giuseppe.d'orta
Forumer storico
Leggendo i giornali, anche specializzati, e forum finanziari noto alcune similitudini niente affatto piacevoli poiché traspare, nonostante trenta mesi di mercato al ribasso, un notevole dilettantismo nell'affrontare la situazione attuale dei mercati.
Il dilettantismo è certamente meno giustificato nei giornali, ma considero la lettura dei forum un ottimo strumento per comprendere il pensiero di una parte dei comuni investitori.
Leggo, ad esempio: "A questo punto un ulteriore crollo non farebbe bene principalmente alle mani forti...". Gli autori di simili affermazioni non comprendono (o non vogliono comprendere, ed allora cercano di convincere sé stessi dell'opposto), che i mercati contemporanei sono "sopra tutto e tutti", e non esiste "mano forte" che possa "radio-comandarli" sul serio: esattamente un anno fa, nei mercati azionari fu immessa una enorme quantità di danaro per replicare alla fase di shock post-attentati, nei mesi successivi le borse si sono riprese soprattutto per quel motivo...ed oggi siamo sotto i livelli di allora. Inoltre, ricordo che gli ultimi in ordine di tempo a credere nelle "mani forti che non possono permettersi di..." sono stati i possessori di titoli di stato argentini nel corso del 2001, e sappiamo come sia andata a finire.
Ancora, leggo: "Quel tal titolo quota meno del valore del solo patrimonio immobiliare, una simile situazione non può durare ancora a lungo". I prezzi sono bassi? In non pochi casi lo sono certamente, ma ci sono probabilità che diventino ancora più bassi: le assicurazioni, uno dei fattori di rischio da me indicati (in http://www.investireoggi.it/article.php?sid=377&mode=&order=0 ) stanno, in questo periodo, vendendo azioni per rispettare i margini di solvibilità, come adesso anche i giornali ci comunicano. Eppure le assicurazioni rappresentano una delle "mani forti a cui un ulteriore crollo non farebbe bene"...
Il senso di ciò che ho cercato di comunicarvi è che non bisogna essere spaventati dalla situazione attuale, ma non è ipotizzabile affrontare il mercato in maniera dilettantistica, come ancora oggi fanno in molti: negli ultimi trenta mesi un numero enorme di neo-investitori, entrati in borsa negli ultimi anni del boom, ha sperimentato nei propri portafogli cosa voglia dire affrontare la borsa da dilettanti. Cerchiamo di ricordarlo, se ci “viene la voglia” di essere troppo ottimisti…diventeremo ottimisti quando ci saranno i motivi per esserlo, e quando i fattori da me indicati saranno stati eliminati o, quantomeno, il loro potenziale effetto sui mercati si sarà ridotto.
Il dilettantismo è certamente meno giustificato nei giornali, ma considero la lettura dei forum un ottimo strumento per comprendere il pensiero di una parte dei comuni investitori.
Leggo, ad esempio: "A questo punto un ulteriore crollo non farebbe bene principalmente alle mani forti...". Gli autori di simili affermazioni non comprendono (o non vogliono comprendere, ed allora cercano di convincere sé stessi dell'opposto), che i mercati contemporanei sono "sopra tutto e tutti", e non esiste "mano forte" che possa "radio-comandarli" sul serio: esattamente un anno fa, nei mercati azionari fu immessa una enorme quantità di danaro per replicare alla fase di shock post-attentati, nei mesi successivi le borse si sono riprese soprattutto per quel motivo...ed oggi siamo sotto i livelli di allora. Inoltre, ricordo che gli ultimi in ordine di tempo a credere nelle "mani forti che non possono permettersi di..." sono stati i possessori di titoli di stato argentini nel corso del 2001, e sappiamo come sia andata a finire.
Ancora, leggo: "Quel tal titolo quota meno del valore del solo patrimonio immobiliare, una simile situazione non può durare ancora a lungo". I prezzi sono bassi? In non pochi casi lo sono certamente, ma ci sono probabilità che diventino ancora più bassi: le assicurazioni, uno dei fattori di rischio da me indicati (in http://www.investireoggi.it/article.php?sid=377&mode=&order=0 ) stanno, in questo periodo, vendendo azioni per rispettare i margini di solvibilità, come adesso anche i giornali ci comunicano. Eppure le assicurazioni rappresentano una delle "mani forti a cui un ulteriore crollo non farebbe bene"...
Il senso di ciò che ho cercato di comunicarvi è che non bisogna essere spaventati dalla situazione attuale, ma non è ipotizzabile affrontare il mercato in maniera dilettantistica, come ancora oggi fanno in molti: negli ultimi trenta mesi un numero enorme di neo-investitori, entrati in borsa negli ultimi anni del boom, ha sperimentato nei propri portafogli cosa voglia dire affrontare la borsa da dilettanti. Cerchiamo di ricordarlo, se ci “viene la voglia” di essere troppo ottimisti…diventeremo ottimisti quando ci saranno i motivi per esserlo, e quando i fattori da me indicati saranno stati eliminati o, quantomeno, il loro potenziale effetto sui mercati si sarà ridotto.