Saipem, il profit warning arriva dalla Scozia
Gli audit sulle commesse critiche si concentrano sul parco eolico offshore in Scozia, progetto voluto da Edf. Le perdite sarebbero di oltre 500 milioni di euro. Il pressing dei consiglieri indipendenti | Avviati gli audit sulle commesse critiche
di Angela Zoppo09/02/2022 16:30
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- ESG - Sostenibilità
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A innescare il profit warning che ha travolto
Saipem è stato l'eolico offshore, la punta di diamante del piano votato alla transizione energetica per affrancarsi dal petrolio. Sa di beffa l'ultima indiscrezione che filtra dopo l'avvio degli audit sulle commesse critiche. Ce n'è una in particolare che ha portato alla riformulazione delle guidance del secondo semestre 2021: è la maxi-commessa per il parco eolico offshore a est della Scozia, al quale
Saipem lavora per conto di Electricité de France.
I problemi di Edf, dovuti soprattutto al Covid, avrebbero rallentato la catena delle forniture, e provocato un ritardo incolmabile nell'invio delle fondamenta d'appoggio delle turbine, 54, destinate al progetto da 2,4 miliardi di euro. La perdita accusata da
Saipem potrebbe essere superiore al valore della commessa per 550 milioni di euro.
Ai guai dell'eolico offshore, si aggiunge la grande incognita sull'onshore rappresentata dal progetto Mozambique Lng di
Total. Il 26 aprile il colosso francese ha dichiarato per ragioni di sicurezza (gli attentati jihadisti nell'area) la
force majeure sul progetto e
Saipem ha dovuto evacuare il sito, continuando a gestire le attività residue fuori dal Paese. Sono state valutate, «in stretta cooperazione con il cliente», le misure per preservare il valore del progetto e assicurarne la ripartenza non appena ci saranno le condizioni di sicurezza. Nei giorni scorsi il ceo di
Total, Patrick Pouyanné, ha incontrato il presidente del Mozambico, Filipe Nyusi. Si proverà a riavviare il progetto da 16 miliardi di euro entro quest'anno. Al 30 settembre la commessa figurava nel portafoglio di
Saipem, per un valore di 3,6 miliardi di euro.
Nella partenza degli audit, coincisa con l'insediamento di Alessandro Puliti e Paolo Calcagnini, i manager inviati dagli azionisti
Eni (30,5%) e Cdp (12,5%) per valutare la manovra di salvataggio di
Saipem, hanno giocato un ruolo fondamentale anche i consiglieri indipendenti del Comitato Controllo e Rischi, presieduto da Paola Tagliavini, che hanno incaricato come advisor legali Piergaetano e Carlo Marchetti. Gli stessi indipendenti avrebbero chiesto che nella ricognizione in atto sui conti e le prospettive di
Saipem non vengano coinvolti solo i soci di maggioranza, ma anche Assogestioni per mandare un segnale al mercato nella prospettiva di un nuovo piano strategico sostenuto dall'aumento di capitale.
I consiglieri indipendenti nominati dagli investitori istituzionali nel cda di
Saipem sono Roberto Diacetti, Patrizia Michela Giangualano e Paul Schapira.