Saipem: sos a banche, 500 mln per ripagare bond (Mess)
ROMA (MF-DJ)--Allarme bond per Saipem a cascata del terzo profit warning sui conti lanciato il 31 gennaio. Da qualche giorno Rothschild, assieme a Paolo Calcagnini, nuovo capo della pianificazione e controllo finanziario, hanno avviato un negoziato serrato con le principali banche guidate da Intesa Sanpaolo e Unicredit per ottenere un bridge in tempi brevi da 500 milioni necessario per ripagare la prima tranche del bond da 1 miliardo totale su un monte complessivo di 3 miliardi. Lo scrive il Messaggero spiegando che la tranche e' in scadenza il 5 aprile con un rendimento del 2,75% ma per quella data quasi certamente il gruppo petrolifero di San Donato Milanese non avra' incassato l'aumento di capitale almeno di 1,5 miliardi, facente parte della manovra finanziaria da approvare il 23, congiuntamente ai conti 2021. Le banche, pero', avrebbero posto una condizione per aprire il rubinetto: un committment di Eni (30,54%) e Cdp (12,55%), che hanno sindacato una quota del 25%, a coprire almeno 1 miliardo della futura ricapitalizzazione. Unicredit piu' di Intesa Sanpaolo, sin dai primi colloqui relativi all'intera manovra finanziaria, ha assunto una posizione piu' rigida in una partita dall'esito al momento tutt' altro che definito. I due grandi azionisti hanno gia' ottenuto il commissariamento dell'a.d. Francesco Caio, avendogli affiancato due top manager: l'Eni ha distaccato il dirigente Alessandro Puliti con la carica di direttore generale e Cdp ha trasferito il suo vice dg e cfo Calcagnini. I due nuovi manager hanno gia' avocato la gestione di Saipem, lavorando ventre a terra per quantificare la perdita. Di questo rosso, 500 milioni deriverebbero da una commessa nel Mare del Nord per conto di Edf. In questo contesto nebuloso, la societa' tramite Alessio De Comite, managing director di Rothschild e grande esperto di ristrutturazioni, ha aperto un confronto multilaterale con azionisti e banche per tentare di confezionare la cintura di sicurezza. Ieri si sarebbe svolta una nuova call con le banche riguardante l'intero piano di ristrutturazione tra aumento e debito di cui il prestito-ponte da 500 milioni per il bond e' un tassello che si vorrebbe sistemare al piu' presto per tranquillizzare il mercato