ETC Natural Gas (8 lettori)

cismax

Forumer storico
...se ci fossimo tutti comprati quel fottuto short gas a 100 e l'avessimo tenuto invece di rincorrere il levgas.. :wall:

..io l'avevo anche preso ad un certo punto ma poi non avendone compreso bene il meccanismo l'ho venduto. Prenderlo ora sarebbe come scommettere sulla continua discesa del gas nei mesi prossimi (a ben guardare dicembre 2012 sembra shortabile) ma chi si fida.. :rolleyes:

Io ce l'avevo a 118... Ma l'ho venduto verso i 150..pensavo fosse arrivato....:wall::wall:
 

cismax

Forumer storico
Scusa un chiarimento; adesso andiamo su marzo che poi rolla (quando) su maggio? Se è così c'è un contango pazzesco. Se si mantiene nella fascia 2,3/2,4 Non conviene uscire e rientrare dopo che ha rollato su maggio?

Solo se dovesse scendere...
Ma il problema è che siamo fottuti anche se non dovesse scendere perchè ci ritroviamo a 2,63 senza che il lev si apprezzi rispetto alle quotazioni attuali
 
Ultima modifica:

Unqualified

Gas maledetto!Pagherai!
In 10 giorni di contrattazione NG ha perso 21% di valore; se mantenesse questo crollo tra due settimane potremmo essere sotto 2$. Mi sembra un evento piuttosto estremo anche per un prodotto così sotto pressione.:mmmm:
 

simone rosso

Forumer attivo
Se in Grecia si abbandonano i bambini


Scritto il 21 gennaio 2012 alle 22:45 da balrock@finanzaonline
Riporto per intero un’ interessante articolo che fa riflettere ( fonte ):

Anna, la mamma non ti verrà a prendere stasera. Non ho più soldi. Scusa. La tua mamma”. Questo biglietto è stato trovato in una scuola di Atene. Il personale della scuola dice che non è un caso isolato. La Grecia sta affondando nell’incubo della miseria più nera, dove si ritrovano persone che fino a ieri conducevano una vita normale, andavano al lavoro, accudivano i figli e ora si ritrovano senza niente, abbandonate a loro stesse, senza alcuna rete di protezione sociale ed economica. “Ogni notte piango da sola a casa. Ma cosa posso fare? Non ho sceltaracconta alla BBC un’altra madre che ha deciso di abbandonare il figlio.
Le domande che ci assalgono sono molte: com’è possibile che questo avvenga in quell’Europa nata per garantire i diritti fondamentali ai propri cittadini? Quali colpe hanno le giovani generazioni greche, tali da dover essere pagate con lo sfascio delle proprie vite e dei propri affetti più cari? Come è possibile che la politica europea possa cinicamente calcolare i doveri finanziari di un paese senza garantire la possibilità di sopravvivenza dei suoi cittadini? Quale morbo si è impadronito delle menti e dei cuori di chi ha le responsabilità politiche ed economiche di trovare una via d’uscita da una crisi che, prima che economica, è morale e di giustizia? È vero, la Grecia ha fatto molti errori negli ultimi decenni. La sua classe politica ha mentito, non ha pensato all’interesse generale ma ai propri interessi particolari. Questo vale anche per l’Italia e gli altri paesi che hanno vissuto sperperando e non creando quei meccanismi sociali e istituzionali capaci di garantire la sostenibilità, economica e sociale, del proprio sistema. Ma è proprio vero che ognuno ha la classe politica che si merita? E chi può tirarsi fuori dalle responsabilità? Dove era l’Europa quando queste politiche scellerate venivano attuate? E ancora: quale responsabilità è così grande da dover essere pagata con il sangue e gli affetti di vite spezzate, abbandonate, emarginate?
Le responsabilità e le relative sanzioni, in un mondo giusto, dovrebbero essere commisurate ai reati commessi. Ora, la mamma di Anna quale enorme colpa ha per essere costretta a scrivere quel terribile biglietto? Quale potere aveva a disposizione per impedire che ciò che è avvenuto non avvenisse? Se nemmeno l’enorme apparato europeo né il sistema finanziario e bancario internazionale sono stati capaci di capire e prevenire ciò che stava accadendo in Grecia, come è possibile che la madre di Anna sia in qualche modo responsabile? Di domande come queste potremmo continuare a porne ancora molte. Resta il fatto che questa crisi ha mostrato tutti i limiti e tutta la falsità delle grandi retoriche solidaristiche che mascheravano i veri interessi della costruzione europea. Diciamo la verità, è facile stare insieme quando c’è da dividere qualcosa, più difficile quando c’è da rinunciare a una parte del proprio benessere e dei prori privilegi.
Una cosa è certa, nessun ideale più o meno nobile, nessuna moneta o mercato, nessun debito privato o pubblico, può pretendere di essere servito con la vita delle persone, dei bambini, delle madri. Non c’è colpa tanto grande. L’unica cosa per cui vale la pena difendere un sistema è la sua capacità di garantire la giustizia sociale e la dignità di tutti i suoi componenti. Altrimenti, si chiami Democrazia, Europa o Stato, tale sistema non ha ragioni morali per esistere.
 

kleinklepura

Forumer storico
Se in Grecia si abbandonano i bambini


Scritto il 21 gennaio 2012 alle 22:45 da balrock@finanzaonline
Riporto per intero un’ interessante articolo che fa riflettere ( fonte ):

Anna, la mamma non ti verrà a prendere stasera. Non ho più soldi. Scusa. La tua mamma”. Questo biglietto è stato trovato in una scuola di Atene. Il personale della scuola dice che non è un caso isolato. La Grecia sta affondando nell’incubo della miseria più nera, dove si ritrovano persone che fino a ieri conducevano una vita normale, andavano al lavoro, accudivano i figli e ora si ritrovano senza niente, abbandonate a loro stesse, senza alcuna rete di protezione sociale ed economica. “Ogni notte piango da sola a casa. Ma cosa posso fare? Non ho sceltaracconta alla BBC un’altra madre che ha deciso di abbandonare il figlio.
Le domande che ci assalgono sono molte: com’è possibile che questo avvenga in quell’Europa nata per garantire i diritti fondamentali ai propri cittadini? Quali colpe hanno le giovani generazioni greche, tali da dover essere pagate con lo sfascio delle proprie vite e dei propri affetti più cari? Come è possibile che la politica europea possa cinicamente calcolare i doveri finanziari di un paese senza garantire la possibilità di sopravvivenza dei suoi cittadini? Quale morbo si è impadronito delle menti e dei cuori di chi ha le responsabilità politiche ed economiche di trovare una via d’uscita da una crisi che, prima che economica, è morale e di giustizia? È vero, la Grecia ha fatto molti errori negli ultimi decenni. La sua classe politica ha mentito, non ha pensato all’interesse generale ma ai propri interessi particolari. Questo vale anche per l’Italia e gli altri paesi che hanno vissuto sperperando e non creando quei meccanismi sociali e istituzionali capaci di garantire la sostenibilità, economica e sociale, del proprio sistema. Ma è proprio vero che ognuno ha la classe politica che si merita? E chi può tirarsi fuori dalle responsabilità? Dove era l’Europa quando queste politiche scellerate venivano attuate? E ancora: quale responsabilità è così grande da dover essere pagata con il sangue e gli affetti di vite spezzate, abbandonate, emarginate?
Le responsabilità e le relative sanzioni, in un mondo giusto, dovrebbero essere commisurate ai reati commessi. Ora, la mamma di Anna quale enorme colpa ha per essere costretta a scrivere quel terribile biglietto? Quale potere aveva a disposizione per impedire che ciò che è avvenuto non avvenisse? Se nemmeno l’enorme apparato europeo né il sistema finanziario e bancario internazionale sono stati capaci di capire e prevenire ciò che stava accadendo in Grecia, come è possibile che la madre di Anna sia in qualche modo responsabile? Di domande come queste potremmo continuare a porne ancora molte. Resta il fatto che questa crisi ha mostrato tutti i limiti e tutta la falsità delle grandi retoriche solidaristiche che mascheravano i veri interessi della costruzione europea. Diciamo la verità, è facile stare insieme quando c’è da dividere qualcosa, più difficile quando c’è da rinunciare a una parte del proprio benessere e dei prori privilegi.
Una cosa è certa, nessun ideale più o meno nobile, nessuna moneta o mercato, nessun debito privato o pubblico, può pretendere di essere servito con la vita delle persone, dei bambini, delle madri. Non c’è colpa tanto grande. L’unica cosa per cui vale la pena difendere un sistema è la sua capacità di garantire la giustizia sociale e la dignità di tutti i suoi componenti. Altrimenti, si chiami Democrazia, Europa o Stato, tale sistema non ha ragioni morali per esistere.
Siamo tornati ad essere 3 mondo........dal 45' non s'evidenziavano tali risvolti!!!!!
 

simone rosso

Forumer attivo
cosa ne pensate ?

i dati dell'Ente Nazionale di Statistica (DZS) la produzione industriale ad agosto è stata inferiore dell'8,3% rispetto allo scorso anno e del 9,8% rispetto ai primi otto mesi.

Sempre a livello statistico, nei primi otto mesi dell'anno gli scambi commerciali hanno registrato una battuta d'arresto: le esportazioni sono calate del 32,3% mentre le importazioni hanno segnato un decremento del 37%.

Nel frattempo prosegue il miglioramento di salute della Kuna, la moneta nazionale.
La HNB (Banca Nazionale Croata) è dovuta intervenire sul mercato per evitare un apprezzamento troppo marcato della moneta che è arrivata a quotare sino a 7,23 sull'Euro.
L'intervento è avvenuto, acquistando dalla banche d'affari, 154 milioni di euro riportando il tasso di cambio intorno a 7,25.

Martedì scorso, si è intanto tenuta un'asta di TdS a breve termine.
Gli investitori hanno sottoscritto titoli per 59 milioni di bond emessi in euro e 58 milioni emessi invece in Kune.

Il tasso di interesse dei titoli, a breve scadenza, ammonta al 6,80%, in calo rispetto all'asta precedente di 10 centesimi.
La rendita dei titoli emessi in Kune non ha subito variazioni, attestandosi intorno al 7,70%.

L'ingresso nella U.E. sembrerebbe avvicinarsi. I nodi con la Slovenia dovrebbero essere in fase di risoluzione.
Croazia: referendum Ue, chiusi seggi
(ANSA) - ZAGABRIA, 22 GEN - Sono terminate in Croazia alle 19 le operazioni di voto per il referendum sull'adesione all'Unione europea, e per ora l'unico dato ufficiale e' la bassa affluenza: alle 16 aveva votato solo il 33,8% degli aventi diritto. Il dato riflette la scarsa fiducia che ha contrassegnato le precedenti fasi di allargamento dell'Ue, a causa soprattutto del calo di fiducia nelle istituzioni europee nella presente situazione di crisi. In sondaggi danno comunque una maggioranza dei voti in favore del 55%.

Qui sotto Croazia 5% 2014 (taglio min. 1K)
Immagini allegate
145728d1327263273-obbligazioni-croazia-bond-newsflow-typ3.png


Si potrebbe ipotizzare un ingresso nel 2012 insieme all'Islanda.
 

cort

Forumer storico
Se in Grecia si abbandonano i bambini


Scritto il 21 gennaio 2012 alle 22:45 da balrock@finanzaonline
Riporto per intero un’ interessante articolo che fa riflettere ( fonte ):

Anna, la mamma non ti verrà a prendere stasera. Non ho più soldi. Scusa. La tua mamma”. Questo biglietto è stato trovato in una scuola di Atene. Il personale della scuola dice che non è un caso isolato. La Grecia sta affondando nell’incubo della miseria più nera, dove si ritrovano persone che fino a ieri conducevano una vita normale, andavano al lavoro, accudivano i figli e ora si ritrovano senza niente, abbandonate a loro stesse, senza alcuna rete di protezione sociale ed economica. “Ogni notte piango da sola a casa. Ma cosa posso fare? Non ho sceltaracconta alla BBC un’altra madre che ha deciso di abbandonare il figlio.
Le domande che ci assalgono sono molte: com’è possibile che questo avvenga in quell’Europa nata per garantire i diritti fondamentali ai propri cittadini? Quali colpe hanno le giovani generazioni greche, tali da dover essere pagate con lo sfascio delle proprie vite e dei propri affetti più cari? Come è possibile che la politica europea possa cinicamente calcolare i doveri finanziari di un paese senza garantire la possibilità di sopravvivenza dei suoi cittadini? Quale morbo si è impadronito delle menti e dei cuori di chi ha le responsabilità politiche ed economiche di trovare una via d’uscita da una crisi che, prima che economica, è morale e di giustizia? È vero, la Grecia ha fatto molti errori negli ultimi decenni. La sua classe politica ha mentito, non ha pensato all’interesse generale ma ai propri interessi particolari. Questo vale anche per l’Italia e gli altri paesi che hanno vissuto sperperando e non creando quei meccanismi sociali e istituzionali capaci di garantire la sostenibilità, economica e sociale, del proprio sistema. Ma è proprio vero che ognuno ha la classe politica che si merita? E chi può tirarsi fuori dalle responsabilità? Dove era l’Europa quando queste politiche scellerate venivano attuate? E ancora: quale responsabilità è così grande da dover essere pagata con il sangue e gli affetti di vite spezzate, abbandonate, emarginate?
Le responsabilità e le relative sanzioni, in un mondo giusto, dovrebbero essere commisurate ai reati commessi. Ora, la mamma di Anna quale enorme colpa ha per essere costretta a scrivere quel terribile biglietto? Quale potere aveva a disposizione per impedire che ciò che è avvenuto non avvenisse? Se nemmeno l’enorme apparato europeo né il sistema finanziario e bancario internazionale sono stati capaci di capire e prevenire ciò che stava accadendo in Grecia, come è possibile che la madre di Anna sia in qualche modo responsabile? Di domande come queste potremmo continuare a porne ancora molte. Resta il fatto che questa crisi ha mostrato tutti i limiti e tutta la falsità delle grandi retoriche solidaristiche che mascheravano i veri interessi della costruzione europea. Diciamo la verità, è facile stare insieme quando c’è da dividere qualcosa, più difficile quando c’è da rinunciare a una parte del proprio benessere e dei prori privilegi.
Una cosa è certa, nessun ideale più o meno nobile, nessuna moneta o mercato, nessun debito privato o pubblico, può pretendere di essere servito con la vita delle persone, dei bambini, delle madri. Non c’è colpa tanto grande. L’unica cosa per cui vale la pena difendere un sistema è la sua capacità di garantire la giustizia sociale e la dignità di tutti i suoi componenti. Altrimenti, si chiami Democrazia, Europa o Stato, tale sistema non ha ragioni morali per esistere.
sempre detto che la fortuna dei popoli nasce dall'avere governanti onesti e capaci.. nel caso che una delle due prerogative fosse deficitaria in modo sproporzionato al necessario, lì nasce la sfortuna e si sviluppano le radici della futura pianta dela miseria..purtroppo non esiste solo in natura la pianta della miseria, ma anche metaforicamente parlando la possiamo raffigurare, per capire che non accade per caso e/o da un giorno all'altro...
 

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