Ho fatto copia incolla dal 3d dell'ottimo Filibuster,"Investment Psychology Explained" di Martin J. Pring
Altre volte dicevo che secondo me operare sulle commodities è spesso un suicidio finanziario, perché possiamo arrivare a conoscere solo una minima parte delle informazioni e dei dati che muovono il mercato… Il grosso ci rimane nascosto, quindi si opera davvero con gli occhi bendati, magari credendosi più furbi degli altri. Oggi ne ho avuto una prova clamorosa. Senz’altro molti ne saranno già al corrente, ma per me -e forse per qualcun altro- si tratta di una novità. Spero di non dire troppe sciocchezze, dato che non ho mai seguito il settore.
Qualche tempo fa, nei forum tantissima gente si era lanciata sul Natural Gas. I prezzi erano irragionevolmente bassi e si poteva star sicuri che sarebbero risaliti parecchio. Era la classica occasione servita su un piatto d’argento, nessuno voleva farsela scappare. Eppure il gas continuava a scendere… I Guru strillavano come pazzi… chiaramente si scendeva solo perché i prezzi erano manipolati… Le mani forti volevano espellere dal mercato tutti i piccoli, per essere i soli a godere dell’immenso rialzo prossimo venturo… Chi poteva essere così fesso da fargli un regalo del genere? Bisognava resistere…“I grafici non mentono!”…. “Contro i fondamentali non si discute!”… Insomma, era matematicamente certo che sul gas tutti avrebbero guadagnato quattrini a palate. Manco a farlo apposta, la discesa proseguiva senza freni… A un certo punto, ricordo che molti lamentavano loss devastanti. Non so com’è finita, probabilmente in un bagno di sangue -salvo naturalmente i soliti Guru Unti dal Signore, quelli che guadagnano sempre, pure se il mercato perde il 70% e loro sono long.
Il Corriere della Sera di oggi contiene un articolo sugli affaroni che l’Eni sta facendo in Russia, grazie alla furbizia di Scaroni e alla fraterna amicizia tra Silvietto e Putin. Quando i prezzi del gas erano alti, l’Eni ha stipulato con i russi dei contratti-capestro del tipo “take or pay”…l’impegno è di ritirare il gas in date future al prezzo ricavato in base a meccanismi prestabiliti, oppure si paga ugualmente senza ritirare la merce. Il colmo dell’astuzia è stato che -mentre i prezzi scendevano a rotta di collo- l’Eni ha OTTENUTO la proroga del contratto alle stesse condizioni di prima (quando i prezzi erano molto più alti!). Diabolico Scaroni!
L’articolista -Massimo Mucchetti- spiega molto bene perché i prezzi erano scesi in quel modo e perché chiedere la proroga del contratto è stata una bestialità. Senza che il mercato se ne accorgesse, nel 2005 gli americani scoprirono una nuova tecnologia che consente di ottenere il gas dalle rocce carbonifere. Il metodo funziona talmente bene che nel giro di tre anni gli USA diventarono autosufficienti e smisero d’importare gas. Venendo a mancare l’enorme peso delle importazioni americane,i prezzi del gas naturale sono crollati in tutto il mondo. Irreversibilmente. Ecco perché -ho pensato- i prezzi scendevano in quel modo senza spiegazioni apparenti… e i nostri amici stavano ancora lì a parlare di testa e spalle, di cicli grafici ed economici, nell’attesa messianica del Big Boom! Avevano voglia ad aspettare!
Ora io non so se le tremende perdite dei forum sul Natural Gas siano dovute proprio alla scoperta fatta dagli americani, ma da un punto vista generale la cosa ha poca importanza. Quello che volevo sottolineare è che sulle commodities (e comunque in borsa) qualsiasi “certezza” ricavata in base all’analisi tecnica o fondamentale è semplicemente balorda, perché possono esserci dei fatti di importanza capitale che agiscono sui prezzi senza che noi possiamo sospettarlo minimamente.
Tra parentesi, a causa della scoperta USA una perdita l’abbiamo subita tutti, visto che continuiamo a pagare il gas russo ai prezzi di quando il mercato era tenuto su dalle importazioni americane. DI TASCA NOSTRA ci rimettiamo una cifra non indifferente, perché il vincolo dei contratti “take or pay” ci obbliga a pagare il gas IL DOPPIO del prezzo spot corrente. E meno male che Silvio c’è…
Tutto il discorso si basa su questo articolo Alcune domande su Eni e Mosca - Corriere della Sera
Buon week-end… forse finalmente con qualche sprazzo di bel tempo…
Con tutto il rispetto del CdS mi sembra che l'articolista non sia informato. Dal 2005 al 2009 l'importazione di gas negli SU è diminuita di circa il 13% (non mi sembra grande cosa in 4 anni rispetto al tanto decantato aumento del gas shale). Dal 2008 al 2009 è diminuito di circa il 6% nonostante che il prezzo medio nel 2008 fosse di 8,69$ e nel 2009 di soli 4,19$.
Lo so che sono i mercati che muovono l'informazione e non l'informazione che muove i mercati. (Ma come pensate che chi ha il poter lo riconquisti facilmente e lo mantenga ....dicendo la verità?)