NON ESISTE UNA MORALITA' PUBBLICA E UNA MORALITA' PRiVATA. LA MORALITA' E' UNA SOLA,

Al mondo ci stanno anche belle persone :)

Fa il comico, per mestiere. E’ campano, forse per questo ci ha tenuto particolarmente ad organizzare un suo spettacolo all’interno dell’area archeologica di Pompei.

Voleva donare ventimila euro da utilizzare per pagare stipendi arretrati ai lavoratori dell’area che, presumibilmente, non navigano nell’oro. Bè, al momento di andare in scena si è accorto che i biglietti per la gran parte erano stati dati in omaggio a fantomatiche “autorità”, allora lui, il comico, in scena è andato, ma per dire che non aveva senso far nulla, per scusarsi e dire a quei pochi che il biglietto lo avevano pagato che sarebbero stati rimborsati.

Dopo di che sempre lui, il comico, ha donato di tasca sua i ventimila euro, perché, sempre il comico, ritiene che la parola data vada rispettata. E’ un comico, un attore comico, si chiama Alessandro Siani, ammetto di conoscerlo poco, ma oggi conosco quanto basta.
 
ngiorno rekkie condannate :D

merkati : tutti aspettano il ritraccio :-o e se fosse partito il rally di ferragosto? :eek:

note tenniche : telecom rompe il supporto 0,51 circa :wall: vediamo se lo riprende , pullbekka altrimenti stop e buonasera :mmmm:

x quelli della certezza del diritto : 8 anni di indagine (solo x questo processo) intanto ha fatto x 5 anni il premier degli italiani .....sbracciandosi contro gli evasori fiscali :eek: oggi condannato in via definita x evasione fiscale :wall::wall: arrivato all'eta' di 77anni incensurato :specchio: un personaggio del genere....se non è un sistema garantista questo ...allora le carceri che esistono a fare :help:

e ancora : (legge governo monti:D)

Questo è quanto prevede il “Testo unico delle disposizioni in materia di incandidabilità”, il decreto legislativo 31.12.2012 n° 235 , pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 4 gennaio 2013.

L'articolo 1 recita: “Non possono essere candidati e non possono comunque ricoprire la carica di deputato e di senatore: a) coloro che hanno riportato condanne definitive a pene superiori a due anni di reclusione per i delitti, consumati o tentati, previsti dall'articolo 51, commi 3-bis e 3-quater, del codice di procedura penale; b) coloro che hanno riportato condanne definitive a pene superiori a due anni di reclusione per i delitti, consumati o tentati, previsti nel libro II, titolo II, capo I, del codice penale; c) coloro che hanno riportato condanne definitive a pene superiori a due anni di reclusione, per delitti non colposi, consumati o tentati, per i quali sia prevista la pena della reclusione non inferiore nel massimo a quattro anni, determinata ai sensi dell'articolo 278 del codice di procedura penale”.

Ancora l'articolo 3 parla del caso Berlusconi: ”Qualora una causa di incandidabilità di cui all'articolo 1 sopravvenga o comunque sia accertata nel corso del mandato elettivo, la Camera di appartenenza delibera ai sensi dell'articolo 66 della Costituzione. A tal fine le sentenze definitive di condanna di cui all'articolo 1, emesse nei confronti di deputati o senatori in carica, sono immediatamente comunicate, a cura del pubblico ministero presso il giudice indicato.

e quindi l'interdizione rinviata alle corti di appello ...è superflua :clap:
 
Zio porco,manco un culo sfatto riuscite a linkare.....inculatevi zio cane,vado a vedere chi c'è di la!!:D
 

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Boh, adesso vediamo se questi 49 "potevano non sapere" e vanno tutti in galera.

ROMA- Una frode di 60 milioni di euro organizzata da consulenti fiscali. Sono 5 le persone arrestate dagli agenti della Guardia di Finanza, che hanno anche sequestrato conti correnti e immobili per 10 milioni di euro. Il sistema fraudolento ai danni dell'erario era stato orchestrato da commercialisti di Roma, a beneficio di un noto consorzio, che opera a livello nazionale nelle pulizie e nel facchinaggio. A capo c'era un professionista di Roma, ex-presidente dell'Arezzo Calcio.

49 INDAGATI -L'inchiesta vede indagate complessivamente 49 persone, tra capi, gregari e professionisti che dovranno rispondere del reato di associazione a delinquere finalizzata alla frode fiscale. Dagli accertamenti delle Fiamme Gialle della Compagnia di Fiumicino, resi ardui dalla mancanza di tutta la documentazione amministrativo-contabile fatta sparire per impedire la ricostruzione del giro d'affari è emerso l'occultamento al fisco di ricavi per circa 60 milioni di euro
 
Per quello delle pecore.
Te lo ripeto perchè sei di coccio o ti fa comodo esserlo.
Capisco pure che è fiato sprecato. Ma a me non interessa il problema della "persona fisica condannata". Interessa il precedente, pericoloso, che vale per tutti i cittadini italiani.

Il "non poteva non sapere" è aberrante.

Anche se devo dire che ultimamente della "certezza del diritto" si è persa traccia, anche perchè negli ultimi 2 anni la cassazione ha emesso sentenze che sono andate contro precedenti sentenze - e quindi interpretazioni - della stessa cassazione....ed uno degli esempi si è avuto ieri.

Il Berlusca non ha evaso nulla a livello personale. Le tasse lui le paga ....e tante.

L'eventuale evasione è a carico di Mediaset S.p.A.
 
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Sono abbandonate e in quartieri fantasma “dove al massimo si può incontrare qualche spacciatore”

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Sembrano affari. Case a un quarto d’ora di macchina dal centro di Detroit in vendita a 300 euro. Sì, 300 euro. Case di 120-140 metri quadri con tre camere da letto, due bagni, cucina e salone. E ce ne sono pure da 100 euro, persino da 50 euro. Te le tirano dietro.
Basta fare una passeggiata virtuale su siti di agenzie immobiliari come Realtor.comper trovare diverse di queste villette nei sobborghi a Nord-Ovest di Detroit svendute a prezzi di liquidazione totale. Ma la domanda che s’impone è semplice: qual è la fregatura? L’inghippo c’è, ed è triplice.
Primo, bisogna considerare i quartieri in cui si trovano queste abitazioni super low-cost. Si tratta di aree punteggiate di case abbandonate dove non circola alcun vicino sorridente e pronto a prestarti lo zucchero o la tagliaerba. Al massimo si può incontrare qualche loquace spacciatore di crack. «Case a prezzi assurdi», ha commentato un anonimo lettore su uno di questi siti di saldi immobiliari, «mi domando se il pacchetto comprenda anche le munizioni che ti servono per evitare di essere impallinato in giardino». E un altro ha rincarato la dose: «Lì quando vai a letto devi indossare l’armatura».
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Dibattiti e polemiche di una città ufficialmente fallita qualche giorno fa e in forte crisi da decenni, strozzata da un debito che oggi sfiora i 19 miliardi di dollari, dove gli edifici abbandonati sono ben 78mila e dove gli immobili in svendita a prezzi da fine mercato sono migliaia. Si pensi che l’anno scorso all’annuale asta delle case pignorate della contea di Wayne ne sono state sbolognate 12mila, alcune delle quali al prezzo di partenza di 500 dollari (377 euro).
Di fronte a questi dati la domanda è sempre la stessa: come ha potuto Detroit arrivare a questo punto? Come ha spiegato a Linkiesta Thomas Sugrue, professore di Storia e Sociologia all’università della Pennsylvania autore di libri e saggi sul declino della Motor City, si è trattato di un mix di razzismo e cattiva gestione finanziaria.
«A cominciare dagli anni Cinquanta – dice Sugrue – i bianchi si sono trasferiti nell’hinterland, e con loro si sono spostati anche i loro soldi. Le tensioni razziali latenti sono scoppiate sul finire degli anni ‘60, in particolare nel 1967, durante cinque giorni di scontri in cui persero la vita 43 persone: 33 neri e dieci bianchi. Dopo quei fatti la città si svuotò. Così Detroit città ha perso gran parte dei proventi delle tasse. Senza soldi in cassa è difficile ristrutturare scuole, strade, ponti».
Secondo Sugrue l’altro aspetto da considerare è che a partire dagli anni ‘80 il governo federale ha tagliato molto i fondi alle città. Le spese per le metropoli sono passate dal 12 al 3 per cento. «Per cui – continua Sugrue – città come Detroit, che già dovevano far fronte alla diminuzione delle entrate delle tasse perché la popolazione diminuiva si sono trovate in gravissima difficoltà. E invece di prendere decisioni dolorose per snellire il numero dei loro dipendenti hanno continuato a operare come se nulla fosse, sulla base del tornaconto elettorale di breve termine».
Una delle istantanee di questo disastro, a cui ha anche contribuito la grande recessione del 2008, sono queste case fantasma in vendita online a 300 euro o poco più. Sembrano affari, ma il rischio del classico bidone è reale.


Leggi il resto: Detroit è fallita e ora le case si vendono a 300 euro | Linkiesta.it
 
Sicilia, se il taglio agli sprechi è solo un trucco


Sembrava fosse finita per uno dei tanti carrozzoni siciliani. L’ex assessore alle Attività Produttive, Marco Venturi, oggi uno dei componenti del cda de il Sole 24 ore, era riuscito nell’intento di abbattere i nove consorzi Asi, acronimo di “Aree di sviluppo industriale”, sostituiti da una struttura unica: l’Istituto Regionale per lo Sviluppo della Attività Produttive (Irsap).
Era la legge regionale numero 8 del 20 gennaio 2012, quella che sanciva «la nascita dell’Irsap», e la fine dei «vecchi carrozzoni Asi concepiti in origine per incentivare lo sviluppo e la crescita del tessuto industriale ma di fatto – affermava Venturi – buoni soltanto per garantire prebende e alimentare il sottobosco della politica grazie a circa 800 posti di sottogoverno che, peraltro, gravavano sulle casse della Regione per circa quattro milioni di euro l’anno senza apportare alcun reale beneficio alle imprese». Chiaro. Da oggi, si vantava l’assessore di allora Marco Venturi, «l’Irsap sarà un organismo più snello, rapido ed efficiente per dare risposte celeri e in tempi certi. Tutto ciò si otterrà attraverso la creazione di zone industriali a burocrazia zero, la soppressione di circa 800 posti di sottogoverno, tra consigli generale e direttivi, diminuzione dei direttori generale da 11 a 1 solo, e un risparmio concreto per le casse regionale di circa 4 milioni di euro l‘anno».
 

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