http://www.libero-news.it/news/878301/Creval-De-Censi-taglio-rating-Fitch-inaspettato-e-con-motivazioni-sbagliate.html

Regioni

Creval: De Censi, taglio rating Fitch inaspettato e con motivazioni sbagliate

Finanza


M
ilano, 26 nov. (Adnkronos) - Il taglio del rating di Fitch sul Credito Valtellinese e su altre sette banche italiane di medie dimensioni "e' stato assolutamente inaspettato". Ma, afferma Giovanni De Censi, presidente del Credito Valtellinese, "le motivazioni mi hanno lasciato veramente basito. Fitch ha tagliato il rating di otto banche italiane, di cui sette popolari, senza neanche comprendere cosa fanno queste banche e dicendo che il nostro business model e' sbagliato, perche' secondo loro abbiamo troppi sportelli".
Le agenzie di rating, spiega De Censi all'Adnkronos, "hanno perso la testa. Mi sembra che stiano perseguendo un altro disegno e che vogliano affossare" il sistema bancario italiano. "Sono rimasto veramente colpito -continua De Censi- perche' non tengono neanche in conto cosa e' il nostro business model. Le sole banche che hanno continuato ad aumentare gli investimenti sono state le popolari", mentre le difficolta' dipendono "dalla scarsezza della liquidita' sull'interbancario".

26/11/2011




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Fitch declassa otto banche italiane - Il Sole 24 ORE

Fitch declassa otto banche italiane

di Paolo Paronetto

26 novembre 2011Commenti (1)


MILANO - Discesa dei tassi di interesse e costi della raccolta in crescita: la crisi globale ha stretto in questa morsa le banche italiane di media dimensione, che si trovano così a fare i conti con «un nuovo contesto in cui la redditività operativa si è contratta». È il giudizio dell'agenzia internazionale Fitch, che ieri ha rivisto al ribasso la valutazione a lungo termine su otto istituti, mantenendo inoltre un outlook negativo.
Nella scala dei rating, il taglio è stato di un gradino per la Popolare di Sondrio ('A-' da 'A'), il Credito Valtellinese, Veneto Banca e la Banca Popolare di Vicenza (per tutte e tre a 'BBB' da 'BBB+'). Revisione di due livelli, invece, per Credem ('BBB+' da 'A'), Bper ('BBB' da 'A-'), Bpm ('BBB' da 'A-') e Banca Etruria ('BB+' da 'BBB'), unica tra le otto banche a scivolare sotto la soglia dell'investment grade e a essere quindi considerata un 'investimento speculativo'. La decisione di Fitch segue la più generale revisione delle prospettive sull'Italia, che l'agenzia considera 'probabilmente già in recessione', e il taglio operato in ottobre sulle valutazioni delle cinque maggiori banche di casa nostra.

Tra gli elementi di criticità, l'agenzia segnala «la prospettiva che le svalutazioni su crediti rimangano elevate» e la necessità di operare «con un grado maggiore di asset liquidi' e con 'livelli di capitale più alti». Tanto più che «il contesto operativo per le banche potrebbe peggiorare ulteriormente a causa dei rischi insiti nell'attuale situazione di mercato». Fitch ammette che le banche italiane di medie dimensioni hanno «generalmente mantenuto una solida raccolta strutturale» soprattutto grazie alla fonte retail, che sarà centrale anche nel 2012 «in assenza di accesso al mercato wholesale».
Le scadenza del prossimo anno, per la maggior parte delle banche, dovrebbero quindi essere «gestibili».
La performance a rilento dell'economia italiana, unita alle richieste delle autorità sul capitale, potrebbero tuttavia «mettere sotto pressione le banche di media dimensione, affinché alzino i propri target patrimoniali a medio e lungo termine, accelerando la messa in pratica dei piani esistenti». Al proposito, l'agenzia ricorda che tra gli istituti in esame soltanto la Popolare di Milano ha aumentato il proprio capitale nel 2011, anche se tutti hanno «preparato piani di rafforzamento, per la maggior parte emettendo bond convertibili, contando sulla generazione interna e riducendo il payout». Tutti questi fattori, secondo Fitch, potranno avere come conseguenza una ripresa del processo di consolidamento del settore bancario italiano. L'agenzia infatti «non esclude» un simile sviluppo tra le banche di taglia media e piccola, «in particolare visto che per le più deboli potrebbe diventare impossibile competere con successo nel nuovo contesto».
 
BP

Assemblea dei Soci
26 Novembre 2011
• Approvate le modifiche allo Statuto: via libera al sistema di governance tradizionale e all’articolazione della rete del Banco in divisioni territoriali

Aumentato il numero delle azioni a servizio della eventuale conversione anticipata del prestito obbligazionario convertibile “soft mandatory”

• Eletti il Consiglio di Amministrazione e il Collegio Sindacale

• Approvate le politiche di remunerazione e determinati i compensi per i consiglieri di amministrazione e i sindaci revisori


Verona, 26 novembre 2011 – L’Assemblea straordinaria e ordinaria dei Soci del Banco Popolare, riunita in data odierna in seconda convocazione sotto la presidenza di Carlo Fratta Pasini, alla presenza di oltre 4.500 soci (circa 8.300 votanti considerando le deleghe), per la parte straordinaria ha approvato a larghissima maggioranza le modifiche allo Statuto sociale che consentono il passaggio al sistema di governance tradizionale basato sul Consiglio di Amministrazione e sul Collegio Sindacale; l’aumento delle azioni a servizio della eventuale conversione anticipata del Prestito Obbligazionario Convertibile Soft Mandatory. Per quanto riguarda la parte ordinaria i Soci hanno: eletto i componenti del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale; approvato politiche di remunerazione e i compensi dei consiglieri di amministrazione e dei sindaci revisori.
 
Incremento del numero di azioni da emettere a servizio del Prestito
Obbligazionario Convertibile

L’Assemblea straordinaria ha approvato l’incremento fino ad un massimo di
1.500.000.000 del numero di azioni ordinarie da emettere a servizio del Prestito
Obbligazionario Convertibile “Banco Popolare 2010/2014 4,75% convertibile con
facoltà di rimborso in azioni” (Poc).
Il prestito obbligazionario convertibile è stato emesso dal Banco nel 2010 con
l’obiettivo di costituire una riserva disponibile di capitale pari a circa 1 miliardo di euro.
La delibera assunta dai soci, innalzando il numero delle azioni a servizio di una
eventuale conversione anticipata,
pone le basi per sfruttare pienamente tutti i
potenziali benefici patrimoniali derivanti dal Poc.


Sarebbe folle non convertire a questo punto.
Vediamo lunedi come la pensano i mercati.
Intanto ieri avevo preso un pochino di cv a 91... peccato aver finito i liquidi...:specchio:
 
Incremento del numero di azioni da emettere a servizio del Prestito
Obbligazionario Convertibile

L’Assemblea straordinaria ha approvato l’incremento fino ad un massimo di
1.500.000.000 del numero di azioni ordinarie da emettere a servizio del Prestito
Obbligazionario Convertibile “Banco Popolare 2010/2014 4,75% convertibile con
facoltà di rimborso in azioni” (Poc).
Il prestito obbligazionario convertibile è stato emesso dal Banco nel 2010 con
l’obiettivo di costituire una riserva disponibile di capitale pari a circa 1 miliardo di euro.
La delibera assunta dai soci, innalzando il numero delle azioni a servizio di una
eventuale conversione anticipata,
pone le basi per sfruttare pienamente tutti i
potenziali benefici patrimoniali derivanti dal Poc.


Sarebbe folle non convertire a questo punto.
Vediamo lunedi come la pensano i mercati.
Intanto ieri avevo preso un pochino di cv a 91... peccato aver finito i liquidi...:specchio:

Saviotti ha assicurato che cercherà di far valere le sue ragioni con l'Eba per evitare la conversione del soft mandatory: «l'obiettivo è rendere il soft mandatory utile ai fini Eba anche senza la conversione», così come è accaduto per alcuni strumenti ibridi emessi da altre banche (i Cashes di Unicredit e i Fresh di Mps). Siamo fiduciosi che «possa essere considerato utile come capitale senza la conversione e ci riserviamo la possibilità di convertirlo nel caso in cui non raggiungessimo i requisiti richiesti dall'Eba».
 
Saviotti ha assicurato che cercherà di far valere le sue ragioni con l'Eba per evitare la conversione del soft mandatory: «l'obiettivo è rendere il soft mandatory utile ai fini Eba anche senza la conversione», così come è accaduto per alcuni strumenti ibridi emessi da altre banche (i Cashes di Unicredit e i Fresh di Mps). Siamo fiduciosi che «possa essere considerato utile come capitale senza la conversione e ci riserviamo la possibilità di convertirlo nel caso in cui non raggiungessimo i requisiti richiesti dall'Eba».

Pessima notizia, se non convertono la CV la ritroviamo a 85.
 
Saviotti ha assicurato che cercherà di far valere le sue ragioni con l'Eba per evitare la conversione del soft mandatory: «l'obiettivo è rendere il soft mandatory utile ai fini Eba anche senza la conversione», così come è accaduto per alcuni strumenti ibridi emessi da altre banche (i Cashes di Unicredit e i Fresh di Mps). Siamo fiduciosi che «possa essere considerato utile come capitale senza la conversione e ci riserviamo la possibilità di convertirlo nel caso in cui non raggiungessimo i requisiti richiesti dall'Eba».

Certo che Saviotti avra' stretto un patto di ferro con qualche fondazione
per non fargli diluire il capitale.
Che tristezza.
Vuole mostrare un tier al 9% che significa recuperare 2,8 MLD di patrimonio con bizantinismi contabili e con il riconoscimento che
il soft e' in realta' capitale .
Senza aumenti di capitale e senza conversione.
Il soft e' patrimonio solo dopo averlo convertito
E se nel frattempo anche con il suo 1,5mld di azioni a 0,7 l' azione va
a 0,35 ? A casa mia nel tal caso 500mni diventano capitale e altri 500
sono da rimborsare cash o aumentiamo ancora le azioni a servizio del
convertibile ?

Tra l' altro convertire significa risparmiare 50mni di cedole per 2anni e 4 mesi cioe' 116mni di euro totali di interessi.
Costui ragiona come i nostri politici.
Non faccio una cosa logica ed economicamente vantaggiosa per
proteggere la diluizione del capitale in BP di alcuni amici.
E' mai possibile che personaggi cosi' possano ancora dirigere banche di
importanza primaria in italia ??
:down::down:
 
non è affatto escluso, tuttavia, che obblighino il banco alla conversione...

a mio parere al banco popolare rischiano con il fuoco.

Anche perchè... con questa arroganza... io obbligazionista potrei anche minacciare di votare contro l'aumento delle azioni di compendio :)

E' ridicolo a mio parere il tentativo di postporre una conversione comunque inelluttabile...
 
non è affatto escluso, tuttavia, che obblighino il banco alla conversione...

a mio parere al banco popolare rischiano con il fuoco.

Anche perchè... con questa arroganza... io obbligazionista potrei anche minacciare di votare contro l'aumento delle azioni di compendio :)

E' ridicolo a mio parere il tentativo di postporre una conversione comunque inelluttabile...

siete un po' di parte imho ...
pensate anche agli azionisti che da 20 e più nel giro di un lustro sono andati a meno di 1: è ovvio che Saviotti si esprima così, quelli che contano sono i soci
E cmq prima di questo casino, aveva sempre detto che non aveva intenzione di convertirlo, quindi anche di facciata non è che possa dichiarare il contrario oggi, dopo solo 3 mesi.
 

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