NELLA VITA BISOGNA ESSERE UN PO' MATTI, ALTRIMENTI S'IMPAZZISCE

Non capita solo da noi .....

Scivolone per l’ufficio del premier australiano Scott Morrison:
sul sito del governo e’ stata postata la foto ufficiale che lo ritrae sorridente, con accanto la moglie e le due figlie.
Niente di strano se non fosse che sfoggia due piedi sinistri.
L’anomalia è stata immediatamente notata dagli utenti dei social che si sono sbizzarriti con ironie e ‘meme’.

Tutto sarebbe nato per colpa delle scarpe da ginnastica: quelle indossate dal premier nella foto erano vecchie e sporche,
così qualcuno del suo ufficio ha deciso di cambiarle con un paio nuovo fiammante, non accorgendosi però di ‘raddoppiare’ il piede sinistro.
Un portavoce di Morrison ha sottolineato che “la foto è stata ritoccata dal dipartimento del premier senza che lui ne fosse a conoscenza o l’avesse autorizzato”.

Morrison in persona è intervenuto, postando ironicamente una foto delle sue vecchie scarpe da ginnastica K Swiss:
“Messaggio al mio dipartimento: non ho chiesto una lucidata alle scarpe, ma se dovete ‘photoshoppare’ vi prego di concentrarvi sui capelli (la loro mancanza) e non sui piedi!”
 
Quando si dice "essere fuori dalla realtà". Cinghiali in abbondanza ? Dissuasori e sistemi di allarme ahahahahahah
Come no. Peccato però che - da un anno di vita sino a circa 10 - le femmine - di norma - mettano al mondo da un minimo di 2-3 cuccioli
fino ad un massimo di 7-8 con episodi eccezionali anche di 10-12 nati.
Il contenimento delle nascite lo fanno con i "censimenti"......questa è proprio grossa.

Per il WWF serve senz’altro un Piano straordinario per la gestione del cinghiale nel nostro paese
che preveda interventi prioritari per mettere in sicurezza le strade a scorrimento veloce con maggior traffico veicolare,

attraverso dissuasori e sistemi di allerta già sperimentati, interventi per la prevenzione dei danni alle colture agricole
ed un programma di contenimento del numero degli animali basato su censimenti seri ed attendibili
e l’utilizzo di recinti di cattura in grado di assicurare un prelievo controllato e selettivo degli animali.
 
Pesantino...ma ha ragione da vendere.

Siamo in preda alle menzogne di delinquenziali sostenitori degli scafisti e di 7 su 9 ONG nate dal 2014,
quando si è avuto il massimo flusso disorganizzato di migranti (paganti migliaia di dollari ed euro).
Questi miserabili affermano che è una mostruosità disumana lasciare 18 giorni senza sbarco 49 migranti su due navi delle ONG di cui sopra.

Non sono 18 giorni bensì più di due anni che i terremotati di Amatrice (e degli altri luoghi devastati da quel sisma)
non ricevono il dovuto aiuto per rimettersi in piedi nella loro vita familiare e di lavoro.
Hanno casette prefabbricate (malissimo) che ormai si stanno sfacendo; il freddo invernale entra da mille fessure
e si hanno precipitazioni che il tetto non blocca del tutto. Ogni poco si guasta qualcosa per cui in molti restano senza luce o senza gas, ecc.

Questo – per gli “umani accoglienti” – non è uno scandalo, non c’è alcun Papa che perori la loro causa denunciando l’insensibilità dei governanti (in specie quelli di prima).
 
Una notizia apparentemente secondaria è stata oggi fornita dagli istituti statistici portoghesi: il Paese ha raggiunto un deficit record della bilancia commerciale.

Sono cifre toccate solo al’inizio della crisi dell’euro prima che il governo ntervenisse con le politiche di austerità e di tagli che si sono poi interrotte con le ultime elezioni .

Il problema è che la crescita economica sembra accentuare il disavanzo della bilancia commerciale.

Non avendo possibilità di svalutare il Portogallo, non appena ha un anche lieve miglioramento nel tasso di crescita del PIl
inizia a sviluppare un disavanzo commerciale, che sta diventando sempre più consistente.
Come mai non è ancora saltato ? Perchè, nonostante tutto, le partite correnti si tengono in un sostanziale pareggio.

In questo la cura austera “Monti style”, pur non efficiente come per l’Italia, ha aiutato, ma l’Italia ha visto la propria bilancia commerciale andare in attivo.
Cosa mantiene in attivo la bilancia delle Partite Correnti?

  • turismo, per circa 1,2 miliardi;
  • rimesse dei emigrati ,256 milioni.
Il turismo è anche composto dai pensionati che non pagano tasse in Portogallo, o quasi, ma diversi paesi ,
Italia in testa, stanno prendendo delle contromisure, cme la tassazione al 7% per i pensionati rientranti che vadano a risiedere al Sud.

Il Portogallo ha avuto sempre dei problemi di bilancia commerciale, ma un netto peggioramento vi è stato a seguito della definizione dei regime dei cambi fissi pre euro.

Il Portogallo è il classico paese, preso come esempio dagli europeisti, che ha ben poco da festeggiare per l’entrata nell’euro:
paese già fragile con il cambio fisso ha distrutto la propria possibilità di mantenere un equilibrio,
ed ora si trova nella situazione di doversi affidare al turismo a basso costo o ad un’emigrazione della propria forza lavoro per mantenersi.
Un altro paese che non ha molto da festeggiare dall’euro.
 
Nei giorni di discussione relativamente al salvataggio di CARIGE si sono spese veramente tante parole.

La banca, per gli azionisti, era defunta da almeno 3 anni, purtroppo, e la mossa preventiva del governo
non è servita ad altro che a placare qualsiasi dubbio sulla solidità del sistema bancario prima ancora che questi si generassero.

Non avendo creato problemi in borsa o panico fra i risparmiatori, è stato almeno sufficiente a generare
una buona corrente di parole nei talk show mainstream, con il piddume impegnato a recuperare ,
o cercare di recuperare , consensi, dicendo che il governo avrebbe copiato quanto fatto da loro.

Ora anche un cieco vedrebbe che con Carige non ci sono obbligazionisti depredati, mentre i vecchi azionisti, ahimè,
sono già stati spolpati da tempo, ma almeno han potuto vendere in borsa.

Nonostante quindi qualsiasi accostamento con le icnede MPS, Banca Etruria e Banche Venete, sia improprio,
con grandissimo sprezzo del ridicolo, Lady Etruria, Maria Elena Boschi, attacca Borghi , che risponde a modo.......
 
Questo, è un giornalaio - prevenuto - all'inverso.
Da come leggo l'articolo, scritto da lui, non mi sembra ci siano dubbi su come si sono svolti i fatti.
Lui, ci inserisce dei dubbi verso l'italiano. Leggete bene.

Hanno scelto di non avvalersi di riti alternativi, affrontando dunque il dibattimento:
tre giovani nella mattinata odierna sono stati rinviati a giudizio dal giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Lecco Salvatore Catalano
per una rissa scoppiata nella nottata a cavallo tra il 19 e il 20 novembre 2016 all'interno della discoteca Dancing Lavello a Calolziocorte.

Si tratta dei coetanei Ibnou Eddine Mohamed Khalid e Ibnou Eddine Omar, classe 1988
nonché del lecchese Benedetto Parisi, classe 1994.

I tre, stando all'impianto accusatori ancora tutto da provare, avrebbero aggredito - insieme ad altri -
un giovane avventore del locale che avrebbe poi rimediato una frattura alla mascella, con iniziali 25 giorni di prognosi.

A scatenare il parapiglia, stando alla versione resa dalla vittima in fase di denuncia,
con il racconto che chiaramente dovrà essere ora dimostrato in sede processuale,
sarebbe stato il suo rifiuto ad offrire una sigaretta a Omar che, visibilmente ubriaco,
avrebbe poi rovesciato il proprio cocktail e, ricevuto l'appoggio di altri, tra i quali anche Mohamed,
sarebbe passato all'attacco con il pestaggio, iniziato nella sala fumatori sotto gli occhi di altri clienti della discoteca,
proseguito anche dopo l'intervento di un butta fuori del locale.
 
Incidente di percorso per i maccartisti di ritorno, che stanno denunciando influenze russe in quasi tutte le elezioni d’Occidente, dalle elezioni presidenziali Usa del 2016 alla Brexit ad altro.

La relazione del Senato Usa
A metà dicembre l’Intelligence Committee del Senato degli Stati Uniti ha reso pubblico un documento sulle interferenze russe nelle elezioni che portarono Trump alla presidenza.

Tra quanti hanno collaborato a redigere l’atto di accusa contro Mosca compare la New Knowledge, che ha firmato uno dei rapporti che compongono il documento.

Il problema. l’incidente di percorso in questione, è che questa società di cybersecurity non solo sembra possedere dei bot russi
– ma made in Usa – in grado di lavorare sui social, ma li avrebbe anche usati per tentare di manipolare un’elezione americana…

Un simpatico paradosso rivelato e raccontato in modo alquanto bizzarro sul New York Times del 19 dicembre scorso.

La rivelazione del New York Times
L’accaduto risale al 2017, anno in cui si svolsero le elezioni in Alabama per assegnare il seggio del Senato lasciato vacante dalla nomina di Jeff Sessions al ministero della Giustizia.

Durante la campagna elettorale la New Knowledge avrebbe usato falsi netbot russi per supportare il candidato repubblicano Roy Moore.

Questo il contenuto di un rapporto riservato pubblicato sul quotidiano della Grande Mela, nel quale Jonathon Morgan,
amministratore delegato della New Knowledge, si sarebbe vantato di aver “orchestrato un’elaborata operazione ‘false flag’
che dava l’idea che la campagna di Moore fosse amplificata sui social media da botnet russi”.

Secondo quanto riferisce il giornale americano la società di cibersecurity voleva verificare in una vera elezione
le tecniche di influenza usate dai russi nelle elezioni presidenziali del 2016.

Un “esperimento”, dunque. Spiegazione alquanto singolare, anche per quanto riveleremo di seguito.
 
Rivelare e minimizzare
Rivelazione delicatissima quella del Nyt, tanto che i cronisti sembrano volerne smussare la portata, spiegando che comunque non ha influenzato l’esito del voto.

Peraltro la New Knowledge al tempo sarebbe stata una “piccola società”, di fatto insignificante nel campo della cibersecurity.
Cenno che ne diminuisce ancor più la rilevanza.

Peccato che per fare quel lavoro ci siano voluti sicuramente mesi, e altri mesi per assemblare il documento finale
e che le elezioni in questione si siano svolte nel dicembre del 2017, un anno prima della pubblicazione del documento dell’Intelligence Comittee.

O la New Knowledge è esplosa da un giorno all’altro o l’affermazione è azzardata,
a meno di immaginare che un’organismo tanto autorevole come l’intelligence Comittee faccia incetta di report provenienti da società insignificanti.

Niente affatto insignificante, la New knowledge è stata peraltro “la prima società al di fuori della comunità dei servizi segreti degli Stati Uniti
a individuare la campagna della Russia per influenzare le elezioni presidenziali negli Stati Uniti”, come si legge sul suo sito.

Per sminuire ancor più la vicenda, il Nyt spiega che il progetto Alabama, nome dell’operazione,
era di “piccole dimensioni”, tanto che è costato solo 100mila dollari.

In realtà, se la rivelazione è veritiera, si trattava solo di creare alcune migliaia di falsi account russi, da accreditare al candidato repubblicano.
Cosa per la quale 100mila dollari erano più che sufficienti dato che un account costa nulla.

Di sponsor e potenti
A dare la misura della portata del progetto è anche il coinvolgimento di personaggi noti e potenti.

Basti pensare che il finanziatore era “Reid Hoffman, cofondatore miliardario di LinkedIn”

Inoltre, aggiunge il Nyt, “il denaro è passato attraverso l’American Engagement Technologies, gestita da Mikey Dickerson,
direttore-e fondatore del servizio digitale degli Stati Uniti, creato durante l’amministrazione Obama per cercare di migliorare l’uso della tecnologia da parte del governo federale”.

Stranamente, o forse no, si tratta di enti e persone vicine al partito democratico, come peraltro anche altri partecipanti all’operazione. Da qui forse la cautela del Nyt.

D’altronde, va anche tenuto presente, che il giornale è punto di riferimento dei progressisti americani
e ormai anche ingaggiato politica, in una campagna ossessiva contro Trump.

La denuncia di Moore
A sminuire ancor di più la vicenda contribuisce l’omissione di un particolare di certo non secondario.

Infatti, il Nyt dimentica di spiegare che a denunciare la manipolazione fu, al tempo,
il candidato repubblicano
Roy Moore, che durante la campagna elettorale si vide aumentare da un giorno all’altro i suoi fan su twitter da 27mila a 40mila.
 
Messo sull’avviso dai suoi elettori, insospettiti di fan che scrivevano in cirillico, Moore chiese a Twitter di indagare.
Appello respinto al mittente: l’azienda spiegò di non poter violare la privacy degli utenti.

Diniego, anche questo, alquanto bizzarro: dal momento che da mesi la stampa e i servizi di informazione Usa denunciavano le manipolazioni russe sui social…

Ma al di là, Moore accusò il suo avversario Doug Jones di essere dietro quella manipolazione.
Il democratico negò, aggiungendo che l’antagonista cercava solo di sviare l’attenzione dell’elettorato dai suoi problemi.

“Moore dovrebbe verificare la cosa con Vladimir Putin, che condivide le sue opinioni”, concludeva il sarcastico comunicato del rivale.
Frase che, al di là delle intenzioni, convergeva con la manipolazione in atto, tesa a evidenziare legami tra il Grand Old Party e i russi.

Un’operazione destabilizzante
Insomma, l’operazione fu sventata dal repubblicano, anche per questo ricordare che non ebbe influenza sul voto non ha senso,
stante che svaporò prima del suo esito e rimase senza spiegazioni.

Ma la manipolazione in questione poteva avere conseguenze ben più destabilizzanti, che il Nyt non prende in esame.

Da mesi, infatti, infuriava una campagna maccartista contro Trump per i suoi asseriti legami con la Russia, incentrata sulle manipolazioni delle presidenziali.

Se Moore non si fosse accorto dell’operazione in atto, i suoi avversari avrebbero potuto accusarlo dell’indebito supporto di Mosca.
Sarebbe stata la cosiddetta pistola fumante, la prova inconfutabile del sostegno russo al Grand Old Party e quindi a Trump.

Con conseguenze disastrose per il presidente degli Stati Uniti.
Omettendo la denuncia del candidato repubblicano e sminuendo la portata di quanto accaduto,
il Nyt elude del tutto tale scenario, accedendo a una narrativa più che minimalista del caso.
Roba che ricorda la Pravda russa.

Le scuse di Morgan
Morgan, ovviamente, ha negato tutto, spiegando che al tempo aveva svolto solo una innocua ricerca,
creando una pagina Facebook per vedere le reazioni sui social alle notizie mainstream.

Una marachella, magari, di cui si è scusato. Certo, egli scrive che la Knowledge aveva individuato manovre per manipolare quell’elezione.

Ma nonostante la sua azienda sia specializzata in cyber-manipolazioni russe, denunciate in maniera più che ossessiva via twitter,
non sembra aver avuto né interesse né modo di individuare i manipolatori in questione.

Spiegazione che appare in controtendenza rispetto a un suo tweet del 10 novembre del 2017,
riportato da Russia Today (altro falso?), nel quale Morgan denunciava “troll russi” impegnati nell’elezione in Alabama, scoperti grazie al programma Hamilton68.

Ed elencava le parole chiave usate dai manipolatori, ovvero Moore, Roy Moore, etc. “Che sorpresa!”, chiosava Morgan nel suo twitt. Già, sorpresona…

Nelle dettagliate scuse di Morgan si rileva un cenno curioso: egli scrive di aver scelto l’elezione in Alabama
per la sua ricerca perché il risultato era scontato, dato che Moore era più che favorito e l’Alabama era sicuro appannaggio dei repubblicani.

Invece ha vinto il candidato democratico. Esito “clamoroso”, scriveva Repubblica. Altra sorpresa.

Tutto sospeso
Non solo il Nyt. Il 6 gennaio sulla vicenda è tornato il Washington Post che riferisce di un documento in suo possesso che conferma quanto rivelato in precedenza.

L’operazione di manipolazione del web, che prendeva il nome di Project Birmingham,
ha in effetti avuto luogo, anche se le responsabilità di Morgan e di altri soggetti coinvolti sono ancora da individuare.

L’articolo del giornale di riferimento della destra americana è meno evasivo dell’omologo del Nyt,
anche se limita la portata dell’operazione solo alla effettiva incidenza dell’operazione sulle elezioni che si sono svolte in Alabama,
durante le quali il candidato repubblicano, ricorda il quotidiano, fu accusato da vari giornalisti di godere dell’indebito supporto dei russi.

Come detto, il punto della vicenda non ci sembra sia il risultato elettorale, come peraltro si accenna vagamente anche un passaggio dell’articolo in questione,
nel quale si riferisce che queste notizie confermano “gli avvertimenti degli esperti di disinformazione, i quali da molto tempo hanno osservato
che le minacce alla correttezza e alla trasparenza del dibattito politico nell’era dei social media possono provenire con la stessa probabilità sia da ambiti nazionali che stranieri”.

Tant’è. L’unica censura ricevuta finora da Morgan è stata la sospensione della sua pagina Facebook.

Forse ci sarà un’inchiesta approfondita e forse no.
Il caso, infatti, rischia di gettare ombre sulla narrazione corrente riguardo le influenze russe nelle elezioni d’Occidente,
accreditata dai servizi segreti di mezzo mondo. Insomma, tutto è sospeso in via provvisoriamente definitiva.

Detto questo, il progetto Alabama – o Birmingham – insegna che le manipolazioni via web hanno tante, sorprendenti, sfaccettature.

Come insegna il recente caso dell’hackeraggio dei dati sensibili in Germania, opera di un ragazzo tedesco.
 
“Purtroppo non c’è un via.gra per il cervello”

Lo dico anch'io quando sento un "giornalista" televisivo perorare nuovamente la protesta delle onlus.
IRES si legge. Significa : L'imposta sul reddito delle società è una imposta proporzionale e personale
che si ottiene tramite applicazione di un'aliquota unica, la cui entità, variata nel corso degli anni, è fissata al 24%, dalla Legge di stabilità del 2016

Imposta sul reddito. Significa : Reddito = L'utile proveniente in un dato periodo di tempo da un'attività o da un impiego di capitale: titoli a r. fisso, misto; r. individuale; r. disponibile, al netto delle imposte dirette.

UTILE CAPITO ? UTILE.
Allora finiamola di dire scemenze. Finiamola di dire che questa imposta ridurrà i servizi.
SONO UTILI. E sugli utili si pagano le tasse. PUNTO

Oggi sono tutte onlus. Prendiamo questi ad esempio.
«La proposta di raddoppio dell’Ires per le onlus mi fa pensare che certi politici non solo non conoscano l’impegno quotidiano di migliaia di volontari,
ma neanche la struttura economica di una NON Profit. Noi come Federazione Italiana Amici della Bicicletta
stiamo contribuendo a realizzare la rete Bicitalia, partecipando ai tavoli ministeriali:
un lavoro che incide pesantemente sulle casse della Federazione e che riusciamo a fare solo grazie al contributo – economico e professionale dei nostri soci».

Chissà che lavoro. Aspetta che prendo una bella spugna e ti asciugo il sudore.
Se non hai reddito, non paghi l'IRES.

Una non-profit lo dice la parola non ha profitti.
Ma se il Cottolengo di Torino paga 1.000.000 di euro di Ires è perchè HA UTILI.
E allora paga.

Altra soluzione. ABBASSA LE RETTE e non paghi iù l'Ires. Eh già.

E allora lasciamo le cose come sono. Bene.Avanti così.

«Si volevano punire coloro che fanno finto volontariato e ne è venuta fuori una norma che punisce coloro che hanno sempre aiutato i più deboli».
"Per punire quelle realtà - comunque una minoranza rispetto all'intero panorama degli enti non a scopo di lucro –
che truffano lo Stato e la comunità, il governo non aveva pensato a soluzioni migliori che penalizzare anche chi si impegna per migliorare
la qualità della vita di molte persone, sopperendo spesso agli oneri che lo Stato non riesce ad assolvere."
 

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