c'è una costante che regola i mercati finanziari: è la "Legge della  Vibrazione", attraverso la quale è possibile determinare, sia per il  lungo periodo sia per i movimenti giornalieri, i punti di forza in cui  le azioni o le commodities invertono la tendenza. In altre parole: nei  punti di maggiore vibrazione si verifica il cambiamento di trend. Si  tratta, è bene ricordarlo, di una legge universale, applicabile a ogni  classe di fenomeno fisico. La Legge della Vibrazione è poi collegata  alla Scala Diatonica Musicale, a sua volta applicata ai cicli planetari  che influenzano le attività umane. A questa teoria se ne affiancano  altre, non meno importanti: la correlazione tra finanza e Cabala,  Astrologia indù, studi su Pitagora, sulle piramidi egizie. Per  determinare la ciclicità dei mercati finanziari, Gann per esempio arriva a studiare  l'intera serie storica del grano formata da mille anni di dati, nonché  quattrocento anni di quotazioni relative al cotone. Lo studio dei cicli  temporali è inoltre correlato a quello delle Sacre Scritture, che  nasconderebbero al loro interno la spiegazione di ogni legge che regola  la vita dell'uomo e dell'universo. Il cosmo è un immenso complesso  armonico, le cui vibrazioni influenzano i cicli psicobiologici degli  uomini e, conseguentemente, degli investitori. Sicché, in ultima  analisi, comprendere i movimenti dell'universo significa prevedere  l'andamento dei mercati.