The Beast
Rating? No grazie!
sìsì cmq ridotto anch'io l'esposizione, mi sono rimasti i canonici 8k da cassetto su questa...
Obbligazioni BARCLAY (1 Viewer)
- Creatore Discussione The Beast
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sìsì cmq ridotto anch'io l'esposizione, mi sono rimasti i canonici 8k da cassetto su questa...
Yunus80
Del PIG non si butta nulla
Per questo terrei sempre gli occhi puntati sulle due TF 2019 e sulle due TV 2014. Sono sul mercato da tempo, il collocamento è esaurito, chi voleva la tradata di breve ha avuto il suo. Infine non ci sono strutture strane o cedoloni civetta che possano far sorgere equivoci sul valore dei titoli.
Ora sono in mano al mercato... e ieri almeno la Barclays 6% è ancora salita un filo
belindo
Guest
Quindi sembrerebbe che si stà aprendo un problema UK ???
ci mancava pure questo...............
tommy271
Forumer storico
Quindi sembrerebbe che si stà aprendo un problema UK ???
ci mancava pure questo...............
Questo "fronte" aperto lo lascio volentieri ad altri.
Sono già impaludato su quello greco ...
samantaao
Forumer storico
Per questo terrei sempre gli occhi puntati sulle due TF 2019 e sulle due TV 2014. Sono sul mercato da tempo, il collocamento è esaurito, chi voleva la tradata di breve ha avuto il suo. Infine non ci sono strutture strane o cedoloni civetta che possano far sorgere equivoci sul valore dei titoli.
Ora sono in mano al mercato... e ieri almeno la Barclays 6% è ancora salita un filo
...rimasta solo una con lo 0.5% del ptf
tommy271
Forumer storico
DEFICIT INGLESE A RUOTA LIBERA
Peggio della Grecia. E' la frase più ricorrente, oggi, sulla stampa britannica che suona l'allarme sui conti pubblici: la Gran Bretagna ha registrato a gennaio un deficit di bilancio di 4,3 miliardi di sterline, dato peggiore dal '93. E sorpattutto, dato in controtendenza rispetto alle previsioni degli economisti che puntavano su un surplus di 2,6 miliardi di sterline. Il Paese, insomma, non riesce a uscire dalla crisi. E potrebbe andare al voto prima di maggio.
Profondo rosso
Il forte calo delle entrate fa prevedere che il deficit di bilancio raggiunga e forse superi nel 2010 il 12,6% del Pil, come anticipato dal ministro delle Finanze Alistair Darling. Sono numeri che per il Times esprimono l'occasione persa nell'era laburista: con l'economia in espansione, si doveva procedere a tagli della spesa pubblica, che invece andrà ridotta con rinunce dolorose ora che il paese è in recessione.
(Rai)
Peggio della Grecia. E' la frase più ricorrente, oggi, sulla stampa britannica che suona l'allarme sui conti pubblici: la Gran Bretagna ha registrato a gennaio un deficit di bilancio di 4,3 miliardi di sterline, dato peggiore dal '93. E sorpattutto, dato in controtendenza rispetto alle previsioni degli economisti che puntavano su un surplus di 2,6 miliardi di sterline. Il Paese, insomma, non riesce a uscire dalla crisi. E potrebbe andare al voto prima di maggio.
Profondo rosso
Il forte calo delle entrate fa prevedere che il deficit di bilancio raggiunga e forse superi nel 2010 il 12,6% del Pil, come anticipato dal ministro delle Finanze Alistair Darling. Sono numeri che per il Times esprimono l'occasione persa nell'era laburista: con l'economia in espansione, si doveva procedere a tagli della spesa pubblica, che invece andrà ridotta con rinunce dolorose ora che il paese è in recessione.
(Rai)
tommy271
Forumer storico
RBS, «Hester rinuncerà ai bonus del 2009» - 22/02/2010
L’amministratore delegato di Royal Bank of Scotland, Stephen Hester, ha deciso di rinunciare ai bonus che avrebbe dovuto intascare per le performance ottenute dall’istituto di credito nel corso del 2009...
L’amministratore delegato di Royal Bank of Scotland, Stephen Hester, ha deciso di rinunciare ai bonus che avrebbe dovuto intascare per le performance ottenute dall’istituto di credito nel corso del 2009. A riferirlo è l’agenzia Bloomberg, secondo quanto affermato da una fonte vicina alla banca inglese, che ha preferito mantenere l’anonimato in attesa di un annuncio ufficiale.
Il quarantanovenne top manager di RBS starebbe così per porre definitivamente fine ad una lunga querelle che ha visto protagonisti il board del colosso bancario e il governo guidato da Gordon Brown. Quest’ultimo, che detiene una partecipazione pari all’84% nell’istituto, non ha mai fatto mancare una ferma opposizione ai maxi-riconoscimenti previsti per i dirigenti, proprio in ragione dell’enorme apporto di capitali pubblici, che hanno di fatto garantito la tenuta del sistema.
Qualora le indiscrezioni fossero confermate, Hester rinuncerebbe a 1,6 milioni di sterline, ovvero il bonus pattuito secondo le clausole del suo contratto. E seguirebbe così le scelte effettuate recentemente dai due massimi dirigenti di un’altra grande banca britannica, Barclays. Il Ceo e il presidente di quest’ultima, John Varley e Bob Diamond, hanno infatti preferito non intascare alcun premio, per il secondo anno consecutivo. L’amministratore delegato di RBS dovrebbe dunque “accontentarsi” del salario base, pari a 1,2 milioni di sterline.
(Valori.it)
L’amministratore delegato di Royal Bank of Scotland, Stephen Hester, ha deciso di rinunciare ai bonus che avrebbe dovuto intascare per le performance ottenute dall’istituto di credito nel corso del 2009...
L’amministratore delegato di Royal Bank of Scotland, Stephen Hester, ha deciso di rinunciare ai bonus che avrebbe dovuto intascare per le performance ottenute dall’istituto di credito nel corso del 2009. A riferirlo è l’agenzia Bloomberg, secondo quanto affermato da una fonte vicina alla banca inglese, che ha preferito mantenere l’anonimato in attesa di un annuncio ufficiale.
Il quarantanovenne top manager di RBS starebbe così per porre definitivamente fine ad una lunga querelle che ha visto protagonisti il board del colosso bancario e il governo guidato da Gordon Brown. Quest’ultimo, che detiene una partecipazione pari all’84% nell’istituto, non ha mai fatto mancare una ferma opposizione ai maxi-riconoscimenti previsti per i dirigenti, proprio in ragione dell’enorme apporto di capitali pubblici, che hanno di fatto garantito la tenuta del sistema.
Qualora le indiscrezioni fossero confermate, Hester rinuncerebbe a 1,6 milioni di sterline, ovvero il bonus pattuito secondo le clausole del suo contratto. E seguirebbe così le scelte effettuate recentemente dai due massimi dirigenti di un’altra grande banca britannica, Barclays. Il Ceo e il presidente di quest’ultima, John Varley e Bob Diamond, hanno infatti preferito non intascare alcun premio, per il secondo anno consecutivo. L’amministratore delegato di RBS dovrebbe dunque “accontentarsi” del salario base, pari a 1,2 milioni di sterline.
(Valori.it)
tommy271
Forumer storico
GB, i Tories promettono di vendere le partecipazioni nelle banche - 22/02/2010
L’intreccio tra politica e banche, in Gran Bretagna, si fa sempre più intricato...
L’intreccio tra politica e banche, in Gran Bretagna, si fa sempre più intricato. E non solo per ragioni “palpabili”, come sono quelle legate alle maxi-partecipazioni azionarie che lo Stato detiene in colossi del calibro di RBS e Lloyds. Ad inserirsi nella matassa ci sono anche le prossime elezioni politiche.
Per contrastare un calo di consensi segnalato dagli ultimi sondaggi, il leader conservatore David Cameron ha infatti promesso che, qualora il suo partito uscisse vincitore, venderà proprio le quote detenute nelle due banche. A beneficiarne sarebbero, secondo il numero uno dei Tories, gli stessi investitori, dal momento che la cessione dei titoli sarebbe effettuata ad un prezzo scontato: «Sono loro che hanno salvato le banche, e per questo è giusto che ottengano qualcosa in cambio nel momento in cui si venderanno le partecipazioni statali», ha spiegato il responsabile economico dell’opposizione inglese, George Osborne. Un modo per cercare di captare il consenso dei cittadini, dopo che molti di loro sono rimasti “spaventati” dal rigido piano di riduzione della spesa pubblica prospettato dai conservatori per porre il bilancio sotto controllo.
Il partito di Cameron rimane comunque in vantaggio rispetto ai laburisti, sebbene il margine tra i due schieramenti sia il più basso da oltre un anno (a circa otto punti percentuali). Ciò significherebbe che, in caso di vittoria, i conservatori potrebbero non godere di una solida maggioranza.
(Valori.it)
L’intreccio tra politica e banche, in Gran Bretagna, si fa sempre più intricato...
L’intreccio tra politica e banche, in Gran Bretagna, si fa sempre più intricato. E non solo per ragioni “palpabili”, come sono quelle legate alle maxi-partecipazioni azionarie che lo Stato detiene in colossi del calibro di RBS e Lloyds. Ad inserirsi nella matassa ci sono anche le prossime elezioni politiche.
Per contrastare un calo di consensi segnalato dagli ultimi sondaggi, il leader conservatore David Cameron ha infatti promesso che, qualora il suo partito uscisse vincitore, venderà proprio le quote detenute nelle due banche. A beneficiarne sarebbero, secondo il numero uno dei Tories, gli stessi investitori, dal momento che la cessione dei titoli sarebbe effettuata ad un prezzo scontato: «Sono loro che hanno salvato le banche, e per questo è giusto che ottengano qualcosa in cambio nel momento in cui si venderanno le partecipazioni statali», ha spiegato il responsabile economico dell’opposizione inglese, George Osborne. Un modo per cercare di captare il consenso dei cittadini, dopo che molti di loro sono rimasti “spaventati” dal rigido piano di riduzione della spesa pubblica prospettato dai conservatori per porre il bilancio sotto controllo.
Il partito di Cameron rimane comunque in vantaggio rispetto ai laburisti, sebbene il margine tra i due schieramenti sia il più basso da oltre un anno (a circa otto punti percentuali). Ciò significherebbe che, in caso di vittoria, i conservatori potrebbero non godere di una solida maggioranza.
(Valori.it)