Obbligazioni societarie Monitor bond case automobilistiche e accessorio auto (3 lettori)

ginopelo

Moving to PeloPonneso
hanno vinto tutti?

Gli incentivi iniziano a far sentire il proprio forte peso. Fiat, come
sempre, va ancora più forte: più 17 %, ora la sua quota è al 34%


Sorpresa, il mercato va bene
A giugno vendite a più 12,38%


di VINCENZO BORGOMEO

Il mercato dell'auto in Italia si riprende e a giugno le vendite tornano a salire del 12,38%, a 209.315 unità. Il merito va agli incentivi ma, soprattutto, alla disponibilità delle auto piccole, arrivate in consegna in massa proprio questo mese.

In realtà, anche se si tratta del primo risultato veramente positivo, dopo il lieve incremento dello 0,24% registrato marzo, c'è poco di che stare allegri perché la crisi del mercato dell'auto in Italia iniziata nel gennaio 2008 è ancora profonda e, soprattutto, rischia di peggiorare enormemente nel prossimo anno quando certamente non ci saranno incentivi superiori a quello di oggi (si arriva a 5000 euro) e quindi non ci sarà nessun "effetto spinta". Anzi. Ci sono anche molte possibilità che gli incentivi o non vengano rinnovati o che saranno meno forti. Vedremo. Per ora c'è chi festeggia. Tra le case estere brindano Ford che si conferma leader con 19.310 unità vendute e un balzo del 31,67%. Mantiene il secondo posto Opel (11.897 vendite, per un calo del 6,46%), tallonata da vicino da Volkswagen (11.557 unità e +4,45%).

Citroen, con 11.179 unità vendute e un incremento del 18,38%, si riprende il quarto posto, davanti a una Toyota in ascesa (10.480 unità, +48,69%) e Peugeot (10.009 vendite e +31,80%).

In ripresa Mercedes (5.313 unità, +0,45%), mentre scende ancora Bmw (6.440, -14,11%). Tra le asiatiche, molto bene Hyundai, che si attesta a 5.157 unita vendute dalle precedenti 2.484, per un balzo del 107,61%.

Quanto al mercato dell'usato, a giugno sono stati registrati 360.930 trasferimenti di proprietà di auto usate, con una variazione di -7,80% rispetto ad giugno 2008, durante il quale furono registrati 391.459 trasferimenti di proprietà.

E la Fiat? Con il risultato ottenuto in giugno - sensibilmente migliore di quello complessivo del mercato - migliora la propria posizione, aumentando sia le vendite sia la quota. Infatti, con 71 mila auto vendute, accresce i volumi del 17,1 per cento e ottiene una quota del 34 per cento, 1,4 punti percentuali in più rispetto allo stesso mese dell'anno scorso.

"Fiat group automobiles - spiegano a Mirafiori - conferma così il trend di costante crescita degli ultimi mesi, ottenuto anche grazie alla completa e articolata gamma di vetture ecologiche (fga è leader da una decina di anni nelle vendite di auto a metano), sempre più apprezzate dai clienti".

Analoghi positivi risultati arrivano anche dai primi dati, ancora provvisori, provenienti dai mercati europei. In Francia, per esempio, in un mercato che cresce del 7,1 per cento, fga aumenta le vendite del 9,2 per cento.
Tornando all'Italia, nel primo semestre del 2009 Fiat group automobiles ha immatricolato 377 mila vetture, ottenendo una quota del 33,4 per cento, con un miglioramento rispetto al primo semestre 2008 di 1,4 punti percentuali.

In realtà non tutti brindano: ci sono ben 8 marche che accusano perdite superiori al 20 per cento. Fra queste Lamborghini (-24), Chrysler-Jeep-Dodge (-35%), Daihatsu (-50, un tracollo), Land Rover (-20), Mazda (-30) e Mitsubishi (-21). Non si salvano nemmeno le modiaiole Mini e Smart rispettivamente in perdita del 21 e 22%. Ma allora, questa ripresa, c'è davvero?

(1 luglio 2009)
repubblica.it
 

Imark

Forumer storico
Gli incentivi iniziano a far sentire il proprio forte peso. Fiat, come
sempre, va ancora più forte: più 17 %, ora la sua quota è al 34%

Sorpresa, il mercato va bene
A giugno vendite a più 12,38%


di VINCENZO BORGOMEO

Il mercato dell'auto in Italia si riprende e a giugno le vendite tornano a salire del 12,38%, a 209.315 unità. Il merito va agli incentivi ma, soprattutto, alla disponibilità delle auto piccole, arrivate in consegna in massa proprio questo mese.

In realtà, anche se si tratta del primo risultato veramente positivo, dopo il lieve incremento dello 0,24% registrato marzo, c'è poco di che stare allegri perché la crisi del mercato dell'auto in Italia iniziata nel gennaio 2008 è ancora profonda e, soprattutto, rischia di peggiorare enormemente nel prossimo anno quando certamente non ci saranno incentivi superiori a quello di oggi (si arriva a 5000 euro) e quindi non ci sarà nessun "effetto spinta". Anzi. Ci sono anche molte possibilità che gli incentivi o non vengano rinnovati o che saranno meno forti. Vedremo. Per ora c'è chi festeggia. Tra le case estere brindano Ford che si conferma leader con 19.310 unità vendute e un balzo del 31,67%. Mantiene il secondo posto Opel (11.897 vendite, per un calo del 6,46%), tallonata da vicino da Volkswagen (11.557 unità e +4,45%).

Citroen, con 11.179 unità vendute e un incremento del 18,38%, si riprende il quarto posto, davanti a una Toyota in ascesa (10.480 unità, +48,69%) e Peugeot (10.009 vendite e +31,80%).

In ripresa Mercedes (5.313 unità, +0,45%), mentre scende ancora Bmw (6.440, -14,11%). Tra le asiatiche, molto bene Hyundai, che si attesta a 5.157 unita vendute dalle precedenti 2.484, per un balzo del 107,61%.

Quanto al mercato dell'usato, a giugno sono stati registrati 360.930 trasferimenti di proprietà di auto usate, con una variazione di -7,80% rispetto ad giugno 2008, durante il quale furono registrati 391.459 trasferimenti di proprietà.

E la Fiat? Con il risultato ottenuto in giugno - sensibilmente migliore di quello complessivo del mercato - migliora la propria posizione, aumentando sia le vendite sia la quota. Infatti, con 71 mila auto vendute, accresce i volumi del 17,1 per cento e ottiene una quota del 34 per cento, 1,4 punti percentuali in più rispetto allo stesso mese dell'anno scorso.

"Fiat group automobiles - spiegano a Mirafiori - conferma così il trend di costante crescita degli ultimi mesi, ottenuto anche grazie alla completa e articolata gamma di vetture ecologiche (fga è leader da una decina di anni nelle vendite di auto a metano), sempre più apprezzate dai clienti".

Analoghi positivi risultati arrivano anche dai primi dati, ancora provvisori, provenienti dai mercati europei. In Francia, per esempio, in un mercato che cresce del 7,1 per cento, fga aumenta le vendite del 9,2 per cento.
Tornando all'Italia, nel primo semestre del 2009 Fiat group automobiles ha immatricolato 377 mila vetture, ottenendo una quota del 33,4 per cento, con un miglioramento rispetto al primo semestre 2008 di 1,4 punti percentuali.

In realtà non tutti brindano: ci sono ben 8 marche che accusano perdite superiori al 20 per cento. Fra queste Lamborghini (-24), Chrysler-Jeep-Dodge (-35%), Daihatsu (-50, un tracollo), Land Rover (-20), Mazda (-30) e Mitsubishi (-21). Non si salvano nemmeno le modiaiole Mini e Smart rispettivamente in perdita del 21 e 22%. Ma allora, questa ripresa, c'è davvero?

(1 luglio 2009)
repubblica.it

E' come quando dai una dose di morfina ad uno che soffre molto e quello crede di essere guarito perché non sente più il dolore...

Gli incentivi leniscono gli effetti della crisi del comparto, ma solo la riduzione della sovracapacità produttiva ne curerà le cause.

Anche perché quando gli effetti degli incentivi finiscono, funziona esattamente come con la morfina...
 

ginopelo

Moving to PeloPonneso
E' come quando dai una dose di morfina ad uno che soffre molto e quello crede di essere guarito perché non sente più il dolore...

Gli incentivi leniscono gli effetti della crisi del comparto, ma solo la riduzione della sovracapacità produttiva ne curerà le cause.

Anche perché quando gli effetti degli incentivi finiscono, funziona esattamente come con la morfina...

infatti non dimentichiamoci di gennaio e febbraio senza incentivi come sono andati... a questo punto la domanda è se e per quanto (intendendo anche in che misura) potranno continuare queste manovre di aiuto. è chiaro che i numeri fatti gli anni scorsi non sono + ripetibili, resta da capire come ci si arriverà: in maniera controllata o per "strappi"
 

Imark

Forumer storico
infatti non dimentichiamoci di gennaio e febbraio senza incentivi come sono andati... a questo punto la domanda è se e per quanto (intendendo anche in che misura) potranno continuare queste manovre di aiuto. è chiaro che i numeri fatti gli anni scorsi non sono + ripetibili, resta da capire come ci si arriverà: in maniera controllata o per "strappi"

Intendono prorogarne l'efficacia più o meno fino a fine anno in quei paesi europei in cui li hanno introdotti... il punto è che non stanno neanche guadagnando tempo (e poco) ai produttori affinché possano ridurre la capacità produttiva, dato che un po' ovunque gli Stati subordinano la politica di aiuti alla non attuazione dei tagli nella capacità produttiva.

Poco perché gli incentivi a propria volta partono forte, ma poi il loro effetto di anticipazione degli acquisti va progressivamente a ridursi...;)
 

Capirex85

Value investor
Intendono prorogarne l'efficacia più o meno fino a fine anno in quei paesi europei in cui li hanno introdotti... il punto è che non stanno neanche guadagnando tempo (e poco) ai produttori affinché possano ridurre la capacità produttiva, dato che un po' ovunque gli Stati subordinano la politica di aiuti alla non attuazione dei tagli nella capacità produttiva.

Poco perché gli incentivi a propria volta partono forte, ma poi il loro effetto di anticipazione degli acquisti va progressivamente a ridursi...;)

Bisogna anche considerare che agli incentivi spesso e volentieri alcune case aggiungono corposi sconti, come fa Ford che le macchine negli ultimi mesi te le tirava dietro... questo vuol dire che pur di far cassa e contenere il working capital sono disposti a mangiarsi tutto il margine/vendere in lieve perdita.
 

Imark

Forumer storico
Bisogna anche considerare che agli incentivi spesso e volentieri alcune case aggiungono corposi sconti, come fa Ford che le macchine negli ultimi mesi te le tirava dietro... questo vuol dire che pur di far cassa e contenere il working capital sono disposti a mangiarsi tutto il margine/vendere in lieve perdita.

Infatti...;) stay tuned: what we are watching now is still chapter 1 of the tale... :cool:
 

Imark

Forumer storico
Raffica di valutazioni da parte di Fitch su players del settore... Il downgrade di Toyota (nulla di nuovo sul piano della view di Fitch sul settore, si dà conto di una maggiore esposizione "strutturale" di Toyota allo yen forte rispetto ad altri players anche nipponici (vedi ad es. Honda) ed una pretesa maggiore lentezza di Toyota rispetto ad altri nel riadeguarre la porpria struttura dei costi onde riguadagnare livelli di profittevolezza analoghi a quelli pre-crisi.

Fitch Downgrades Toyota to 'A+' on Long term Industry Concerns; Negative Outlook

30 Jun 2009 9:31 PM (EDT)

Fitch Ratings-Seoul/Tokyo/Singapore-01 July 2009: Fitch Ratings has today downgraded Toyota Motor Corporation's (Toyota) Long-term foreign and local currency Issuer Default ratings (IDRs) and senior unsecured debt ratings to 'A+' from 'AA'. The Outlook remains Negative. At the same time, the agency has affirmed Toyota's Short-term foreign and local currency IDRs at 'F1+'. Notes rated by Fitch issued by companies within the Toyota group, such as Toyota Motor Credit Corporation (TMCC), have also been downgraded to 'A+' from 'AA'.

"Fundamentals in the automobile industry are likely to remain weak in the medium-term, making it difficult for automakers to regain levels of profitability reached in the easy-credit-fuelled boom which came to an end in Q408," says Jeong Min Pak, Director in the agency's Asia-Pacific Corporates team.

Although Toyota remains the strongest player in the industry its recent operating performance, strategic decision-making and management reaction to the crisis have been less impressive than its peers; in contrast, Honda ('A'/Negative) has benefited from its focus on smaller cars and motorcycles while taking swifter action to cut costs, leading the agency to assess that the difference in credit quality between the two companies has lessened.

"Additionally, in the wake of the downturn in the automobile sector, the fundamental structural changes that are taking place and the evident ongoing uncertainty, Fitch considers that the industry can no longer support a rating in the 'AA' category, which is more consistent with industries - such as utilities - that exhibit materially greater cash flow and operating stability," adds Ms. Pak.

Auto sales in major markets have recently shown signs of bottoming out. However, uncertainties remain over the global economic situation and therefore on the timing and extent of a recovery. In any case, the market landscape is likely to be very different compared to pre-crisis years as there has been a clear change in the appetite for auto purchases, partly driven by higher fuel prices, a tighter credit environment, and greater awareness of environmental issues.

Given the impact of the economic downturn as well as the strong Japanese Yen, Toyota's earnings showed a sharp deterioration during the last two quarters of FY08 (financial year ending March 2009). "Among the Japanese makers, Toyota was especially hard hit by the current crisis, given its reduced focus on small passenger cars, higher proportion of export shipments from domestic facilities, and recent aggressive expansion," says Ms. Pak.

As a result, the non-financial services division posted a JPY386bn operating loss in FY08. The financial services division was also affected by the decline in auto sales and by an increase in allowance for credit and residual value losses.

Toyota recently reshuffled its senior management team - notably promoting the founding family's Akio Toyoda to president - and outlined a new strategy. While the agency recognises the company's willingness to shift its strategy, there have been no specific details on restructuring plans as yet.

The agency believes it may take several years for Toyota to approach previous levels of profitability, unless it takes swift actions to reduce costs and restructure its production facilities and product portfolio.

The strong Yen continues to be a concern although it has recently been relatively stable at around JPY95/USD (from below 90 as of early 2009).

Additional risks include the potential disruption to the supply chain in the US following the bankruptcy of GM/Chrysler.

Negative rating factors would include ongoing low profitability due to continuation of very weak current market conditions for a longer-than-expected period (beyond FY10), the continuation of negative free cash flow for more than two years, and any substantial requirement for the company to provide support to its suppliers, its dealership network or its financial subsidiaries should their performance deteriorate.
 

bulogna

Forumer storico
Volevo segnalare che la fiat ha portato i tempi di pagamento di alcuni grossi fornitori a 180 giorni.
Qualcuno (goodyear) ha risposto no grazie.
 

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