Kronos
Forumer storico
L'addio di Bush: «Non avrei mai pensato
di vedere un presidente nero»
«A Obama auguro il meglio. Striscione "missione compiuta"
fu un errore. Da mercoledì 21 porterò il caffè a Laura»
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WASHINGTON (12 gennaio) - «Non avrei mai pensato un giorno di un vedere un presidente nero» alla Casa Bianca. A otto giorni dal passaggio di consegne con Barack Obama, il presidente degli Stati Uniti George W. Bush, si congeda dai giornalisti con la sua ultima conferenza stampa.
A Obama auguro il meglio. Una volta lasciata la Casa Bianca, il 20 gennaio, Bush si terrà lontano dai riflettori che toccheranno a Obama, al quale augura «tutto il meglio possibile». «Quando esco di qui, lascio il palcoscenico», ha detto il presidnete americano in un passaggio della sua conferenza stampa di bilancio della presidenza. Bush ha difeso le sue scelte e il fatto di aver preso le decisioni che riteneva giuste: «Mi sento pronto - ha aggiunto - a guardarmi nello specchio quando sarò in Texas» senza vergogne.
«Obama scoprirà - ha detto Bush - che i problemi a volte ti costringono a prendere decisioni che uno non pensava di prendere». Il presidente non è voluto scendere nel dettaglio dei suoi timori per le scelte future del successore, limitandosi a sottolineare che d'ora in poi «le luci della ribalta» toccano a lui e ad augurargli «tutto il bene possibile».
Bush ha ammesso che esporre lo striscione "Missione compiuta" su una portaerei, a proposito della guerra in Iraq, è stato uno dei maggiori errori della sua permanenza alla Casa Bianca. Bush ha parlato anche del suo linguaggio, ammettendo di essere stato a volte aggressivo ma senza fare esempi. Il presidente era stato criticato per aver esposto lo striscione "Missione compiuta" sullo sfondo di un suo discorso dal ponte della portaerei Lincoln che proclamava di fatto la vittoria in Iraq alcuni mesi dopo l'inizio della guerra. Bush ha definito anche «una delusione» non avere trovato armi di distruzione di massa in Iraq.
Attacco terrorista resta maggiore minaccia. Bush ha quindi sostenuto che la più grave minaccia che la presidenza di Obama dovrà affrontare sarà il rischio sempre esistente di un attacco terrorista contro il territorio americano e ha affermato che Corea del Nord e Iran sono ancora paesi pericolosi. Nella sua conferenza stampa finale Bush ha detto che «la Corea del Nord resta ancora un problema finche non rispetterà gli impegni presi per consentire verifiche» allo smantellamento del suo programma nucleare.
Bush ha quindi ribadito che Israele «ha il diritto
di difendersi», ma ha messo in guardia lo stato ebraico dal rischio che le azioni militari «creino vittime civili». Per Bush «il modo migliore» per fare cessare le violenze in Medio Oriente è di lavorare con l'Egitto per fermare l'ingresso illecito di armi a Gaza: «I paesi che contrabbandano armi a Hamas devono fermarsi», ha sottolineato il presidente americano secondo cui Hamas, «così come al-Qaida e altri gruppi estremisti» usano la violenza per impedire la nascita di stati indipendenti e democratici.
Obama non mi ha chiesto di stanziare nuovi aiuti. Obama, ha quindi precisato Bush, non ha chiesto all'attuale inquilino della Casa Bianca di rivolgersi al Congresso per potere stanziare la seconda "tranche" di aiuti alle istituzioni finanziare in crisi per 350 miliardi di dollari circa. Con Obama, ha conitnuato l'inquilino della Casa Bianca, «ne abbiamo parlato», e se il presidente eletto «ne avesse bisogno li chiederei» al Congresso. «Non so se sia possibile convincere un numero sufficiente di membri del Senato per ottenere un voto positivo. Altro non so», ha detto Bush.
E ora cosa farà Bush? «Mercoledì mattina - il primo giorno in cui si sveglierà nel suo ranch in Texas senza essere più presidente degli Stati Uniti - porterò il caffè a Laura», ha detto l'inquilino della Casa Bianca. «È difficile prevede cosa proverò: sarà l'inizio di una vita nuova - ha detto ancora Bush -. So soltanto che comincerò la giornata portando il caffè a Laura».
di vedere un presidente nero»
«A Obama auguro il meglio. Striscione "missione compiuta"
fu un errore. Da mercoledì 21 porterò il caffè a Laura»




WASHINGTON (12 gennaio) - «Non avrei mai pensato un giorno di un vedere un presidente nero» alla Casa Bianca. A otto giorni dal passaggio di consegne con Barack Obama, il presidente degli Stati Uniti George W. Bush, si congeda dai giornalisti con la sua ultima conferenza stampa.
A Obama auguro il meglio. Una volta lasciata la Casa Bianca, il 20 gennaio, Bush si terrà lontano dai riflettori che toccheranno a Obama, al quale augura «tutto il meglio possibile». «Quando esco di qui, lascio il palcoscenico», ha detto il presidnete americano in un passaggio della sua conferenza stampa di bilancio della presidenza. Bush ha difeso le sue scelte e il fatto di aver preso le decisioni che riteneva giuste: «Mi sento pronto - ha aggiunto - a guardarmi nello specchio quando sarò in Texas» senza vergogne.
«Obama scoprirà - ha detto Bush - che i problemi a volte ti costringono a prendere decisioni che uno non pensava di prendere». Il presidente non è voluto scendere nel dettaglio dei suoi timori per le scelte future del successore, limitandosi a sottolineare che d'ora in poi «le luci della ribalta» toccano a lui e ad augurargli «tutto il bene possibile».
Bush ha ammesso che esporre lo striscione "Missione compiuta" su una portaerei, a proposito della guerra in Iraq, è stato uno dei maggiori errori della sua permanenza alla Casa Bianca. Bush ha parlato anche del suo linguaggio, ammettendo di essere stato a volte aggressivo ma senza fare esempi. Il presidente era stato criticato per aver esposto lo striscione "Missione compiuta" sullo sfondo di un suo discorso dal ponte della portaerei Lincoln che proclamava di fatto la vittoria in Iraq alcuni mesi dopo l'inizio della guerra. Bush ha definito anche «una delusione» non avere trovato armi di distruzione di massa in Iraq.
Attacco terrorista resta maggiore minaccia. Bush ha quindi sostenuto che la più grave minaccia che la presidenza di Obama dovrà affrontare sarà il rischio sempre esistente di un attacco terrorista contro il territorio americano e ha affermato che Corea del Nord e Iran sono ancora paesi pericolosi. Nella sua conferenza stampa finale Bush ha detto che «la Corea del Nord resta ancora un problema finche non rispetterà gli impegni presi per consentire verifiche» allo smantellamento del suo programma nucleare.
Bush ha quindi ribadito che Israele «ha il diritto
di difendersi», ma ha messo in guardia lo stato ebraico dal rischio che le azioni militari «creino vittime civili». Per Bush «il modo migliore» per fare cessare le violenze in Medio Oriente è di lavorare con l'Egitto per fermare l'ingresso illecito di armi a Gaza: «I paesi che contrabbandano armi a Hamas devono fermarsi», ha sottolineato il presidente americano secondo cui Hamas, «così come al-Qaida e altri gruppi estremisti» usano la violenza per impedire la nascita di stati indipendenti e democratici.
Obama non mi ha chiesto di stanziare nuovi aiuti. Obama, ha quindi precisato Bush, non ha chiesto all'attuale inquilino della Casa Bianca di rivolgersi al Congresso per potere stanziare la seconda "tranche" di aiuti alle istituzioni finanziare in crisi per 350 miliardi di dollari circa. Con Obama, ha conitnuato l'inquilino della Casa Bianca, «ne abbiamo parlato», e se il presidente eletto «ne avesse bisogno li chiederei» al Congresso. «Non so se sia possibile convincere un numero sufficiente di membri del Senato per ottenere un voto positivo. Altro non so», ha detto Bush.
E ora cosa farà Bush? «Mercoledì mattina - il primo giorno in cui si sveglierà nel suo ranch in Texas senza essere più presidente degli Stati Uniti - porterò il caffè a Laura», ha detto l'inquilino della Casa Bianca. «È difficile prevede cosa proverò: sarà l'inizio di una vita nuova - ha detto ancora Bush -. So soltanto che comincerò la giornata portando il caffè a Laura».