Notizie dal mondo dell'arte

Grazie Mamby.
So che dovrei essere in sintonia con Pasotto (di cui sempre vicino al computer è il libro di poesie Endura che mi hai regalato), eppure, nonostante un sentire in molti casi presumibilmente comune, la sua pittura non mi entusiasma troppo, anche se qualche lavoro è per me buono.
Questa mi sembra una utile occasione per approfondire.
Pasotto Paolo.mp4
 
Gino, ti sei messo a girare anche i mercatini alsaziani?
Leggendo bene l'articolo vedo che si tratta di una incisione in legno, e anche piccolina.
Ora d'abitudine (non so esattamente per questo caso) le incisioni su legno non erano sempre manualmente compiute da Dürer, ed anche per questo sono quotate meno delle incisioni su metallo. Senza contare che l'incisione su metallo permette effetti assai più raffinati.
Per tutto questo, dimensione e tecnica, pur restando l'eccezionalità dell'accaduto, ed anche la bellezza del pezzo, non credo si possa parlare di un valore di "molte migliaia di euro", magari "poche migliaia", che comunque è sempre un bel valere.
Certo, sapere che questo pezzo vale meno di due spugnette di Pinelli fa un po' tristezza. O tempora, o mores! (trad: Quando piove si bagnano le more)

Questo avevo già scritto, quando mi sono messo a contemplare l'incisione. Che non è affatto una incisione su legno, come dice la giornalista nel suo improvvido entusiasmo (Le vendeur n'avait visiblement aucune idée de la véritable valeur de cette gravure sur bois.) Si tratta invece di un bulino su rame. E dunque, sì, vale anche molte migliaia di euro.

Allora diciamo poche parole su come distinguere le due tecniche. L'incisione su legno è come un timbro. Si scava quello che resta bianco, il rimanente, inchiostrato, stampa. Nel bulino, al contrario, si opera con una punta che incide il disegno nel rame. Poi si inchiostra, poi si toglie l'inchiostro, che resta solo nei canali scavati, e si stampa con una forte pressione, che fa uscire l'inchiostro dai "canali" del disegno e lo riporta sulla carta.
Ora, se incido dei tratti incrociati a bulino o acquaforte, è un po' come disegnare a china: io faccio i tratti direttamente, belli dritti, con il bulino (una punta, in sostanza) sul metallo, incrociandoli come voglio. Si tratta di "disegnare" sulla cera che copre la lastra, o sulla lastra stessa - con una certa forza, naturalmente. Invece, con la Xilografia su legno, o su linoleum, per ottenere un tratto nero io devo scavare tutt'intorno; in pratica, quel tratto lo ottengo per negativo, e naturalmente rischierà di essere un po' traballante e più impreciso di un tratto inciso direttamente col bulino come si farebbe con una penna. Per completare un po' impropriamente l'esempio, si immagini di dover ottenere un disegno a carboncino cancellando con la gomma una superficie tutta passata uniformemente con il nero. Se poi i tratti sono incrociati, ancora una volta col bulino o acquaforte vengono uguali che a penna, facili da fare. Ma se voglio ottenere lo stesso effetto con la xilografia allora mi toccherà incidere e togliere il legno dei rombi bianchi risultanti dall'incrocio di linee nere (è stampa creata in negativo). Un lavoro pesantino e difficilmente perfetto, comunque sempre un po' grossolano.
Basta esercitarsi un poco e il discrimine diviene chiaro abbastanza facilmente. Nella xilo i tratti dritti faticano un po' a mantenere lo stesso esatto spessore per tutto il percorso. Quelli incrociati, poi, moltiplicano le imperfezioni e mostrano i rombi bianchi risultanti assai grossolani. Tanto che di solito l'incisore su legno evita i tratti incrociati, limitandoli allo strettissimo necessario.

antica xilo, tratti incrociati evitati
upload_2016-8-10_23-52-51.jpeg


xilo, notare l'imprecisione dei tratti segmentati a pavimento
lab-tipografico.gif


xilo moderna, addirittura tratti bianchi (questi si potrebbero anche facilmente incrociare, ma non i neri)
images


bulino (non granché ...): sarebbe quasi impossibile ottenere queste linee sottili per asportazione dei bianchi , anche perché poi il tratto sottilissimo del legno cederebbe sotto la pressione del torchio
.
bulin-02.jpg
 
Titolo del Corriere
Passerella Christo, spreco di soldi pubblici? Parte l’indagine
 
Titolo del Corriere
Passerella Christo, spreco di soldi pubblici? Parte l’indagine

Spreco?

Non direi, visto il successo dell'iniziativa io parlerei di investimento.
Una voltache si spendono un po' di soldi per una iniziativa artistica di un grande nome sarebbe assurdo criticare, poi se qualcuno ci ha fatto la cresta questo sicuramente non dovrebbe succedere.
 
Spreco?

Non direi, visto il successo dell'iniziativa io parlerei di investimento.
Una voltache si spendono un po' di soldi per una iniziativa artistica di un grande nome sarebbe assurdo criticare, poi se qualcuno ci ha fatto la cresta questo sicuramente non dovrebbe succedere.
Qui di seguito l'articolo nel web:

Strascichi dell’«effetto Christo». Non sull’indotto del Sebino, stavolta, ma nelle «aule» di giustizia. Per il Codacons i conti non tornano. E a deciderlo sarà proprio (giochi di parole a parte) la Corte dei Conti, che ha deciso di aprire un’indagine proprio a seguito di un esposto presentato dall’associazione a tutela dei consumatori nelle scorse settimane in relazione alla passerella installata dall’artista bulgaro sul lago d’Iseo tra giugno e luglio.

Nel mirino i costi sostenuti dagli enti locali

Punto chiave della denuncia, che quindi non è caduta nel vuoto: i costi dell’opera a carico della collettività. E per vederci chiaro, su delega della magistratura, gli uomini della Guardia di Finanza hanno acquisito tutta la documentazione contabile necessaria agli accertamenti del caso negli uffici della Comunità Montana del Sebino. Nel mirino, i costi sostenuti dagli enti locali per la realizzazione della passerella. Nel dettaglio, si legge a pagina cinque dell’esposto del Codacons, si chiede di «mettere in luce molteplici aspetti sintomatici dell’esistenza di condotte che potrebbero aver posto in essere sprechi di rilevanza tale da poter configurare, oltre a un vero e proprio danno erariale, anche un danno a tutti i cittadini residenti in Lombardia e nei paesi limitrofi al luogo di installazione della passerella che finanziano i servizi pubblici fortemente compromessi e a tutti i titolari di piccoli esercizi commerciali che hanno visto ridotta l’affluenza». Situazioni «non conformi» denuncia il Codacons «a un corretto operato tanto nella gestione dei servizi pubblici essenziali - trasporti, ambulanza ed elisoccorso, pronto intervento dei vigili anche del fuoco - che nella programmazione di un evento al fine esclusivo di creare un indotto economico e non solo per la comunità di riferimento». Quindi, «si chiede alle procure di indagare». Anche su eventuali «responsabilità dei soggetti coinvolti nei confronti dell’erario», oltre che al fine di «accertare i fatti». E la Corte dei Conti, a quanto pare, non ha buttato la segnalazione nel cestino.
 
Qui di seguito l'articolo nel web:

Strascichi dell’«effetto Christo». Non sull’indotto del Sebino, stavolta, ma nelle «aule» di giustizia. Per il Codacons i conti non tornano. E a deciderlo sarà proprio (giochi di parole a parte) la Corte dei Conti, che ha deciso di aprire un’indagine proprio a seguito di un esposto presentato dall’associazione a tutela dei consumatori nelle scorse settimane in relazione alla passerella installata dall’artista bulgaro sul lago d’Iseo tra giugno e luglio.

Nel mirino i costi sostenuti dagli enti locali

Punto chiave della denuncia, che quindi non è caduta nel vuoto: i costi dell’opera a carico della collettività. E per vederci chiaro, su delega della magistratura, gli uomini della Guardia di Finanza hanno acquisito tutta la documentazione contabile necessaria agli accertamenti del caso negli uffici della Comunità Montana del Sebino. Nel mirino, i costi sostenuti dagli enti locali per la realizzazione della passerella. Nel dettaglio, si legge a pagina cinque dell’esposto del Codacons, si chiede di «mettere in luce molteplici aspetti sintomatici dell’esistenza di condotte che potrebbero aver posto in essere sprechi di rilevanza tale da poter configurare, oltre a un vero e proprio danno erariale, anche un danno a tutti i cittadini residenti in Lombardia e nei paesi limitrofi al luogo di installazione della passerella che finanziano i servizi pubblici fortemente compromessi e a tutti i titolari di piccoli esercizi commerciali che hanno visto ridotta l’affluenza». Situazioni «non conformi» denuncia il Codacons «a un corretto operato tanto nella gestione dei servizi pubblici essenziali - trasporti, ambulanza ed elisoccorso, pronto intervento dei vigili anche del fuoco - che nella programmazione di un evento al fine esclusivo di creare un indotto economico e non solo per la comunità di riferimento». Quindi, «si chiede alle procure di indagare». Anche su eventuali «responsabilità dei soggetti coinvolti nei confronti dell’erario», oltre che al fine di «accertare i fatti». E la Corte dei Conti, a quanto pare, non ha buttato la segnalazione nel cestino.


Bah, mi pare tutto fumo.:squalo:
 

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