Fabrib
Forumer storico
Il salvataggio di Moby e della controllata Cin ai tempi supplementari: dopo la scadenza, ieri, del termine per la presentazione della proposta di concordato, il gruppo di trasporto marittimo controllato da Vincenzo Onorato ha chiesto al tribunale di Milano una proroga dei tempi per il deposito della documentazione.
Tra le motivazioni dello spostamento della deadline sarebbero stati messi in luce da Moby (assistita dallo studio Gianni Origoni Grippo) sia fattori congiunturali sia correlati ad alcune negoziazioni in corso. Moby, da una parte, sta infatti affrontando le difficoltà di business dell’intero settore dei traghetti, anche alla luce della risalita dei contagi. Infine i riflettori sarebbero su due negoziazioni in corso: per la società sarebbero arrivate due lettere d’intenti, di alcuni cavalieri bianchi, partner finanziari che siano disposti a garantire nuova liquidità: così all’offerta di Europa Investimenti, secondo le indiscrezioni si sarebbe aggiunta quella di Clessidra Restructuring Fund.
C’è da dire che proprio Clessidra è stata azionista di Moby nel passato: era infatti entrato nel 2006 per poi uscirne nel 2014, al termine di una lunga e movimentata convivenza.
La situazione resta però molto complessa. Il problema restano i creditori, con i quali il tempo delle promesse sta finendo: in prima linea, gli obbligazionisti che hanno bond per circa 300 milioni di euro.
Il Sole 24 ore/Festa
Tra le motivazioni dello spostamento della deadline sarebbero stati messi in luce da Moby (assistita dallo studio Gianni Origoni Grippo) sia fattori congiunturali sia correlati ad alcune negoziazioni in corso. Moby, da una parte, sta infatti affrontando le difficoltà di business dell’intero settore dei traghetti, anche alla luce della risalita dei contagi. Infine i riflettori sarebbero su due negoziazioni in corso: per la società sarebbero arrivate due lettere d’intenti, di alcuni cavalieri bianchi, partner finanziari che siano disposti a garantire nuova liquidità: così all’offerta di Europa Investimenti, secondo le indiscrezioni si sarebbe aggiunta quella di Clessidra Restructuring Fund.
C’è da dire che proprio Clessidra è stata azionista di Moby nel passato: era infatti entrato nel 2006 per poi uscirne nel 2014, al termine di una lunga e movimentata convivenza.
La situazione resta però molto complessa. Il problema restano i creditori, con i quali il tempo delle promesse sta finendo: in prima linea, gli obbligazionisti che hanno bond per circa 300 milioni di euro.
Il Sole 24 ore/Festa