News del Giorno dal Web

Usa, torna la fucilazione di Stato
L'ha chiesta un condannato a morte


Torna la fucilazione di Stato negli Usa. Un detenuto di 49 anni, Ronnie Lee Gardner, condannato a morte per duplice omicidio, è stato fucilato in un carcere dello Utah, dopo 25 anni di detenzione. E' stato lo stesso Gardner a chiedere che per lui venisse applicato questo metodo di esecuzione, che ritiene meno doloroso rispetto ad altre procedure. Da 14 anni negli Usa non si eseguono fucilazioni.
Usa, torna la fucilazione di Stato. A chiederla lo stesso condannato a morte

Cancellata l'ultima speranza di un rinvio da parte della Corte suprema statunitense, che ha bocciato la richiesta inoltrata dai legali del detenuto, Ronnie Gardner è stato giustiziato da un team anonimo di cinque tiratori che hanno mirato a un panno bianco posto sul cuore.

"Non si tratta di pubblicità. Lui preferisce morire in questo modo", aveva detto l'avvocato, Andrew Parnes. Gardner è stato condannato a morte nel 1985 per l'omicidio, durante una sparatoria, di un avvocato, Michael Burdell, mentre stava tentando la fuga da un palazzo di giustizia. L'uomo si trovava in tribunale perché accusato di omicidio nei confronti di un barista, Melvyn Otterstrom.

Dal 1996 non veniva eseguita una condanna a morte mediante fucilazione, e dal 1976, anno in cui è tornata in vigore la pena capitale in America, sono state eseguite soltanto due fucilazioni, sempre nello Utah.
 
Nutella a rischio? Facebook insorge
Sul social network crociata contro Ue

Da Facebook si leva un coro di no all'ipotesi che la Nutella possa essere in qualche modo danneggiata da un'etichettatura più precisa, richiesta dall'Unione europea, e di conseguenza anche più "negativa" nei confronti di un prodotto apprezzatissimo da tutte le fasce di età. Sul social network i fan della Nutella si sono scatenati formando gruppi di tutela della crema di cioccolato e dando il via a una vera e propria crociata per la sua protezione.

Insomma, dalla community si leva il grido "Non toccate la Nutella". I navigatori sono scandalizzati, alcuni addirittura preoccupati: il barattolo della Nutella conta oltre un milione di fan solo in Italia. Centinaia i commenti piovuti sul network: c'è addirittura chi propone un sit-in di protesta a Bruxelles.

E lo stesso messaggio viene lanciato dalla Lega Nord che ha fondato il movimento "Giù le mani dalla nutella". E' stato il viceministro Roberto Castelli a dar vita al comitato e, fra le primissime adesioni, c'è stata quella del neo governatore leghista del Piemonte Roberto Cota, "a tutela - ha spiegato - della celeberrima azienda piemontese".

Insomma, ci sono cose che in Italia non si possono toccare, e il prezzo è il rischio di scatenare un'insurrezione popolare. Come sta succedendo in questo caso.

Le restrizioni che l'Unione europea sta elaborando in ambito alimentare hanno già toccato anche le vongole e le telline pescate sui litorali italiani.

Così, da Bruxelles è arrivata la voce che la crema di nocciole della Ferrero potrebbe subire alcune limitazioni sull'etichettatura: il regolamento approvato dall'Europarlamento (e che dovrà ora passare al vaglio del Consiglio Ue) accorpa le diverse disposizioni attualmente in vigore nell'Ue sull'etichettatura alimentare, riordinandole e aggiornandole. Secondo le nuove norme le confezioni degli alimenti dovranno riportare in etichetta, sulla faccia principale, le quantità di grassi, grassi saturi, glucidi, sale ed energia (calorie) contenute. Accanto a queste indicazioni verrà posta una tabella con le linee guida sulle quantità giornaliere che dovrebbero essere assunte da un adulto per ognuno di questi nutrienti, indicate per 100 grammi o 100 millilitri di prodotto.

Ecco da dove è scattata la crociata italiana contro le disposizioni dell'Unione europea. L'insurrezione è trasversale e apolitica perché la Nutella piace a tutti. E gli insorti hanno subito rispolverato il vecchio slogan "Cosa sarebbe il mondo senza la Nutella?".
 
Francia, 25 morti per il maltempo

Alcuni dispersi, senza luce in 100mila

E' salito a 25 il bilancio delle vittime, travolte dalle intemperie che hanno colpito tra lunedì e martedì la Regione del Var, nel Sud della Francia. E il bilancio dei morti potrebbe salire perché mancano ancora all'appello alcune persone. Le piogge torrenziali nella notte di mercoledì hanno causato guasti alla linea elettrica lasciando senza luce almeno 100mila persone. Tra lunedì e martedì sono caduti tra 300 litri d'acqua per metro quadro.
Francia, 20 le vittime del maltempo

La maggior parte delle vittime, undici solo del comune di Draguignan, sono anziani che non sono riusciti a far fronte alla potenza dell'acqua. Nel corso della nottata 1.350 francesi, bloccati sui tetti, sono stati salvati da elicotteri o imbarcazioni dei soccorsi, e sempre un migliaio di persone sono state ospitate nei rifugi aperti come centri di accoglienza. Le zone più colpite sono appunto il comune di Draguignan e Saint Tropez. Secondo l'agenzia meteorologica Meteo France, si deve risalire al 1827 per trovare una situazione di questa portata.

Ma le previsioni meteorologiche non sono affatto buone: la perturbazione infatti si è spostata verso l'Atlantico e sopra i Pirenei mettendo in allerta i dipartimenti al confine con la Spagna. Il ministro dell'Interno, Brice Hortefeux, dopo aver sorvolato Draguignan, ha sbloccato un milione di euro di crediti di urgenza. Il ministro ha anche chiesto la convocazione di un Comitato interministeriale che si riunirà per decretare lo stato di catastrofe naturale, indispensabile per aiutare le popolazioni colpite.

Le inondazioni hanno provocato gravi disagi alla circolazione, con auto abbandonate sul ciglio delle strade e passeggeri in attesa nelle stazioni ferroviarie dove fino a mercoledì la circolazione era ferma. Difficoltà si sono registrate anche all'aeroporto di Toulon rimasto chiuso per alcune ore.
 
Apple,boom di richieste per iPhone4

Oltre 600mila preordini,slitta consegna


L'iPhone 4 registra l'ennesimo record. Giovedì, in occasione dell'apertura online dei preordini, migliaia di utenti hanno letteralmente intasato i server dell'operatore americano AT&T, mandando in panne il sistema. Le prenotazioni sono arrivate a 600mila, pari a oltre 350mln di fatturato per Apple. In seguito al boom di richieste, la casa di Cupertino ha scelto di posticipare la data di consegna dello smartphone alla metà di luglio.
Apple,boom di richieste per iPhone4

Il sovraccarico del sistema di prenotazione ha costretto la compagnia telefonica statunitense a bloccare i preordini a metà giornata. In tutto sono 600mila gli utenti che sono riusciti a concludere con successo la procedura di ordine, un numero dieci volte superiore a quello registrato per il lancio dell'iPhone 3GS e inaspettato anche per gli uomini di Apple. Secondo quanto reso noto da fonti vicine alla casa di Cupertino, gli iPhone richiesti sarebbero molti più di quelli realmente disponibili.

E' per questo, forse, che dalla Apple non tarda la comunicazione dell'ennesimo rinvio della consegna del melafonino. L'oggetto dei desideri di migliaia di persone arriverà alla metà di luglio e non più il 24 giugno. Negli Stati Uniti, le consegne sono slittate al 14 luglio. In Francia e Regno Unito il ritardo è più contenuto: chi prenota l'iPhone ora, lo riceverà il 2 luglio. In Germania e Giappone, gli altri due Paesi in cui il melafonino debutterà la prossima settimana, non è invece possibile fare preordini.

L'interesse suscitato dall'ultimo gioiello di casa Apple lascia ipotizzare un esaurimento delle scorte e il conseguente ritardo del lancio in Italia e nelle altre 17 nazioni in cui lo smartphone dovrebbe arrivare alla fine di luglio. Si teme quindi una replica di quanto accaduto con il tablet iPad, che a causa della grande richiesta negli Stati Uniti, è sbarcato in Italia e in altri 8 Paesi con un mese di ritardo rispetto alla data inizialmente prevista da Cupertino.
 
«Perché vado coi trans»

Le testimonianze di chi va alla ricerca di "quel qualcosa in più": uomini sposati, fidanzati, single, padri di famiglia, giovani e meno giovani. E le storie di chi si traveste e si vende e di chi a trans ci va col marito. Infine il parere di un terapeuta

Amori a pagamento, clandestini, consumati di nascosto in auto , in un appartamento di periferia. Amori considerati "trasgressivi", incontri piccanti che se capitano a un vip, a un politico o a un calciatore finiscono sui giornali. Amori di cui non si parla, per non essere giudicati, additati, etichettati. Sono migliaia gli uomini che ogni anno fanno sesso con una trans . E le donne non se ne fanno una ragione. Cosa cercano? Cosa vogliono? Cosa chiedono? Sono gay? Sono etero col vizietto? Sono insoddisfatti? Le domande sono tante. Le risposte arrivano dai nostri lettori, da quelli che a trans ci sono andati e hanno deciso di raccontarci perché. C'è chi è alla ricerca del batticuore, chi ha moglie e figli ma si traveste e si vende per amore, chi a trans ci va con la moglie per fare qualcosa di diverso, chi con la fidanzata fa sesso stupendo ma vuole variare, chi è insoddisfatto del rapporto con le donne. E c'è anche uno psicoterapeuta, che prova a fare luce tra i pensieri. Perché le risposte migliori a queste domande, non arrivano dai giornali ma dai lettori.

Quell'amore forsennato
Mario: «Noi uomini in fondo siamo perenni bambini e come tali abbiamo bisogno di continue coccole e di essere amati intensamente. Dopo qualche tempo di convivenza e di condivisione, le donne perdono le loro affettuosità per motivi di carriera, per il sopraggiungere di un figlio o altro ancora. Per tali motivi, dopo qualche tempo, ci sentiamo trascurati e poco amati. Ciò ci induce a cercare altrove le sensazioni di un tempo. E non per una questione di sesso, che è relativo, ma per un fatto di mero sentimento d'amore di cui siamo alla forsennata ricerca da sempre. Tali emozioni si possono trovare, perché no, anche in un trans, se disposto ad ascoltarci e ad amarci con forte intensità».

Coi trans anche se il sesso con la mia ragazza è stupendo
Nasone: «Forse posso parlare con cognizione di causa visto che vado a trans! anticipo che la vita sessuale con la mia ragazza, va non bene, ma benissimo quindi voi vi chiederete perché vado a trans!?! perchè è un amore diverso sono donne, hanno corpi di donne ma godono come un uomo... la maggior parte delle persone che vanno a trans sono solo attivi compreso me quindi è da sfatare lo stereotipo che ci vuole prettamente passivi».

La trans piace anche a lei
Beppe: «Forse non sapete che non ci sono solo uomini che vanno a trans. Magari trasgredendo in coppia, ma c'è anche qualche donna che ha avuto quest'esperienza e non ne parla così male, è solo questione di tempo... Perché la redazione non fa un servizio anche su questo? Ma forse preferite dare sempre addosso agli uomini, rende di più».

Io, sposato, con figli, trans per divertimento
Giuseppe: «Io son maschio, sposato con figli e di tanto in tanto in privato divento donna offrendomi però gratuitamente e non nascondo che son tanti gli uomini che ricorrono a me sia per la trasgressione e sia per la mia immensa partecipazione a quello che è l'atto sessuale».

Quello che le donne non sanno dare
F76london: «Nessuna donna può dare il piacere a un uomo che può dare un trans. È una questione di natura: nessuna donna potrà mai conoscere il corpo, le sensazioni, i piaceri di un uomo, come un uomo stesso, e viceversa. Gli uomini possono regalare piaceri infiniti, esagerati, giusti, immensi, attenti agli uomini stessi, perché conoscono perfettamente il loro corpo, i loro desideri e i loro piaceri».

Siamo tutti un po' gay, ma lo nascondiamo
Claudio: «Più che quello che le donne non danno io direi di spostare l'attenzione su "quello che gli uomini non hanno il coraggio di ammettere" e sarò esplicito: tutti noi, intesi come uomini nel termine assoluto, neghiamo l'esistenza, nei nostri atteggiamenti erotici, dell'istinto omosessuale. Non ammettiamo quindi la nostra parte opposta e rimane per noi la parte DEBOLE, con cui "fare i conti"con le proprie compagne o dare sfogo al nostro puro istinto senza vergogne»

Ebbene sì, siamo egoisti senza freni
San Vincenzo: «Non penso, che le donne non siano capaci d'amare. Sono soprattutto madri e di amore ne hanno da vendere. Il problema è che l'uomo è egoista, e non rispetta i tempi delle donne che sono diversi da quelli dell'uomo. La donna ragiona con il cuore l'uomo solo con il pene. Sono solo trasgressioni belle buone e buone, e ormai non ci accontenta più. Dopo i trans cosa verrà ancora per soddisfare l'ego maschile???».

Lo psicoterapueta: perché il trans è la donna perfetta
Doppiotrikster: «Sono un medico, psicoterapeuta. Ho diversi pazienti che vanno con i trans. Non voglio far lo specialista: mi limito a riportare il "vissuto" di chi me ne ha parlato. Effettivamente il "trans" SEMBRA in grado di dare una atmosfera che la donna del cliente non dà più: ascolto, attenzione, desiderio. Credo che, inconsciamente o no, il trans si comporti esattamente come (lui biologicamente uomo) ritiene debba comportarsi una "vera" donna con il proprio partner. In questo senso, ho sentito molti uomini dirmi che il "trans" non crea o risolve i problemi che creano le donne. Credo che, buona o malafede che ci sia in questo tipo di relazione, ciò significhi comunque una grave e grande confusione sul ruolo della donna: alla fine, il "trans" è sì una donna "perfetta2, ma solo perché vissuta da un uomo per un altro uomo. Si rivela allora una "non-donna". Ma perché gli uomini hanno bisogno di una "non-donna" con queste caratteristiche?» .
 
Sesso: più difficile per chi è XXL

E per i giovani il passaporto dell'eros


Un motivo in più per perdere qualche chilo? La taglia XXL non va d'accordo con le gioie del talamo. Obesità e attività sessuale, infatti non camminano di pari passo né tra gli uomini né tra le donne. I primi sono infatti a maggiore rischio flop, ma le seconde possono incorrere in maggiori disavventure tra gravidanze non volute, numero di partner e rapporti a rischio. In vista delle vacanze, poi, gli specialisti ammoniscono in particolare i giovani: il sesso sicuro non va in vacanza. Per questo è nato un vero e proprio passaporto dell'amore, particolarmente utile se si considera che il 30% degli italiani sceglie il coito interrotto come metodo contraccettivo anche nel caso di rapporti occasionali.

I dati sul legame tra chili di troppo e disavventure sessuali vengono da uno studio francese, uno dei più ampi mai condotti, pubblicato oggi sul "British Medical Journal". Il sovrappeso influenza fortemente la vita sotto le lenzuola, a volte con ricadute anche serie per la salute. Per esempio, le donne single che hanno problemi di obesità fanno registrare un tasso di gravidanza e aborto quattro volte superiore rispetto alle partner magre, nonostante abbiamo un numero minore di incontri intimi. Non va meglio neppure agli uomini XXL: anche loro hanno meno partner e soffrono più spesso di disfunzione erettile.

Lo studio, guidato da Nathalie Bajos, direttore della ricerca dell'Institut National de la Santé di Parigi, ha confrontato i dati relativi a oltre 12.000 donne e uomini tra i 18 e 69 anni. I risultati mostrano che le donne obese di età inferiore a tren'anni e single con un indice di massa corporeo superiore a 30, hanno il 30% di rapporti in meno rispetto alle coetanee più snelle e sono anche meno propense a chiedere suggerimenti sulla contraccezione, fatto che le espone a maggiori rischi di gravidanze indesiderate. L'obesità pesa anche sulla scelta del partner: i compagni di uomini e donne obesi sono nella maggior parte dei casi obesi anch'essi (con un'associazione più forte nelle donne che negli uomini).

Qualunque sia il proprio peso corporeo, la parola d'ordine di un rapporto sessuale deve essere comunque e sempre "sicurezza".
foto: travelsex.sceglitu.it

Per i giovani sotto i 25 anni arriva adesso una nuova iniziativa della Società Italiana di Ginecologia ed Ostetricia (SIGO), che ha ideato il "passaporto dell'amore sicuro", un booklet che riassume i principi base per un sesso consapevole. Scopo dell'iniziativa è ricordare a tutti le regole della contraccezione e della salute riproduttiva. L'iniziativa permette fino al 21 agosto di ricevere, in tutte le librerie aderenti, la guida Travelsex. Dal 14 al 19 giugno la campagna è a Roma, alla libreria Melbook di via Nazionale 254. Partner del progetto SIGO è la casa editrice Giunti: Tutte le informazioni sono disponibili sul sito Internet Scopri il mio Passaporto dell'Amore (Sicuro) La campagna nasce dalla necessità di diffondere, soprattutto tra giovani e giovanissimi, una maggiore consapevolezza in materia di corretti comportamenti sessuali. L'urgenza di questa iniziativa è resa evidente dal fatto che il 30% degli italiani si affida, come metodo contraccettivo, al coito interrotto che contraccettivo proprio non è, anche nel caso di rapporti occasionali. Non a caso le malattie sessualmente trasmissibili e le gravidanze indesiderate raggiungono il picco dopo l'estate.
 
Microsoft lancia Office Web Apps gratis sul Web

Una versione light e gratuita del pacchetto Office da scaricare sul web: è l'ultima mossa di Microsoft nella battaglia digitale contro Google e il suo "Docs". "Office Web Apps", questo il nome dell'ultima trovata a casa Redmond, è utilizzabile su qualunque browser di ultima generazione ed è compatibile con la versione classica Office 2010, messo in commercio il 15 giugno. Una piccola rivoluzione anche nel mobile: c'è infatti la possibilità di aprire documenti da piattaforme mobili, compresi iPhone e Blackberry. Office Web Apps si presenta quindi come un prodotto che sulla carta sarà molto competitivo con Google Docs, su un terreno che fino a oggi era di dominio incontrastato del motore di ricerca più cliccato del web.
 
Nintendo 3DS si lascia guardare e toccare

All'expo californiano E3 Nintendo ha mostrato per la prima volta al pubblico la sua console portatile di nuova generazione, la 3DS, capace di visualizzare contenuti stereoscopici senza l'uso di appositi occhiali. Ecco tutti i dettagli noti


Roma - Tra le novità presentate all'Electronic Entertainment Expo (E3) che più hanno monopolizzato l'attenzione dei partecipanti c'è indubbiamente la Nintendo 3DS, futura evoluzione in chiave stereoscopica della celebre e vendutissima console da gioco portatile di Nintendo. Videogame.it, a Los Angeles per seguire la fiera, ha potuto provare per qualche minuto e in anteprima anche la console: le loro impressioni sono tutte nel reportage dedicato al piccolo handheld.

Nintendo 3DSAnnunciata a sorpresa lo scorso marzo, fino a ieri della 3DS si conosceva soltanto la caratteristica più importante: l'integrazione di una tecnologia di visione 3D che non necessita di appositi occhiali. Nintendo ha sfruttato l'E3 non solo per rivelare maggiori dettagli su questa tecnologia, ma anche per consentire a blogger e giornalisti di provare, seppure con i secondi contati, i primi esemplari della piccola console e alcuni giochi 3D-ready.

Un primo identikit
Come da tradizione, Nintendo non ha rivelato alcun dettaglio sui componenti hardware che si celano dietro lo chassis della 3DS: modello e potenza di CPU e GPU restano dunque un mistero, come anche la quantità di RAM. Della nuova console si conoscono però ora il design (che prosegue nella direzione

Come sintetizzato in questa tabella di Wikipedia, la 3DS ha all'incirca le stesse dimensioni della DS Lite, un peso leggermente superiore (pari a 230 grammi) e alcuni cambiamenti al layout dei tasti. Il classico pad digitale a croce si contende ora lo spazio, sulla parte sinistra del device, con un pad analogico di forma circolare e pressoché piatto. I tasti A/B/X/Y rimangono nella parte destra in alto, mentre più sotto - in prossimità del bordo inferiore - si trova il tasto di spegnimento. Sul lato destro dello schermo superiore è invece presente un controllo a scorrimento (slider) con cui è possibile regolare l'intensità dell'effetto 3D o spegnerlo del tutto.

Al pari della DSi, la 3DS ha uno slot SD, due speaker stereo e una fotocamera frontale utilizzabile per scattare foto di se stessi o fare videochat. In più, sulla cover posteriore la 3DS è dotata di una doppia fotocamera con cui è possibile scattare foto o registrare video stereoscopici. La risoluzione delle tre cam è di 0,3 megapixel (VGA).

Nintendo 3DSConfermando poi quanto era trapelato da alcune dichiarazioni del presidente di Nintendo, Satoru Iwata, la 3DS è dotata di un sensore di movimento e di un giroscopio: due altri elementi che, al pari di touch screen, microfono e fotocamera, potranno essere sfruttati dagli sviluppatori per ampliare le modalità con cui gli utenti interagiscono con i giochi.

Sulla 3DS non poteva poi mancare la connettività WiFi, di cui Nintendo ha previsto un uso molto più esteso sia nei giochi che nelle funzioni per la comunicazione integrate nel firmware della console. Il collegamento WiFi potrà ora funzionare anche in background, e continuare a scaricare nuovi contenuti o livelli anche in stand by o mentre si gioca (eventualmente "agganciando" automaticamente nuovi hotspot).

Al contrario di quanto ipotizzato da alcuni, la DS 3D non includerà invece alcun modem 3G o 4G: per usufruire di Internet sarà dunque ancora necessario connettersi ad una WLAN o ad un hotspot pubblico.

Display e grafica
Lo schermo superiore, l'unico capace di visualizzare contenuti stereoscopici, ha una diagonale di 3,53 pollici (dunque a metà strada tra DSi e DSi XL), una risoluzione di 800x240 pixel (400x240 pixel per ciascun occhio) e un formato widescreen (16:9), maggiormente adatto alla visualizzazione dei film. Sì, perché Nintendo ha intenzione di veicolare sulla 3DS anche i film 3D sfornati dall'industria di Hollywood, sebbene al momento non abbia fornito alcun dettaglio su eventuali accordi con gli studios o sulle modalità di distribuzione.

Lo schermo inferiore misura invece 3,02 pollici, ha una risoluzione di 320x240 pixel ed è touch screen. Il fatto che solo quest'ultimo display sia sensibile al tocco è una caratteristica comune a tutte le varianti della DS, ma sulla 3DS questa scelta è praticamente obbligata: almeno per il momento la tecnologia 3D adottata da BigN non può essere abbinata a quella touch screen.

Nintendo 3DSIl display superiore fa un deciso passo avanti, in termini di risoluzione, rispetto a quello da 256x192 pixel che contraddistingue le odierne incarnazioni della DS. Nonostante ciò, c'è chi si aspettava qualcosa di più: in fondo la risoluzione per singolo occhio fornita dalla 3DS è paragonabile a quella della Sony PSP, una console nata alla fine del 2004. Ancora una volta Nintendo ha preferito puntare su un'esperienza di gioco innovativa piuttosto che sul puro hardware: come il Wiimote ha trainato le vendite di una console dall'hardware modesto come Wii, Nintendo si aspetta che il display 3D trainerà quelle della futura 3DS.

In ogni caso la 3DS appare, almeno oggi, una console da taschino dalla potenza tutt'altro che scarsa: i giochi mostrati da Nintendo all'E3 hanno una qualità grafica paragonabile a quella dei primi titoli per Wii, e con il tempo non potranno che migliorare. Rispetto alla DSi, la CPU e la GPU della 3DS hanno certamente beneficiato di un sostanzioso upgrade: sarà senza dubbio interessante conoscerne i dettagli tecnici. Come si ricorderà, in passato è stato più volte ipotizzato che alla base della DS di nuova generazione ci sia il system-on-chip Tegra 2 di Nvidia.

Per quanto riguarda il prezzo, molti ritengono che questo sarà compreso fra i 200 e i 250 dollari: nel caso peggiore si tratterebbe di circa 60 dollari in più rispetto alla DSi XL e di 80 dollari in più rispetto alla DSi.

Con l'uscita sul mercato della 3DS, la DSi è quasi certamente destinata ad andare in pensione: la versione XL con display extra-large potrebbe invece sovrapporsi alla 3DS ancora per qualche tempo.
 
Islanda nell'Ue? Londra minaccia il blocco del negoziato se l'isola non rimborsa 2,3 miliardi
di Vito Lops ilsole24ore

L'Islanda nell'Unione europea? I capi di governo dei 27 paesi dell'area hanno dato l'ok all'apertura dei negoziati. Ma nel cammino che potrebbe portare l'isola nell'Ue ci sono, almeno, due ostacoli da superare. A cominciare dalla frizione con la Gran Bretagna che - secondo quanto pubblicato sul The Guardian - potrebbe bloccare i negoziati di adesione se il governo Reykjavik non rimborserà i 2,3 miliardi di euro anticipati da Londra per indennizzare i correntisti della banca islandese Icesave, fallita a causa della crisi finanziaria del 2008, coinvolgendo anche 400mila risparmiatori inglesi e britannici.

Un punto sul quale il governo britannico, reduce dal primo successo in Europa del neo premier Cameron sul versante dei bilanci pubblici, ha voluto da subito porre i paletti: «Non creeremo ostacoli per l'apertura del processo di adesione, ma vogliamo mettere in chiaro fin dall'inizio che l'Islanda dovrà riconoscere i suoi obblighi legali e finanziari», ha affermato il ministro degli Esteri William Hgaue, prima che ieri, giovedì, il vertice dei capi di Stato e di governo dell'Unione europea desse via libera all'apertura dei negoziati.

L'Islanda si oppone al risarcimento. Un problema, questo non di poco conto. Gran Bretagna e Olanda hanno infatti anticipato gli indennizzi per i loro 400mila correntisti danneggiati dal fallimento, ma lo scorso marzo gli elettori islandesi hanno respinto a larghissima maggioranza in un referendum l'accordo proposto. Secondo il 93,5% dei cittadini islandesi (la percentuale che ha votato no) le condizioni del negoziato - che prevedeva un rimborso totale entro il 2024 dei 3,9 miliardi di euro erogati da Londra e L'Aja per indennizzare i loro risparmatori (in pratica 100 euro al mese per 14 anni per ogni abitante dell'Islanda) - erano insostenibili. Il messaggio inviato dai cittadini - intervistati in molti il 7 marzo, giorno del referenudm, è stato molto chiaro. «Vogliamo pagare i nostri debiti, ma solo il giusto: la quota della garanzia sui depositi». «Erano debiti di una banca privata».

Reykjavik ha così dovuto chiedere l'aiuto del Fondo monetario internazionale (Fmi), dopo che l'Associazione Europa per il Libero Scambio (Aele) aveva aperto una procedura di infrazione: di fatto, il testo approvato dall'Ue menziona l'obbligo per l'Islanda di fare fonte ai propri doveri finanziari.
Cittadini contrari all'adesione. Paradossalmente, però, le difficoltà maggiori per l'adesione dell'Islanda nell'Unione europea potrebbero arrivare proprio dal fronte interno, dal voto popolare. Secondo un recente sondaggio il 57% è difatti contrario all'ingresso dell'Islanda nell'Ue, avendo dichiarato di essere favorevole al ritiro della candidatura dell'isola. Un responso che a questo punto non rende così scontato l'esito del referendum con il quale i 300mila elettori islandesi verranno consultati al termine dei negoziati.

Gli altri nodi da sciogliere. Un altro, possibile scoglio nei colloqui è quello dell'accesso dei pescatori dell'Ue alle zone di esclusiva competenza islandese; Reykjavik inoltre vuole che si tenga conto delle specificità del clima poco favorevole all'agricoltura, mentre appaiono lontane anche le posizioni sulla caccia alle balene, alla quale Bruxelles è contraria ma che gli islandesi vorrebbero far riconoscere come pratica tradizionale.

Se riuscirà a risolvere questi problemi, il cammino europeo dell'Islanda non dovrebbe rivelarsi troppo accidentato: di fatto, Reykjavik fa parte già da quindici anni dello spazio economico europeo, ed è paese firmatario del Trattato di Schengen, oltre ad applicare circa i tre quarti delle leggi europee ritenute necessarie per un'adesione; la speranza islandese è soprattutto quella di un rapido ingresso nell'Eurozona, dopo il crollo della corona provocata dalla crisi.
 

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