fonte : http://www.soldionline.it/obbligazioni/commenti/bond-fiat-dopo-gli-annunci-delle-ultime-settimane
A cura di Jc&Associati
Il Gruppo FIAT in queste settimane è al centro dell’attenzione di operatori e investitori, non solo a livello italiano e europeo, ma addirittura mondiale. Dopo aver raggiunto l’accordo con il Governo statunitense per il progetto di salvataggio del Gruppo Crysler infatti, il management di FIAT (ed in particolare l’A.D. Marchionne) ha iniziato i colloqui con il Governo tedesco per la possibile fusione con OPEL, la divisione europea di General Motors (l’altro grande “malato” del settore automobilistico USA).
Da un punto di vista “strategico”, le mosse di FIAT seguono una logica ben precisa: sfruttare l’attuale situazione di crisi per raggiungere volumi di produzione “mondiali” (un problema cronico per il Gruppo torinese), garantendosi nel contempo il sostegno finanziario dei governi statunitense e tedesco.
E’ evidente che se il doppio progetto di fusione/acquisizione dovesse riuscire, il Gruppo FIAT diventerebbe il secondo a livello mondiale (dopo Toyota) per volumi di produzione.
Sull’onda dell’entusiasmo per questo grande progetto, il titolo azionario di FIAT è “volato”, più che raddoppiando dai minimi di fine febbraio. Anche i valori delle obbligazioni hanno registrato incrementi importanti, anche se molto minori in termini percentuali.
Sotto si riportano, in base 100, gli andamenti rispettivamente dell’obbligazione FIAT con scadenza 2017 e del titolo azionario.
Le opportunità del doppio progetto di fusione sono legate alla possibilità di creare un Gruppo a livello mondiale che, se ristrutturato in tempi brevi ed in maniera efficace, sarebbe in grado di competere alla pari con i concorrenti più agguerriti ed efficienti.
La maggiore difficoltà del progetto sarà ovviamente quella di ristrutturare contemporaneamente due grandi gruppi (Crysler e Opel) più o meno in crisi, creando da tre differenti produttori un’unica organizzazione (pur con marchi diversi) in grado di sfruttare le economie di scala a livello mondiale.
Giova a questo riguardo ricordare che il Gruppo Daimler-Benz fallì clamorosamente l’integrazione con Crysler, creando i presupposti per una delle operazioni più “distruttive” della storia del settore automobilistico.
Un ulteriore punto debole potrebbe essere la mancanza di un marchio di fascia superiore (come Mercedes, BMW, Lexus o AUDI), questo tuttavia può rappresentare un elemento di debolezza più nel medio-lungo termine che nel breve.
In generale comunque, soffermandoci soprattutto sul primo aspetto, quello della oggettiva difficoltà del progetto di ristrutturazione, ci sembra importante sottolineare quanto questo sarà influenzato dal ciclo economico dei prossimi 12-24 mesi.
Nel caso di una stabilizzazione rapida e di successiva ripresa dell’attività economica a livello mondiale, si creeranno probabilmente condizioni ideali (anche grazie agli aiuti garantiti dai governi) per portare a compimento il progetto di integrazione dei tre gruppi nel migliore dei modi.
Viceversa, se i segnali relativamente ottimisti di queste settimane si dovessero rivelare di breve durata e la crisi dell’economia dovesse prolungarsi o aggravarsi, il compito di FIAT risulterà ben più difficile da portare a compimento con successo, aumentando quindi di molto le possibilità di fallimento dell’operazione.
Nel complesso quindi, le operazioni di fusione/acquisizione di FIAT con Crysler e Opel comportano come è ovvio rischi e opportunità. I rischi, sono di un indubbio aumento dell’incertezza a fronte di prospettive certamente molto interessanti.
Per gli azionisti, a fronte dei rischi le possibilità di aumento del valore dell’investimento sono notevoli; basta considerare che oggi FIAT capitalizza circa un decimo di Toyota. La decisione quindi, se mantenere o vendere la posizione dipenderà dalle rispettive valutazioni.
Per gli obbligazionisti invece, l’indubbio aumento di incertezza nel breve termine rischia di non avere una contropartita altrettanto rilevante in termini potenziale rivalutazione.
Certo, le obbligazioni di FIAT rendono ancora molto, ma rispetto a qualche settimana fa il recupero dei prezzi è stato assai significativo; se a questo aggiungiamo il più volte citato incremento dell’incertezza nei prossimi 6-12 mesi, il rapporto rischio/rendimento per i titoli di questo emittente sembra essere indubbiamente peggiorato.