qquebec
Super Moderator
Tirrenia: in campo arbitri per 180 mln dovuti da Cin-Moby
ROMA (MF-DJ)--Si forma il collegio arbitrale per il pagamento ai commissari di Tirrenia, in amministrazione straordinaria, della somma ancora dovuta dal gruppo Cin-Moby della famiglia Onorato dopo l'acquisto del ramo d'azienda (flotta e scali) della ex-compagnia di navigazione di Stato. Lo scrive Il Sole 24 ore spiegando che si tratta di una somma, che dovrebbe essere complessivamente di 180 milioni di euro, che tuttavia dovra' essere confermata dal collegio arbitrale. L'acquisizione dei traghetti Tirrenia da parte di Onorato e' avvenuta nel 2014: fino ad oggi sono stati pagati 200 milioni e 100 mila euro. Restano, dunque, da pagare 180 milioni.
Uno dei passaggi-chiave era la nomina di un collegio arbitrale, per arrivare a una decisione finale sull'accertamento del debito: sono quindi stati nominati il professore Daniele Santosuosso, docente di diritto commerciale alla Sapienza, per conto dei commissari straordinari di Tirrenia, mentre dall'altra parte per conto di Cin e' stato nominato Francesco Benatti, gia' docente di diritto civile alla Statale di Milano. Presidente della Camera arbitrale e' invece un giudice di grande esperienza nel campo degli arbitrati, come Alexis Mourre, attualmente presidente della Camera Arbitrale internazionale di Parigi.
Sul tavolo c'e' proprio l'accertamento del debito residuo (per prezzo differito, peraltro soggetto ad aggiustamento ove il ramo d'azienda risultasse di minor valore se mancassero i contributi statali) da 180 milioni, per garantire il quale sono state effettuati anche sequestri sulle navi del gruppo Cin. Quest'ultimo lo scorso primo aprile ha inviato una lettera, in base alla quale riconosce di dover pagare il debito da 180 milioni a condizione di una formale rinuncia ai sequestri. L'arbitrato sara' dunque il giudizio di merito, che fa seguito a quello cautelare. Nel dettaglio, sul piatto ci sono attualmente gia' 155 milioni, cioe' la prima e la seconda rata (rispettivamente 55 e 60 milioni) che Cin (controllata da Moby) avrebbe dovuto saldare con i commissari (quindi con lo Stato) nel 2016 e nel 2019. La terza rata e' invece prevista il prossimo anno.
Ora resta anche da capire come l'arbitrato, che potrebbe durare una decina di mesi, andra' a interferire sul possibile accordo in base all'articolo 182 bis del codice fallimentare, procedura che proprio Moby sta cercando di finalizzare con i suoi creditori e con il Tribunale di Milano, che dovra' dare l'omologa. Probabile che, nel caso ci sia un via libera alla ristrutturazione dei debiti, anche le pretese dei commissari di Tirrenia possano essere inserite nel piano.
Negli scorsi giorni e' stata inviata ai creditori di Moby (banche e obbligazionisti) una proposta di ristrutturazione dei debiti che prevede l'ingresso sulla scena di un nuovo attore, che fornira' nuova finanza: cioe' Europa Investimenti-Arrow Global. L'operazione e' stata studiata dall'a.d. Achille Onorato, figlio del presidente Vincenzo, con l'assistenza dell'advisor Gianni Origoni e di Pwc. La situazione, finche' non ci sara' un semaforo verde da parte di tutti gli attori, resta appesa all'incertezza.
All'interno della proposta la famiglia Onorato resterebbe azionista e alla guida dell'azienda con un piano di sviluppo gia' definito. Aspetto cruciale sara' la percentuale di recupero offerta ai creditori: ci sarebbero 2 opzioni al vaglio. Come prima ipotesi ci sarebbe una percentuale di recupero dei crediti degli obbligazionisti attorno al 30% piu' una seconda opzione differente che includerebbe in una fase successiva la potenziale liquidità incassata dalla vendita di asset, come le navi.
Sul fronte Moby, la famiglia Onorato sta trattando da circa un anno con banche e obbligazionisti (riuniti nell'ad Hoc Group e prevalentemente rappresentati da hedge fund, tra cui fondi come Soundpoint Capital e Cheyenne Capital) un accordo di ristrutturazione del debito, pari a circa 560 milioni di euro.
ROMA (MF-DJ)--Si forma il collegio arbitrale per il pagamento ai commissari di Tirrenia, in amministrazione straordinaria, della somma ancora dovuta dal gruppo Cin-Moby della famiglia Onorato dopo l'acquisto del ramo d'azienda (flotta e scali) della ex-compagnia di navigazione di Stato. Lo scrive Il Sole 24 ore spiegando che si tratta di una somma, che dovrebbe essere complessivamente di 180 milioni di euro, che tuttavia dovra' essere confermata dal collegio arbitrale. L'acquisizione dei traghetti Tirrenia da parte di Onorato e' avvenuta nel 2014: fino ad oggi sono stati pagati 200 milioni e 100 mila euro. Restano, dunque, da pagare 180 milioni.
Uno dei passaggi-chiave era la nomina di un collegio arbitrale, per arrivare a una decisione finale sull'accertamento del debito: sono quindi stati nominati il professore Daniele Santosuosso, docente di diritto commerciale alla Sapienza, per conto dei commissari straordinari di Tirrenia, mentre dall'altra parte per conto di Cin e' stato nominato Francesco Benatti, gia' docente di diritto civile alla Statale di Milano. Presidente della Camera arbitrale e' invece un giudice di grande esperienza nel campo degli arbitrati, come Alexis Mourre, attualmente presidente della Camera Arbitrale internazionale di Parigi.
Sul tavolo c'e' proprio l'accertamento del debito residuo (per prezzo differito, peraltro soggetto ad aggiustamento ove il ramo d'azienda risultasse di minor valore se mancassero i contributi statali) da 180 milioni, per garantire il quale sono state effettuati anche sequestri sulle navi del gruppo Cin. Quest'ultimo lo scorso primo aprile ha inviato una lettera, in base alla quale riconosce di dover pagare il debito da 180 milioni a condizione di una formale rinuncia ai sequestri. L'arbitrato sara' dunque il giudizio di merito, che fa seguito a quello cautelare. Nel dettaglio, sul piatto ci sono attualmente gia' 155 milioni, cioe' la prima e la seconda rata (rispettivamente 55 e 60 milioni) che Cin (controllata da Moby) avrebbe dovuto saldare con i commissari (quindi con lo Stato) nel 2016 e nel 2019. La terza rata e' invece prevista il prossimo anno.
Ora resta anche da capire come l'arbitrato, che potrebbe durare una decina di mesi, andra' a interferire sul possibile accordo in base all'articolo 182 bis del codice fallimentare, procedura che proprio Moby sta cercando di finalizzare con i suoi creditori e con il Tribunale di Milano, che dovra' dare l'omologa. Probabile che, nel caso ci sia un via libera alla ristrutturazione dei debiti, anche le pretese dei commissari di Tirrenia possano essere inserite nel piano.
Negli scorsi giorni e' stata inviata ai creditori di Moby (banche e obbligazionisti) una proposta di ristrutturazione dei debiti che prevede l'ingresso sulla scena di un nuovo attore, che fornira' nuova finanza: cioe' Europa Investimenti-Arrow Global. L'operazione e' stata studiata dall'a.d. Achille Onorato, figlio del presidente Vincenzo, con l'assistenza dell'advisor Gianni Origoni e di Pwc. La situazione, finche' non ci sara' un semaforo verde da parte di tutti gli attori, resta appesa all'incertezza.
All'interno della proposta la famiglia Onorato resterebbe azionista e alla guida dell'azienda con un piano di sviluppo gia' definito. Aspetto cruciale sara' la percentuale di recupero offerta ai creditori: ci sarebbero 2 opzioni al vaglio. Come prima ipotesi ci sarebbe una percentuale di recupero dei crediti degli obbligazionisti attorno al 30% piu' una seconda opzione differente che includerebbe in una fase successiva la potenziale liquidità incassata dalla vendita di asset, come le navi.
Sul fronte Moby, la famiglia Onorato sta trattando da circa un anno con banche e obbligazionisti (riuniti nell'ad Hoc Group e prevalentemente rappresentati da hedge fund, tra cui fondi come Soundpoint Capital e Cheyenne Capital) un accordo di ristrutturazione del debito, pari a circa 560 milioni di euro.