MI DICONO CHE SONO DIVERSA... MENO MALE!!

Questi hanno fatto uno studio, per scoprire che gli "studi" sono manipolati dalle industrie ......ma lo sai che avete scoperto l'acqua calda ?

"Il nostro studio mette in luce il bisogno di fare più attenzione e non dare la ricerca sempre per scontata - spiegano gli autori -.
Ci sono molti modi in cui uno studio può essere manipolato, dalle domande che pone e si pone al come le informazioni vengono analizzate fino al modo in cui le conclusioni vengono riportate nel testo".
 
BOLLO

Se l'amministrazione finanziaria non avanza richieste entro tre anni dall'omesso pagamento nulla può essere richiesto al contribuente.

Di fatto alla scadenza dei tre anni il Fisco perde il diritto di rivendicare il pagamento.
In questo caso interviene dunque la prescrizione.

Dimenticare un pagamento del bollo auto di fatto è una circostanaza comune a tanti automobilisti.
Poi c'è chi autonomamemnte paga, magari a distanza di tempo ed evita ssanzioni pesanti con il ravvedimento operoso.

Ma attenzione all'articolo 1, comma 163 della legge 296/06: se l'amministrazione non contesta nulla nei successivi tre anni rispetto a quello in cui era dovuto il pagamento,
non può essere chiesto più nulla a chi doveva procedere col pagamento.
Stessa dinamica se ad esempio la notifica viene recapitata nei termini previsti dalla legge ma non è accompagnato da un atto interruttivo,
come ad esempio un avviso di accertamento o una cartella di pagamento nei tre anni e 61 giorni successivi all'avviso.
 
bravi bravi ...meno di 3 anni ......ahahahah

Alla fine si è arreso. A quasi due anni dall’arresto Luca Odevaine ha deciso di accordarsi con la procura di Roma.
L’uomo di Mafia capitale nel business dell’immigrazione ha patteggiato una pena a due anni e otto mesi di reclusione, più la restituzione di 250mila euro
che – come racconta Il Messaggero – sarebbero le tangenti accertate in questo troncone dell’inchiesta,
e cioè quello che riguarda gli appalti vinti dalla cooperativa La Cascina al Centro richiedenti asilo di Mineo, in provincia di Catania.

Per la stessa indagine, nel gennaio scorso i dirigenti della Cascina Francesco Ferrara, Domenico Cammisa, Salvatore Menolascina e Carmelo Parabita
avevano patteggiato a loro volta una pena 2 anni e 8 mesi.

Odevaine, però, deve rispondere anche di altri 151mila euro di mazzette: contestazione questa che gli viene mossa nell’ambito del Maxi processo su Mafia capitale,
dove sono imputati Massimo Carminati e Salvatore Buzzi.
 
Ricordiamoci di questa persona ....chissà dove ce lo ritroveremo.

“La mia parte? Era di 10mila euro al mese anche se la richiesta complessiva era di 20 mila euro.
Ma non erano solo per me: mi servivano per le cooperative sociali che presiedevo”,
ha detto davanti ai pm. In pratica Odevaine concordava i bandi di gare con le coop che poi li avrebbero vinti,
“vendendo la sua funzione”, essendo in grado – sempre per gli inquirenti – di ritagliarsi “aree di influenza crescenti”.

Odevaine ha parlato anche della prima gara d’appalto milionaria per gestire Mineo,
una gara che Odevaine racconta senza mezzi termini di avere praticamente truccato.
“Il bando – ha detto – era scritto in modo da rendere certa la vittoria dell’Associazione temporanea d’imprese”.
 
Anno scolastico, falsa partenza. Classi accorpate e orari ridotti per i buchi lasciati da mobilità e concorso in ritardo

Forse non a caso Matteo Renzi era stato un po’ più prudente del ministro:
“Abbiamo impostato un percorso: i problemi finiranno quando la Buona Scuola sarà a regime, e cioè entro due o tre anni”,
aveva detto a gennaio 2016 il premier, dilatando l’anno di transizione pronosticato dalla Giannini.

La loro “buona scuola” non c’è ancora. E chissà quando arriverà.
 
Ah...ok...un direttorio allargato...ma allargato a chi ? ....agli amici degli amici eheheheheh

Roma come un altro passaggio di crescita. Errori e mezze verità, problemi di comunicazione verso l’esterno e soprattutto all’interno:
il caos del Campidoglio lascia un po’ di macerie, ma serve a fare un altro passo avanti.
Quando spunta una cicatrice, vuol dire che si è cresciuti. Quindi è il momento della ripartenza.

Il M5s ha capito che senza il suo garante, Beppe Grillo, è tutto un po’ più difficile e che il direttorio di 5 deputati non basta.
Nessun azzeramento“, dunque, come dice il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio, il volto simbolico di una settimana di crisi che lascia un po’ di insegnamenti.
Grillo ora rilancia: “In futuro continueremo ad evolvere, ad allargare di conseguenza la struttura di coordinamento
e a potenziare gli strumenti di democrazia diretta a disposizione degli iscritti per le decisioni dirimenti all’interno del Movimento 5 Stelle“.
 
Ci ha pensato il Presidente dell’Inps, in persona, a spiegare che il problema non sta nella mancanza di moneta
(del resto già lo sappiamo che lo Stato i soldi, magari svalutati dall’eventuale uscita dall’euro, in un modo o nell’altro li trova o li crea),
ma nella iniquità distributiva insita nelle pensioni attuali. Iniquità distributiva rispetto a cosa? Ai contributi versati nel corso della vita di lavoro.

Rispetto al parametro dell’equità (tanto versi altrettanto ti do) alcuni, quelli del “retributivo” spesso ci guadagnano,
e gli altri, quelli del “contributivo”, finiscono col rimetterci. Non c’è che dire: un bello straccio rosso da sventolare dinanzi al toro dell’elettorato infuriato.

Perché, sorge allora la domanda, non si provvede subito a togliere a chi ha più del dovuto per dare a chi percepisce meno del possibile?

Posta tempestivamente domanda al consulente del Governo (Nannicini) la risposta, se l’abbiamo ben capita, c’è stata:

“perché quelli che godono (si fa per dire) di una pensione più alta rispetto ai contributi versati sono moltissimi titolari di trattamenti bassi che diverrebbero infimi,
qualora la giustizia contabile prevalesse sulla solidarietà sociale“.

E qui, francamente, noi avremmo desiderato capire qualcosa di più e cioè se, fatto cento il totale delle pensioni erogate
e lasciati da parte i percettori di trattamenti bassi ancorché maggiorati rispetto ai contributi versati,
il recupero delle disparità fra contributivo e retributivo (compresi i vitalizi ereditati dal passato) mobiliti milioni di euro in misura significativa per fornire risorse vere ai “non-privilegiati”
o se si tratti invece di una misura dagli effetti globali sostanzialmente trascurabili. Con cifre precise.

Visto il nostro diritto ad essere informati, a cui teniamo più che ad essere costantemente lisciati per il verso dei nostri cronici malumori.
 
Vi porto il mio caso personale.

x pensione con metodo retributivo
x - 20% pensione con metodo contributivo .........

Non pensate che quel 20% facciano milioni di euro ? ...Mi dicono 12.000.000 di percettori con il sistema retributivo
.........presumo proprio qualche migliaio di milioni di euro.....

........ma che pirla che sono...io la pensione non la prendo.
 
Quante sono le pensioni e quanto costano -

I dati Inps aggiornati ad aprile 2015 attestano che le pensioni erogate sono 18 milioni, di cui 14,3 milioni originate dal versamento di contributi
(9,3 milioni assegni di vecchiaia e anzianità, 3,8 milioni di reversibilità, 1,1 milioni di invalidità) e 3,7 milioni puramente assistenziali (invalidità civile, pensioni e assegni sociali).

La spesa complessiva per le casse dell’istituto ammonta a 192,5 miliardi, di cui 19,5 totalmente a carico della fiscalità generale perché i destinatari non hanno pagato contributi.

Questi dati si riferiscono però solo alle pensioni dei dipendenti privati e degli autonomi.
Per arrivare al totale occorre sommare i trattamenti erogati ai dipendenti pubblici:
2,8 milioni di pensioni, di cui 1,9 di vecchiaia e anzianità, per una spesa di quasi 65 miliardi
.

L’esborso totale sale così a 257 miliardi di euro annui. Facendo le somme, in tutto le pensioni sono 20,8 milioni,
di cui 11,2 milioni di vecchiaia e anzianità e gli altri di invalidità o per superstiti.
 
Vorrei portare alla Vs. attenzioni i dati :

192 miliardi di euro il costo per 18 milioni di pensioni nel settore privato

65 miliardi di euro il costo per 2,8 milioni di pensioni nel settore pubblico.
 

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