Mi SEMBRA DI ESSERE NATO STORTO.NON CAPISCO SE NON TROVO PIU'QUELLO CHE VOLLYO......

anche porro qui le difende
Chi manda ko le nostre banche

L'Europa ha imposto una nuova regola che penalizza l'acquisto dei Btp. Ma ora rischiano anche Francia e Germania


All’ultima asta solo grazie a un pugno di istituti domestici e a tassi da capogiro (per il Tesoro) si è riusciti a portare a casa il risultato. Ma cosa sta succedendo davvero? Fino a pochi giorni fa si poteva raccontare la barzelletta per la quale tutte le colpe erano da addebitarsi alla credibilità di Berlusconi. Ma ora che Monti flirta con Merkel e Sarkozy, perché le cose continuano ad andare per il verso sbagliato? Ci troviamo nella paradossale condizione di avere una curva dei tassi invertita (come dicono gli esperti). Per farla semplice, un Bot a sei mesi rende più di un titolo a dieci anni: si tratta di un paradosso. Chi si tiene in portafoglio un titolo il cui rimborso è previsto tra dieci anni, comprensibilmente dovrebbe attendersi un rendimento superiore a chi ha nel medesimo portafoglio un titolo che scade dopo pochi mesi. Ma ciò oggi non avviene.
Tutto cambia grazie a un italiano, Andrea Enria, presidente dell’European Banking Authority, che circa un mese fa ha introdotto una regoletta che sta mandando in frantumi l’Italia. La cosa è molto semplice e sulla carta razionale. Le banche che hanno in pancia titoli di Stato italiani (spagnoli e portoghesi) devono applicare a questo loro investimento un criterio di valorizzazione puntuale e di mercato (mark to market). Ci spieghiamo ovviamente meglio: le banche che andavano a comprarsi in asta i Bot, oggi sono costrette a spendere un mucchio di quattrini e poi a svalutare (visto la volatilità dei mercati) pressoché immediatamente il loro investimento. Ciò che in passato non avveniva. Il paradosso è dunque che banche come quelle francesi, tedesche e inglesi zeppe di titoli tossici (vi ricordate i vecchi subprime) se li tengono al costo nei loro portafogli o, peggio, occultano quegli investimenti in poste di bilancio poco trasparenti, mentre chi compra Bot deve svalutarli per il potenziale rischio di default dell’Italia.
È evidente che l’effetto immediato è stato quello di allontanare le banche dalle aste dei titoli italiani: scappano tutti alla larga per un motivo puramente contabile. Anzi, alcune banche, evidentemente indovine nei confronti della decisione dell’Eba, hanno venduto i Bot (sell off) qualche giorno prima della decisione ufficiale. Tutti vendono, i prezzi crollano e lo Stato italiano, per vendere la merce sul mercato, è costretto a garantire interessi sempre maggiori. È il disastro di oggi.
Il motivo per il quale queste svendite avvengono sulla parte breve della curva (cioè sui titoli a breve scadenza) è altrettanto razionale. Le banche partecipavano alle aste dei Bot per esigenze di Tesoreria. Il titolo a breve termine è il migliore per pareggiare passività di pari durata. Non compro un titolo a dieci anni se ho depositi che possono essere richiamati anche a vista. Ecco perché le regole europee hanno distrutto i titoli di Stato, e in particolare quelli del più importante emittente del mondo: l’Italia.
Goldman Sachs (do you know?) ha scritto che questa decisione «ha messo in moto una catena di eventi perversi; le banche hanno venduto titoli del debito pubblico e hanno preferito parcheggiare denaro alla Bce», il cui rendimento è di poco superiore all’1 per cento. Ovviamente l’universo dei banchieri italiani, da Bazoli a Saviotti, ha bollato questa decisione come assurda. E il presidente dell’Abi Mussari ha fatto altrettanto: anche se sembrava più impegnato a criticare la politica economica del governo che le scelte mortali che si stavano costruendo in Europa. È troppo pensare ad un complotto contro l’Italia, per di più perpetrato da un italiano. Anche se i nostri grand commis quando arrivano in Europa sembrano degli apolidi più che degli italiani. Ma quel che è certo è che le regole dell’Eba hanno distrutto le nostre aste dei titoli pubblici e nessuno se ne è lamentato sino a ieri. Le banche tedesche hanno infatti iniziato a chiedere un rinvio delle nuove norme. E il motivo è molto semplice.



La Francia rischia di perdere il suo ottimo voto in pagella (la tripla A) da parte delle agenzie di rating. A quel punto anche le banche francesi si troverebbero nella nostra condizione, e quelle tedesche ne subirebbero pesanti contagi. Insomma, ora che l’attacco all’euro coinvolge anche altri Paesi europei si è finalmente scoperto che la regoletta dell’Eba è demenziale.
Continuiamo a credere che lo zampino degli interessi stranieri in questa vicenda ci sia stato. E che il prezzo pagato dall’Italia sia troppo alto. A differenza delle nostre finanze pubbliche, i conti delle banche commerciali italiane sono in ordine. Eppure l’Authority europea pretende dai nostri istituti di credito iniezioni di capitale mostruose (per mantenere la propria solvibilità) rispetto a quelle tedesche e francesi. È un grande scandalo e questa volta Monti e Berlusconi c’entrano nulla. E a proposito di scandali, questi fenomenali burocrati europei dove erano a giugno (non dieci anni fa) quando promuovevano con i cosiddetti stress test la grande la banca franco-belga Dexia, oggi rumorosamente fallita?

in iran impiccano per molto meno la gente .... qunado ci si sveglierà non sarà mai molto presto ....:wall::clava::clava::devil::devil:
 
Switzerland’s big banks, UBS and Credit Suisse, have failed to convince markets that they have fully turned their backs on risky trading despite restructuring plans.

Both banks have recently signalled their intention to scale back investment banking operations under the guise of putting wealthy clients first. But the changes have not gone far enough for some observers.


In a note to investors, Bank Sarasin described UBS’s restructuring - announced on Thursday – as “evolution not revolution”.

The note expressed disappointment that UBS had not cut back investment banking further to meet the strategy of an operation just large enough to service wealthy clients and institutions.

“We are not fully convinced that UBS really needs an investment bank of that size and diversity. The list of businesses to be exited remains small. UBS’s strategy mirrors that of many peers struggling to adjust to more challenging market conditions,” Sarasin commented.
 
gente come sallusti, ferrara e scodinzolini sono una vergogna si inventono le cose pur di far godere il loro padrone:wall::wall:


Sil faccio come Te, leggo tutto, ma non pensi che anche dall'altra parte ci siano persone che fanno lo stesso gioco ?

Li mettiamo tutti al cappio ?

E prendiamo per oro colato solo l'informazione di regime ?

Preferisco leggere di tutto e cercare di capire chi ha torto e chi no.
 
Sil faccio come Te, leggo tutto, ma non pensi che anche dall'altra parte ci siano persone che fanno lo stesso gioco ?

Li mettiamo tutti al cappio ?

E prendiamo per oro colato solo l'informazione di regime ?

Preferisco leggere di tutto e cercare di capire chi ha torto e chi no.

e magari senti anche la Santanche', Bondi, Gasparri,Calderoli..e ti viene da dire : capso che statisti!!!!
 
1- ora iniziano i dolori per santoro: Mediaset gli spara addosso la prima citazioni per danni e michelone non ha più la rai che gli paga l’eventuale condanna - 2- la querela non verte sul ‘’conflitto di interessi’’, come ha detto ieri sera santoro in tv, ma un’intervista al “fatto” in cui il conduttore di “servizio pubblico” “afferma che mediaset ha esercitato pressioni su telecom per impedire che lui stesso andasse a la7, facendo saltare un accordo già siglato con l'ad della rete giovanni stella. Circostanza smentita dallo stesso stella e non vera” - 3- “speriamo che il governo monti faccia la riforma della tv, altrimenti ci resta fiorello, che è solo un ansiolitico, per fortuna senza effetti collaterali”
 

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