Mps: "Converto a patto che..." (3 lettori)

actarus69

Nuovo forumer
MF:
SALVATAGGI IN BANCA Per Montepaschi paracadute di Stato da 1 miliardo E da Consob in arrivo ok a conversione subordinati (Gualtieri e Montanari a pagina 4)

La previsione su CONSOB non sembra avverarsi, mentre Cassandra mori' schiava

Io penso che MF si sbagli. Stupirebbe molto l'okay della Consob all'allargamento del MIFID in deroga al profilo di rischio.. Boh.
 

Sig. Ernesto

Vivace Impertinenza
Non guardare questo forum. Vi sono forum minori ove si spacciano per certezze amenità come esenzione da tassazione, solidità della banca, cause civili già vinte, conversioni in burden sharing a premio, titolarità di portafogli obbligazionari per miliardi di euro ascrivibili a nicks da fiera paesana e sciocchezze (o peggio, falstà) di ogni tipo. Un continuo eserczio di disinformazione che è complicato contrastare.

In questo forum, in questo thread, abbiamo fatto informazione corretta. E di questo dobbiamo essere tutti orgogliosi.

Ma contemporaneamente dobbiamo sperare il meglio per tutti.

Saluti, a stasera :)
 

Gianni74

Nuovo forumer
Buongiorno, credo che la conversione volontaria sia la scelta migliore avendo sottoscritto 08/18 TV al collocamento a 100.
Mi ha fregato il referendo sulla Brexit, il giorno prima quotavano 83 ed avevo in testa un BEP di 85; poi, chiaramente, l'esito è stato diverso da quello che tutti dicevano (vedi elezioni USA). La cosa strana, è che giusto ieri l'altro hanno staccato cedola. Impressionante. Le informative della banca recitano un "prezzo equo" di 81. Magari.
Domanda: c'è da aspettarsi che se la conversione va in porto (subordinate istituzionali + retail + fresh) e se a queste si aggiunge QIA, che le quotazioni delle azioni salgano. Senza ambizioni di gain chiaramente, ma se così fosse, secondo voi, quando potrei vendere? Anche solo per non pensarci più...............
 

Sig. Ernesto

Vivace Impertinenza
Mps, ultime ore per il piano «privato»


Mps è al bivio: o la banca tenterà in extremis la strada della conversione volontaria dei bond subordinati in mano al retail, posto che la Consob non lo impedisca. Oppure, in uno scenario che sembra oramai sempre più probabile, dovrà prenderà atto dell’impossibilità di proseguire sul percorso di ricapitalizzazione da 5 miliardi con capitali privati e aprirà la porta alla conversione forzosa dei subordinati e all’intervento dello Stato. «Il Governo è pronto a intervenire per garantire la stabilità degli istituti e il risparmio dei cittadini», ha spiegato ieri mattina il neo-presidente del consiglio Paolo Gentiloni nel discorso con cui ha chiesto (e ottenuto) la fiducia alla Camera. Nell’agenda del governo, dopo la riunione di oggi, c’è in programma anche un consiglio dei ministri venerdì pomeriggio, dopo il ritorno del premier da Bruxelles, ma l’ordine del giorno non è ancora noto.

Tutto si chiarirà comunque nelle prossime ore, anche se forse una risposta definitiva si avrà solo domani. Il Cda convocato per le 15 di oggi a Siena è destinato ad andare per le lunghe. Anche perchè nel frattempo si attende l’autorizzazione (o meno) della Consob in merito alla riapertura dell’operazione di conversione in azioni dei bond subordinate in mano al retail come decisa domenica dal Cda del Monte. Ieri fonti vicino alla commissione hanno confermato di aver ricevuto dalla banca, come richiesto, una «documentazione aggiornata» aggiuntiva rispetto all’«informativa preliminare e sommaria» inviata nei giorni scorsi. Improbabile tuttavia che l’Authority dia una risposta già oggi, anche se il clima che si respira non è dei pù positivi. Dopo che nelle scorse settimane la conversione al retail è stata evitata per tutelare i risparmiatori - invocando il principio dell’”adeguatezza bloccante” che ha impedito di accettare richieste alla clientela retail - oggi la banca tenta il tutto per tutto, battendo la strada opposta della sollecitazione al risparmio. Si vedrà, anche se le ipotesi di successo sono ridotte al minimo.


Come si muoverà Gentiloni su Mps
Senza gli 1-2 miliardi derivanti dalla conversione del retail, con un solo miliardo a disposizione (frutto della conversione degli istituzionali) e una partecipazione del Qatar su cui pesano forti dubbi, il raggiungimento dei 5 miliardi di aumento di capitale appare una chimera. Le banche d’affari - che si sono dette pronte a un collocamento-lampo - dopo l’esito del referendum hanno sciolto il consorzio di garanzia. I tempi per la ricapitalizazione tuttavia rimangono stretti. La Bce, come ha confermato ieri la banca, ha formalizzato a Mps la bocciatura della richiesta di una proroga al 20 gennaio per la conclusione dell’aumento di capitale “privato”: Francoforte ha evidenziato che un ritardo nel completamento della ricapitalizzazione potrebbe comportare un «ulteriore deterioramento della posizione di liquidità e un peggioramento dei coefficienti patrimoniali, ponendo a rischio la sopravvivenza della banca».

Forse anche per questo l’ingresso dello Stato nel capitale delle banca, con la relativa conversione forzosa dei bond subordinati per oltre 4 miliardi, sta diventando un’ipotesi sempre più realistica. Dopo le anticipazioni dei giorni scorsi, l’ipotesi di ricapitalizzazione precauzionale è arrivata ieri alla Camera nella forma più netta dal premier Gentiloni, che ha voluto «dire molto chiaramente che se necessario il Governo è pronto a intervenire per garantire la stabilità degli istituti e il risparmio dei cittadini». Un intervento, naturalmente, concentrato su «casi specifici» perché «nel suo insieme» quello delle banche italiane è un «sistema solido, che finanziando l'economia reale sta contribuendo alla ripresa».

I contorni della rete di sicurezza pubblica pronta ad aprirsi su Mps sono ormai definiti, e poggiano su una ricapitalizzazione precauzionale nelle forme previste dall'articolo 32 della direttiva europea Brrd che permette un sostegno straordinario con fondi del governo a patto che sia «temporaneo» e «proporzionato» all'esigenza di prevenire o di rimediare a una «grave perturbazione» dell’economia del Paese. Il «risparmio dei cittadini», inteso prima di tutto come depositi, è in quest’ottica fuori dal rischio caduta perché il nuovo ingresso in campo del governo non farebbe scattare il bail in, ma il burden sharing a carico delle obbligazioni subordinate. Proprio questi titoli sono al centro del tentativo di conversione volontaria rilanciato dal Monte, e sarebbero invece sottoposti a conversione forzata se la soluzione di mercato non arrivasse al traguardo, con costi ancora da determinare nel confronto con la commissione Ue.


Alla banca l’onere di trovare la via d’uscita coi vincoli Mifid
Oltre a Rocca Salimbeni, il decreto pronto a scattare guarda anche ad altri casi di difficoltà negli aumenti di capitale determinati dall’obbligo di cessione dei crediti deteriorati, vale a dire in primis Carige, Popolare di Vicenza e Veneto Banca. In attesa di una soluzione ponte dopo la sospensiva del Consiglio di Stato ci sono poi le banche popolari alle prese con la trasformazione in spa, ma il provvedimento dovrebbe affrontare anche altri temi, urgenti ma più “ordinari”. Il più importante è il rifinanziamento del fondo di risoluzione, con un meccanismo che prevederebbe la possibilità di rateizzare i contributi in cinque anni, e i ritocchi sulle Dta, che permetterebbero di utilizzare in compensazione con acconto 2016 le somme pagate dagli istituti di credito a luglio ma a valere sul 2015.

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NoWay

It's time to play the game
Queste "gole profonde" mi fanno impazzire... :)

Mps, Consob sta valutando richiesta riapertura offerta bond - fonte Commissione

ROMA, 14 dicembre (Reuters) - Banca Mps ha presentato ieri mattina alla Consob la documentazione per richiedere la riapertura dell'offerta sui subordinati nel tentativo estremo di portare a termine l'operazione di mercato con cui deveraccogliere 5 miliardi di euro entro fine anno per evitare l'intervento dello Stato.

"La documentazione aggiornata è arrivata ieri mattina. Gli uffici la stanno valutando", ha detto una fonte della Commissione senza specificare quando laCommissione potrà pronunciarsi.

In realtà è verosimile che i tempi che si prenderà la Consob siano molto brevi, sia considerando l'urgenza con cui deve muoversi il Monte sia vedendo la celerità con cui aveva già approvato il documento di offer precedente.

Oggi nel primo pomeriggio si riunisce il consiglio della banca a Siena per preparare il lancio dell'offerta ai titolari di bond subordinati retail che hanno circa 2 miliardi di titoli trasformabili in azioni e che erano rimasti fuori dalla prima offerta per incompatibilità con il profilo Mifid.

Contestualmente la banca intende lanciare un collocamento privato di nuove azioni che, secondo le speranze di Siena, dovrebbe vedere la partecipazione del fondo del Qatar per almeno un miliardo e coprire il resto tra altri investitori.
 

NoWay

It's time to play the game
Il mercato apprezza la chiarezza e conosce perfettamente la matematica che regola la "second chance".

Siamo alle battute finali.

Saluti,:)

Sono consapevole del fatto che esistono delle regole. Però non perchè lo dicono i filo-crucchi devo essere d'accordo nel considerarle la miglior soluzione possibile.
Ho scritto nel thread dei certificati che, secondo me, questo enorme (bisogna poi vedere se c'è qualcosa di ben più enorme altrove... e tutti sappiamo che c'è... eccome se c'è) problema dei NPL sarebbe stato risolto a mercato se fosse stato permesso.
 

blackmac

Forumer storico
Sig. Ernesto avrei una curiosità su Unicredit.

E' prassi normale in questo tipo di operazioni firmare un pre-underwriting agreement prima del underwriting agreement ?
Oppure questi se l'aumento non va bene, mollano l'operazione.
Grazie

I Joint Global Coordinator, ad eccezione di UniCredit Corporate & Investment Banking, e i
Co-Global Coordinator hanno sottoscritto un
pre-underwriting agreement
ai sensi del
quale si sono impegnati – a condizioni in linea con la prassi di mercato per operazioni
analoghe – a sottoscrivere un contratto di garanzia (c.d. “
underwriting agreement
”) per la
sottoscrizione delle azioni di nuova emissione, eventualmente rimaste inoptate al
termine dell'asta dei diritti inoptati per un ammontare massimo pari al controvalore
dell’Aumento di Capitale in Opzione. E’ previsto che il contratto di garanzia relativo
all’Aumento di Capitale in Opzione sia stipulato nell’imminenza dell’avvio dell’offerta al
pubblico e non appena il Consiglio di Amministrazione avrà fissato le condizioni
dell’Aumento di Capitale in Opzione.
 

Sig. Ernesto

Vivace Impertinenza
Non è proprio così.

I NPLs li devi vedere come dei derivati(discussi a tal proposito con uno di Algebris), hanno uno strike variabile in funzione del tempo di detenzione e dell'ammontare. E' molto complesso NoWay. Sono dei Level 3 ibridi. Smisi subto di discutere; io sono un barbiere, quello un esperto d Non Performing Loans..

Ma la storia ultimamente tende a darmi ragione.

Il nucleo ispettivo della BCE sta facendo i conti. I miei erano 2 miliardi ogni 10% di nuove sofferenze(rispetto alle vecchie LORDE) scovate tra gli UTP. Anzi, più d due miliardi.

Due miliardi da trovare.

Saluti, a stasera per i commenti sul CDA. :)
 
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