Ecco una storia che merita di essere raccontata, riportata dati quotidiani di ieri, ho ricostruito io i passaggi andando a frugare nei siti delle case d'asta e nei siti di informazione.
Questa tavola viene proposta all'Asta Wannenes nel 2019. La stima è ridicola, come si vede.
Il sito della casa d'aste non riporta il risultato ma cercando in rete si apprende che "lo compra la società di Lugano Art Studies and Collecting Ag per 2080 euro.
Vedi l'allegato 708647
La tavola finisce così, con una attribuzione importante, dopo un paio di anni in asta da Christie's
https://www.christies.com/lot/lot-vincenzo-foppa-bagnolo-142730-15156-brescia-saint-peter-6313034/
La stima è
leggermente ritoccata al rialzo:
Vedi l'allegato 708649
Tuttavia nel sito dell'asta l'opera risulta 'ritirata', cioè lo stato italiano, da quanto capisco, è riuscito a bloccare la vendita.
Ecco le patetiche giustificazioni della soprintendenza dei beni culturali di Genova, da un sito di informazione:
gli esperti del ministero non avrebbero riconosciuto il valore della tavola perché, scrivono i giudici «l’opera sarebbe stata sottoposta alle verifiche “imbruttita” e “mascherata”, ovvero in condizioni tali da essere irriconoscibile, a causa di occultamenti “plastificanti” e di un maldestro ripasso del fondo oro». A spiegarlo è stato il tribunale amministrativo regionale del Lazio. La storia comincia nel maggio 2019
Però però ... sembrano due tavole addirittura diverse tanto che, oltre ai colori e alla luminosità, il capo del santo sembra più inclinato e l'aureola prima pareva proprio assente. Immagino che la società acquirente abbia operato un pesantissimo restauro per lucrare poi il più possibile sulla vendita. Che traffici però avvengono sopra le nostre teste.