Franzo
PELO e CONTROPELO
@ Gast
Ecco :
La seconda stretta monetaria dopo quella varata il dicembre scorso negli USA potrebbe non arrivare a settembre, dopo la divulgazione dei dati payrol di agosto, quando sono stati creati 151.000 posti di lavoro, molti meno delle attese (Bloomberg stimava un dato sui 180.000), anche se il tasso di disoccupazione è rimasto stabile al 4,9%. Il dato evidenzia un deciso rallentamento rispetto ai 255.000 posti creati a luglio e ai 271.000 di giugno (da 235.000 e 292.000 delle stime preliminari).
Invariato al 62,8% il tasso di partecipazione al lavoro, che comunque resta il più basso degli ultimi 40 anni, mentre si registra una lieve crescita del numero dei lavoratori part-time involontari dai 5,94 milioni di luglio a 6,05 milioni di unità. Si tratta di quegli occupati a tempo parziale, che pur volendo lavorare a tempo pieno non trovano un impiego full-time. La loro evoluzione è costantemente monitorata dalla Federal Reserve per capire meglio il reale stato di salute del mercato del lavoro. Includendo anche i 576.000 “scoraggiati”, ovvero quanti non hanno un lavoro e nemmeno lo cercano, il tasso di disoccupazione salirebbe al 9,7%. Di questi, 2 milioni sono i disoccupati di lungo termine, cioè alla ricerca attiva di un lavoro da almeno 6 mesi, come a luglio.
ricordi che eri incerto sul significato ?
Ecco :
La seconda stretta monetaria dopo quella varata il dicembre scorso negli USA potrebbe non arrivare a settembre, dopo la divulgazione dei dati payrol di agosto, quando sono stati creati 151.000 posti di lavoro, molti meno delle attese (Bloomberg stimava un dato sui 180.000), anche se il tasso di disoccupazione è rimasto stabile al 4,9%. Il dato evidenzia un deciso rallentamento rispetto ai 255.000 posti creati a luglio e ai 271.000 di giugno (da 235.000 e 292.000 delle stime preliminari).
Invariato al 62,8% il tasso di partecipazione al lavoro, che comunque resta il più basso degli ultimi 40 anni, mentre si registra una lieve crescita del numero dei lavoratori part-time involontari dai 5,94 milioni di luglio a 6,05 milioni di unità. Si tratta di quegli occupati a tempo parziale, che pur volendo lavorare a tempo pieno non trovano un impiego full-time. La loro evoluzione è costantemente monitorata dalla Federal Reserve per capire meglio il reale stato di salute del mercato del lavoro. Includendo anche i 576.000 “scoraggiati”, ovvero quanti non hanno un lavoro e nemmeno lo cercano, il tasso di disoccupazione salirebbe al 9,7%. Di questi, 2 milioni sono i disoccupati di lungo termine, cioè alla ricerca attiva di un lavoro da almeno 6 mesi, come a luglio.
. Ad onor del vero, però, i margini indicati il 11 agosto restano questi: 
