07/01/19 17:17
Bunkeraggio e logistica automotive: due nuovi business per Moby
Lo ha annunciato ai dipendenti l’amministratore delegato Achille Onorato nel suo discorso di fine anno. La società smentisce invece la vendita della nave Harmurt Puschmann
Il 2019 del Gruppo Moby si apre con l’annuncio, da parte dell’amministratore delegato Achille Onorato, di un paio di significative diversificazioni e con una smentita. Quest’ultima riguarda la nave ro-ro Harmurt Puschmann che, secondo quanto pubblicamente annunciato dal politico sardo Mauro Pili, sarebbe stata appena ceduta alla società polacca Unity Line per 17 milioni di euro. Un’operazione, questa, negata però dai vertici di Moby anche se diversi broker navali la danno per “possibile” e un altro ancora la definisce effettivamente come portata a termine.
I nuovi business nei quali intende entrare Moby a brevissimo termine (nel giro di un mese circa) sono scritto nero su bianco nel discorso di fine anno che l’amministratore delegato Achille Onorato ha inviato ai dipendenti. “Il 2018 è stato e sarà ricordato come uno degli anni più difficili ma anche come uno dei più importanti nella storia della compagnia” scrive Onorato che poche righe più sotto cita “il programma triennale di nove newbuilding fra traghetti passeggeri, navi merci e rimorchiatori”.
Tracciando un bilancio dell’esercizio appena concluso, il giovane amministratore delegato dice: “La parola d’ordine del 2018 è stata integrazione. Purtroppo sono insoddisfatto. Su questo si poteva e si doveva dare di più. Nel 2019 su questo tema non si possono accettare ulteriori rallentamenti. […] La parola d’ordine per il 2019 sarò ossessione”.
A partire dal capitolo ‘ossessione a non disperdere risorse’ nel quale si legge appunto: “Nell’ultimo anno abbiamo investito per esempio in terminal, agenzie marittime e stiamo per farlo in società di bunkeraggio”. Il tutto mirato a “offrire un servizio migliore ai nostri clienti aumentando nel contempo la nostra competitività”.
Maggiori informazioni sulla prima delle due diversificazioni non sono al momento disponibili anche se lo stesso Onorato nella sua comunicazione fornisce qualche elemento in più al capitolo ‘Ossessione costi e consumi’, dicendo: “Offriremo a breve un servizio di bunkeraggio. […] Dobbiamo sempre tutti ricordarci che il bunker è il nostro primo nemico, è la variabile impazzito del nostro settore. […] Ogni litro (di carburante, ndr) conta e il comando nave e gli ispettori devono essere con il dipartimento energy saving ossessionati dai consumi”. A fine 2018 ha preso avvio infatti l’iniziale impostazione di un nuovo dipartimento dedicato espressamente all’ottimizzazione dei consumi della flotta.
L’altra notizia interessante la si legge nel capitolo ‘Ossessione merci’ dove si legge che “questo è il settore più dedicato della compagnia in questo momento. È quello in cui lo sforzo maggiore è stato fatto ed è il settore che oggi soffre di più”. Spronando i propri dipendenti a seguire i clienti senza “paura di offrire loro servizi e soluzioni diverse anche se lontane dal nostro core business”, Achille Onorato afferma: “È proprio grazie alla vicinanza con i nostri clienti e al mercato se abbiamo aperto nuove linee o se oggi ci stiamo iniziando ad affacciare sul mondo dell’automotive”. Anche in questo caso è difficile al momento reperire dettagli più precisi anche se alcune fonti dicono che Moby avrebbe appena assunto un ex dipendente di CILP - Impresa Portuale Civitavecchia con un background specifico nella logistica e movimentazione di automobili. Se confermata, questa diversificazione rappresenterà un nuovo terreno di scontro commerciale con il Gruppo Grimaldi di Napoli che negli ultimi anni ha fatto di Civitavecchia uno dei propri maggiori hub per la distribuzione in import e in export di automobili.
Nell’ultima parte della lettera rivolta ai dipendenti, l’amministratore delegato di Moby, fatta eccezione per la direzione acquisti si dice “insoddisfatto di tutte le direzioni, chi più chi meno, che non hanno capito o ancor peggio hanno voluto non capire al di là della casacca che si porta, che siamo tutti sulla stessa barca e lottiamo per lo stesso obiettivo”. Sempre a questo proposito poi aggiunge: “La fusione fra le compagnie del gruppo (reverse merger di Cin in Moby, ndr) è una formalità burocratica e al di là della data in cui avverrà a livello societario il processo va avanti ed è irreversibile. Dal primo gennaio, al di là delle tecnicità, comportatevi come una cosa sola. Il processo è partito e non si può tornare indietro”.
Nicola Capuzzo