MI PIACE IL MARE D'INVERNO. LUI CI METTE LE ONDE, IO CI METTO I PENSIERI.

Il Decreto Legge sul Natale è approvato, Giuseppe Conte ha provato a spiegarlo con tanto di slide, ma gli italiani sono nel pallone.
Cosa è consentito fare, dunque, durante le feste? Cosa prevede la zona rossa? E quella arancione? Proviamo a mettere ordine.


"Durante i giorni festivi e prefestivi - si legge nel testo del decreto - compresi tra il 24 dicembre 2020 e il 6 gennaio 2021
lo spostamento verso le abitazioni private è consentito una sola volta al giorno, in un arco temporale compreso fra le ore 05,00 e le ore 22,00,
verso una sola abitazione ubicata nella medesima regione e nei limiti di due persone, ulteriori rispetto a quelle ivi già conviventi,
oltre ai minori di anni 14 sui quali tali persone esercitino la potestà genitoriale e alle persone disabili o non autosufficienti conviventi".



Tradotto: nelle giornate del 24, 25, 26 e 31 dicembre, e del 1, 2, 3, 5 e 6 gennaio
due sole persone potranno andare a trovare i parenti senza varcare i confini regionali,
a patto che non portino nessun altro con loro, fatta eccezione per i figli minori di 14 anni o persone disabili,
e che escano una sola volta al giorno.

Non si può, quindi, andare a pranzo dai nonni e a cena dagli zii o dai fratelli nella stessa giornata.


Rimane sempre consentito il rientro al proprio domicilio.


Essendo poi le date dei prefestivi e dei festive quelle in cui tutta l'Italia entrerà in zona rossa,
al di là delle visite ai parenti si potrà uscire solo per comprovate necessità lavorative o motivi di salute,
oppure per fare attività sportiva ma solo individualmente, o al massimo una passeggiata nei dintorni di casa (la cosiddetta attività motoria).

Chiudono bar e ristoranti, che possono restare aperti solo per l'asporto,
rimangono aperti gli esercizi commerciali di prima necessità come supermercati, tabacchi, ferramenta, edicole, parrucchieri e barbieri.


Per quanto riguarda invece i giorni feriali, nei quali l'Italia entrerà in zona arancione il testo del decreto recità così:


"Sono altresì consentiti gli spostamenti dai comuni con popolazione non superiore a 5.000 abitanti
e per una distanza ,non superiore a 30 chilometri dai relativi confini,
con esclusione in ogni caso degli spostamenti verso i capoluoghi di provincia"



solo ed esclusivamente i giorni 28,29,30 dicembre e 4 gennaio.

In quei giorni, quindi, nessuno potrà ad esempio uscire da Roma.

E anche in quei giorni resteranno chiusi bar e ristoranti.
 
Eccolo qui pubblicato in Gazzetta Ufficiale

IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA



Visti gli articoli 77 e 87 della Costituzione;

Visto l'articolo 16 della Costituzione, che consente limitazioni della liberta' di circolazione per ragioni sanitarie;

Visto il decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 maggio 2020, n. 35,
recante «Misure urgenti per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da COVID-19»;

Visto il decreto-legge 16 maggio 2020, n. 33 convertito, con modificazioni, dalla legge 14 luglio 2020, n. 74,
recante «Ulteriori misure urgenti per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da COVID-19»;

Visto il decreto-legge 2 dicembre 2020, n. 158, recante disposizioni urgenti per fronteggiare i rischi sanitari
connessi alla diffusione del virus COVID-19;

Viste le delibere del Consiglio dei ministri

del 31 gennaio 2020,

del 29 luglio 2020

e del 7 ottobre 2020,

con le quali e' stato dichiarato e prorogato lo stato di emergenza sul territorio nazionale
relativo al rischio sanitario connesso all'insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili;

Vista la dichiarazione dell'Organizzazione mondiale della sanita' dell'11 marzo 2020
con la quale l'epidemia da COVID-19 e' stata valutata come «pandemia» in considerazione
dei livelli di diffusivita' e gravita' raggiunti a livello globale;

Considerato l'evolversi della situazione epidemiologica e il carattere particolarmente diffusivo dell'epidemia;

Ritenuta la straordinaria necessita' e urgenza di integrare il quadro delle vigenti misure
di contenimento alla diffusione del predetto virus in occasione delle festivita' natalizie e di inizio
anno nuovo, adottando adeguate ed immediate misure di prevenzione e contrasto all'aggravamento dell'emergenza epidemiologica;

Vista la deliberazione del Consiglio dei ministri, adottata nella riunione del 18 dicembre 2020;

Sulla proposta del Presidente del Consiglio dei ministri e del Ministro della salute
di concerto con il Ministro per gli affari regionali e le autonomie e con il Ministro dell'economia e delle finanze;



Emana il seguente decreto-legge:



Art. 1



Misure urgenti per le festivita' natalizie e di inizio anno nuovo



1. Fermo restando quanto previsto dall'articolo 1, comma 2, del decreto-legge 2 dicembre 2020, n. 158,

nei giorni festivi e prefestivi compresi tra il 24 dicembre 2020 ed il 6 gennaio 2021 sull'intero territorio nazionale

si applicano le misure di cui all'articolo 3 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 3 dicembre 2020;



nei giorni 28, 29, 30 dicembre 2020 e 4 gennaio 2021 si applicano le misure di cui all'articolo 2 del medesimo decreto

del Presidente del Consiglio dei ministri 3 dicembre 2020, ma sono altresi' consentiti gli spostamenti dai comuni

con popolazione non superiore a 5.000 abitanti e per una distanza non superiore a 30 chilometri dai relativi confini,

con esclusione in ogni caso degli spostamenti verso i capoluoghi di provincia.



Durante i giorni compresi tra il 24 dicembre 2020 ed il 6 gennaio 2021 e' altresi' consentito lo spostamento verso

una sola abitazione privata, ubicata nella medesima regione, una sola volta al giorno, in un arco temporale compreso

fra le ore 05,00 e le ore 22,00, e nei limiti di due persone, ulteriori rispetto a quelle ivi gia' conviventi,

oltre ai minori di anni 14 sui quali tali persone esercitino la potesta' genitoriale e alle persone disabili o non autosufficienti conviventi.





2. Durante l'intero periodo di cui al comma 1 restano ferme, per quanto non previsto nel presente decreto,

le misure adottate con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri ai sensi dell'articolo 2, comma 1,

del decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 maggio 2020, n. 35.





3. La violazione delle disposizioni del presente decreto e di quelle del decreto-legge 2 dicembre 2020, n. 158,

e' sanzionata ai sensi dell'articolo 4 del decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 maggio 2020, n. 35.





Art. 2

Contributo a fondo perduto da destinare all'attivita' dei servizi di
ristorazione

1. Al fine di sostenere gli operatori dei settori economici
interessati dalle misure restrittive introdotte dal presente
decreto-legge per contenere la diffusione dell'epidemia «Covid-19»,
e' riconosciuto un contributo a fondo perduto, nel limite massimo di
455 milioni di euro per l'anno 2020 e di 190 milioni di euro per
l'anno 2021, a favore dei soggetti che, alla data di entrata in
vigore del presente decreto, hanno la partita IVA attiva e, ai sensi
dell'articolo 35 del decreto del Presidente della Repubblica 26
ottobre 1972 n. 633, dichiarano di svolgere come attivita' prevalente
una di quelle riferite ai codici ATECO riportati nella tabella di cui
all'allegato 1 del presente decreto. Il contributo non spetta ai
soggetti che hanno attivato la partita IVA a partire dal 1° dicembre
2020.
2. Il contributo a fondo perduto spetta esclusivamente ai soggetti
che hanno gia' beneficiato del contributo a fondo perduto di cui
all'articolo 25 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito,
con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2020, n. 77, che non abbiano
restituito il predetto ristoro, ed e' corrisposto dall'Agenzia delle
entrate mediante accreditamento diretto sul conto corrente bancario o
postale sul quale e' stato erogato il precedente contributo.
3. L'ammontare del contributo e' pari al contributo gia' erogato ai
sensi dell'articolo 25 del decreto-legge n. 34 del 2020.
4. In ogni caso, l'importo del contributo di cui al presente
articolo non puo' essere superiore a euro 150.000,00.
5. Si applicano, in quanto compatibili, le disposizioni di cui
all'articolo 25, commi da 7 a 14, del decreto-legge n. 34 del 2020.
6. Le disposizioni del presente articolo si applicano nel rispetto
dei limiti e delle condizioni previsti dalla Comunicazione della
Commissione europea del 19 marzo 2020 C(2020) 1863 final «Quadro
temporaneo per le misure di aiuto di Stato a sostegno dell'economia
nell'attuale emergenza del COVID-19», e successive modifiche.

7. Agli oneri derivanti dal comma 1, pari a 455 milioni di euro per
l'anno 2020 e di 190 milioni di euro per l'anno 2021 si provvede a
valere sul Fondo di cui all'articolo 8, comma 2, del decreto-legge 9
novembre 2020, n. 149, come rifinanziato dall'articolo 1, comma 1,
del decreto-legge 23 novembre 2020, n. 154. Ai fini dell'immediata
attuazione delle disposizioni recate dal presente comma, il Ministero
dell'economia e delle finanze, ove necessario, puo' disporre il
ricorso ad anticipazioni di tesoreria, la cui regolarizzazione e'
effettuata con l'emissione di ordini di pagamento sui pertinenti
capitoli di spesa.


Art. 3

Entrata in vigore

1. Il presente decreto entra in vigore il giorno successivo a
quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della
Repubblica italiana e sara' presentato alle Camere per la conversione
in legge.
Il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sara' inserito
nella Raccolta degli atti normativi della Repubblica italiana. E'
fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare.

Dato a Roma, addi' 18 dicembre 2020

(Allegato 1)

Allegato 1







===================================================================

| CODICE ATECO (56 - ATTIVITA' DEI SERVIZI DI RISTORAZIONE) |

===================================================================

| 561011 - Ristorazione con somministrazione |

| 561012 - Attivita' di ristorazione connesse alle aziende |

| agricole |

| 561020 - Ristorazione senza somministrazione con preparazione di|

| cibi da asporto |

| 561030 - Gelaterie e pasticcerie |

| 561041 - Gelaterie e pasticcerie ambulanti |

| 561042 - Ristorazione ambulante |

| 561050 - Ristorazione su treni e navi |

| 562100 - Catering per eventi, banqueting |

| 562910 - Mense |

| 562920 - Catering continuativo su base contrattuale |

| 563000 - Bar e altri esercizi simili senza cucina |

+-----------------------------------------------------------------+
 
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Chissà se anche per loro varrà la zona rossa ???????


Un uomo di 65 anni, Stefano Ansaldi, è stato trovato morto in strada, a Milano, con un profondo taglio alla gola.

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Il corpo senza vita era riverso sull'asfalto via Macchi, all'angolo con via Scarlatti, nei pressi della stazione centrale.

Stando alle primissime indiscrezioni, sembrerebbe trattarsi di una tentata rapina finita nel sangue.
Accanto al corpo della vittima, i militari avrebbero rinvenuto un coltello da cucina e un orlologio (forse la refurtiva abbandonata).


Non si conosce ancora la dinamica esatta dell'accaduto.

Secondo quanto riferiscono le agenzie, i fatti risalirebbero alle ore 18.30 di sabato 29 dicembre.

La vittima, un medico 65enne originario di Benevento, è stata aggredita per strada, in prossimità della Stazione Centrale di Milano, pare, nel corso di una rapina.

A dare l'allarme sarebbero stati alcuni passanti che avrebbero notato l'uomo agonizzante sull'asfalto.

Ma nonostante l'arrivo tempestivo dei soccorsi, ogni tentativo di rianimarlo si è rivelato pressoché vano: sarebbe morto prima del trasporto in ospedale.

Sul corpo, all'altezza della gola, presentava una ferita profonda da arma da taglio, la stessa che presumibilmente gli è stata letale.

Accanto al cadavere, i carabinieri avrebbero trovato un coltello da cucina insanguinato. Le indagini del caso sono affidate ai militari dell'Arma.


Stando a quanto riferisce il Corriere della Sera, a breve distanza, negli stessi minuti,
un anziano di settant’anni residente in via Settembrini era stato appena aggredito.

Si presume che due rapinatori gli abbiano sottratto il Rolex al polso e il cellulare per poi darsi alla fuga
entrando successivamente nella vicina stazione del metrò Caiazzo e salendo su un treno della linea verde
oppure raggiungendo un’altra stazione, Lima, questa sulla linea rossa, in una folle corsa lungo corso Buenos Aires affollato per gli acquisti natalizi.

I due episodi potrebbero essere strettamente correlati.

Alcuni testimoni riferiscono di aver visto due persone - due nordafricani - in fuga da via Scarlatti poco prima che scattasse l'allarme.

Gli inquirenti avrebbero già raccolto i racconti degli astanti nel tentativo di ricostruire il percorso di fuga dei due sospetti rapinatori.

Al momento, però, non sarebbero ancora stati rintracciati.

I militari dell'Arma, dalle ore 18.30 di questo pomeriggio, sono impegnati in una serratissima caccia all'uomo.

La scientifica ha svolto i rilievi sul luogo del delitto utili alle indagini.

Nel frattempo, sono stati recuperati già i nastri delle telecamere di sorveglianza cittadina che saranno al vaglio delle autorità nelle prossime ore.
 
“La fragranza di reatodice Conte alla nazione in tv: che buon profumo di reato, appena sfornato.

L’ex avvocato del popolo sembra proprio non sia mai stato neanche avvocato.

Sì perché ieri, rispondendo alle domande dei giornalisti in conferenza stampa, il premier è caduto in uno degli errori più grossolani.

Infatti ha scambiato la flagranza di reato, ossia la caratteristica di un reato di essere contestato nel momento esatto in cui viene commesso
– da cui l’espressione “essere colti in flagrante”, sul fatto – con la fragranza di reato, che non esiste.

Semmai la fragranza riguarda il pane appena sfornato.

Un profumo irresistibile, intenso, che sa di buono, di fresco, di Natale.

Qualcosa che ha ben poco a che fare con le dirette di Conte, quindi.


Tanti cittadini digiuni (per restare in tema) di nozioni di giurisprudenza commettono strafalcioni di questo tipo.

Fa specie però che a cadere nella trappola della “r” al posto della “l” sia il presidente del Consiglio.
Peraltro un avvocato, un uomo di legge
.


Fa ridere, è vero.


Non si può attaccare Conte per uno strafalcione, è vero.


Ma se inseriamo lo sfondone in tv di ieri sera in un quadro più ampio, oltre a sorridere sale anche un po’ di rabbia.


Perché il premier, a colpi di Dpcm da uomo solo al comando e con le sue consuete insopportabili conferenze stampa
in cui snocciola il suo tipico mix di paternalismo e allarmismo (condito con fuffa ovunque), si dà arie di infallibilità, con supponenza boriosa.

Per cui lo sfondone da uomo della strada, da semplice cittadino nel suo caso non lo rende più umano ma più odioso.

Conte peraltro è solo il più spocchioso di un governo di scappati di casa, che ci ha abituati ai congiuntivi di Di Maio e alle gaffe di Boccia.

Una combriccola di inadeguati, improvvisati, miracolati dalla pandemia.


Provate poi a immaginare se a dire “fragranza di reato” fosse stato un Salvini, un leader di centrodestra.


All’indomani sulla stampa e sui social ci sarebbe stata la gara a metterlo alla gogna,
con i radical chic indignati per l’ignoranza abissale e la mancanza di cultura nelle destre e così via.


Invece oggi nessuna traccia della figuraccia dell’avvocato Conte.


A parte Libero, che riporta Borghi della Lega che giustamente si chiede: “Fragranza di reato? E questo sarebbe un avvocato”.


Questo la dice lunga anche su quanto siano “azzerbinati” i media mainstream italiani, da Repubblica al Corriere.

Tutti zerbini del governo giallofucsia.

Neanche sui social scatta l’ironia.

Perché a sinistra certe cose sono deprecabili o ridicole soltanto se arrivano dalle destre.

Altrimenti è il solito compagno (avvocato) che sbaglia.

 
cos'altro aspettarsi da poveri giornalai ?


«Una bufala completa».

Flavio Briatore smentisce la notizia relativa all’episodio di cui sarebbe stato protagonista ieri a Milano:

la sua Rolls Royce, parcheggiata in sosta vietata, avrebbe bloccato il traffico in una via centrale.

«Ci sono notizie di un episodio a Milano ieri, avrei bloccato il traffico con una Rolls Royce in via Carducci alle 5 del pomeriggio,
con la folla inferocita che mi urlava contro: una bufala completa», dice il manager dal suo profilo Instagram.
lg.php


«È una bufala, io ero a Monaco e non vado a Milano da almeno 20 giorni. Una bufala enorme, non controllano, non chiedono… vabbeh…».

Poi in una nota pubblicata da Dagospia ha puntualizzato:

«E poi non vado in giro in Rolls Royce ma in Range Rover».


Per il Corriere scrive Dagospia, Briatore avrebbe bloccato il traffico di Milano con una Rolls Royce “parcheggiata”
in mezzo alla strada per oltre cinque minuti tra le proteste della gente.
 
Così si comportano i giornalai da strapazzo, ma chiamarli giornalai è troppo positivo.
...rettifica non pervenuta sul giornale.

Una fila di tram e di macchine bloccate e all’origine dell’ingorgo una Rolls Royce nera, parcheggiata in mezzo alla strada,
a ridosso dei binari, che ha impedito la circolazione per oltre cinque minuti: è accaduto ieri pomeriggio in centro a Milano.

Sull’auto - secondo quanto dichiarato dall’autore del video e da altri presenti - si è scoperto esserci Flavio Briatore che,
una volta tornato in machina, si sarebbe allontanato tra le proteste di chi era rimasto bloccato.

L’episodio è stato filmato da uno dei presenti, attorno alle 17.45, in via Carducci, all’incrocio con corso Magenta,
dove era già arrivato un mezzo di intervento rapido dell’Atm:

«Si erano già radunate tante persone, il traffico era completamente fermo, e poi abbiamo visto Flavio Briatore arrivare, risalire in macchina e andarsene», ha raccontato l’autore del video.


L’ufficio stampa di Flavio Briatore ha inviato al Corriere la seguente smentita:

«Con la presente si smentisce categoricamente la notizia riportata da alcuni media ,
di un presunto episodio di blocco di traffico in centro Milano che sarebbe stato causato dall’auto di Flavio Briatore,
e di conseguenti proteste dei passanti verso l’imprenditore. Precisiamo che il Signor Briatore non si trovava a Milano nel giorno indicato,
né nei precedenti, e che l’autovettura in questione non è la sua. Chiediamo cortesemente una rettifica immediata alla notizia».
 
Ed eccoci all'inizio della fsae due :


Le informazioni sulla nuova variante del virus Sars-CoV-2 sono state fornite nella giornata di sabato a Londra
dal direttore medico del governo britannico, Chris Whitty, e il consigliere scientifico capo, Patrick Vallance.

La variante contiene 23 differenze «di codice» rispetto alla sequenza standard.

Al di là della rapidità di trasmissione — che come detto è più elevata del 70 per cento rispetto a quella attualmente dominante —
non ci sono, al momento, evidenze su una sua maggiore letalità.


Non esiste ancora alcun elemento che induca a pensare che possa essere resistente ai vaccini di cui si comincia in questi giorni la distribuzione.

«Credo che questa situazione peggiori di molto le cose — come riporta la Bbc -, ma ci sono cose che inducono all'ottimismo,

come il vaccino in arrivo, sempre che il vaccino funzioni contro questa variante: il che, per il momento, è la nostra supposizione».
 

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