rivetto

Forumer attivo
Buongiorno, in merito all'aumento di capitale Banca italease, visto il supplemento informativo a seguito della sanzione, considerata la possibilità che molti piccoli o medi azionisti recedano dalla sottoscrizione, è probabile che il B.P. venga a detenere alla fine dell'aumento una quota superiore al 90% delle azioni e da lì l'obbligo di OPA residuale.
LE mie domande:
-lo scenario è plausibile?
-l'OPA è sicuramente obbligatoria?
-esiste una regola certa per la determinazione del prezzo?
Grazie a coloro i quali hanno conoscenza e possibilità di rispondere.
--naturalmente tutto questo è perchè ho acquistato i diritti BIL e non so se sottoscriverli--
 
Dopo aver letto l'articolo su Plus stavo preparando una e mail al signor Gianfranco Ursino per evidenziargi quello che mi piace definire un refuso sulla UBI CV , ma siccome una simile e mail la mandai anche a Milano finanza per un non mi ricordo cosa e nessuno si degnò di rispondere , credo che la medesima cosa succederebbe oggi con l'articolista del sole .
Quindi il mio consiglio è di inondare di e mail gli investor relator di UBI e pure il rappresentante degli obbligazionisti affinchè loro che sono pagati mentre noi no ,facciano quello che devono fare ,cioè facciano correggere la inesattezza .
Mi sono divertito ora a googlare "UBI cv prospetto" e vedo che escono fuori tanti nostri interventi ma probabilmente la stessa cosa succederebbe se si digitasse BNSCV o il nome di altre cv e sinceramente non pensavo a questa popolarità, ma probabilmente è Argema che ha fatto in modo tale che alla prima pagina su Google esca sempre il suo investireoggi . Però escono fuori anche i nostre discussioni del FOL .
Orbene in uno ma credo anche in altri di questi interventi è riportata la esemplificazione numerica da pagina 51 in avanti del ponderoso (245 pagine) prospetto della UBICV (vedi l'allegato) che spiega abbastanza bene che
" 1)Se l'azione UBI spot (cioè valore della azione al momento del call )sarà SOTTO o UGUALE a 12,75 € ,sulla convertibile si prenderà sempre 110.
2)Se l'azione spot sarà OLTRE 12,75 €, si prenderà :pREZZO DELL'AZIONE SPOT + 1,275 € (che non è altro che il 10% dello strike), cioè sulla convertible si potrebbe incassare anche ben oltre i 110 .

In parole povere se mai UBI decidesse per il call, possibile dopo 18 mesi dalla emissione ,
con azione a 13 € ,incasseremo 14,275 € cioè cv 111,96
con azione a 14 € ,incasseremo 15,275 € cioè cv 119,80
con azione a 15 € ,incasseremo 16,275 € cioè cv 127,64

Ovviamente questi 110 o più sulla convertibile , li potremo avere ---a discrezione di UBI--- o in soldi , o in azione , o misti .


Domanda: nel caso in cui la UBI cv venisse "callata", la cedola maturata fino al momento del richiamo viene corrisposta ugualmente o uno la perde come capita solitamente nel caso in cui uno convertisse l'obbligazione (es. come succede per le BPER cv)?
 

benchemai

Forumer attivo
Domanda: nel caso in cui la UBI cv venisse "callata", la cedola maturata fino al momento del richiamo viene corrisposta ugualmente o uno la perde come capita solitamente nel caso in cui uno convertisse l'obbligazione (es. come succede per le BPER cv)?

Articolo 3 - Interessi
Gli Obbligazionisti avranno il diritto di ricevere, il 10 luglio di ciascun anno di vita delle Obbligazioni
(ciascuna, una “Data di Pagamento”), una cedola fissa (la “Cedola”) pari al 5,75% annuo lordo del
Valore Nominale (il “Tasso di Interesse”). Le Cedole saranno calcolate secondo la convenzione
ACT/365.
Ogni Obbligazione cesserà di produrre interessi dalla prima nel tempo delle seguenti date: (i) dalla
Data di Scadenza (inclusa); (ii) in caso di esercizio da parte degli Obbligazionisti del Diritto di
Conversione (come di seguito definito), ai sensi dell’articolo 5 del presente regolamento, dalla Data di
Pagamento immediatamente precedente la relativa Data di Conversione (come di seguito definita)
(inclusa); e (iii) in caso di esercizio da parte dell’Emittente dell’Opzione di Riscatto, dalla Data di
Riscatto (inclusa).
Nel caso in cui il calcolo dell’interesse dovesse essere effettuato per un periodo che abbia termine in
una data diversa da una Data di Pagamento, l’interesse sarà calcolato applicando al valore nominale
complessivo il Tasso di Interesse e moltiplicando tale ammontare per il Tasso Frazionale (come di
seguito definito). L’ammontare risultante sarà arrotondato al centesimo, restando inteso che ogni
frazione di centesimo sarà ridotta al centesimo inferiore. Ai fini del presente articolo, per “Tasso
Frazionale” si intende il numero effettivo di giorni di calendario trascorsi nel periodo di riferimento a
far tempo dalla più recente Data di pagamento (inclusa) sino alla data in cui il calcolo degli interessi
dovrà essere effettuato (esclusa), diviso per 365 giorni.
 

sandrowind

Cogito,ergo sum
Bper, focus sul convertibile


di Redazione - 05-12-2009 I prestiti obbligazionari convertibili stanno diventando di gran moda fra gli istituti bancari. Dopo Ubi e il Creval, infatti, è ora la volta della Popolare Emilia Romagna, che ha annunciato il prossimo lancio di un’emissione da 250 milioni di euro. Le caratteristiche essenziali sono una durata di cinque anni e un valore nominale unitario delle obbligazioni di 10 euro, in linea quindi con l’andamento attuale delle quotazioni in Borsa. Manca ancora un dettaglio fondamentale, vale a dire il tasso di interesse che l’obbligazione staccherà annualmente, ma è una lacuna che verrà colmata entro gennaio. Intanto però vi è un ulteriore appeal, simile all’analogo prodotto di Ubi che ha riscosso un notevole successo, e cioè la possibilità di richiamare il bond dopo 18 mesi dall’emissione con un premio del 10% rispetto al valore nominale. Un’opzione che tuttavia, a detta degli esperti, difficilmente verrà esercitata, almeno a guardare al track record della Popolare, che con le passate emissioni non si è mai avvalsa di tale facoltà, neppure quando lo spread fra tassi di mercato e bond l’avrebbe resa conveniente. Ma dove sta ora l’interesse per l’azionista della banca? Nel diritto che il titolo staccherà all’avvio dell’offerta del prestito. Al momento rimane difficile da quantificare, ma guardando all’altro bond societario quotato (scadenza 2012, cedola 3,7%), che ora prezza circa 104, si può osservare come il diritto dovrebbe valere qualche decina di centesimi di euro: un regalo niente male che va ad aggiungersi ai 18 centesimi di dividendo staccati ad aprile che assicurano un dividend yield dell’1,8 per cento. Senza contare l’appeal di una futura conversione se l’azione continuerà a salire: ai valori attuali il gruppo emiliano passa di mano a sole 0,8 volte i mezzi propri.
 

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