Onorato Armatori 7,75% 2016-23 (XS1361301457)

Il salvataggio di Moby e della controllata Cin ai tempi supplementari: dopo la scadenza, ieri, del termine per la presentazione della proposta di concordato, il gruppo di trasporto marittimo controllato da Vincenzo Onorato ha chiesto al tribunale di Milano una proroga dei tempi per il deposito della documentazione.
Tra le motivazioni dello spostamento della deadline sarebbero stati messi in luce da Moby (assistita dallo studio Gianni Origoni Grippo) sia fattori congiunturali sia correlati ad alcune negoziazioni in corso. Moby, da una parte, sta infatti affrontando le difficoltà di business dell’intero settore dei traghetti, anche alla luce della risalita dei contagi. Infine i riflettori sarebbero su due negoziazioni in corso: per la società sarebbero arrivate due lettere d’intenti, di alcuni cavalieri bianchi, partner finanziari che siano disposti a garantire nuova liquidità: così all’offerta di Europa Investimenti, secondo le indiscrezioni si sarebbe aggiunta quella di Clessidra Restructuring Fund.
C’è da dire che proprio Clessidra è stata azionista di Moby nel passato: era infatti entrato nel 2006 per poi uscirne nel 2014, al termine di una lunga e movimentata convivenza.
La situazione resta però molto complessa. Il problema restano i creditori, con i quali il tempo delle promesse sta finendo: in prima linea, gli obbligazionisti che hanno bond per circa 300 milioni di euro.
Il Sole 24 ore/Festa
 
Secondo la perizia Bini (di parte Onorato), il valore della flotta sarebbe intorno a 449 mln. In caso di liquidazione, il valore si abbassa a 304 mln. Quindi, tenendo conto del debito da ristrutturare (banche + obbligazionisti), compreso quello di Tirrenia, nella seconda ipotesi siamo intorno al 50% di recovery. Nella prima ipotesi, invece, qualora non venga decretato il fallimento (cosa che ritengo improbabile), il recovery sarebbe oltre il 70%.

Il piano di ristrutturazione non può non tenere conto del valore della flotta posta a garanzia che, fino a prova contraria, vale quanto detto sopra. Onorato dovrà quindi proporre una ristrutturazione del debito credibile, pena la perdita del controllo del gruppo Moby in caso di passaggio a concordato liquidatorio o, peggio, fallimento.

Quindi un taglio sarebbe necessario. Parlavi fino a poco tempo fa di nessun taglio...

Il punto e' un altro. La societa' non si puo' liquidare percui il valore del collaterale ha importanza teorica. Come si ristruttura? E' quello che non riesco a capire.

Grazie a chi me lo spiega.
 
Quindi un taglio sarebbe necessario. Parlavi fino a poco tempo fa di nessun taglio...

Il punto e' un altro. La societa' non si puo' liquidare percui il valore del collaterale ha importanza teorica. Come si ristruttura? E' quello che non riesco a capire.

Grazie a chi me lo spiega.

Se per taglio, intendiamo il nominale del bond, resto dell'idea del "no". Nei fatti, poi, ci sarà una perdita per gli obbligazionisti. Come fai a dire che il collaterale ha importanza teorica? Se Onorato dice che la flotta vale 449 milioni (e non più 1 miliardo, come un anno fa :lol: ), da questo dato si dovrà partire. E' l'unica. Anche perchè quella perizia è stata fatta per sostenere il piano da presentare in tribunale.
 
Se per taglio, intendiamo il nominale del bond, resto dell'idea del "no". Nei fatti, poi, ci sarà una perdita per gli obbligazionisti. Come fai a dire che il collaterale ha importanza teorica? Se Onorato dice che la flotta vale 449 milioni (e non più 1 miliardo, come un anno fa :lol: ), da questo dato si dovrà partire. E' l'unica. Anche perchè quella perizia è stata fatta per sostenere il piano da presentare in tribunale.

Teorica perche' non credo che nessuno voglia andare alla liquidazione ossia a vendere le navi. Ma non sto dicendo che non e' importante. Anzi e' l'unica cosa che sostiene il bond.
 
Fra poco più di un mese sapremo del piano cocordatario. Secondo la legge fallimentare ...

La proposta può prevedere che i creditori muniti di diritto di privilegio, pegno o ipoteca, non vengano soddisfatti integralmente, purché il piano ne preveda la soddisfazione in misura non inferiore a quella realizzabile, in ragione della collocazione preferenziale, sul ricavato in caso di liquidazione, avuto riguardo al valore di mercato attribuibile ai beni o diritti sui quali sussiste la causa di prelazione indicato nella relazione giurata di un professionista in possesso dei requisiti di cui all'art. 67, terzo comma, lettera d) L.F..

Quindi, si parte da 449 milioni di valutazione della flotta a garanzia (perizia Bini), sempre che non ne sia stata disposta un'altra dal Tribunale nel frattempo.

Riguardo ai tempi, la procedura fallimentare dovrà concludersi obbligatoriamente entro 9 mesi dalla richiesta di concordato, ma è possibile ottenere una proroga di ulteriori 2 mesi. Quindi si andrà a fine maggio 2021 per l'eventuale omologa.
 
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