NON PUOI EVITARE CHE TRISTEZZA E PAURA TI VOLINO ATTORNO, QUELLO CHE PUOI EVITARE

Andare a letto col produttore per fare un film significa venire stuprate?

«Mettiamo una cosa in chiaro: se una donna mossa da ambizioni di carriera sceglie di accettare quello che chiede l'uomo
anche se non ne ha particolarmente voglia, siamo di fronte alla ricerca di scorciatoie, non a una violenza carnale.
Non basta il fatto che ci sia un divario di ruolo sociale o di funzioni a rendere illegale qualunque rapporto sessuale,
non possiamo dire automaticamente che se l'uomo è potente allora la donna è vittima.
Se è lei che vuole sfruttare la posizione dell'uomo siamo di fronte quasi a una forma di prostituzione».
 
Non avete capito. E' esattamente l'opposto.
Visco non ha mai interferito nei "traffici" bancari dei Renzi boys. Anzi
Riconfermarlo voleva dire che il PD era d'accordo.

Con la mozione, si solleva il polverone e si trova la soluzione.

Avanti con Visco. Che nonvede, nonsente, nonparla.

Ahahahahahahaha e questa è la frase clou :

"Deve rimanere agli atti che il Pd non si assume alcuna responsabilità sulla conferma di Visco"
 
D'altra parte, il pd è in maggioranza di governo da 5 anni; dal 2013 si sono avvicendati ben 3 diversi primi ministri
(letta-renzi-gentiloni) i quali sono SEMPRE A DIRETTO CONTATTO con TUTTI i SETTORI SISTEMICI dello Stato,
in cui BankItalia rientra a pieno titolo; ridicolo anche solo pensare che l'esecutivo di governo -pd in testa-
non siano stati opportunamente informati e tenuti costantemente aggiornati sugli sviluppi critici di alcune banche Italiane
tra le quali Banca Etruria e MPS, i cui esiti nefasti erano strettamente monitorati da BankItalia da anni, ben prima del 22NOV2015
quando il governo renzi pose ddl che attuò procedura di BAIL-IN, facendo saltare i risparmi di decine di migliaia di piccoli risparmiatori.

Nel caso in oggetto è EVIDENTE un CONCORSO DI COLPA dal quale il pd -e matteo renzi in particolare-
intendono smarcarsi, ritrovandosi in piena campagna elettorale.
 
Com'è la storiella che racconta ? ....."siamo sotto attacco"
.
Com'è quel detto. "quel che vusa pusèe la vaca l'è sua."

ROMA – Virginia Raggi e i 102 collaboratori assunti in 16 mesi: come Marino in due anni e mezzo.
E’ una cifra scabrosa per il Movimento 5 Stelle quella denunciata nell’inchiesta de L’Espresso
sulle assunzioni di collaboratori esterni nella giunta romana guidata da Virginia Raggi:
102 contratti di collaborazione in 16 mesi (85 se si considerano solo quelli che lavorano per l’intera giunta o assunti dagli assessori oggi in carica).

Praticamente lo stesso numero di quelli assunti da Ignazio Marino, sindaco predecessore della raggi, in due anni e mezzo.

Per un costo complessivo di 4,1 milioni di euro in stipendi, 5 milioni se si aggiungono gli oneri a carico del Comune.
Non un bel biglietto da visita per un movimento la cui ragione sociale è tutta indirizzata alla lotta agli sprechi,
al taglio delle poltrone alla fine della gestione “amicale” di nomine e incarichi.

Dal tutore dei gatti randagi al motivatore fitness.

Confezione e risultati dell’inchiesta non sono piaciuti per nulla al sindaco Raggi
che ha annunciato querela con un post di fuoco dove esprime “vergogna” accusando il settimanale di gettare “fango”.

L’Espresso ha controreplicato invitando la sindaca e i lettori a guardare i numeri, disponibili e accessibili a tutti.
 
Come ho già spiegato in altro post, c'è un sistema perverso in facebook
per il quale - chi scrive un post che dà fastidio - viene segnalato dalle chicche
anti-post e - senza verifica - facebook sospende l'account.
Il tipo non mi è simpatico, ma ha scritto "la verità".

A chi dà fastidio ? .........lo immagino

È arrivata la sospensione da Facebook dopo il commento scritto da Mario Adinolfi
sulle rivelazioni di Asia Argento riguardo al produttore hollywoodiano Harvey Winstein.

Un post che il giornalista aveva scritto e che molti utenti avevano segnalato come contrario alle norme
che la community del social network è tenuta a rispettare. Tanto che per lui è arrivato un blocco temporaneo.

"La sensazione complessiva è che la Argento abbia cercato di trasformare un suo clamoroso errore giovanile in un’occasione positiva di immagine"

"Aver subito le attenzioni sessuali del potentissimo produttore Harvey Winstein controvoglia, senza reagire e senza denunciare, è senza dubbio un errore.
Ora, la Argento qualifica l’episodio come “stupro” e in tutta evidenza stupro non è: ci sono infinite foto della ragazza molto sorridente accanto al presunto stupratore, finché era potente…"

"Quando un maschio prepotente usa un elemento del suo potere, solitamente il denaro, per ottenere i favori sessuali di una donna
che li mette a disposizione per un proprio vantaggio, quella non è violenza sessuale.
Quello è uno schifo, sono d’accordo. Il maschio è un porco, sono d’accordo. Ma quella si chiama prostituzione".

Io aggiungo. La Sig.ina Argento , come tutte le altre, dovrebbero vergognarsi per quello che hanno fatto,
perchè hanno tolto il lavoro a tante ragazze (attrici) che hanno avuto il coraggio di dire no ...e di non darla.
 
Voi pensatela come volete o preferite.
Io penso che un clandestino nigeriano debba essere prima spedito in galera per una settimana
e poi imbarcato per tornarsene a casa sua, dove sicuramente lo apprezzano.

BALLABIO – “È la legge italiana, baby“.
Funziona così, un pubblico ufficiale si becca 15 giorni di prognosi
dopo essere stato menato per aver chiesto documenti e biglietto a una persona,
e quest’ultima se la cava con una leggerissima denuncia a piede libero.

Tradotto, dopo averla combinata, essere scappato a piedi da Ballabio a Laorca
e avere coinvolto un bel po’ di polizie (locali e Provinciale), una volta portato in Questura
e identificato il malfattore è stato rimesso in circolazione.

Tutto come da norma, in questi casi, niente di “anomalo”.
O forse no, può essere che proprio le regole risultino un pochino (…) fuori dagli standard.
Diremmo da quelli della logica, prima ancora che del diritto.

E qui non c’entra la nazionalità di chi ha fatto male al vigile di Ballabio;
fosse stato un italiano, nulla cambierebbe nel giudizio di una vicenda paradossale.

Perché lo stesso aggredito potrebbe trovarsi davanti, già in queste ore,
l’energumeno che gli ha procurato danni a una mano e a una spalla,
libero e con il solo peso di una denuncia a piede libero.

Per resistenza a pubblico ufficiale, lesioni personali, mancata esibizione del permesso di soggiorno
e di un valido documento di riconoscimento.
 
Buongiorno. Repubblica, non Libero, pubblica qualcosa .......gran bella manovra, ben orchestrata.
Ed il popolo bue .....china la testa. L'avesse fatto il Berlusca....apriti cielo.......la mano del potere su bankialia.....
orde di interrogazioni parlamentari ........titoloni sui giornali....strombazzo sulle tv......

"Io così questa mozione non la voto", "Ma che cos'è sta c...?".
A questo punto interviene la Finocchiaro: "Il testo è stato modificato - assicura - È stata una vera impresa".

Ma la polemica non si spegne: "Rosato è accecato dal renzismo - scrive la prodiana Sandra Zampa - E l'errore di oggi è lo stesso dei vitalizi.
Corriamo dietro ai forcaioli a 5 stelle. Perché abbiamo paura. Per questo perderemo".

La Finocchiaro ribadisce: "È stata accettata anche un'ulteriore riformulazione proposta dal governo e che non era stata accettata da Rosato. Fidatevi".

Di fatto nelle correzioni chieste dal governo c'è quella di eliminare il passaggio sulla "prevenzione e gestione delle crisi bancarie", un vero e proprio dito puntato contro Visco.
Nel testo però resta la formula "nuova fiducia". E così la Finocchiaro spiega di aver fatto eliminare la parte che chiedeva "discontinuità".

Qualcuno tra i dem fa notare: "Apprezzo lo sforzo, ma non è stato sufficiente per evitare un errore".
A questo punto la Finocchiaro ribatte: "Proponi un'alternativa. Io avevo una mozione inaccettabile e l'ho resa accettabile per conto del governo col conforto di Gentiloni e Padoan".

Un passaggio che lascia intendere che il governo era stato informato, ma fino all'ora di pranzo Gentiloni non sapeva nulla.

I commenti fioccano: "Anna - rileva Antonio Misiani - non è in discussione il tuo lavoro, davvero prezioso, di riduzione del danno.
Il problema è che il gruppo ha portato in votazione una mozione su un tema delicatissimo senza uno straccio di discussione ".

Alle 17:19 passa la mozione, ma nelle parole di Meloni in chat c'è già la profezia su cosa accadrà nelle ore successive:
"Ok Anna, grazie - scrive Meloni - sulla base di queste tue informazioni non ho votato contro. Ma temo che l'impatto politico esterno sia ugualmente pesante".
 
Palazzo Chigi si piega al vero premier. Ecco il governo Boschi

«la voglia della sinistra di occupare tutte le posizioni di potere; una volta lo facevano dopo le elezioni ora lo fanno prima».

Un blitz? No, replica Matteo Renzi, il premier sapeva tutto.

«Anzi, era d'accordo. Ho sentito Paolo prima dell'ok alla mozione».
E Gentiloni conferma, Palazzo Chigi deve mestamente piegarsi alla linea del segretario.
Dopo essersi sfogato con il Quirinale, dopo aver fatto trapelare la sua rabbia per il «tradimento» della Boschi,
adesso è costretto addirittura a coprirla: «piena fiducia» a Maria Elena e nessun conflitto tra lei e Gentiloni,
«anche mercoledì sera hanno lavorato insieme alla legge di bilancio».
Quanto alla conferma del governatore, «la scelta sarà basata sulle prerogative attribuite dalla legge ed ispirate esclusivamente al criterio di salvaguardia dell'autonomia dell'Istituto».

Se Gentiloni smussa, media e diluisce, Renzi non sembra intenzionato a mollare la presa.
«Stiamo discutendo da 48 ore - spiega - di una cosa su cui tutti erano informati.
Da Rosato a Finocchiaro, tutti ne erano a conoscenza.
Il presidente del consiglio mi ha chiamato martedì pomeriggio per dirmi che secondo lui c'erano dei punti della mozione da cambiare».
Infatti alla fine è stato presentato un testo molto più soft. Nella forma.

La sostanza invece è che il segretario ha imposto una sorta di irrituale ma forse elettoralmente utile sfiducia nei confronti di Ignazio Visco.
Che cosa succederà adesso? «Se il governo vuole cambiare il governatore - insiste - lo farà.
Ma il funzionamento della Banca d'Italia non è stato un granché. Si può dire?
Rispetterò la decisione di Paolo ma non è lesa maestà pensare a un rinnovamento dei vertici».

«Mi domando anch'io perché questa levata di scudi a favore di Visco. Mi sono chiesto: ma cosa ho toccato?
Non so se sono poteri forti, però tra stare coi cittadini o coi banchieri non ho dubbi».

E non è vero, giura, che la sua sia una mossa difensiva, un ombrello per riparare il Pd dalla vicenda del crac Etruria.
«Vorrei che gli italiani sapessero che il mio governo ha commissariato Banca Etruria e il cda in cui sedeva il babbo di Maria Elena Boschi.
Se vogliamo parlare dei veri scandali ci sto. Ma non ho niente da rimproverarmi sul decreto delle popolari».
Non solo. «In questi anni il mio governo ha fatto quello che altri non hanno fatto».

Tipo Mario Monti, che lo ha attaccato. «Le banche si potevano salvare in quei due anni lì, quando l'Italia disse di non aver bisogno di niente, mentre la Germania intervenne».

In serata interviene anche Romano Prodi, irritato dai «maldestri tentativi maldestri tentativi di ricercare precedenti alla improvvida mozione presentata dal Pd».


Io la butto lì. La manfrinata porterà all'evento ovvio. La riconferma di Visco. Perchè - al cerchio magico - va bene così.
 
ROMA – Esselunga bond, debutto da urlo: la domanda supera di nove volte l’offerta.
E’ sempre più corsa ai collocamenti obbligazionari, con le società che approfittano dei tassi ai minimi per rifinanziarsi e abbattere il costo del debito.
Nel mercato dei bond corporate, vivace nelle ultime settimane, spicca oggi il record del collocamento del primo bond targato Esselunga,
che si chiude con richieste per oltre nove miliardi di euro, a fronte di un’offerta da un miliardo.

Ma il gruppo fondato da Bernardo Caprotti non è l’unico che ha scelto di finanziarsi approfittando delle ‘occasioni’ offerte dal Qe della Bce:
solo ieri Iren ha avuto domande oltre quattro volte l’offerta per il suo primo ‘green bond’ da 500 milioni di euro e
Salini Impregilo ha deciso di sostituire un miliardo di debito utilizzando anche un bond per 400 milioni.
E oggi Wind 3 ha varato una imponente operazione da oltre 10 miliardi di euro
mentre sono diversi i gruppi, da Snam ad A2A, che stanno scambiando i propri bond con titoli di nuova emissione.

La massiccia domanda arrivata per il debutto dell’obbligazione di Esselunga ha permesso di abbassare di molto lo spread rispetto all’indicazione (guidance) iniziale.
Per la tranche da 500 milioni a 6 anni gli ordini (per oltre 4,7 miliardi di euro) hanno portato lo spread a 65 punti base sopra il midswap, dai 90-95 della guidance.
Il bond pagherà una cedola annua dello 0,875%.
Per quella a 10 anni, come la prima da 500 milioni, le richieste sono state per 4,5 miliardi, con lo spread sceso a 110 punti sopra il midswap dai 135 iniziali (per una cedola annua da 1,875%).


I rendimenti sono rispettivamente dello 0,999% e dell’1,954%.
Il risultato viene giudicato con soddisfazione dal consorzio di banche che ha curato il collocamento
(Banca Imi, Citi, Mediobanca e UniCredit), anche alla luce del fatto che si trattava di un titolo al debutto.

Da record anche l’operazione di Wind 3, che ha emesso un junk bond da 7,3 miliardi,
il più grande in Europa degli ultimi tre anni (il rating di S&P è BB-, tre gradini sotto l’investment grade),
a cui si somma la sottoscrizione di un finanziamento bancario da 3,4 miliardi di euro.

Gli oltre 10 miliardi di debito serviranno a “rimborsare l’indebitamento finanziario”
ed estinguere le obbligazioni emesse dalla controllata Wind Acquisition Finance,
con l’obiettivo di portare a casa “un significativo miglioramento della struttura del capitale della società
riducendo i costi relativi agli interessi ed estendendo le scadenze”.

Alcuni analisti consultati da Bloomberg stimano che Wind 3, nata dalla fusione tra le attività italiane di
Veon (rpt, Veon) e Ck Hutchison, possa risparmiare circa 200 milioni di euro di interessi all’anno.
 
ROMA – Più di 44mila domande per l’accesso all’Ape sociale e all’anticipo della pensione nel caso di lavoro precoce sono state rifiutate dall’Inps,
l’istituto guidato da Tito Boeri, in quasi il 70% dei casi.

Per le domande di anticipo per lavoro precoce nel caso di domande patrocinate dai patronati i rigetti sono stati del 70% mentre nel caso delle non patrocinate sono stati del 64%.

A dirlo in un’audizione alla Camera dei Deputati è il direttore generale dell’Istituto nazionale di previdenza sociale, Gabriella di Michele,
che ha precisato che lo scorso 15 ottobre sono terminate le operazioni di verifica delle domande di certificazione per accedere alle due misure.

In estrema sintesi, solo una domanda su tre dell’Ape sociale è stata accolta, mentre il 64,9% delle richieste è stato bocciato.
Tra chi puntava alla pensione come lavoratore precoce soltanto il 28% ce l’ha fatta.

Le domande che interessavano l’Ape sociale sono state 39.721 di cui 13.601 sono state accolte e 25.895 respinte, mentre 425 sono in fase d’istruttoria per carenza di documentazione.

Per i lavoratori precoci, invece, in totale sono arrivate 26.251 di cui 7.356 sono state accolte e 18.411 respinte, mentre 484 sono in fase d’istruttoria.
 

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