Immondizia televisiva.....
Non c’è che dire: Milena Gabanelli, col suo programma televisivo Report, ha individuato un filone di facile successo.
E così domenica sera, dopo aver gettato fango nelle puntate precedenti su due prodotti tipici del made in Italy quali olio e pizza, se l’è presa coi cornetti.
La sua è solo sana e corretta informazione, o c’è dietro qualcosa di più?
E quali potrebbero essere le conseguenze di una diffusione a largo raggio del milenagabanellismo?
Si perché di questo si tratta, della diffusione di un’ideologia, quella salutista, che fa facile colpo sugli umori del popolo ma che è in sé molto pericolosa.
Essa poi in Italia si lega a tutto un più vasto armamentario ideologico che è fatto di odio per il mercato, per le multinazionali, per una presunta egemonia del way of life americano sulle nostre coscienze.
La Gabanelli getta un sasso nello stagno.
Ci sarà poi sempre qualche politico, in cerca di visibilità, che si farà paladino di queste idee e le vorrà tradurre in leggi dello Stato e, quindi, in coercizione e imposizione ai cittadini di uno stile di vita corretto e normato. Un errore nel metodo e nel merito.
Prima di tutto, non è affatto vero che il salutismo sia un segno del progresso raggiunto dalle nostre società, è anzi un indice del declino di certe virtù liberali del passato: non dimentichiamo che la più grande applicazione, e su larga scala, di questa ideologia si è avuta nel Terzo Reich, ma che anche il comunismo sovietico e il nostro fascismo si dettero su questo punto un gran da fare.
D’altronde, l’idea di purezza che stava alla base di quei regimi ha molti punti in comune con il moralismo e l’idea della vita che hanno oggi le Gabanelli nostrane.
Il loro assunto, sottinteso ma nemmeno tanto, è questo: io, dall’alto della mia scienza e della mia autocertificata integrità etica, ho il dovere di importi uno stile di vita giusto, etico, salubre, corretto.
E lo faccio per il tuo bene, per la tua felicità.
Soprassedendo sul fatto più essenziale, e cioè che il bene ognuno se lo deve costruire come meglio gli aggradi.
Il diritto alla libertà, che è per me l’unico diritto che esiste, prevede anche il diritto a spaccarsi la testa.
O a condurre uno stile di vita borderline se questo non è di nocumento al libero esplicarsi delle vite degli altri.
L’autorità pubblica non ha il diritto di intervenire in queste faccende, se non fissando una cornice formale di regole da rispettare.
Se chiediamo ad essa anche di indicarci come e cosa mangiare avremo aperto le porte se non al totalitarismo, certo a un dispotismo soft solo apparentemente benevolo.
Se io vado a prendermi un cornetto a Piazza San Marco a Venezia, come ha fatto il giornalista di Report, so bene che il prodotto è surgelato e pieno di grassi.
E non potrò nemmeno scandalizzarmi, come ha fatto il giornalista, per il prezzo decisamente caro.
Anche in questo caso il prezzo è il risultato di un incontro fra domanda e offerta: in molti, pur di sedersi a un tavolino in quella piazza, non badano né ad esso né alla non eccelsa qualità di ciò che mangiano.
L’unica alternativa sarebbe il cornetto di Stato, ma dopo un po’ si creerebbe una situazione ancora più paradossale: sarebbero i burocrati di regime, per definizione non insensibili alle pratiche corruttive, a imporre la qualità, che non è affatto detto, anzi direi è impossibile, che migliori come ben sa chi è stato nei paesi comunisti al tempo della “guerra fredda”.
Ecco, il fatto è che ciò che muove certe inchieste della Gabanelli (fra l’altro accusata da alcuni di “indirizzarle” per ottenere il risultato voluto) sia un odio profondo per il mercato e anche per l’opportunità che esso dà a chiunque di scegliere, avere alternative, e mangiare quello che vuole.
Al fondo c’è anche un odio per la vita, che sa autoregolarsi da sola e che non è perfetta e né è auspicabile che lo sia.
E c’è, last not but least, uno snobismo elitario che sogna una Piazza San Marco piena di Slow Food e Eataly.
Tanto si sa che quello è un mangiare sano per definizione: lo hanno certificato le centrali del consenso e del conformismo italico!