come vedi anche i guru toppano, giusto sentire il loro parere ma mai darlo per oro colato....
se ricordi all'inizio di questo rialzo avevo scritto piu' di una volta che avevano pigiato sul tasto UP e si va UP.....in queste situazioni così complesse contano piu' le aspettative che altro....se le aspettative saranno esaudite in modo ancor piu' convincente l'UP sara' ancora piu' duraturo ( anche se drogato ) viceversa si ripiomba nel baratro del ribasso..
il mio pensiero pende su di un default parziale della Grecia.. con relativa immisione di liquidita' alle banche che si troveranno perdite per i titoli posseduti...
vedremo ..
La Grecia è fallita, andate in pace
Scritto il 22 ottobre 2011 alle 14:41 da Dream Theater
Default Grecia: facciamo due conti con gli stress test e con core tier 1 al 9% a seguito di haircut del 60%
E una telenovela è arrivata all’epilogo. Dopo tante parole e discorsi farsa dove addirittura si arrivava a dire che la Grecia stava andando meglio del previsto, le carte sono state scoperte e i nodi sono venuti al perttine. Per carità, nulla di nuovo e nulla che non sapevamo.
Arriva la sesta tranche comunque, però con delle novità:
L’unica soluzione all’orizzonte è quindi quella di un aumento dell’intervento dei creditori privati, tramite il Private sector involvement (Psi), e, di conseguenza, un lungo piano di ristrutturazione del debito. Il ritorno sui mercati è atteso nel 2021, quando il rapporto debito pubblico/Prodotto interno lordo (Pil) tornerà sotto quota 150 per cento. Fino a quella data, secondo il rapporto della troika, saranno necessari 252 miliardi di euro per garantire la sopravvivenza di Atene, nel migliore dei casi. Nel peggiore, altri 444 miliardi di euro, più dell’attuale valore del fondo europeo salva-Stati European financial stability facility (Efsf). In altre parole, considerando l’intervento del maggio 2010, l’intero debito ellenico, 365 miliardi di euro, dovrà essere messo in sicurezza da qui al 2030. (Source)
Altro che situazione in miglioramento. I dati più recenti parlano chiaro. Il debito pubblico, attualmente al 160% del Pil, toccherà quota 186% nel 2013 e solo nel finale del 2020 scenderà sotto il 152%, soglia considerata cruciale per il rientro di Atene sui mercati internazionali. Ancora, solo nel 2030 il rapporto debito/Pil sarà sotto il 130 per cento. Certo, sono tutte previsioni che poi dovranno essere confermate. Anche perché c’è poi una questione che ormai è assolutamente indispensabile che cambierà le carte in tavola: l’haircut, ovvero il taglio del nominale del debito. All’inizio si prevedeva un taglio del 21%. Ma e’ decisamente insufficiente. Addirittura la proposta del taglio del 50% sembra ancora non sufficiente ed ecco che si arriva a quella che potrebbe essere una proposta relativamente valida per poter rimettere in sesto i conti e tentare la ripartenza: un haircut del 60% che porterebbe il debito sotto il 110% nel 2020.
Facile a dirsi, onerosissimo a farsi, anche perché un tale haircut porterà a danni notevoli al sistema finanziario internazionale, in primis le banche.
Con l’occasione ho provato a giocare con il software Thompson Reuters segnalato nel post sugli STRESS TEST (questo è il software) e ho fatto un bel test sul sistema bancario europeo. Ho ipotizzato un core tier 1 al 9% come previsto, un haircut di Grecia pari al 60%, Portogallo pari al 20%, Spagna pari allo 0%, Italia pari all’11% ed Irlanda pari al 16%.
Come avrete capito, si tratta di un test prudenziale che diventa interessante in vista delle necessità di ricapitalizzazione delle banche europee… Ma l’EBA, se sarà seria, dovrebbe essere molto più severa.
Intanto però i risultati sono decisamente pesantini…
Brivido freddo… RBS deve ricapitalizzare per 20 miliardi, Unicredit per 17 miliardi, Deutsche Bank e BNP per 14, e via via tutte le altre…
Siamo sicuri che il mercato stia perndendo in considerazione queste ipotesi di ricapitalizzazione? Secondo me no… Si parla di 300 miliardi, vi rendete conto?
Ma lo scopriremo presto. Intanto leggetevi il documento della troika e capirete che ormai questo documento suona come una chiara ed evidente manifestazione di default greco