MANCANO 3 KG A NATALE

Leggete bene.
Il dato di fondo è l'eliminazione di certe attività, spostando le attività su quello che vogliono "loro".
Dio ci liberi da questo elemento e dall'oppressione europea. Ora o mai più.


Queste sono dichiarazioni di Mario Draghi.

Penso sia importante soffermarsi a lungo sulle dichiarazioni dell’ex presidente della Banca Centrale Europea (Bce)
nel suo ruolo di co-presidente del gruppo di lavoro G30 sulla rivitalizzazione delle imprese;
dai lavori di tale Gruppo emerge un primo convincimento diffuso:

attualmente nessuno è in grado di dire quali attività economiche potranno essere effettivamente redditizie

nell’era post pandemica e a quali cambiamenti dovranno andare incontro le aziende per adattarsi al nuovo ambient
e.


Il Gruppo dei 30 ricordo è un organismo indipendente che mette insieme a livello globale le figure di spicco del pubblico, del privato e del mondo accademico.

Sempre nel rapporto emerge un primo incoraggiamento ad avviare un processo
per distinguere le attività che possono avere un futuro e quelle che invece rischiano di non averlo.


In particolare, Mario Draghi precisa:

“Bisogna agire urgentemente, perché la crisi di liquidità che sta emergendo già erode la forza delle attività economiche in molti Paesi.
Il problema è peggiore di come appare in superfice, visto che il massiccio afflusso di liquidità
e la confusione indotta dalla natura senza precedenti di questa crisi stanno mascherando la reale portata del problema.
Siamo sull’orlo di un precipizio di insolvenze, specialmente di piccole e medie imprese,
soprattutto quando i programmi di sostegno andranno a terminare e il patrimonio netto delle aziende sarà divorato dalle perdite.
I crediti deteriorati sono una minaccia soprattutto per la capacità delle banche di sostenere l’economia”.


Queste cose, ripeto, le ha dette Mario Draghi.


Draghi manifesta due preoccupazioni una sulla dimensione attuale della crisi,
l’altra sul teatro socio-economico che prende corpo a valle della crisi stessa.

Sembra quindi davvero strano che mentre nel nostro Paese si dibatte sulla task force per il Recovery fund,
spunti questo intervento dell’ex presidente della Banca centrale europea Mario Draghi
e si assista alla presentazione di un rapporto sul sostegno alle imprese del G30,
nel quale Draghi mette in guardia dai rischi della “nuova era”.

Nei prossimi mesi, si precisa nel rapporto, “saranno necessarie scelte che potrebbero cambiare profondamente le economie”.

La prossima fase sarà quella delle scelte.

Chi dovrà decidere quali compagnie dovranno essere aiutate?”

Nel rapporto, curato anche dall’economista Raghuram Rajan, governatore della banca centrale indiana,
si mette in guardia dalla seconda fase; in particolare si precisa:


“Se fino ad oggi il problema è stato quello della liquidità delle imprese, ora c’è il rischio di impiegare le risorse pubbliche, che sono scarse, nel sostenere “imprese zombie”.


In Germania il dibattito sul tipo di sostegno alle imprese è già in atto.

In Italia per il momento resta confinato agli uffici del ministero dell’Economia e delle Finanze.

Il “Decreto legge Ristori cinque”, che vedrà la luce, come preannunciato, a gennaio,
oltre a necessitare di un nuovo scostamento di bilancio, dovrebbe superare la logica dei codici Ateco
(la combinazione alfanumerica che identifica le attività) e si dovrebbe allargare la platea delle imprese interessate.

Le speranze italiane sono riposte soprattutto sui 209 miliardi del Recovery fund.


La preoccupazione delle istituzioni europee è che le risorse siano utilizzate male.


Anche pochi giorni fa il commissario agli Affari economici della Unione europea, Paolo Gentiloni,
ha fatto capire che il ritardo dell’Italia nel presentare il piano non è un problema.

Ma che poi “sarà necessario guardare i singoli progetti”.


Ma nel documento del G30, nella parte curata da Draghi, ci si preoccupa di più della immagine che i singoli Paesi
avranno a valle della pandemia e si cerca in tutti i modi di svegliare anche il nostro Paese
dall’attuale stato di torpore programmatico che lo caratterizza ormai da sei anni.

In realtà, Draghi teme l’assetto socio economico del Paese a valle della pandemia, lo teme, a mio avviso,
perché ancor prima della pandemia i Governi da Matteo Renzi in poi

avevano pensato essenzialmente a strategie di sopravvivenza,

avevano pensato a strategie di ampio recupero del consenso e della completa assenza di logiche strategiche di medio e lungo periodo,

avevano in realtà preferito ricorrere a trasferimenti in conto esercizio e non in conto capitale.


Senza dubbio, sia la diagnosi che la terapia che Draghi prospetta è valida ma difficilmente troverà la condivisione
dell’attuale compagine di Governo perché fa paura pensare ad una immagine del Paese ad un anno data,
cioè a quando bisognerà riattivare una macchina che, ripeto fino alla noia, non è ferma dal mese di marzo 2020,
a causa della pandemia, ma dal 2015.

E le soglie del debito e quella del deficit, se lette solo fra un anno,
superano il livello già patologico attuale e compromettono in modo irreversibile la credibilità del nostro Paese.


Ha ragione Draghi: siamo sull’orlo del precipizio e sarebbe utile da subito, proprio come detto nel rapporto G30,

identificare i possibili scenari dell’assetto che il Paese verrà ad avere dopo la pandemia

e contestualmente indicare la serie di strategie da adottare per uscire da uno stato comatoso

che, se non risolto al nostro interno, ci porterà automaticamente verso interventi esogeni,

verso azioni che la Unione europea, per evitare di incrinare l’intera Eurozona, sarà costretta ad invocare.




Questo è terrorismo mediatico a tutti gli effetti, un prodotto che il ministero dell’Economia e delle Finanze dovrebbe approfondire,

perché nel 2021 i provvedimenti da prendere non saranno facili, non saranno indolori e, purtroppo, non saranno popolari.
 
Altro articolo da leggere bene, per capire cosa stanno organizzando questi pezzi di sterco.


Raffaele Guariniello, magistrato e giurista italiano ha dedicato la sua carrierra alla tutela della salute.

"Tutelare la salute significa vaccinare il maggior numero possibile di persone",
afferma il magistrato in un'intervista rilasciata al Fattoquotidiano
sottolineando che non si tratta di "un'indicazione 'morale', è ciò che prevede la legge".

Pertanto, il mancato rispetto di un obbligo prevede sanzioni, anche molto serie, come il licenziamento.

Per chi non lo sapesse, il principio per cui nessuno può essere obbligato a un trattamento sanitario se non per disposizione di legge è previsto dalla Costituzione.



Ma qual è questa norma che lo prevede?

Il discorso è un po' articolato, ne ho scritto sul prossimo numero di Diritto & Pratica del Lavoro e riguarda il Testo Unico della Sicurezza sul Lavoro",

afferma Guariniello che, in particolare, cita l'articolo 279 che impone al datore di lavoro di mettere a disposizione
"vaccini efficaci per quei lavoratori che non sono già immuni all'agente biologico, da somministrare a cura del medico competente".



Come stabilito da due decreti legge che hanno recepito una direttiva europea,
il Covid-19 rientra nella categoria degli "agenti biologici" ed è compreso nel gruppo dei più insidiosi.


Quindi, secondo queste norme, dal momento che sarà disponibilie per tutti un vaccino anti-Covid (l'agente biologico),

il datore di lavoro è tenuto ad adeguarsi e mettere "a disposizione" vaccini efficaci.


I numeri sono mostruosi perché si parla di milioni e milioni di persone, dipendenti (e non) privati e pubblici.

La legge, però, dice "mettere a disposizione", di fatto non obbliga nessuno a vaccinarsi.


"Vero, ma la stessa norma impone al datore di lavoro 'l'allontanamento temporaneo del lavoratore'
in caso di inidoneità alla mansione su indicazione del medico competente", sottolinea Guariniello.



Un altro punto complesso ed interessante riguarda il medico,
al quale toccherebbe l'ingrato compito di giudicare non idoneo qualcuno se il datore di lavoro,
proprio su parere del medico competente, ha messo a disposizione il vaccino poi rifiutato dal lavoratore:
in questo modo, la sorveglianza sanitaria rischia di danneggiare i lavoratori.

"No, anzi, al contrario. La sorveglianza sanitaria non serve solo a tutelare il singolo lavoratore, ma anche tutti gli altri.
La Corte Costituzionale lo ha ribadito più volte: la tutela della salute è un diritto dell'individuo e un interesse della collettività", incalza Guariniello.


Rimane il fatto che nessuno ha ancora obbligato il lavoratore "ribelle" a vaccinarsi.


La legge prevede l'obbligo di allontanare il lavoratore e di adibirlo ad altra mansione, ma solo 'ove possibile'.

La Cassazione ritiene che tale obbligo di repechage (ripescaggio) non può ritenersi violato

quando la ricollocazione del lavoratore in azienda non è compatibile con l'assetto organizzativo stabilito dall'azienda stessa".



In pratica, il datore di lavoro è obbligato a predisporre misure organizzative per tutelare il lavoro

ma, se non sarà possibile, si rischia la rescissione del rapporto di lavoro.


L'ultima soluzione sarebbe, quindi, il licenziamento? In teoria, ma in pratica no.


"Lo stato di emergenza non consente i licenziamenti, il lavoratore fragile ha diritto allo smart working.

Ma in futuro il problema potrebbe presentarsi", afferma il magistrato, perché

"qualcuno potrebbe lamentare la violazione della libertà personale di non sottoporsi al vaccino ma per avere ragione dovrebbe prima cambiare la legge".
 
Pur di non perdere la pagnotta sono stati e sono disposti a tutto.

"Renzi ha sbagliato mossa", ha spiegato un deputato del Partito democratico definito"autorevole" ad Affari Italiani.

"Se avesse aspettato fino alla fine del mese per scrivere tutti insieme il patto di legislatura,
senza polemiche, ora Conte sarebbe all’angolo. E invece è voluto partire prima per avere tutti i riflettori solo per lui".


Insomma, troppe manie di protagonismo dell'ex sindaco di Firenze, cosa che avrebbe causato una reazione tra i dem.

"Ma è andato oltre, ha spinto all'angolo il premier e così ci ha costretto a difenderlo e soprattutto ci ha divisi".


"Quanto a Renzi, non so come farà a uscire da questo cul de sac in cui si è messo. Anzi, ci ha messo.
Sta già iniziando a dire che la crisi non la fa ora, ma a maggio, quando ci sarà il semestre bianco e le camere non possono essere sciolte".



Ferito nell'orgoglio, quindi, l'uomo del mancato abbandono alla politica dopo la batosta referendaria trama nell'ombra.
 
Con due figli cuochi auguro che questo governo di finti tonti cade a breve per far posto a chi cura gli INTERESSI delle piccole p.iva, interi settori stanno FALLENDO altro che ristori che non coprono minimamente le perdite.
per tutelarci dobbiamo lottare per mantenere la liberta' oggi negata e quel benessere generato in decenni di sacrifici, che questi sinistroidi stanno distruggendo in pochi anni.
Buone feste al miglior fol di IO
 
Ogni volta mi pongo la stessa domanda. Il neurone dov'è ?

Sono due giovanissimi gli escursionisti che hanno tenuti impegnati i soccorritori nel tardo pomeriggio di quest'oggi, sabato 26 dicembre.

Si tratta di un 18enne e di un 22enne: erano partiti dalla località San Tommaso,
a piedi erano risaliti lungo un canale attraverso il Monte Rai, nella zona del Sasso Malascarpa.
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Poi hanno deciso di prendere una deviazione per salire in cima a una cresta ma si sono trovati in difficoltà,
non riuscivano più a scendere e nemmeno a salire.

La centrale, intorno alle 17:00, ha allertato il Cnsas, XIX Delegazione Lariana: dieci tecnici di Valmadrera e Canzo,
del Triangolo Lariano, sono partiti con il fuoristrada; un’altra squadra ha raggiunto a piedi,
da San Tommaso, il posto dove i ragazzi erano incrodati.

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Con manovre tecniche prima li hanno raggiunti e poi calati dalla cresta fino alla base della parete, dove c’è il sentiero.

Infine, li hanno accompagnati a piedi fino a un punto in cui li attendevano i familiari.

Mobilitati altresì i vigili del fuoco con due squadre SAF in supporto ai tecnici del soccorso alpino.
 
Uno dei motivi per i quali non tengo addebiti automatici.



È la fine di quelle «piccole forme di flessibilità» che, soprattutto in tempi di Covid,
possono servire a famiglie e imprese «per far fronte ai pagamenti di utenze o altri adempimenti,
come gli stipendi e contributi previdenziali, rate di finanziamenti e mutui».


A segnalare uno degli effetti delle nuove norme dettate dall'Eba, l'autorità bancaria europea, è il centro studi di Unimpresa.

Da gennaio, in caso di conti in rosso, anche per piccole somme, gli addebiti automatici non saranno più consentiti.


Se i clienti non avranno sufficienti disponibilità liquide sui loro depositi,
le banche potranno fermare il pagamento di utenze, stipendi, contributi previdenziali, rate di finanziamenti.

Alle banche il compito di bloccare il trasferimento e cancellare il relativo Rid.


È un effetto delle stesse regole che prevedono anche la classificazione di non performing loans (Npl)
anche per pagamenti in ritardo di tre mesi su somme a partire da soli 100 euro.



Il nuovo quadro regolatorio, «non è stato sufficientemente spiegato dalle banche» ed è «preoccupante»,
commenta il vicepresidente di Unimpresa, Salvo Politino.

Impossibili anche «piccoli sconfinamenti», e quindi quella flessibilità che in questa fase è fondamentale.

Il rischio è che la misura comporti una «fortissima stretta al credito, conseguenza inevitabile delle segnalazioni alla centrale rischi
e della riclassificazione degli affidamenti della clientela in caso di piccoli arretrati».

Chi ha il conto in rosso rischia di risultare moroso rispetto a contributi Inps, bollette delle utenze
o, nel caso di piccole imprese in temporanea crisi di liquidità, dai lavoratori dipendenti.

Esiste un margine di discrezionalità.

«Qualche banca - segnala Unimpresa - sembra orientata, almeno in una prima fase dell'applicazione delle nuove regole,
a mantenere una linea più morbida, specie nei clienti conosciuti».

Il rischio che le nuove regole dell'Eba penalizzino comunque la liquidità delle aziende nel momento meno opportuno.


Il presidente dell'Abi Antonio Patuelli, ha più volte segnalato le difficoltà che le nuove norme potrebbero determinare: «Un meccanismo micidiale».

In una intervista ad Avvenire, Patuelli aveva in particolare preso di mira il calendar provisioning
«che sancisce i tempi di deterioramento dei crediti non rimborsati per tempo,
e al nuovo concetto di default che toccherà chi ha un debito arretrato di 90 giorni, anche per soli 100 euro, 500 per le aziende».

Regole che per il presidente dell'Associazione delle banche italiane «andrebbero fermate».

Il caso segnalato da Unimpresa è uno degli effetti delle nuove norme Bce e Ue che rischiano di limitare la liquidità.

Anche Confedercontribuenti aveva denunciato «l'insostenibilità delle nuove disposizioni europee»
che «finiscono per mettere in difficoltà gli stessi istituti di credito»,
oltre alle imprese, gli artigiani e commercianti e le famiglie, alle prese con difficoltà accentuate dagli effetti della pandemia.
 
Ragazzi ma avete visto il programma stilato dal genio ?
Il furgone arriva a Pratica di Mare da dove partono decine di aerei per portare
qualche dose di vaccino in giro per l'Italia.
Ma avete un'idea del costo della procedura ?
Tutto e solo per scopi mediatici.


Il furgone con le poche dosi di vaccino è stato seguito dai media mainstream con una ridicola maratona informativa
che mostra solo la lunghezza delle loro lingue, sempre felpate, con il potere.

10 mila dosi per l’Italia sono una cifra ridicola, al massimo simbolica, considerando che abbiamo 10 mila casi positivi, con molto pochi tamponi.

La natura porterà a raggiungere l’immunità di massa, molto, ma molto prima della campagna vaccinale.


Comunque, grazie a Reuter che fornisce alcuni dati, facciamo una comparazione
fra il rapporto popolazione/vaccini in Italia e in altri paesi europei, con inoculazione entro fine Anno.


Italia : un dose ogni 6000 abitanti;


Romania: una dose ogni 1950 abitanti;


Bulgaria: un dose ogni 700 abitanti;


Repubblica Ceca: una dose ogni 1000 abitanti


Slovacchia: una dose ogni 546 abitanti;


Ungheria: un dose ogni 280 abitanti (alla faccia di Orban!!)


Germania: una dose ogni 553 abitanti.


Svizzera: una dose ogni 81 abitanti




Spagna: una dose ogni 131 abitanti


Portogallo: una dose ogni 131 abitanti.



Si tratta di dosi del Pfizer Biontech europee, come riportate in consegna entro fine anno .

Appare evidente che siamo gli ultimi in Europa, seguiti solo dai Paesi Bassi perchè inizieranno a vaccinare a partire dal 8 gennaio.


Ed ora facciamo alcune domande:
  • perché l’Unione ci ha mandato così pochi vaccini?

  • Si tratta del solito sciovinismo di Bruxelles oppure il problema e l’impreparazione di Arcuri?

  • perchè, essendo stato autorizzato anche il Moderna, non si è corsi a comprare almeno qualche decina di migliaia di dosi del Moderna?

Comunque quello che vediamo in televisione, con il furgoncino dei vaccini, è pura propaganda da Minculpop di seconda fascia.


Ai tempi del ventennio fascista l’istituto Luce lavorava meglio.
 
La ABC TV americana ci informa su un curioso effetto collaterale del vaccino Moderna contro il Covid-.19.

Da quanto risultato dai test clinici effettuati, se nei sei mesi precedenti , o successivamente all’inoculazione ,
viene effettuata una chirurgia estetica al viso con l’utilizzo dei Filler, allora c’è il rischio di effetti collaterali alla parte trattata.

Si tratta di arrossamenti, gonfiori e simili reazioni allergiche.


L’effetto viene causato dal sovraccarico del sistema immunitaria: già sotto tensione per le reazioni ai filler,
che comunque sono prodotti estranei al corpo, soprattutto quando si tratta di filler semi-sintetici o sintetici,
con il vaccino si trovano a fronteggiare un eccesso di stimolazioni , da cui i problemi per le aree in cui è stato iniettato il filler.

Quindi se avete labbra come queste dovete stare attente


labbra-gruber.png



Per fortuna non si tratta di una reazione eccessiva o molto pericolosa, per cui non vedremo cadere labbra o guance,
ma l’effetto può essere combattuto con specifiche terapie. Sicuramente comunque si tratta di un effetto fastidioso.


Comunque sarò divertente vedere i canotti di tante giornaliste televisive o starlette gonfiarsi sempre più.

Ecco il video originale su questi effetti collaterali
 
Come è scomparsa l’influenza Spagnola, dopo aver falciato vittime per tre ondate?

Nello stesso modo in cui, con l’incapacità dei governi in generale,
ed in Italia della trimurti Conte, Speranza, Arcuri, scomparirà il Covid-19,
o meglio ridurrà la sua virulenza: con l’immunità di gregge.


Parliamo di fatti: a ieri negli USA erano già state vaccinate un milione di persone.

In Italia (fuori da qualche trial) zero,
ma in TV si parla di “Obbligo vaccinale” e di “Licenziare chi non si vaccina” senza vaccini nè prospettiva di averli a breve. .

Eppure in molte aree della Lombardia e del Nord si assiste ad un certo rallentamento nei contagi.

Al contrario la Germania sembra essere, in questo momento, in una situazione particolarmente tesa,
mentre nella prima fase sembrava non avere nessun problema nella gestione dell’epidemia.

Semplicemente più gente si è ammalata di Covid-19, più genete ne è divenuta immune,
magari senza saperlo, per cui la Germania, poco colpita subito, rischia di pagare il dazio ora.


Goldman Sachs ha fatto due calcoli per valutare quanti cittadini di vari paesi siano già immuni.

I suoi calcoli si basano, per i paesi più avanzati, sulla percentuale di test sieroterapici positivi sulla popolazione complessiva,
mentre in quelli più pasticcioni, come l’Italia, sulla stima della mortalità in eccesso.



Ecco i risultati ottenuti:


casi-3.jpg



Si valuta che l’immunità di gregge si raggiunga con un 60% o più di contagiati,
possiamo vedere che paesi come il Perù o il Messico siano sulla buona strada.

Anche noi non siamo messi male e veniamo appena dopo Russia, Usa e Belgio.

Al contrario la Germania è a fondo classifica.


Per raggiungere l’immunità di gregge ci sono due vie: quella della natura, cioè ammalarsi, e quella dell’uomo, cioè la vaccinazione.

Però mentre l’uomo, soprattutto nell’Unione europea e in special modo in Italia, è inefficiente, pasticcione e pensa ai padiglioni petalosi,
invece che a produrre i vaccini, per cui perde tempo, la natura è una macchina perfettamente efficiente:
i due ceppi inglese e sud-africano sono molto più efficienti e rapidi nella diffusione.


Quindi, mancando l’organizzazione dello Stato, ci penserà il virus a risolvere il proprio problema.

Cancellare il virus sarà molto difficile, cacciare Arcuri e tutti gli incapaci “Tecnici” che hanno gestito l’emergenza dovrebbe essere molto più semplice.

Peccato che siano protetti da Alti Colli a cui poco importa dell’Italia….
 

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