Rally di Seat, calo ricavi 2013 più contenuto del 2012 e porta aperta a partner industriale
Di Francesca Gerosa (dal sito di Milano finanza)
Seat Pagine Gialle dovrebbe chiudere il 2013 con un nuovo calo del fatturato, ma più contenuto rispetto alla flessione a doppia cifra bassa (low double digit) attesa per il 2012 ed è improbabile che ritorni sul mercato del corporate bond a breve. E' bastato questo per far scattare il titolo a Piazza Affari, ora in rialzo del 6,25% a quota 0,051 euro (-79% da inizio anno).
Ingenti gli scambi pari a quasi 538 milioni di pezzi contro una media giornaliera dell'ultimo mese di 287 milioni di pezzi. In realtà è da quattro giorni, compresa la seduta odierna, che i volumi su Seat sono decisamente sopra la media. Una fonte di settore ha spiegato all'agenzia Reuters che più del 90% dei ricavi della società che edita le pagine gialle dipende dal mercato pubblicitario, atteso ancora molto debole, e che Seat ha un ritardo di 6-9 mesi dal momento dell'ordine alla sua contabilizzazione nel fatturato.
Fatte queste premesse, per il prossimo anno a livello di ricavi "è probabile una prima parte dell'anno negativa e una seconda in recupero", ha precisato la fonte, ritenendo improbabile che Seat torni sul mercato dei corporate bond a breve. Il gruppo ha importanti scadenze sul debito, che potrebbero richiedere un rifinanziamento, nel 2016 e nel 2017.
"Dobbiamo rimborsare circa 70 milioni di euro di debito nel 2013", ha detto il direttore finanziario Massimo Cristofori, nel corso di un incontro con la stampa che si è tenuto oggi a Milano. Oltre a queste somma Seat dovrà ripagare 80 milioni nel 2014 e 90 milioni nel 2015. "Abbiamo tre anni di respiro. Lo scaglione grosso è di 326 milioni nel 2016 e 815 milioni nel 2017. Ad oggi abbiamo 200 milioni di euro di cassa disponibile. Non c'è un problema tecnico di rimborso dei debito nei prossimi tre anni", ha precisato Cristofori.
Seat, si ricorda, ha chiuso i primi 9 mesi del 2012 con una perdita netta a 19,7 milioni (-33,9 milioni al 30 settembre 2011), ricavi in calo a 646,1 milioni (-6,2%) e un indebitamento finanziario netto in contrazione a 1,34 miliardi di euro a seguito della conclusione del processo di ristrutturazione finanziaria.
"Approfittiamo dei momenti di tregua di gestione finanziaria per portare l'azienda nel 2016-2017 in una situazione migliore", ha dichiarato il nuovo ad, Vincenzo Santelia, evidenziando che la recente conversione del debito in azioni ha reso Seat una public company.
"La società è assolutamente contendibile", ha rimarcato Cristofori, stupito dell'andamento del titolo in borsa: "una discesa così elevata sinceramente mi ha stupito. Seat è un titolo molto volatile. Bastano anche delle micro notizie per avere degli effetti estremamente elevati". In ogni caso per l'ad bisogna pensare a rafforzare il business, il rialzo del titolo verrà di conseguenza.
Il gruppo, in particolare, intende trasformarsi e aumentare la sua presenza sul web, in vista di una ripresa significativa dell'attività economica che dovrebbe arrivare nei prossimi anni. "Bisogna ridare parola ai veri portatori di interessi che sono i nostri 400.000 e passa clienti", ha spiegato ancora Santelia. "L'obiettivo finale è l'e-commerce, una grossa opportunità per la piccola e media impresa e per il Paese".
Circa l'arrivo di un potenziale socio industriale alla luce del frammentato azionariato (Anchorage Capital è il primo azionista al 17,614% seguito da Owl Creek Asset Management al 9,375%, Sothic Capital Management al 7,675%, Monarch Alternative Capital al 5,144% e Cvc Silver Nominee Limited al 3,527%), il direttore finanziario si è limitato a dire che "in teoria c'è spazio per un partner industriale" ma "nessuno ha bussato alla porta".