OK HO DECISO! iN QUESTA VITA SARO' FELICE. NELLA PROSSIMA MI METTERO' A DIETA

:D:D:fiu:


:lol::lol::clap:
Io a scuola ero abbastanza brava... ma la paura di disattendere le aspettative (e un professore assolutamente incapace :rolleyes:) mi hanno indotta a gettare la spugna :(:(
Era per caso il professore di economia :lol::lol: per paura di disattendere hai disatteso, ***** voi donne siete complicate tanto.Cmq poi è stato un successo :up:
 
In Puglia, qualcosa non torna.

"O 140mila pugliesi sono incapaci di votare oppure nei seggi e nel redigere i verbali delle operazioni di voto è successo qualcosa di strano".






Rossano Sasso, coordinatore regionale di "Noi con Salvini per la Puglia", solleva il dubbio di una raffica di schede annullate per colpire Matteo Salvini e le liste a lui collegate.

"Dopo aver appreso ufficialmente i dati dalle autorità preposte - annuncia - valuteremo molto seriamente se intraprendere o meno un’azione legale mirata al riconteggio delle schede".


"Vogliamo fugare ogni dubbio che ciascuna di quelle 140mila schede annullate (quasi il 10% di tutti i votanti, ndr) - conclude Sasso - siano davvero frutto dell'incapacità degli elettori e non di altro".
 
ohohohohohohoho

Matteo Renzi perde altri pezzi. I Popolari per l’Italia hanno deciso di uscire dalla maggioranza che sostiene l'attuale governo rendendo al premier la vita più difficile a Palazzo Madama
 
Tic Tac Tic Tac Tic Tac ........una bomba ad orologeria ? Tic.....Tac....Tic.....Tac
dopo il berlusca si colpisce altro .........

E così oggi il pubblico ministero Eugenio Fusco fa partire all'indirizzo di Roberto Maroni il provvedimento che rischia di trasformarsi in una grana di considerevole grandezza.

Fusco notifica al Governatore l'avviso di fine indagini per i reati di induzione indebita e turbata libertà del contraente, in cui ha riassunto i due episodi di "raccomandazione" illecita contestati a Maroni: l'assunzione a Eupolis, società controllata dalla Regione, di Mara Carluccio, sua stretta collaboratrice quando era ministro degli Interni; e il viaggio a Tokio promesso a Maria Grazia Paturzo, anch'ella fedelissima di Maroni, assunta presso Expo.


Ahahahahahah bei reati.........:lol::lol::lol:
 
Immondizia televisiva.....

Non c’è che dire: Milena Gabanelli, col suo programma televisivo Report, ha individuato un filone di facile successo.
E così domenica sera, dopo aver gettato fango nelle puntate precedenti su due prodotti tipici del made in Italy quali olio e pizza, se l’è presa coi cornetti.

La sua è solo sana e corretta informazione, o c’è dietro qualcosa di più?

E quali potrebbero essere le conseguenze di una diffusione a largo raggio del milenagabanellismo?
Si perché di questo si tratta, della diffusione di un’ideologia, quella salutista, che fa facile colpo sugli umori del popolo ma che è in sé molto pericolosa.
Essa poi in Italia si lega a tutto un più vasto armamentario ideologico che è fatto di odio per il mercato, per le multinazionali, per una presunta egemonia del way of life americano sulle nostre coscienze.
La Gabanelli getta un sasso nello stagno.
Ci sarà poi sempre qualche politico, in cerca di visibilità, che si farà paladino di queste idee e le vorrà tradurre in leggi dello Stato e, quindi, in coercizione e imposizione ai cittadini di uno stile di vita corretto e normato. Un errore nel metodo e nel merito.

Prima di tutto, non è affatto vero che il salutismo sia un segno del progresso raggiunto dalle nostre società, è anzi un indice del declino di certe virtù liberali del passato: non dimentichiamo che la più grande applicazione, e su larga scala, di questa ideologia si è avuta nel Terzo Reich, ma che anche il comunismo sovietico e il nostro fascismo si dettero su questo punto un gran da fare.
D’altronde, l’idea di purezza che stava alla base di quei regimi ha molti punti in comune con il moralismo e l’idea della vita che hanno oggi le Gabanelli nostrane.
Il loro assunto, sottinteso ma nemmeno tanto, è questo: io, dall’alto della mia scienza e della mia autocertificata integrità etica, ho il dovere di importi uno stile di vita giusto, etico, salubre, corretto.
E lo faccio per il tuo bene, per la tua felicità.
Soprassedendo sul fatto più essenziale, e cioè che il bene ognuno se lo deve costruire come meglio gli aggradi.

Il diritto alla libertà, che è per me l’unico diritto che esiste, prevede anche il diritto a spaccarsi la testa.
O a condurre uno stile di vita borderline se questo non è di nocumento al libero esplicarsi delle vite degli altri.
L’autorità pubblica non ha il diritto di intervenire in queste faccende, se non fissando una cornice formale di regole da rispettare.
Se chiediamo ad essa anche di indicarci come e cosa mangiare avremo aperto le porte se non al totalitarismo, certo a un dispotismo soft solo apparentemente benevolo.

Se io vado a prendermi un cornetto a Piazza San Marco a Venezia, come ha fatto il giornalista di Report, so bene che il prodotto è surgelato e pieno di grassi.
E non potrò nemmeno scandalizzarmi, come ha fatto il giornalista, per il prezzo decisamente caro.
Anche in questo caso il prezzo è il risultato di un incontro fra domanda e offerta: in molti, pur di sedersi a un tavolino in quella piazza, non badano né ad esso né alla non eccelsa qualità di ciò che mangiano.
L’unica alternativa sarebbe il cornetto di Stato, ma dopo un po’ si creerebbe una situazione ancora più paradossale: sarebbero i burocrati di regime, per definizione non insensibili alle pratiche corruttive, a imporre la qualità, che non è affatto detto, anzi direi è impossibile, che migliori come ben sa chi è stato nei paesi comunisti al tempo della “guerra fredda”.

Ecco, il fatto è che ciò che muove certe inchieste della Gabanelli (fra l’altro accusata da alcuni di “indirizzarle” per ottenere il risultato voluto) sia un odio profondo per il mercato e anche per l’opportunità che esso dà a chiunque di scegliere, avere alternative, e mangiare quello che vuole.
Al fondo c’è anche un odio per la vita, che sa autoregolarsi da sola e che non è perfetta e né è auspicabile che lo sia.
E c’è, last not but least, uno snobismo elitario che sogna una Piazza San Marco piena di Slow Food e Eataly.

Tanto si sa che quello è un mangiare sano per definizione: lo hanno certificato le centrali del consenso e del conformismo italico!
 
Ultima modifica:
Era per caso il professore di economia :lol::lol: per paura di disattendere hai disatteso, ***** voi donne siete complicate tanto.Cmq poi è stato un successo :up:

Di ragioneria :-o... qualche anno dopo gli studenti hanno assediato l'ufficio del Preside rifiutandosi di entrare in classe nelle ore di ragioneria. Sono riusciti a far cambiare scuola al professore (l'avevano sbattuto fuori già in altre scuole :rolleyes:).

Ho disatteso... ma fino ad un certo punto. Avevo due alternative: o studiavo o lavoravo... ho scelto la seconda perchè la prima mi sembrava al di sopra delle mie capacità... quindi ai miei genitori andava bene ugualmente :rolleyes:
 
Ultima modifica:
:eek:Per me è una che lavora bene :up:
Immondizia televisiva.....

Non c’è che dire: Milena Gabanelli, col suo programma televisivo Report, ha individuato un filone di facile successo.
E così domenica sera, dopo aver gettato fango nelle puntate precedenti su due prodotti tipici del made in Italy quali olio e pizza, se l’è presa coi cornetti.

La sua è solo sana e corretta informazione, o c’è dietro qualcosa di più?

E quali potrebbero essere le conseguenze di una diffusione a largo raggio del milenagabanellismo?
Si perché di questo si tratta, della diffusione di un’ideologia, quella salutista, che fa facile colpo sugli umori del popolo ma che è in sé molto pericolosa.
Essa poi in Italia si lega a tutto un più vasto armamentario ideologico che è fatto di odio per il mercato, per le multinazionali, per una presunta egemonia del way of life americano sulle nostre coscienze.
La Gabanelli getta un sasso nello stagno.
Ci sarà poi sempre qualche politico, in cerca di visibilità, che si farà paladino di queste idee e le vorrà tradurre in leggi dello Stato e, quindi, in coercizione e imposizione ai cittadini di uno stile di vita corretto e normato. Un errore nel metodo e nel merito.

Prima di tutto, non è affatto vero che il salutismo sia un segno del progresso raggiunto dalle nostre società, è anzi un indice del declino di certe virtù liberali del passato: non dimentichiamo che la più grande applicazione, e su larga scala, di questa ideologia si è avuta nel Terzo Reich, ma che anche il comunismo sovietico e il nostro fascismo si dettero su questo punto un gran da fare.
D’altronde, l’idea di purezza che stava alla base di quei regimi ha molti punti in comune con il moralismo e l’idea della vita che hanno oggi le Gabanelli nostrane.
Il loro assunto, sottinteso ma nemmeno tanto, è questo: io, dall’alto della mia scienza e della mia autocertificata integrità etica, ho il dovere di importi uno stile di vita giusto, etico, salubre, corretto.
E lo faccio per il tuo bene, per la tua felicità.
Soprassedendo sul fatto più essenziale, e cioè che il bene ognuno se lo deve costruire come meglio gli aggradi.

Il diritto alla libertà, che è per me l’unico diritto che esiste, prevede anche il diritto a spaccarsi la testa.
O a condurre uno stile di vita borderline se questo non è di nocumento al libero esplicarsi delle vite degli altri.
L’autorità pubblica non ha il diritto di intervenire in queste faccende, se non fissando una cornice formale di regole da rispettare.
Se chiediamo ad essa anche di indicarci come e cosa mangiare avremo aperto le porte se non al totalitarismo, certo a un dispotismo soft solo apparentemente benevolo.

Se io vado a prendermi un cornetto a Piazza San Marco a Venezia, come ha fatto il giornalista di Report, so bene che il prodotto è surgelato e pieno di grassi.
E non potrò nemmeno scandalizzarmi, come ha fatto il giornalista, per il prezzo decisamente caro.
Anche in questo caso il prezzo è il risultato di un incontro fra domanda e offerta: in molti, pur di sedersi a un tavolino in quella piazza, non badano né ad esso né alla non eccelsa qualità di ciò che mangiano.
L’unica alternativa sarebbe il cornetto di Stato, ma dopo un po’ si creerebbe una situazione ancora più paradossale: sarebbero i burocrati di regime, per definizione non insensibili alle pratiche corruttive, a imporre la qualità, che non è affatto detto, anzi direi è impossibile, che migliori come ben sa chi è stato nei paesi comunisti al tempo della “guerra fredda”.

Ecco, il fatto è che ciò che muove certe inchieste della Gabanelli (fra l’altro accusata da alcuni di “indirizzarle” per ottenere il risultato voluto) sia un odio profondo per il mercato e anche per l’opportunità che esso dà a chiunque di scegliere, avere alternative, e mangiare quello che vuole.
Al fondo c’è anche un odio per la vita, che sa autoregolarsi da sola e che non è perfetta e né è auspicabile che lo sia.
E c’è, last not but least, uno snobismo elitario che sogna una Piazza San Marco piena di Slow Food e Eataly.

Tanto si sa che quello è un mangiare sano per definizione: lo hanno certificato le centrali del consenso e del conformismo italico!
 
Di ragioneria :-o... qualche anno dopo gli studenti hanno assediato l'ufficio del Preside rifiutandosi di entrare in classe nelle ore di ragioneria. Sono riusciti a far cambiare scuola al professore (l'avevano sbattuto fuori già in altre scuole :rolleyes:).

Ho disatteso... ma fino ad un certo punto. Avevo due alternative: o studiavo o lavoravo... ho scelto la seconda perchè la prima mi sembrava al di sopra delle mie capacità... quindi ai miei genitori andava bene ugualmente :rolleyes:

:up: cmq ho visto e sentito altre storie simili di prof.:( Il problema credo che stia nel valutare l' attitudine all' insegnamento di certi professori e di non insegnargli ad insegnare soprattutto. Buonanotte all' Italia :sad:

E te lo porti dentro
quel vecchio professore
che ti ha rubato tempo con la sua mediocrità.
E puntano al tuo tempo
e a alcuni sissignore
e perfino un giuramento e un anno di tua proprietà.
Vivo morto o X
vivo morto o X
vivo morto, vivo morto, vivo morto o X.
Siamo sempre qui, come cosa chi?
Vivo morto, vivo morto, vivo morto o X.

Alla faccia di chi t'ha visto X, X
alla faccia di chi t'ha visto X
alla faccia di chi ti vuole:bow::bow:
 
Ultima modifica:
Gettare fango sui prodotti italiani, sulle Aziende italiane, non è "lavorare bene".

Ci vedo sotto qualcosa.
 
Un altro caso.

All’ospedale di Monza si sta tentando l’impossibile per salvare la vita al ragazzino di origini straniere ripescato ieri pomeriggio dopo circa 40 minuti dalle acque del lago, nella zona del molo di Abbadia, dopo un tuffo. Riportato a riva da due sommozzatori privati, recuperati al Moregallo e portati sul luogo dell’incidente dai carabinieri, smentendo le previsioni più disfattistiche il ragazzino ha dato segni di ripresa grazie alle manovre rianimatorie praticate sul posto dai soccorritori. Caricato in ambulanza, il giovane è poi stato trasferito sull’elisoccorso e così trasportato all’ospedale di Monza.
Il tentativo è quello di ripetere il miracolo di Michi, il bambino di 14 anni rimasto intrappolato per 43 minuti nelle acque del naviglio grande, nei pressi di Castelletto di Cuggiono nel Milanese, il 24 aprile scorso, rianimato grazie alla tecnica della Ecmo, ossia l’ossigenazione extracorporea a membrana, utilizzata in ambito di rianimazione per trattare pazienti con insufficienza cardiaca e/o respiratoria acuta grave potenzialmente reversibile ma refrattaria al trattamento farmacologico e medico convenzionale.
L’ospedale di Monza è il più vicino dotato del macchinario per effettuare questo tipo di pratica. Il ragazzino, 17 anni, casa a Civate, è ancora attaccato al macchinario, in gravi condizioni tanto che i medici si riservano la prognosi. Ma il fatto che abbia passato la notte è visto come un segnale positivo, che induce a un cauto ottimismo.
 

Users who are viewing this thread

Back
Alto