News del Giorno dal Web

Furto in casa di Jenna Bush
Derubata figlia dell'ex presidente Usa


Furto in casa Bush. I ladri sono penetrati nell'abitazione di Jenna, figlia dell'ex presidente statunitense, che vive a Baltimora (Maryland). Gli intrusi hanno fatto scattare l'allarme e nel giro di pochi minuti sul posto è intervenuta la polizia. I ladri sono riusciti a portare via solo un paio di biciclette appartenenti a Jenna Bush e al marito che si trovavano nel garage.

La banda, con molta probabilità, sognava il grande colpo, ma l'intervento delle forze dell'ordine ha rovinato i piani dei malintenzionati. Dopo aver forzato la proprietà della figlia del'lex presidente Usa, i ladri sono riusciti a mettere le mani soltanto su oggetti di poco conto. Stando alla denuncia presentata da Jenna Bush, dall'abitazione sono stati rubati beni per un valore totale di 3.500 dollari.
 
Marea nera, operaio: "Bp sapeva"
La compagnia ha già speso 2 miliardi

Un'operaio della Bp, Tyrone Benton, ha rivelato che la società petrolifera era a conoscenza dei difetti nel sistema di sicurezza della piattaforma petrolifera Deepwater Horizon settimane prima che quest'ultima esplodesse. Invece di ripararlo, il sistema venne semplicemente chiuso, e ne venne usato un secondo alternativo. Nel frattempo British Petroleum continua a fare i conti delle spese affrontate fin'ora: 2 miliardi di dollari.
Marea nera, operaio: "Bp sapeva"

La fuoriuscita di petrolio forse si poteva evitare e probabilmente Bp avrebbe risparmiato i miliardi spesi fino ad ora, e che sono destinati ad aumentare ancora, nel tentativo di chiudere la falla e per gli indennizzi pagati agli stati federali che si affacciano sul Golfo del Messico, oltre ovviamente ai costi federali.

Benton ha rilasciato delle dichiarazioni particolarmente dettagliate alla Bbc, l'emittente televisiva britannica. Secondo l'operaio le responsabilità di quella manutenzione spettavano alla compagnia proprietaria della piattaforma, cioè la Transocean, la quale ha affermato prima dell'incidente di aver testato con successo il "blowout preventer" (Bop), che impedisce le fughe di gas. Il sistema avrebbe dovuto tagliare e bloccare il flusso di petrolio dalla condotta principale e dunque prevenire disastri proprio come quello accaduto il 20 aprile nel Golfo del Messico.

Il "cervello" del Bop, ha detto ancora Benton alla Bbc, sono delle unità di controllo che rilevano se vi sono irregolarità."Abbiamo notato - racconta Benton - una perdita sull'unità di controllo e abbiamo informato gli uomini della compagnia". Questi ultimi "in una sala di controllo potevano accendere o spegnere quell'unità di controllo e accenderne un'altra, così da non dover interrompere la produzione".

L'operaio ha anche spiegato che il suo superiore avrebbe informato via e-mail sia la Bp che la Transocean delle falle appena scoperte, ma che nulla venne fatto. Riparare subito il difetto avrebbe significato un'interruzione temporanea dell'attività di trivellazione che sarebbe venuta a costare a Bp, circa 500mila dollari al giorno.
 
I figli di Jacko andranno a scuola
Prima volta dopo molte lezioni private

In un'intervista per celebrare il primo anniversario della morte di Michael Jackson (che cadrà il 25 giugno), la madre Katherine Jackson in una intervista al Daily Mail ha parlato dei tre nipoti che ha in custodia. "Ho deciso che a settembre andranno in una scuola privata. Michael li ha sempre fatti studiare in casa con un insegnante privato, ma i ragazzi non hanno amici. Per loro voglio una educazione più convenzionale".
Foto Afp

Insomma la nonna di Prince (13 anni), Paris (12 anni) e Blanket (8 anni) vuole restituire loro un po' di normalità. Durante l'intervista comunque ha ammesso che tutto sommato svolgono una sana attività quotidiana fatta non solo di compiti scolastici ma anche di nuoto e karate. I familiari fanno spesso visita ai figli di Jackson: "Hanno aiutato moltissimo i bambini, portandoli in giro per divertirsi ma anche ascoltando la musica di Michael". Katherine è stata sotto l'occhio del ciclone a causa di alcune dichiarazioni dell'ex marito Joe che l'aveva accusata di essere in parte responsabile della morte del figlio. Parole che sono state poi ritrattate.

La mamma di Jacko, come da volontà del figlio tragicamente scomparso un anno fa, è diventata la tutor dei ragazzi quasi subito e detiene anche un fondo fiduciario per i casi di estrema necessità. "Ho voluto che la cameretta di Paris fosse piena di fiori e di poster di ballerini, proprio come una ragazzina qualsiasi. Ma lei ha subito tirato fuori le foto di Michael dicendomi 'Nonna, voglio le foto di papà in camera, ho sempre voglia di vederlo'. Paris ha un innato senso artistico è bellissima, come il padre, e suona molto bene il pianoforte".

"E' difficile parlare ancora oggi di Michael - dice la signora Jackson -. Gli anni passeranno ma lui mi mancherà sempre allo stesso modo. Ho i miei nipotini adesso e grazie alla preghiera, oggi posso dire di non aver avuto nessun rimpianto nella mia vita. Vivo solo per i miei nipoti".
 
Cassano ha sposato la sua Carolina

Nozze in gran stile a Portofino



Carolina Marcialis è ufficialmente la signora Cassano. Il bomber della Sampdoria e la campionessa di pallanuoto sono convolati a nozze nel pomeriggio di sabato, in una cerimonia blindatissima che si è svolta nella chiesa di San Martino, a Portofino. La sposa, bellissima, vestita di bianco con un lungo strascico di satin ed un velo a coprirle parzialmente il viso, è giunta in chiesa con i canonici dieci minuti di ritardo.
Il matrimonio di Cassano e Carolina

Fantantonio è giunto alle 16.30 a bordo di un Suv con una considerevole scorta di body guard e ombrelli che lo hanno protetto dalla pioggia e, soprattutto, dai flash dei paparazzi. Non per un problema di timidezza, quanto per una questione formale: Cassano ha venduto in esclusiva le immagini delle nozze ad un settimanale.

Visibilmente emozionato e teso, elegantissimo in completo blu con gilet e cravatta argento, Cassano è entrato in chiesa ad occhi bassi, salutando in fretta alcuni degli invitati. Prima e dopo di lui, lungo la stretta via che termina a Portofino, un flusso continuo di shuttle affittati per l'occasione, per accompagnare gli ospiti, un centinaio tra amici e parenti di Bari e di Genova, luoghi d'origine degli sposi.

Tra i primi ad arrivare oggi alla chiesa del Divo Martino gli allenatori Eugenio Fascetti e Gigi Del Neri. "Ad Antonio - ha rivelato Fascetti - ho regalato una sveglia per rammentargli le sue dormite. Il ragazzo è molto maturato, ora voglio vedere come si comporta. Comunque il Cassano vero non lo conosce nessuno". Piu' stringato il neo tecnico della Juve, che si è limitato ad una battuta: "Ero gia' invitato ancora prima che decidesse di sposarsi".

Emozionato anche il presidente della Sampdoria Riccardo Garrone. "Questo - ha detto - è un matrimonio diverso da quello tipico dei calciatori. I giocatori di solito sposano donne bellissime e basta. Antonio ha scelto una donna bellissima per tanti motivi. E' quasi un matrimonio in famiglia". Poi, incalzato dai giornalisti, ha rivelato il suo dono di nozze: un servizio di piatti da 12 dipinto dal maestro Raimondo Sirotti e che raffigura Cassano e Garrone insieme.
 
Si mangiano ancora troppi pesticidi
In aumento i prodotti contaminati e in calo il numero dei controlli

Il consueto rapporto presentato da Legambiente sulla qualità dei prodotti destinati al consumo alimentare non è certo tranquillizzante. Nel nostro paese, aumentano infatti i prodotti contaminati da uno o più pesticidi e diminuiscono, di conseguenza, quelli privi di molecole chimiche.
Malgrado gli sforzi complessivi verso un'agricoltura libera dall'utilizzo della chimica, anche quest'anno i campioni di frutta e verdura analizzati non danno risultati confortanti, come afferma in sintesi il rapporto “Pesticidi nel piatto 2010”, che ha elaborato dati provenienti dalle Asl, dall'Arpa e da alcuni laboratori zooprofilattici. Aumentano i cosiddetti campioni “multi residuo”, ovvero quei campioni che mostrano la presenza di diversi residui chimici.
Il 76 per cento delle verdure risulta regolare, in calo evidente rispetto al 2009, quando la percentuale era dell'82,9. In aumento anche i campioni di frutta regolare ma con residui chimici, dal 43,9 al 48,4 per cento. Non va meglio per i prodotti derivati, come ad esempio pane, miele e vino, il 77,7 per cento dei quali si mostra regolare senza residui, mentre l'anno prima si attestava all'80,5. La novità è che nel 2,7 per cento dei casi i campioni risultano addirittura irregolari.
Il presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza dichiara: “la normativa vigente ha portato ad un maggiore controllo delle sostanze attive impiegate nella produzione dei formulati e l'armonizzazione europea dei limiti massimi di residuo consentito ha rappresentato un importante passo in avanti. Il rapporto registra poi un lento, ma graduale miglioramento rispetto agli anni passati, a testimonianza della maggiore attenzione da parte degli operatori agricoli alla salubrità dei cibi e alle richieste dei consumatori, sempre più favorevoli ai prodotti provenienti da un'agricoltura di qualità. Nonostante ciò, però, risulta ancora troppo alta la percentuale dei prodotti contaminati da uno o più tipi di pesticidi”.
Alcuni casi particolari hanno attirato l'attenzione degli esperti di Legambiente, fra cui un campione di uva proveniente dalla Sicilia con 9 tipi di residui chimici al suo interno, uno di pere della Campania con 5 residui chimici e uno di vino dal Friuli con 6 residui. Sempre in Friuli, in un caso è stato scoperto un campione di insalata con all'interno del DDT.
 
Droga, consumatori -25% nel 2009
Con la crisi economica meno denaro



Buone notizie per quanto riguarda i consumi di droga in Italia. Secondo quando riportato nella Relazione annuale al Parlamento, nel 2009 i consumatori di sostanze stupefacenti sono diminuiti del 25,7% rispetto all'anno precedente. Nel 2008 erano 3.934.450, nel 2009 sono scesi a 2.924.500. L'inversione di tendenza è causata dalla crisi economica che ha ridotto la disponibilità di denaro. In aumento invece il consumo di alcol.
Con la crisi cala consumo di droga

La Relazione è stata presentata a Palazzo Chigi dal sottosegretario Carlo Giovanardi. La crisi, insieme ad altri fattori, ha permesso che gli acquisti di droga, soprattutto per quanto riguarda i consumatori occasionali dello "sballo del sabato sera", si siano ridotti. Si tratta di un "esercito" di circa due milioni e mezzo di persone, mentre i consumatori problematici vengono stimati in circa 400 mila.

Al drastico calo di consumi, come si spiega nella Relazione, hanno contribuito anche tutte le azioni di prevenzione messe in atto sia a livello centrale che regionale, oltre alle nuove regole per il controllo, dai drug test per i lavoratori a rischio e per avere la patente ai test su strada. Purtoppo per un vizio che tende a diminuire ce n'è già un altro che comincia a prendere piede, specia tra i più giovani: il consumo di alcol.

L'assunzione quotidiana è aumentata, dal 2007 al 2010, del 18,2%. L'incremento percentuale delle ubriacature (oltre 40 volte nella vita) è stato del 200%, passando da una prevalenza dell'1% nel 2007 al 3% del 2010. A tutto questo bisogna aggiungere che oltre il 90% dei consumatori di sostanze stupefacenti abusa di alcol.

Resta alta l'attenzione per quanto riguarda i giovani. Gli studenti consumano più cocaina rispetto alla popolazione generale (l'1,6% l'ha consumata negli ultimi 30 giorni contro lo 0,4%) e molta più cannabis (12,3% contro 3%). Il consumo di spinelli cresce con l'età dai 15 ai 19 anni. Per quanto riguarda la popolazione generale, per l'eroina cala il consumo occasionale mentre resta stabile quello frequente o quotidiano; cala anche il consumo occasionale di cocaina.

Berlusconi:" Premiato l'impegno del Governo"
"Le buone notizie sul calo dei consumi di stupefacenti in Italia premiano l'impegno del Governo e in particolare del sottosegretario Giovanardi, in un campo decisivo per il futuro del nostro Paese": lo afferma il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. Secondo il premier "è grazie a questi risultati che si migliora la qualità della vita, liberando anche ingenti risorse pubbliche da investire per settori importanti quali assistenza, sanità e ricerca". "Meno consumo di droga - prosegue Berlusconi - significa anche togliere ingenti risorse alla criminalità organizzata e al terrorismo internazionale, diminuire il numero degli incidenti stradali e dei reati commessi sotto l'effetto di sostanze stupefacenti, salvare i giovani dalle morti per overdose e da lunghi e difficili percorsi riabilitativi".
 
Pitone nel wc, paura a Milano
Il rettile è stato salvato dall'Enpa

Da alcuni giorni gli inquilini segnalavano problemi agli scarichi dei bagni, finché qualcuno non ha visto sbucare, sul fondo del water, nientemeno che un serpente. E così in un condominio milanese di Quarto Oggiaro si è scatenato il panico, e qualcuno ha cercato di risolvere il problema versando l'idraulico liquido negli scarichi per uccidere il rettile, un pitone reale di un metro. Che, alla fine, è stato salvato dai volontari dell'Enpa.
Pitone nel wc, paura a Milano

Il personale dell'Ente protezione animali è intervenuto quando, non risolvendo nulla con le sostanze caustiche, i residenti hanno pensato di chiamare un idraulico il quale, a sua volta, ha avvertito l'Enpa. Insieme sono riusciti a estrarre il serpente dall'impianto di scarico. E ora l'Ente protezione animali stigmatizza il comportamento dei residenti del condiminio, spiegando che gettare sostanze velenose negli scarichi per uccidere il rettile, "oltre a essere estremamente crudele e inutile, non avrebbe comunque risolto il problema. L'atavica paura nei confronti dei serpenti purtroppo porta anche persone amanti degli animali a compiere gesti insensati".

Quel che resta da chiarire sono le modalità con le quali l'animale sia arrivato negli scarichi, anche se l'ipotesi più plausibile è quella che qualcuno, per sbarazzarsene, abbia deciso di gettarlo nello wc. Il pitone reale, dopo essere stato visitato e lavato, è stato finalmente sistemato al caldo, ma solo nei prossimi giorni si potrà valutare se le sofferenze patite nello scarico possano avergli causato danni irreversibili.
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Ultimo aggiornam
 
Brasile,mille dispersi per maltempo
Piogge torrenziali causano disastro

Oltre un migliaio di persone sono date per disperse a seguito delle piogge torrenziali che si sono abbattute sul nordest del Brasile. Lo ha annunciato il governatore dello stato di Alagoas, Teotonio Vilela Filho, citato dall'agenzia ufficiale Brasil. Alcuni villaggi sulle rive del fiume Mundau sono stati "cancellati dalla carta" e altri sono isolati a causa della piena, hanno reso noto i pompieri.
Brasile,mille dispersi per maltempo

Le cifre ufficiali comunicate in precedenza dalla protezione civile parlavano di 32 morti negli stati di Alagoas e del Pernambuco, di 40mila persone rimaste senza casa e di altre 65mila che avevano dovuto essere evacuate.

Gli smottamenti hanno colpito zone dove le baracche sono costruite sui pendii delle colline. Il numero delle vittime accertate potrebbe aumentare perché molte aree sono isolate per l'interruzione dell'energia elettrica e delle linee telefoniche.

Nel maggio 2009, le alluvioni nella stessa zona costarono la vita ad almeno 44 persone. La Protezione civile ha riferito di 607 dispersi solo nello stato di Alagoas, 500 dei quali nel villaggio di Uniao dos Palmares. Il presidente Luis Inacio Lula da Silva ha annunciato la decisione di sbloccare dei fondi federali per aiutare le migliaia di persone che hanno perso la loro abitazione o hanno bisogno di riparare i danni.

Maltempo, 145mila evacuati in Cina
Nel sud della Cina circa 145mila persone sono state evacuate dalle loro case, minacciate dal cedimento dell'argine di un fiume avvenuto dopo una settimana di forti piogge. Il maltempo ha causato la morte di almeno 175 persone nelle regioni meridionali della Cina, mentre 107 sono date per disperse. Parzialmente crollato l'argine del fiume Fu. Le autorità , dopo aver tentato senza successo di ripararlo, hanno dato l'ordine di evacuazione.
 
Russia-Bielorussia, guerra del gas
Minsk: "Chiuderemo i rubinetti all'Ue"


Nuovo braccio di ferro nella guerra sul gas tra Russia e Bielorussia. Il presidente bielorusso Lukashenko ha annunciato l'interruzione delle forniture di gas verso l'Europa finché il colosso russo Gazprom non pagherà i diritti per il transito. Mosca ha invece deciso di tagliare del 30% flusso di gas proprio verso la Bielorussia, accusata di non aver rispettato i pagamenti. Intanto l'Ue ha chiesto ai due Paesi di rispettare gli obblighi contrattuali.
Russia-Bielorussia, guerra del gas

"Finchè non pagheranno il dovuto per sei mesi non ci sarà transito di gas", ha detto Lukashenko alla tv di Minsk. La Bielorussia reclama 260 milioni di dollari da Mosca, mentre quest'ultima sostiene che Minsk le deve 200 milioni di dollari per il gas consumato.

Il conflitto tra Bielorussia e Gazprom, dunque, si sta trasformando in una vera guerra del gas. Lukashenko ha riconosciuto l'esistenza del debito bielorusso per le forniture di metano russo proponendo a Gazprom di scalarlo da quello russo legato alle tariffe di transito: in tal caso Gazprom, ha precisato, dovrebbe 70 milioni di euro a Minsk.

Lukashenko si è rammaricato del fatto che la dirigenza russa non vuole prendere in considerazione la difficile situazione economica creatasi in Bielorussia a seguito della crisi. "Minsk ha chiesto una proroga del termine di pagamento, abbiamo i mezzi finanziari ma non liquidità", ha sottolineato il presidente bielorusso. "Non possiamo prendere questi soldi dal bilancio o dalle riserve aurifere valutarie, abbiamo chiesto due settimane per raccogliere 192 milioni di dollari ma Mosca ci ha risposto 'non vogliamo aspettare'", ha aggiunto, annunciando di aver già chiesto un prestito da amici per saldare il debito.

Nel frattempo, da lunedì Gazprom ha cominciato a ridurre il flusso e minaccia di assottigliarlo ulteriormente. Dalla Bielorussia transita il 20% dell'export di gas russo verso l'Europa e i paesi che rischiano di pagare le maggiori conseguenze dell'interruzione delle consegne sono Lituania, Polonia e Germania.

Ue: "Rispettare i contratti di fornitura"
La crisi tra Russia e Bielorussia non deve danneggiare in alcun modo le forniture di gas verso i paesi europei e "gli obblighi contrattuali" vanno pienamente rispettati: sono queste le richieste che la Commissione Ue ha indirizzato a Mosca e a Minsk. "Continuiamo a monitorare strettamente la situazione", ha riferito la portavoce Marlene Holzner. "Ci aspettiamo che il gas verso l'Europa non subisca interruzioni e che gli obblighi contrattuali siano pienamente rispettati", ha concluso.
 
Siffredi indagato per evasione 2mln
Porno attore: "Tutta colpa del Comune"


Rocco Siffredi, attore e produttore di film hard, è indagato dalla Procura di Chieti per reati fiscali commessi tra il 2002 e il 2005. Gli accertamenti fiscali della Guardia di Finanza di Ortona, secondo quanto appreso da Radiocor, hanno portato ad accertare un'evasione complessiva di oltre 2 milioni di euro. Siffredi però si difende sostenendo di essere "vittima di un malfunzionamento del Comune di Ortona".
Evasione fiscale: indagato Siffredi

Dalle prime notizie risulta che i due milioni sarebbero stati "occultati" all'erario attraverso la creazione di società fittizie con sede in diversi paradisi fiscali e che nei prossimi giorni Siffredi dovrebbe accordarsi con l'Agenzia delle Entrate in modo da far recuperare poco meno di un milione di euro. Il pornodivo però ci tiene a spiegare di non essere "un evasore fiscale, ma vittima di un malfunzionamento da parte del Comune di Ortona".

"Il Comune ha trasmesso con quattro anni di ritardo il trasferimento della mia residenza in Ungheria, dove vivo da 1997 e dove mi sono trasferito ufficialmente, come risulta dal registro dell'Aire, dal 21 settembre del 2001. Avevo la doppia residenza senza saperlo. Non pensavo che fosse un problema". Siffredi ridimensiona anche i numeri e rispetto all'evasione fiscale di oltre 2 milioni di euro spiega: "Io ho ricevuto dall'Agenzia delle Entrate di Ortona un accertamento relativo a 7-800mila euro per via di un conto corrente che avevo mantenuto in Italia perché mi serviva per la carta di credito e per pagare le bollette di una casa in affitto. Nei prossimi giorni sottoscriverò un verbale con adesione con cui pagherò circa il 20% di quella somma. Per chiudere qui la vicenda".

Ancora dagli accertamenti effettuati sul conto dell'attore e di sua moglie Rózsa Tassi, anche lei pornodiva, sarebbe emerso che i due, residenti fino al 2005 in provincia di Chieti, avrebbero fissato la propria dimora a Roma, in una villa risultata intestata a una società britannica. Anche su questo punto Siffredi spiega che "ci vuole molta fantasia per arrivare a sostenere davanti a un giudice che ho trasferito la residenza in Ungheria per evadere il fisco. Ho un miliardo e mezzo di prove che dicono il contrario. Vivo lì dal 1997. Sono uno dei pochissimi vip che ha la residenza fuori vivendo davvero all'estero. I miei bambini vanno a scuola a Budapest".

"Faccio l'attore hard da 25 anni. Gran parte della mia carriera si è svolta all'estero - ha detto Siffredi - perché non si capiva se la legge italiana consentiva questo tipo di attività o no. Questo mette molto in difficoltà la gente del nostro mondo, in Italia si rischia la galera. Dal 1999 io lavoro e produco solo all'estero". Senza considerare che l'hard non sarebbe più redditizio come un tempo: "Siamo stati tra i primi - sostiene Siffredi - a risentire della crisi. Basti pensare che in pochissimi anni i siti che vendevano illegalmente i miei prodotti sono passati da 460 a 11.800".
 

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