essi.... mi hanno bannato
d'ora in po parlerò meno
non trovavo piu il mio forum
riporto qui la mia riflessione
RIFLESSIONE
Unica cosa che mi proccupa è un dollaro sopra i 1,5 che porterebbe a 1,6 e sopra diventrebbe carta straccia e farebbe cadere il mondo basato sul dollaro...ecco perchè l'oro è sui massimi piu del fondo del crollo perchè è un bene rifugio e le obbligazioni non rendono niente....continuano stampare carta con un valore che da 1/1 con l'oro,come ai tempi dell'immissione della prima banco nota da 1 dollaro,cioè invece di portarsi appresso dell'oro si garantiva che la carta aveva lo stesso valore dell'equivalente dell'oro nelle casse dello stato...ora il valore anzi il rapporto della carta in circolazione(oltre il 50% in mano ai cinesi,ecco perchè hanno gli occhi a mandorla,ehehehe)+ il debito accumulato con l'oro nelle casse dell'america....
Da 1/1 ora penso sia esageratamentissimente paurosamente molto piu alto 1/100000000000000000000000000000000000000000(forse c'è qualche zero di troppo) o quasi
ecco perchè unico valore che controllo per cambiare idea sul long è il valore del dollaro,almeno fino a quando non cambiano il dollaro con un altra moneta x i commerci mondiali....siamo oramai a quasi carta straccia se non aumentano le loro riserve aurifere x controbilanciare oro/carta in circolazione
non è la scottex ehehehehe
okkio AL DOLLARO E SOPRATUTTO QUELLO AUSTRALIANO
Mi pare tanto che tu di economia non ne capisci molto, o quanto meno persino meno di me.
L'oro non conta + nulla.
Bretton Woods entry
Toh," ogni tanto" su Internet, a parte Rocco Siffredi o Moana Pozzi, si trovano anche cose interessanti.
Negli anni 70 abbiamo detto ciao ciao a Bretton Woods un po' come adesso stiamo dicendo ciao ciao a Basilea 2 se non erro e abbiamo bisogno di altre regole.
Tornado a Bretton Woods, il peccato originale è insito proprio nel fatto che il valore dell'oro veniva fissato a 35$. Ovvero, il valore dell'oro non subiva alcuna oscillazione.
Oggi, le riserve mondiali di nazioni come la Russia e la Cina sono piene di dollari. In dollari è quotato anche il petrolio.
Per evitare futuri problemi, causati da un deprezzamento del dollaro, la Russia e la Cina stanno pian piano liberandosi dei dollari; agendo così però contribuiscono ulteriormente alla svalutazione del dollaro.
La Russia ha rimpiazzato/sta rimpiazzando per una certa parte le proprie riserve in Dollari con gli Euro. I cinesi, invece, vogliono la creazione di titoli di scambio il cui valore è determinato da quello di un insieme di monete.
Nel frattempo, agli americani conviene svalutare la propria moneta: così facendo, loro possono svalutare il proprio debito.
Per di più, il petrolio finora viene quotato in dollari; perciò, finché il dollaro scende, il valore del petrolio aumenterà.
L'oro come è già stato detto rappresenta un hedge contro l'inflazione che altro non è che la perdita del potere di acquisto di una moneta.
Esistono infatti 2 tipi di inflazione:
1) quella dettata dall'aumento del prezzo del grano o del petrolio e delle materie prime in generale, che porta ad un aumento dei prezzi dei beni di consumo;
2) la perdita del potere d'acquisto di una moneta.
Contro il primo tipo non si può fare proprio nulla ed è quindi errato alzare i tassi di interesse in questo caso.
Nel secondo caso invece normalmente si aumentano i tassi di interesse per aumentare gli investimenti e quindi la concentrazione di capitale, ma nella situazione attuale aumentare i tassi sarebbe un massacro per l'economia reale.
Il credito concesso alle banche, infatti, viene convogliato nell'"industria finanziaria" per pompare il valore dei titoli azionari e per aumentare gli utili.
Nell'economia reale, i soldi che sono stati dati alle banche non si vedono.
Pertanto, la crisi del credito c'è solo per i cittadini normali ed è quindi solo il settore del credito al consumo a risentirne. In USA, ma credo non solo lì, i vari emittenti di carte di credito hanno aumentato i tassi di interesse delle carte di credito revolving, che in quel posto sono le più utilizzate.
Lampante poi la situazione dei mutui: una banca può prendere in presto i soldi dal circuito interbancario pagando circa lo 0%, un privato cittadino invece deve dare 1000 garanzie.
Il risultato è che le banche possono indebitarsi in dollari con una banca americana e reinvestire i dollaroni in AUD che dà tassi di interesse più alti oppure a scelta TRY (11% - 17%) o HUF (7 - 8%).
Oppure questi soldi possono essere reinvestiti nella stessa borsa americana: ad occhio e croce abbiamo quasi raddoppiato il valore dell'indice (1333.58) di tutto questo valore solo un 10% circa si è svalutato a causa dell'oscillazione del dollaro (da 1.38 ad 1.48). Perciò, cmq investire in borsa, al momento offre cmq dei ritorni interessanti per le banche.
Aggiungiamoci poi notizie come questa:
Raj Rajaratnam, arrested for insider trading, also linked to Sri Lanka case | csmonitor.com
Ed il quadro è completo.
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