NON SEMPRE CAMBIARE EQUIVALE A MIGLIORARE, MA PER MIGLIORARE BISOGNA CAMBIARE

DANY1969

Forumer storico
(Winston Churchill)
Buona settimana a tutti :)
Non so se ve ne siete accorti... ma in questi giorni fa un po' freschino :help:. Allora ha ragione Trump :mumble:... il surriscaldamento globale è un bufala :-o:specchio:
Certo che... qua sulle Alpi non aspettano altro che un po' di neve... e lei cade sui trulli :wall:
A tal proposito mi sento di promuovere una generosa iniziativa :-o:d:
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Su ucg mancano i volumi... ma per ora non sembra abbia tanta voglia di scendere... anzi...:perfido:
Se non fosse x l'adc... direi che un eventuale ritracciamento potrebbe fermarsi sul supporto a 2,40.:mumble:
 
Buongiorno. Niente di nuovo all'orizzonte. Siamo un balia di cialtroni. Adesso anche il comico buffone che cambia casacca in europa. Ahahahahahah

Nel frattempo questi non li mandiamo a casa o su una bella isola deserta ? No eh ? Tanto paga pantalone e le coop rossebianche si fanno i milioni.
....e questa - sotto inchiesta - continua ad esistere ?

Venezia - A una settimana dalla rivolta di Conetta, nel veneziano, si contano i danni e lo scenario è a dir poco impressionante.

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Radiatori e stufe staccati, telecamere distrutte, rubinetti rotti, impianti danneggiati, arredi dei bagni devastati,
infrastrutture deturpate, tubature dell'acqua scardinate, tende squarciate, caldaie bloccate e sporco ovunque.

Come, in due giorni, i richiedenti asilo dell'ex base militare di Conetta siano riusciti a partorire una simile devastazione,
non se lo spiega nemmeno Simone Borile, direttore del centro di prima accoglienza ed ex «boss» della cooperativa Ecofficina,
ora divenuta Edeco che gestisce la struttura: una cooperativa finita sotto inchiesta, a maggio scorso, per truffa aggravata e falso materiale.

«È tutto disastrato non abbiamo ancora fatto la stima dei danni, ma ammonteranno a oltre centomila euro, solo una tenda vale trentamila.
Per due giorni le persone ospitate nel centro hanno tenuto bloccate le uscite, non consentendo il rifornimento di gasolio.
Hanno cannibalizzato la struttura, si sono costruiti capanne, hanno staccato perfino i termosifoni elettrici dei bagni per portarseli nelle tendopoli,
attaccandoli alle prese della corrente. Hanno distrutto le telecamere, di quattordici hanno lasciato integre solo quelle inutili».

«Hanno rotto le prese elettriche, staccato i moduli, danneggiato gli impianti del gas, rotto i rubinetti, calciato e tagliato i tubi dell'acqua,
staccato le caldaie e una l'hanno distrutta - prosegue Borile -. Abbiamo dovuto rifare le prove di pressione agli impianti.
Una tenda è stata tagliata e ora l'abbiamo dismessa. In due giorni si sono portati mille cose per farsi da mangiare.
Per non parlare del fatto che bloccando l'energia elettrica il primo giorno, alcune tubazioni sono scoppiate per il gelo.


?????????????????????????????????? Ma questo è ancora lì ???????????????????ah già ....i soldi........

«Non è stata una rivolta dice - non mi sento di criminalizzarli, me la prendo con quelli che hanno bloccato i servizi. Non è vero che sono dei delinquenti, dei rivoltosi."
 
Verdi di rabbia. I 17 eurocittadini del Movimento Cinque Stelle non hanno gradito il referendum indetto ieri mattina da Beppe Grillo,
che propone di passare coi liberali dell'Alde, annoverati nel 2015 sul blog del capo come «impresentabili».

C'è chi lo ha scritto, senza indugi, come l'eurodeputato grillino Marco Valli. Milanese, appunto.
Che ha twittato: «Con l'Alde, col c...». Volgare, ma eloquente.

E il deputato Carlo Sibilia, via Facebook: «Decidete se meglio soli (vi ricordo che il parlamento europeo non ha iniziativa legislativa,
cioè, per intenderci i deputati non possono proporre leggi) o male accompagnati e un po' ipocriti».

Non una sorpresona, in verità. Perché è dalla fine di novembre che i pentastellati cercano una nuova casa europea.
E alla fine del 2016 hanno infatti bussato alla porta del gruppo dei Verdi, ricevendo un «no». «Qui non si entra», arrivederci e grazie.

È anche una questione di euro, nel senso di quattrini.
Nulla di scorretto: in caso di adesione dei 17 deputati pentastellati, l'Alde diventerebbe il terzo gruppo dell'Europarlamento.
Con 85 componenti, i liberali supererebbero la destra conservatrice dell'Ecr, dietro soltanto ai popolari del Ppe e ai socialisti di S&D.
Più grande è il gruppo, maggiore è ovviamente il peso politico. Maggiori anche i fondi che verrebbero assegnati al raggruppamento,
non ai singoli deputati, in base a un criterio di ripartizione proporzionale.

Entrambe queste valutazioni sono state fatte dal Movimento, e in particolare dal suo leader.
Ottimi motivi, anche per giustificare un'alleanza con chi crede profondamente nell'Europa. E non solo.
Gli accordi economici con Stati Uniti e Canada? Sono da sempre appoggiati dai liberisti dell'Alde. Non dai grillini.

Questo l'Eurocaos, che s'inserisce nei consolidati guai nazionali dei Cinque Stelle.
Con la nuova crepa già citata, quella che vede opposti Grillo e Casaleggio junior.
Lo hanno notato i grillini più vicini al figlio di Gianroberto.
Che sono tornati sul meeting tra Davide e l'amministratore delegato della banca online del Monte dei Paschi.

«Beppe ha voluto confermare l'incontro per mettere in difficoltà Casaleggio».
 
E poi c'è questa "farsa all'italiana", ma proprio "farsa" che nessuno si poteva immaginare......
e noi ????????? Sempre presi per i fondelli......tanto paghiamo e stiamo zitti zitti.


Si chiamano «elezioni di secondo livello», una non-elezione a suffragio ristrettissimo partorita dalla riforma Delrio,
che ha cambiato nome alle province ora «Enti di area vasta» - tranne alcune che sono sì enti di secondo livello ma anche «Città metropolitane» - tenendole però in piedi,
con le stesse materie di competenze di prima (strade, scuole, ambiente) anche se ridimensionate e con meno soldi.
Tanto che l'Upi, l'associazione che riunisce le Province e che è viva e vegeta come le suddette, spalleggiato dalla Cgil,
chiede urgentemente al governo di aumentare i fondi (mercoledì è fissata alla Camera l'audizione dell'Upi decisa a battere cassa).

Finanziamenti che, per riguardare enti che bisognava a tutti i costi abolire, resta di entità non indifferente: 4,8 miliardi di euro nel 2016.

Nel silenzio generale, visto che gli elettori non sono interpellati, ieri si sono rinnovati i nuovi consigli provinciali.
Causa gelo, non tutte e 38 le Province sono andate al voto ieri, soltanto 32, da Matera a Belluno.

Ma chi vota? Il sistema è un capolavoro di creatività legislativa.
Allora, votano circa 29mila tra sindaci e consiglieri comunali, e votano se stessi.
Nel senso che scelgono, tra di loro, quelli che devono far parte oltre che dei consigli comunali anche di quello provinciale.

Queste nuove Province riformate si compongono dei seguenti organi.
Il presidente della Provincia, che è un sindaco eletto dai sindaci e dai consiglieri dei comuni della Provincia e resta in carica 4 anni.

Poi c'è il Consiglio provinciale, composto da sindaci e consiglieri comunali, eletti da sindaci e consiglieri dei comuni della Provincia (ma resta in carica 2 anni).

Quindi c'è l'Assemblea dei Sindaci, organo in cui siedono tutti i sindaci dei Comuni della Provincia.


Il numero dei consiglieri provinciali varia a seconda della fascia della popolazione della Provincia, da un minimo di 10 ad un massimo di 16.
Ma non è finita, per eleggere il presidente bisogna «ponderare» i voti. Che significa?
Che il voto di ciascun elettore (tutti politici) è viene armonizzato in modo che sia proporzionale al numero di cittadini che il consigliere comunale
e il sindaco rappresentano all'interno dell'intero corpo elettorale della Provincia, in base alla popolazione residente nel Comune di appartenenza.
In caso di parità è eletto il candidato più giovane. Chiaro no?

Neppure la riforma costituzionale bocciata dal referendum avrebbe abolito gli enti provinciali,
ma solo abrogato la dizione «Provincia» nella Costituzione, rimandando ad altra riforma la cancellazione vera e propria degli enti provinciali.

Che restano, dunque, senza che le votino gli italiani, e con un ruolo sempre più confuso.
E la richiesta di aumentare il finanziamento alle Province-zombie, fantasmi in carne, ossa, uffici e personale.

Le lamentele hanno già prodotto la proroga dei contratti precari in scadenza e il rinvio di un maxi-taglio.

Chiedono almeno mezzo miliardo in più. Per degli enti «aboliti», mica male.
 
Da notare che alle 9 e 35 non ho ancora trovato un sito che indichi la percentuale dei votanti a livello nazionale.

Perchè uno si aspetta - essendo i votanti degli amministratori locali - una percentuale bulgara di almeno il 99%........

ma così non sarà.....attendiamo.
 
...altri hanno problemi ben più gravi dei nostri :rotfl::rotfl:

HELSINKI – Si chiama Sephora Ikalaba, ha 19 anni ed è alta 165 centimetri. Ed è la nuova Miss Finlandia 2017.
Ma a far parlare non è la sua altezza, leggermente al di sotto degli standard delle Miss scandinave, bensì il colore della sua pelle.
Perché Sephora non ha la carnagione candida tipica delle finlandesi, ma scura.
Sephora,
infatti, è una giovane migrante nigeriana.
E la sua elezione a Miss Finlandia ha scatenato una tempesta di critiche, facendo gridare molti allo scandalo dettato dal politicamente corretto.

Nel mirino dei detrattori non è tanto il colore della pelle di Sephora, quando il suo aspetto nel complesso,
che non rispetta i canoni della bellezza nordica dai capelli biondi e dagli occhi chiari.

Qualcuno sui social network ha definito Sephora “la Miss più brutta degli ultimi anni”,
qualcun altro l’ha paragonata ad una scimmia, o a Barack Obama, puntando il dito contro il suo naso non proprio alla francese,
mentre un altro utente ha spiegato la sua vittoria come un modo per “soddisfare la dittatura terzomondista del politically-correct”.
 
SALT LAKE CITY (USA) – Svegliarsi la mattina e trovare il vialetto davanti a casa e la propria auto ricoperti di escrementi umani.
E’ questo lo spettacolo da incubo che si è trovata davanti Bethany Bowker, americana di Salt Lake City, nello Utah.

La donna alcuni giorni fa è uscita di casa e ha scoperto che la stradina davanti alla sua abitazione
e le auto lì parcheggiate erano ricoperte di pezzetti marroni, che altro non erano che feci umane gettate dagli aerei che volano sopra la zona per atterrare nel vicino aeroporto.

Bethany ha filmato la scena e ha postato il video su Facebook, raccontando che non è la prima volta che accade, incolpando le compagnie aeree e definendosi “disgustata”:
“Ho voglia di vomitare in questo momento”, spiega nel video. E aggiunge: “Non capisco perché le compagnie aeree si debbano disfare dei loro rifiuti umani nel mio cortile”.
 

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