Borsa e finanza
Ubi spiazza il mercato. Mossa dai contorni sfocati: (src Borsa&Finaza)
Nel caso in cui i banchieri italiani lo
avessero dimenticato, il core Tier 1 ratio
del 7% di Basilea 3 è un minimo, non un
obiettivo. In questo modo sembra avere
ragionato Ubi Banca, che a sorpresa il
28 marzo ha annunciato un aumento di
capitale da un miliardo da effettuarsi entro
l’estate, spiazzando completamente
il mercato. «Sono abbastanza sorpresa
dell’entità e del modo con cui è stato dato
l’annuncio», spiega Paola Biraschi,
head of Southern european banks di Royal
Bank of Scotland, che sul titolo ha
mantenuto una raccomandazione sell
ma ha abbassato il target da 6,2 a 5,5 euro.
«Stando ai ratio, infatti, l’istituto guidato
da Victor Massiah era già quasi al
7% richiesto da Basilea 3», aggiunge Biraschi.
A fine dicembre 2010, infatti, gli
indici patrimoniali mostravano un core
Tier 1 al 6,95%, un Tier 1 al 7,47% e un
Total capital ratio all’11,17%. A seguito
dell’aumento, e in base alla simulazione
sui dati 2010, il core Tier 1 si attesterebbe
all’8,01%, per poi salire all’8,7% in caso
di conversione del bond da 639 milioni
con scadenza luglio 2013 (ma convertibile
già dal 10 gennaio di quest’anno).
«Tra le motivazioni della ricapitalizzazione
potrebbe esserci l’opportunità, per la
società, di richiamare i circa 450 milioni
di strumenti innovativi. Mossa che porterebbe
un sollievo al margine di interesse
di Ubi per circa 36 milioni», precisa Biraschi.
Che poi prosegue dicendo che in
ogni caso, in concomitanza con la presentazione
del piano industriale, atteso
in estate, verrà rivisto il posizionamento
strategico della banca dopo l’aumento
di capitale da un miliardo, che in Borsa
ha provocato un calo superiore al 10%.
«In seguito all’inatteso aumento da un
milardo, pari al 22% circa della capitalizzazione,
abbiamo calcolato una diluizione
dell’eps di circa il 12% nel 2011/2012»,
afferma Marcello Zanardo, analista di
Bernstein, che sul titolo ha un rating di
market perform con target a 8,2 euro.
Secondo Zanardo, l’iniezione di liquidità
ha due obiettivi: «Mettere Ubi in una più
forte posizione competitiva rispetto agli
altri player meno capitalizzati, come
Mps e Bpm, e prendere vantaggio in caso
di opportunità di M&A». Per l’analista,
su questo fronte, un’acquisizione in
azioni verrebbe considerata solo se la
banca target tratta a multipli uguali o
più bassi rispetto a Ubi, altrimenti potrebbe
essere presa in esame un’acquisizione
in contanti. Anche gli analisti di
Centrosim, che hanno abbassato il target
da 7,5 a 6,1 euro confermando il giudizio
sell, si sono detti perplessi sul timing
dell’annuncio. «Ubi ha annunciato
una ricapitalizzazione da un miliardo
per portare il core Tier 1 dal 7 all’8% e
posizionare l’istituto tra le banche meglio
capitalizzate in Italia. Ma mentre
l’obiettivo appare ovvio, la mossa presenta
contorni sfocati sul timing e sulle
modalità tecniche, considerando la decisione
di non richiamare il convertibile
da 640 milioni», spiegano gli analisti,
che ritengono che il titolo sia destinato
a restare sotto pressione.