti di blocco, =entre il centro è presidiato da veicoli blindati e mezzi della polizia. Le =orze di sicurezza hanno anche circondato tre importanti monasteri di Lhasa, =ostringendo i monaci a serrarsi all´interno e picchiando chi tentava di uscire. I =onaci del monastero di Sera hanno iniziato uno sciopero della fame per costringere = militari cinesi a sciogliere l´assedio.

Proteste pacifiche di =ibetani si sono svolte anche in Nepal e in India.
Qui, dimostranti che =ntendevano marciare verso il confine cinese sono stati fermati e arrestati. A =athmandu, la capitale nepalese, le
manifestazioni sono state sciolte con violenza = alcune persone sono state trattenute in carcere per breve tempo, =icchiate e sottoposte a ulteriori maltrattamenti.


Amnesty International
Sezione Italiana
 
A chi pensa che i Tibetani possano ottenere risultati significativi con metodi pacifici e nonviolenti si può rispondere con la celebre frase do Mao Zedong: "il potere politico nasce dalla canna del fucile"
 
risparmier ha scritto:
A chi pensa che i Tibetani possano ottenere risultati significativi con metodi pacifici e nonviolenti si può rispondere con la celebre frase do Mao Zedong: "il potere politico nasce dalla canna del fucile"

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"occhio per occhio: tutto il mondo diventa cieco!"
 
notizie dal TIBET

da fonti della resistenza non-violenta tibetana mi sono arrivate queste notizie che non troverete su nessun media, in quanto hanno viaggiato quasi di bocca in bocca fino ad oltre confine.
ovviamente taccio sulle mie fonti.

"dopo gli scontri di Lhasa ci sono state molte manifestazioni pacifiche nel resto del Tibet.
in particolare ho ricevuto informazioni sulla zona di Pen-bo. in questa regione i monaci di un monastero hanno organizzato una manifestazione a cui hanno partecipato 10.000 tibetani. la polizia non è intervenuta e tutto s'è svolto pacificamente.
tuttavia i militari cinesi il giorno seguente hanno arrestato un centinaio di monaci, lasciando nel monastero solo i 3 monaci più anziani.
a tutt'oggi non si hanno più notizie di loro.
i tibetani hanno chiesto di pregare per la loro sorte.

grazie dell'attenzione
 

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