Banco Popolare: Standard & Poor's pone rating in credit watch negativo
Verona, 8 dicembre 2011 – Si informa che ieri, la società Standard & Poor's, come diretta conseguenza dell'aver posto in Credit Watch negativo i rating dell'Italia (A/A-1) il 5 dicembre scorso, ha messo i rating a lungo termine e breve termine del Banco Popolare (BBB/A-2) e delle controllate Credito Bergamasco e Banca Aletti in Credit Watch negativo.

FINANCIAL TREND ANALYSIS 9 ORE FA
Verona, 8 dicembre 2011 – Si informa che ieri, la società Standard & Poor's, come diretta conseguenza dell'aver posto in Credit Watch negativo i rating dell'Italia (A/A-1) il 5 dicembre scorso, ha messo i rating a lungo termine e breve termine del Banco Popolare (BBB/A-2) e delle controllate Credito Bergamasco e Banca Aletti in Credit Watch negativo.
Per ulteriori informazioni si rimanda al report pubblicato da Standard & Poor's.

(RV)

Banco Popolare: Standard & Poor's pone rating in credit watch negativo | Trend Online
 
I CDS di BP sono saliti a 837, neanche tanto (+4.75%) se si considera che quelli dell'Italia sono schizzati a quota 523, quasi +14%. In una seduta si sono mangiati 6 sedute di ribasso.
I CDS di UBI invece quasi invariati 573 contro i 571 di ieri.
 
BANCHE - L'Eba chiede nuove risorse per 15,4 miliardi di euro
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Websim - 09/12/2011 08:36:44
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FATTO
L'EBA ha aggiornato ieri il dato a fine settembre 2011 relativo alla carenza di capitale per le maggiori 5 banche Italiane per raggiungere un core Tier1 del 9% in uno scenario stressato: 15,4 miliardi di euro (nostra attesa 15,9 miliardi di euro e precedente dato di giugno 14,8 miliardi di euro). Intesa Sanpaolo , già in regola con le norme sul capitale, e Unicredit , dopo l'annunciato della ricapitalizzazione, sono meno sensibili a questo tema. Per le popolari (fabbisogno supplementare per UBI a 1,4 miliardi di euro e Banco Popolare a 2,7 miliardi di euro) rimane invece il dubbio sulla computabilità dei bond convertibili (negativo soprattutto per il Banco). Viene concessa (come atteso) la computazione degli impatti positivi derivante dall'adozione di modelli advanced. Viene incentivata la gestione del capitale (soprattutto sui titoli ibridi).
 
Ubi fa + 1,1

BP -0,7

Mah...

Volumi bassi per entrambe però e adesso hanno rendimento praticamente identico, mentre in teoria la UBI dovrebbe rendere meno di BP2014, dato che scade prima e i cds di UBI sono migliori di quelli di BP.

Secondo me anche la UBI13 ha buone possibilità di essere richiamata e il mercato forse la pensa uguale, soprattutto dopo le comunicazioni dell'eba di ieri. Mentre se vogliamo BP ha sempre l'incognita assemblea, cosa che invece UBI non ha.
 
Ultima modifica:
Il Banco Popolare <BAPO.MI> potrà coprire parte del buffer da 2,73 miliardi con il convertibile soft da un miliardo che però potrà essere conteggiato in pieno, dicono le regole Eba, solo se convertito. "Aggiungendo una clausola di conversione obbligatoria al raggiungimento di un certo floor di coefficiente di solvibilità il Banco potrebbe rendere accettabile l'emissione", dice Db.
 
Il Banco Popolare <BAPO.MI> potrà coprire parte del buffer da 2,73 miliardi con il convertibile soft da un miliardo che però potrà essere conteggiato in pieno, dicono le regole Eba, solo se convertito. "Aggiungendo una clausola di conversione obbligatoria al raggiungimento di un certo floor di coefficiente di solvibilità il Banco potrebbe rendere accettabile l'emissione", dice Db.

la frittata la possono girare come vogliono, ma il bond lo devono convertire il prima possibile altrimenti rischiano e non poco.
 
Non si arrendono, la partita è aperta e a questo punto lo stallo, verosimilmente, proseguirà fino ad un pronunciamento definitivo

BANCHE: PRONTE AD AGIRE CONTRO L'EBA (MI.FI.)

MILANO (MF-DJ)--Le banche italiane non sono disposte ad accettare il
diktat dell'Eba, avallato dall'Ecofin. Percio' continueranno a opporsi e
se necessario, sono pronte anche ad azioni legali. Si muoveranno per
rafforzare il patrimonio, d'intesa con Banca d'Italia, ma gli aumenti di
capitale sul mercato saranno evitati in ogni modo.

La convinzione di fondo degli istituti italiani, spiega Milano Finanza,
e' che la richiesta di capitale aggiuntivo sia legata a una metodologia
non equa, che risente delle diverse regolamentazioni nazionali (e quella
di Banca d'Italia e' tra le piu' severe) e si traduce in un conto da
pagare piu' salato rispetto al necessario. Percio' nelle prossime ore le
banche concorderanno il piano d'azione che sara' varato con ogni
probabilita' nel comitato esecutivo Abi di mercoledi' 14 dicembre. Ma le
linee guida della protesta sono gia' note. In una durissima nota del 9
dicembre l'associazione bancaria ha tuonato: "Oltre a richiedere
formalmente che l'esercizio sia profondamente rivisto, l'Abi si riserva di
verificare in ogni sede la legittimita' dello stesso".

Gli istituti stanno lavorando per ottenere il via libera su alcuni
punti: l'inclusione di bond convertibili gia' prima della conversione,
come strumenti di contingent capital (e' il caso di Ubi e Banco)
; la
valutazione degli effetti derivanti dalle coperture sui titoli di Stato
(Mps); e infine una regolamentazione meno svantaggiosa sugli asset
ponderati per il rischio (Rwa, risk-weighted assets). Deutsche Bank ha
calcolato che, sottraendo al fabbisogno fissato dall'Eba (15,4 miliardi)
gli aumenti di capitale gia' varati (Unicredit), i bond convertibili e il
Fresh di Mps, il fabbisogno delle banche italiane scenderebbe di oltre 11
miliardi (si veda tabella). Per rispettare la soglia Eba, resterebbero da
raccogliere altri 4,3 miliardi. Come? Attraverso minori dividendi,
l'adozione dei modelli interni, la vendita di asset, l'eventuale emissione
di CoCo bond. Gli aumenti di capitale sarebbero solo l'extrema ratio, se
le altre strategie fallissero.
red/vit

(fine)

MF-DJ NEWS
1208:05 dic 2011
 

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