melodia deciditi con sto avatar xchè hai rotto !!!!! (2 lettori)

nonmollare

Moderator
melodia ha scritto:
tashtego ha scritto:
A me lo dici? :D

Il giorno che nacqui delusi un uomo per la prima volta: era mio padre, :D aveva avuto una femmina, ed era bruttissima. Da allora ho solo fatto peggio :rolleyes: :rolleyes:
Se mettessi una mia foto nell'avatar probabilmente salterebbe il server...

quel che intendo dire, mettendo da parte questo tuo veder tutto nero (anzi.... marrone :d: ),
è che a quest'ora persino una Nicole Kidman si starà ancora chiedendo cosa abbia quella
sgallettata più di lei e cosa abbia, lei, che non va (giusto per fare un esempio).

insomma, se qualcuno vuol farti del male, lo farà a prescindere dalla tua bellezza
e persino a prescindere dalle tue virtù interiori. perchè, per una logica legge di natura,
A è meglio di B che è meglio di C che è meglio di D che è meglio di E che è meglio di F (e così via).


quindi, per non farsi prendere da stati depressivi causatici dagli altri
(che siano dei balordi o che siano degli insicuri o un mucchio di altre cose),
impariamo ad amare noi per primi quel che vediamo nello specchio
e quel che abbiamo nella testa e nel cuore; dopodichè, avremo già
la nostra prima anima gemella (cioè noi stessi)... solo dopo potremo
essere in grado di donare qualcosa alla persona giusta che sapremo subito riconoscere.



questo, per ricondurre la bellezza al suo utilizzo nei rapporti interpersonali;
che poi, a cos'altro potrebbe servire altrimenti? :rolleyes:

è perfetto :up:
 

eneacim

Nuovo forumer
genesta ha scritto:
Arrivare ad amare se stessi prima di pensare all'amore per il prossimo.

Ci rifletterò. :)


un tale diceva "ama il prossimo tuo come te stesso"

la gente ricorda o la prima o la seconda parte... difficilmente entrambe....
 

melodia

Forumer storico
melodia ha scritto:
in pratica quel che volevo dire è assai banale, se vogliamo;
ovvero, impariamo ad amare per primi noi stessi e dopodichè ameremo
solo chi ci amerà con identica intensità, e non chi ci getterà sacchi di mèrda addosso.

will smith, interrogato poco fa su rai1 da pippo miaudo (scusate, ma da quando lessi
20 anni fa un topolino in cui lo chiamavano così in una delle tante storie, per me baudo non esiste più :D )
su cosa sia, secondo lui, la felicità:


il grado della nostra felicità è direttamente proporzionale all'apprezzamento delle nostre scelte quotidiane.

la felicità è inseguire se stessi costantemente, quindi riuscire quasi ad astrarci
per poterci guardare da fuori, mentre agiamo;
e possiamo essere tanto più felici quanto più riusciamo ad essere soddisfatti di ciò che facciamo.





il film, "La ricerca della felicità", andrò a vederlo fra 4 ore; vi saprò dire :)
 

carrodano

Forumer storico
la felicità è chiaramente uno stato temporaneo
sondizionato dalla struttura emotiva dell'io......

la soddisfazione di sè
frutto della riflessione analitica mi pare un'altra cosa..
più legata alla ragione "pratica"
 

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