MI PIACE IL MARE D'INVERNO. LUI CI METTE LE ONDE, IO CI METTO I PENSIERI.

Allarme dei medici :

inutile tenere sotto controllo il Covid se poi si muore d’infarto perché non arriva l’ambulanza.

Lo fa presente all’AdnKronos Salute Filippo Anelli, presidente della Federazione nazionale degli ordini dei medici e degli odontoiatri (Fnomceo).


“Le prestazioni no Covid, come si è più volte evidenziato si sono ridotte in numero notevolissimo durante la prima ondata.
Circa un milione di cittadini sono stati interessati da Covid-19, ma una larga parte di italiani ha bisogni di salute da tenere in considerazione.
Circa 24 milioni sono solo i malati cronici
. E poi ci sono le persone che hanno patologie acute, e i malati rari”, sottolinea il numero uno della Fnomceo.


Il problema è che “i medici sono sempre quelli: se si spostano maggiormente sul versante infettivo, si scoprono tutti gli altri settori.
Se controlliamo il Covid, ma poi abbiamo un aumento di mortalità da infarto perché le ambulanze non arrivano in tempo, non abbiamo fatto un buon lavoro”.
 
Più passa il tempo e più mi convinco che la grandiosa “operazione vaccino” del prossimo anno sarà un flop a livello globale.

Certamente, i vaccini arriveranno, e certamente ci saranno decine di milioni di persone che correranno a farseli.

Ma questo non si trasformerà necessariamente nella grande operazione di vaccinazione globale sognata dai vari Bill Gates, Fauci e Burioni.

C’è infatti ormai nella popolazione mondiale una diffidenza molto diffusa verso il nuovo vaccino,
e questa diffidenza sarà molto difficile da eliminare nell’arco di pochi mesi.

Anzi, rischia solo di aumentare.

Ormai il mondo ha assistito in diretta Tv alla svergognata rincorsa fra le varie case farmaceutiche
per essere le prime ad assicurarsi una buona fetta di mercato.

E questo spettacolo indegno ha lasciato il segno anche nelle persone meno preparate.

Diversi sondaggi nei vari paesi occidentali riportano che una cifra oscillante fra il 30 e il 50% della popolazione
non ha intenzione di vaccinarsi, almeno non subito.

Oltre tutto, alla svergognata corsa al successo a cui abbiamo assistito nelle scorse settimane
verrà anche ad aggiungersi un inevitabile caos sempre crescente nell’informazione:

ci saranno giornalisti – pagati da certe farmaceutiche – che metteranno in dubbio la validità dei prodotti di altre farmaceutiche concorrenti;

ci saranno discussioni infinite sull’efficacia e sulla sicurezza effettive di questi vaccini.

ci saranno polemiche sempre più esasperate fra i virologi, per sostenere l’una piuttosto che l’altra tesi;

ci sarà la guerra fra coloro che vogliono mettere l’obbligo a tutti i costi e coloro che vogliono difendere i diritti della persona;

ci saranno le prime reazioni avverse alle vaccinazioni, seguite da interminabili discussioni su cosa le abbia veramente causate.


Voleranno gli stracci, a tutti i livelli e in tutte le direzioni.


E tutto questo caos non potrà che aumentare ancora di più il senso di diffidenza che la gente prova verso i vaccini.

A questo si aggiunga che molto probabilmente sarà la stessa classe medica a rifiutare l’obbligo di vaccinarsi, e naturalmente la gente dirà:


“Se il mio medico non si vaccina, perché mai dovrei farlo io?”.


Naturalmente, a quel punto, i media cercheranno un colpevole, e proveranno ad addossare la colpa ai cosiddetti “no-vax”.


Diranno “quest’insuccesso è colpa di tutta quella gente che fa propaganda contro i vaccini”.


Ma sarà una tesi molto difficile da sostenere, anche perché significherebbe riconoscere ai cosiddetti “no-vax”

un potere mediatico che chiaramente non hanno mai avuto.


I media cercheranno il colpevole dappertutto, ma non in casa propria.


Sono infatti gli stessi media, che continuano a rilanciare con titoli cubitali l’avvento del vaccino come se fosse la venuta del Salvatore,

ad alimentare a livello inconscio l’insicurezza e la diffidenza della popolazione.



E più aumenta la diffidenza più i media – invece di correggere il proprio errore – calcano la mano per far contenti i loro padroni.


Questo non potrà che portare a nuove tensioni e a nuove esasperazioni.


E così il prossimo anno sembra destinato a diventare l’anno del caos e del tutti contro tutti.


Ma c’è anche qualcosa di più.


Quello che molti hanno definito “The Big Reset” potrebbe diventare anche “The Big Awakening”, e cioè il grande risveglio,

l’anno in cui la popolazione mondiale inizierà a scrollarsi di dosso definitivamente il giogo imposto nelle loro menti dalla dittatura mediatica.

Se questo succederà o meno, dipenderà anche molto da ciò che farà ciascuno di noi.

Oggi non basta più capire, bisogna anche agire, cercando di far capire agli altri quello che abbiamo già capito noi.
 
La prima vaccinata .....prima ha preso le sberle dalla polizia nelle proteste contro i vaccini, quindi è andata a farsi vaccinare...e poi ha salutato i suo capi con la piramide..... È TUTTA UNA ENORME MESSINSCENA
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"Voglio fare un atto di autodenuncia.

Io il giorno di Natale desidero andare a pranzo da mio figlio, che abita a quattro chilometri di distanza da casa mia, in un altro comune.

Ci andrò sperando che prima cambiate decisione".


Lo dice, nell'Aula della Camera, il deputato Renzo Tondo, del gruppo Misto,
durante il dibattito sulle comunicazioni del presidente del Consiglio in vista del prossimo Consiglio Ue.

Nei giorni 25 e 26 dicembre e primo gennaio è vietato spostarsi da un comune all'altro.

"Consentite ai cittadini di muoversi e di avere pari dignità, perché a Roma uno può muoversi all'interno di 40 chilometri
e in un paesino della periferia delle Terre Alte, all'interno di quattro chilometri, non fa altro che passare dal prato al bosco",
ha concluso Tondo.
 
Eccovi le LISTE COMPLETE, purtroppo solo immagine (per ora, ma con calma convertiremo…) di chi ha votato SI alla CAMER l MES.-

Dopo tutto è giusto che sappiate il nome di chi ha ceduto il vostro futuro ed i vostri risparmi che salteranno in una data fra il 2022 ed il 2023.

In alternativa questi sono i nomi dei deputati che hanno ceduto le vostre paghe od i vostri posti di lavoro, nel privato e nel pubblico.


La lista riporta il gruppo di appartenenza.


Prima pagina:


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Notate come il M5s abbia votato (quasi) compatto per il Si


Seconda pagina del SI:


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ecco qui i nomi. Salvatevi l’articolo, o cercate la data del 9 dicembre 2020, quando verrà il momento.

Notate il voto SI di D’Uva, che ne fu uno stenuo oppositore, m la cadrega batte tutto.

Iniziamo con i voti NO Primo foglio.


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secondo foglio, e notate Sibilia, un “Duro e Puro”


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Marcate , in senso positivo, i nomi di Bernardini, Cabras, Colletti, Corda, Costanzo, De Girolamo, Forciniti, Giuliodori, Lapia, Maniero, Sapia, Spessotto e Vallascas.

Inscritti al M5s hanno votato NO: sono importanti perchè quando ci sarà il processo per il default e ci sarà,
perchè è incerto il tempo, non il fatto, loro saranno la prova vivente che si poteva votare no.


Quindi gli astenuti:


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Strano Sgarbi. Boh….


Quelli che “Erano in missione”, cioè si sono imboscati per non votare….


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Di Maio e Bonafede si sono imboscati.

Neanche il coraggio di mettere la faccia in questa porcheria.


Salvate le liste , un giorno, fra 18 mesi, saranno utili.
 
Bagnai fa un bel riassunto di tutte le puntate precedenti.

Si parte dalle norme del Bail In bancario, quello che il garrulo Letta e quello che costò miliardi ai risparmiatori delle banche venete.

Salvo poi, ex post, scoprire che non era necessario, che si era trattato solo di un esperimento in corpore vili e che poi la BCE aveva cambiato idea.

Troppe volte in passato gli avvisi dell’opposizione sono stati ignorati dalla maggioranza,
ed anche sul MES vedremo che sarà lo stesso anche in questo caso.

Quindi, caro governo, caro PD, AUGURI, perchè capiterà anche questa volta

 
Una parola sulla bocca di tutti in questi giorni concitati, Mes.

Il Fondo Salva-Stati del quale si discute tantissimo e che alla fine, in ogni caso, sarà riformato.

Il Movimento Cinque Stelle ha almeno recitato la parte,
fingendo una contrarietà che si è poi trasformata in un’acrobatica approvazione delle modifiche
ferma restando la premessa (ormai vuota) di un “no” categorico a future proposte di adesione.


Di fatto, comunque, il governo ha già dato l’ok a una serie di cambiamenti che non faranno che peggiorare ulteriormente la natura dello strumento.


Il perché è facile da spiegare.


Innanzitutto c’è il famigerato allegato III, quello che condiziona l’accesso alla linea di credito precauzionale
al rispetto di una serie di parametri come il Fiscal Compact e il Patto di Stabilità.

Strumenti arretrati, legati a un mondo che non esiste più e che non ha fatto altro che danneggiare pesantemente l’economia italiana
fin dal momento del suo ingresso nell’euro.

Eppure tornati di colpo attualissimi, addirittura incorporati in un Trattato intergovernativo.


Poi c’è il capitolo banche, anche questo particolarmente dolente.



La riforma prevede la possibilità, dal 2022, che il Fondo di risoluzione per le crisi bancarie (Sfr)
possa chiedere al Mes un prestito-paracadute fino a un totale di 68 miliardi.

Un passaggio che permetterebbe al Salva-Stati di intervenire di fronte a disastri bancari di grossa portata,
guarda caso quelli che potrebbero avere come protagonisti gli istituti tedeschi e francesi,
non fosse altro che per le loro imponenti dimensioni e il livello di rischio di alcune voci dei loro attivi.




Il Mes potrà dunque correre in soccorso di banche francesi e tedesche,
sostituendo di fatto il precedente strumento di ricapitalizzazione diretta delle banche fino a 60 miliardi di euro.

Quello era azionabile anche dagli istituti italiani e per questo considerato più “pericoloso” per il Mes stesso e quindi superato.

A beneficiare della nuova formula saranno le banche al di là dei nostri confini.


Ma questo, i giallorossi si guardano bene dal dirlo ad alta voce.
 

bravissima a ricordarla :accordo:
onore ad una donna eroica
BRANDY VAUGHAN
un nome da scolpire nella nostra mente e da diffondere alle generazioni che verranno
una donna eroica che ha con coraggio denunciato per anni le infamie inqualificabili
poste in essere dalle big pharma planetarie tutelate dalle leggi conniventi
perché solo la nostra consapevolezza potrà un giorno radioso
cambiare questo scenario desolante per la razza umana
guardate questo video e poi riguardatelo
fatelo guardare alle persone a cui volete bene e pure a tutte le altre
fatevi una domanda e datevi una risposta
su cosa sta accadendo in questo 2020
dove i cattivi sarebbero i pipistrelli del mercato del pesce di Wuhan


ps: per chi non si ricordasse del mitico vioxx che ci ha deliziati per anni :reading:
 
Ultima modifica:
Secondo i geni che ci comandano a colpi di Dpcm, in merito alla pandemia in atto,
saremmo un modello che tutto il mondo ci invidia.

Un modello straordinario il quale, come riporta lo studio internazionale “Government response stringency index”,
ha ingessato il Paese con le misure più restrittive del pianeta, conseguendo però il maggior numero di morti in rapporto alla popolazione.

Evidentemente qualcosa non pare aver proprio funzionato in questa antica patria di santi, poeti, navigatori e novelli Savonarola.

Tant’è che nella settimana dal primo al 7 dicembre in Italia sono morti con il Covid-19 8,61 persone per 100mila abitanti,
contro le 4,85 della Francia, le 3,85 della Spagna, le 2,8 della Germania e le 2,3 della catastrofica Svezia.

Quest’ultima, in particolare con quasi un quarto della nostra mortalità ufficiale,
viene ancora dileggiata dalla nostra stampa per le sue aperture, ovviamente dall’alto dei nostri oltre 60mila decessi
i quali, naturalmente, il mondo medesimo non ci invidia affatto.


Ora, mi sembra evidente che nel marasma dei nostri numeri,
utilizzati da troppi individui senza scrupoli come un’arma di terrorismo di massa,
ci sia qualcosa di macroscopico che proprio non va.

Anche al netto delle nostre storiche disfunzioni logistiche ed organizzative,
l’attuale gap nel tasso di letalità tra l’Italia e altri Stati avanzati non appare comprensibile.

Ma lo diventa, provocando la caduta di tanti sprovveduti dal pero,
se analizziamo la sconcertante dichiarazione rilasciata dal coordinatore del Comitato tecnico scientifico, Agostino Miozzo, a Lucia Annunziata,
durante il suo ultimo programma di approfondimento politico in onda la domenica pomeriggio su Rai Tre:


“Noi siamo rigorosi nel denunciare tutti coloro che muoiono con il Covid e li categorizziamo morti da Covid, per Covid. Comunque, tutti Covid positivi”.


Quindi, come disse paradossalmente in primavera qualche medico non allineato alla linea del terrore,
anche una persona caduta dal decimo piano e naturalmente deceduta, qualora risultasse positiva al tampone,
entrerebbe a far parte della assurda contabilità messa in atto dai citati geni del regime sanitario.



Allora se adottassimo la stessa metodologia per il virus del raffreddore, parente stretto del Sars-Cov-2,
ogni anno saremmo costretti a piangere decine di migliaia di morti a causa del raffreddore medesimo,
adottando magari le stesse folli restrizioni che stanno uccidendo il Paese?


Perché, dal momento che abbiamo deciso di focalizzare l’intera nostra esistenza intorno alla trasmissione di un virus
che nel 95 per cento dei casi non viene quasi avvertito da chi lo contrae, tutto è possibile in queste lande desolate.


Oramai, anche grazie al rigoroso conteggio di cui si vanta Miozzo, abbiamo talmente impaurito gran parte della popolazione,
che il buon senso e la ragionevolezza sono stati sostituiti da un sanissimo terror panico
che porta quasi il 60 per cento dei nostri concittadini, secondo l’ultimo agghiacciante rapporto annuale del Censis,
a rinunciare alla propria libertà personale in cambio della (assai presunta) tutela della salute pubblica.


Cari signori del Governo e del Comitato tecnico scientifico, se aveste usato lo stesso rigore

nello spiegare dall’inizio che i morti per causa diretta da Covid-19 erano una molto esigua minoranza

e che solo chi era sostanzialmente immunodepresso rischiava la vita,

e per questo doveva essere protetto con misure speciali al contrario dei sani,

forse oggi non ci troveremmo alle prese con un Paese follemente impaurito,

economicamente in ginocchio e sempre più privo di serie prospettive di ripresa.
 

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