A Londra sbanca il made in Italy
Le armi Perazzi e Beretta, le migliori al mondo, hanno fatto incetta di medaglie. Che tradizione!
UNA STORIA ITALIANA - La storia della “Armi Perazzi” è il racconto della vita di Daniele Perazzi. Nato poverissimo, lavorando sodo ha costruito un’azienda adesso rinomata nel mondo. Sin da ragazzo Daniele Perazzi voleva costruire un fucile perfetto. A sedici anni lavorava in una grande industria e mettendo a frutto il suo talento brevettò un suo modello. Il primo di una lunga serie di fucili che dagli Anni Cinquanta portano il suo nome. A 25 anni Daniele Perazzi ebbe una sua officina. I primi modelli li vendette direttamente sui campi da tiro dove la sua fama di armaiolo cominciò a diffondersi grazie ai risultati eccellenti che i tiratori inanellavano con i suoi fucili. Nel 1957 nacque la Armi Perazzi, l’azienda di cui è Daniele fondatore e ancora oggi presidente e unico azionista. Ha clienti in tutti i continenti e una filiale in Usa. Ogni giorno dalla Perazzi escono per filosofia aziendale meno di 15 fucili, o se preferite delle opere d’arte prodotte su commissione.
BERETTA - Medaglie anche per i fucili Beretta: nello Skeet maschile oro per lo statunitense Vincent Hancock con il Beretta DT10; bronzo per Nasser Al-Attiya sempre con il fucile modello DT10. Nello skeet femminile medaglia d’argento per la cinese Ning Wei con il Beretta DT10. A Melbourne, nel 1956, Beretta vinse la sua prima medaglia d'oro olimpica nel tiro al piattello. Da allora le vittorie Beretta, nelle maggiori competizioni, si sono succedute con frequenza: medaglie sono vinte alle Olimpiadi di Roma (1960), Monaco (1972), Montreal (1976), Mosca (1980), Los Angeles (1984), Seoul (1988), Barcellona (1992), Atlanta (1996), Sydney (2000), Atene (2004), Pechino (2008) e adesso Londra 2012. I fucili da competizione Beretta hanno vinto più gare internazionali di qualsiasi altro fucile. L’azienda Beretta è tra le più grandi produttrici di armi da tiro e da difesa al mondo.