Monte dei Paschi, Bruxelles apre a un intervento dello Stato con ristoro parziale dei risparmiatori
L'eredità di Renzi e Padoan, complicata dalle mille incompiute sul fronte del credito, arriva al pettine e la Commissione tende la mano. In attesa del nuovo governo e dei dettagli, il titolo dell'istituto continua a essere preda delle speculazioni. Ma la Consob non lo sospende
“Non posso commentare su
Mps in particolare. Posso dire che, in generale, ci sono un certo numero di
strumenti disponibili per le autorità nazionali, se una banca ha dei problemi. Una delle cose con le quali stiamo lavorando sono strumenti che consentano ai governi di
erogare compensazioni per diversi tipi di vendita impropria” di titoli. Nelle ore più calde per le sorti del
Monte dei Paschi di Siena, il commissario europeo alla Concorrenza,
Margrethe Vestager, ha così aperto all’ipotesi di un intervento dello Stato sulla terza banca italiana con un
ristoro almeno parziale dei piccoli risparmiatori in deroga al
bail in, ma nel pieno rispetto delle regole europee sugli
aiuti di Stato.
A patto, ed è questo l’unica chiave su cui sembra esserci la possibilità di lavorare per trovare una via d’uscita, che si dimostri che i titoli che altrimenti verrebbero azzerati senza ristoro siano stati venduti a investitori non professionali
in modo non corretto. In pratica la via sarebbe una variante pubblica di quanto accaduto con le quattro banche andate in risoluzione a novembre del 2015, con la differenza che invece del
Fondo di risoluzione a intervenire dovrebbe essere direttamente
il Tesoro, che è anche primo azionista dell’istituto. Anche perché il fondo alimentato dalle banche ha le casse vuote visto che ancora
Banca Etruria & Co non sono state vendute nonostante i termini siano scaduti da un pezzo. “E’ una cosa che abbiamo fatto in precedenza – ha ricordato la Vestager – e lavoreremo ancora con i governi, se vogliono creare sistemi che possano consentire ai cittadini di essere compensati, se si sono verificati casi di misselling (vendita impropria,
ndr)”. Bontà sua la commissaria ha omesso di ricordare che i precedenti italiani, a oltre un anno di distanza dalla
risoluzione di Etruria, Banca Marche, Carichieti e Cariferrara, registrano un clamoroso ritardo nella definizione della normativa necessaria per il ristoro dei risparmiatori colpiti.
In ogni caso lo schema di massima e i dettagli per il salvataggio senese sono ancora tutti da chiarire. Anche perché sul buon esito dell’operazione grava il
cambio di governo,
dopo che l’esecutivo di Matteo Renzi, con il pieno avallo del ministro del Tesoro Pier Carlo Padoan, ha scelto di rinviare per mesi il problema a caro prezzo sia per Siena che per tutto il sistema bancario italiano, fino al punto di posticiparlo a dopo il
referendum onde evitare che il disastro senese inficiasse il risultato elettorale. Contromisura per altro inefficace visto l’andamento delle urne.
Ora non resta quindi che aspettare l’arrivo di un nuovo esecutivo che si assuma la responsabilità di salvare il salvabile. Nel mezzo sono attese le deliberazioni del
cda dell’istituto che dopo un rinvio di 24 ore si riunirà oggi, stesso giorno della
direzione del Pd, per esprimersi ufficialmente sulle chance di riuscita di una ricapitalizzazione di mercato. Nel frattempo, visto che sempre in tema di responsabilità dalla vigilanza dei mercati della
Consob di Giuseppe Vegas non è arrivato ancora lo stop alle contrattazioni che le circostanze richiederebbero, il titolo della banca senese continua ad essere preda delle
speculazioni. E dopo il sequel di ribassi, da martedì sera in scia alle attese per l’intervento statale viaggia di gran carriera. Complici le nuove rassicurazioni di
Bruxelles, a metà giornata il guadagno è vicino al 10 per cento. A tutto vantaggio dei soliti ignoti che, complice un’evidente
disparità informativa, hanno avuto tutto il tempo di incassare qualche guadagno perfino su Siena.