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Camfin va avanti sul bond convertibile
30 agosto 2012
MILANO
Agosto non ha sciolto il gelo calato tra Marco Tronchetti Provera e i suoi soci Malacalza. Anche ieri al cda Camfin si è registrata la contrarietà dei tre esponenti della famiglia genovese sul punto controverso di come far fronte al rimborso del debito. Tutto il resto del consiglio ha però riconfermato la delibera già presa nel board del 10 agosto, «deliberando a larga maggioranza di attribuire al presidente l'incarico di proseguire, in collaborazione con il direttore generale, nella definizione delle caratteristiche tecniche e strutturali della soluzione prescelta per sottoporla all'approvazione definitiva in una successiva riunione». La "soluzione prescelta" – alla quale i Malacalza si erano opposti sostenendo invece l'ipotesi di un aumento di capitale – è quella di un bond convertibile in azioni Pirelli (il 6% circa del capitale che non è vincolato a patto) rimborsabile anche per contanti, mentre nel frattempo diritti di voto e dividendi resterebbero comunque in capo a Camfin. L'ipotesi sulla quale si sta ragionando con le banche (UniCredit e Banca Imi hanno già dato la loro disponibilità a strutturare l'operazione) è un prestito convertibile di importo fino a 200 milioni, di media durata (tre-cinque anni).
Su richiesta Consob, Camfin ha anche spiegato come si è arrivati a individuare la soluzione che sarà portata avanti, precisando che il cda «ha ritenuto non convenienti per la società sia l'aumento di capitale, a causa della difficile congiuntura dei mercati e per il possibile conseguente effetto fortemente diluitivo, sia la vendita delle azioni Pirelli per il positivo andamento e le prospettive del gruppo», che erano due delle tre ipotesi concordate con le banche finanziatrici in caso di mancato rispetto dei target sul debito. E questo «all'esito di approfondite analisi tecniche e dopo oltre un anno di discussione», confortato dal «parere dell'advisor finanziario Leonardo e dalla disponibilità manifestata da primarie istituzioni». Rilevate inoltre alcune criticità nell'opzione di "equity collar" che era stata in un primo tempo presa in considerazione, si è considerato infine come «più conveniente» l'emissione di un bond convertibile.
Il consiglio presieduto da Tronchetti ha anche «manifestato il proprio favore a operazioni che perseguano la stabilità patrimoniale e finanziaria e lo sviluppo delle attività di Prelios», «dando la disponibilità anche a prestare il proprio sostegno a soluzioni comportanti interventi di natura finanziaria ispirate alle predette finalità». E sul punto c'è stata l'unanimità, anche da parte dei Malacalza nonostante il giorno prima avessero contestato il presupposto della continuità aziendale della controllata, che revisori e sindaci avevano concesso alla luce delle manifestazioni d'interesse pervenute dalla cordata Caputi-Merloni e da Fortress per un intervento nella ricapitalizzazione della società immobiliare (le offerte dovrebbero arrivare entro il 20 settembre).
Astensione invece, per questioni meramente formali, della famiglia, partner di Mtp in Gpi, sull'approvazione della semestrale Camfin, chiusa con un utile netto consolidato di 38 milioni (25,2 milioni nello stesso periodo 2011), con Pirelli che ha più che compensato l'impatto negativo di Prelios (5,4 milioni nel semestre). L'indebitamento netto è di 370,9 milioni rispetto ai 390,8 di fine 2011.
A.Ol.
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