Mi sa che ....

genesta

Forumer attivo
... non vale più la pena scrivere su questo forum (Scusami Argy) per il sottoscritto.


Nonostante le opposizioni manifestate alla fine dell'anno scorso, gli Stati Uniti e la Svizzera hanno annunciato recentemente la loro volontà di proseguire le discussioni in attesa di un accordo di libero scambio tra i due paesi. Cosa ne è -il realmente? Quale impatto tale accordo avrebbe sulla politica europea della Svizzera? Tali saranno gli argomenti al frammento del prossimo mezzogiorno dell'Europa, organizzato dalla piattaforma Eurocité, martedì 14 febbraio alle 12h15, con per ospite Martin Naville, direttore della camera di commercio Svizzera-Stato uniti. Presi avvio nel settembre 2005, i negoziati esplorativi per la conclusione di un eventuale accordo di libero scambio tra la Svizzera e gli Stati Uniti si erano bruscamente fermati metà gennaio. Messo sotto pressione dagli agricoltori e di fronte all'intransigeance dei negoziatori americani, il Consiglio federale rinunciava mercoledì 18 gennaio ad affidare un mandato di negoziato al suo ministro dell'economia, Joseph Deiss. L'accordo era stato tuttavia qualificato come "molto utile" nelle conclusioni dello studio realizzato sotto mandato del SECO dallo Institute foro internazionale Economics (IIE). Secondo l'analisi del IIE, quest'accordo stimolerebbe gli scambi di beni tra i due paesi da 20 a 100%. l'effetto sul PIL americano sarebbe trascurabile. Per la Svizzera, al contrario si tratterebbe di una promessa di 1.1 miliardi di dollari, cioè un aumento del PIL di 0.5%. Il mercato americano rappresenta infatti il 10% delle esportazioni elvetiche. È il 2$o mercato dietro la Germania. Sostenuta dall'industria (mostrare, macchine, chimico in particolare), la possibilità e l'opportunità di un accordo di questo tipo è fortemente contestata dagli agricoltori svizzeri. Infatti la IIE calcola che in questo settore gli scambi dovrebbero aumentare di 140%. ma così da un lato le esportazioni americane verso la Svizzera sarebbero moltiplicate da cinque dell'altra, le esportazioni svizzere aumenterebbero soltanto del 50% se gli ostacoli che gli americani mettono all'importazione di formaggio e di cioccolato erano eliminati. Au-délà delle cifre, l'Unione svizzera dei contadini denuncia il rischio di una perdita di sovranità alimentare (la Svizzera importa attualmente più dal 40% di ciò che consuma), ma anche una perdita di posti di lavoro considerevole ed un aumento dei costi sociali. La produzione agricola svizzera dovrebbe infatti essere realizzata a prezzi mondiali ma con costi di produzione svizzeri. Inoltre, come rispondere alle preoccupazioni dei consumatori svizzeri che riguardano il rischio d'importazione di carne agli ormoni ed OGM? L'accordo non trova oppositori esclusivamente fra gli agricoltori. Il partito socialista è più favorevole alla conclusione di accordi economici nel quadro multilaterale mentre il nuovo movimento europeo (NOMES) vede in un accordo con gli Stati Uniti un ostacolo supplementare ad un'adesione della Svizzera all'Ue. Mercoledì 25 gennaio, in margine del World Economic Forum di Davos, quarantacinque minuti hanno bastato ai rappresentanti svizzero ed americani a rilanciare una discussione che sembrava già morta e sepolta. La Svizzera e gli Stati Uniti hanno pubblicato la loro volontà di proseguire le discussioni annunciando la creazione di una tribuna comune di cooperazione economica. Cosa è -ce ciò vuole dire concretamente? Cosa ne è -il delle possibilità di firmare un vero accordo di libero scambio? Cosa ne dirà l'Unione europea? Sono precisamente le questioni che saranno sollevate in occasione di questo mezzogiorno dell'Europa.


Forse avevano ragione Sasa e José. Che ce sto a fà ancora qui ...Boh!
 
ciao , visto che sono in zona mi permetto di dire qualcosa a riguardo: penso che il nostro LA MO' ,non voleva offendere nessuno, ne tantomeno prendere in giro, soltanto che ogni tanto le spara a tutto spiano e che ci vuoi fa', ce lo dobbiamo tene' :vicini: :ordine: ... daltronde la liberta' di espressione e' importante e anche un po' di tolleranza.. :) :) :) ciao
 
embè che c'è di offensivo e scandaloso in questa notizia ?
illuminatemi, visto che è pubblicata pure sul sito dell' università di ginevra ......eppppoi è cosa nota....bah.....io sparo :rolleyes:




:-?
 

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