Banca Fideuram (BFI) OPA Banca Fideuram (13 lettori)

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Sanpaolo-intesa, Concambio Con Sorpresa?

Mentre si discute sulla definizione degli assetti strategici del nuovo gruppo, sulle sovrapposizioni e sulle compensazioni per alcuni soci, la borsa si chiede se il rapporto di concambio ipotizzato dai cda a fine agosto (3,115 azioni di Banca Intesa ogni azione Sanpaolo-Imi) verrà mantenuto o meno. È ovvio che i grandi soci del Sanpaolo puntino un po' i piedi e chiedano qualcosa i più. Questo vale soprattutto per gli spagnoli del Banco Santander, che con la fusione vedono sfumare il valore strategico di una partecipazione rilevante detenuta per tanti anni.
Ma gli spagnoli, a differenza del Crédit agricole, non dispongono di possibilità di veto. E inoltre sono proprio loro il principale sospetto delle paventate offerte ostili sulla banca torinese che hanno determinato l'accelerazione del matrimonio. Le loro, quindi, sono richieste interessate e nulla di più. Richieste interessate sono anche quelle delle fondazioni di matrice torinese, che però si bilanciano con quelle milanesi. Ma non essendo le fondazioni enti orientati unicamente al profitto, c'è da prevedere che nel loro caso le compensazioni potranno essere anche di natura non strettamente monetaria. Quanto agli altri grandi soci privati, Ifil ha già ottenuto, da tempo, la migliore delle compensazioni. Banca Intesa ha infatti sapientemente mantenuto (a differenza del Sanpaolo) il cospicuo pacchetto di azioni Fiat rivenienti dal prestito convertendo, trasformato in azioni della casa automobilistica torinese in epoca assai più critica dell'attuale. Si tratta di un favore che ora viene riconosciuto.

Infine, quanto alle Generali, a parte il fatto che essendo socie di entrambe le banche sentono meno il tema dei concambi, il punto per loro è piuttosto la proroga e il potenziamento dei rapporti di bancassicurazione. Se saranno soddisfatte, il loro sostegno in assemblea alle decisioni dei cda non mancherà di certo. Se questa è la situazione e visti i risultati delle semestrali, il concambio definito con il supporto di Merrill Lynch e Banca Leonardo non dovrebbe mutare. La borsa, però, si è da un po' allineata su un rapporto di 3,2/3,25, cioè un 4% circa in più a favore dei soci del Sanpaolo. Un ordine di grandezza non eccessivo, che si potrebbe anche trasformare in dividendo compensativo extra prima dell'atto di fusione. Come mai questa divergenza? A Wall Street si potrebbe essere sicuri che qualche grande arbitrageur sta cercando di forzare la mano.

Ma a piazza Affari, dove le due banche interessate alla fusione controllano una bella fetta degli scambi sulla borsa italiana e si presumono impegnate a difendere il concambio definito dai rispettivi consigli di amministrazione? Nemmeno i grandi operatori di asset management dovrebbero essere tra i sospetti di manovre in borsa; l'allocazione sui grandi titoli rispetto a pesi e benchmark non cambia così spesso e la loro posizione, già beneficiata dai rally dei titoli, dovrebbe essere neutrale. Qualche sospetto può esserci sugli hedge fund esteri; ma alla fine gli indiziati maggiori dovrebbero essere proprio gli spagnoli del Santander.

Per loro, al termine del conto alla rovescia ci sta l'incasso di qualche centinaio di milioni in più o in meno; un po' di movimento sui titoli vale sicuramente la pena di farlo. Trovando poi come compagno di strada qualche gruppo bancario concorrente di Intesa e Sanpaolo, un po' per guadagnare, un po' per tenere sulle spine i principali fautori dei termini dell'operazione, Giovanni Bazoli, Corrado Passera ed Enrico Salza. Pietro Modiano, non facendo parte dei cda, non risulta invece essersi espresso sul rapporto di concambio.




MF - Mercati Globali
Numero 190, pag. 10 del 26/9/2006
 

stef33

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MF
Intesa-Agricole, accordo più vicino
Oggi summit bazoli-gabbi (f. cariparma) per discutere la proposta della banca francese.


L'istituto guidato da Carron rinuncerebbe all'esclusiva sul risparmio gestito della superbanca col Sanpaolo Da Torino prime aperture alle Generali su Eurizon vita. Sul futuro del merger pesa l'incognita Santander

L'accordo tra il Crédit agricole, Banca Intesa e la Fondazione Cariparma che dovrebbe portare alla nascita di una nuova banca controllata dai francesi è sempre più vicino. Oggi il presidente dell'istituto milanese, Giovanni Bazoli, dopo aver ascoltato le proposte dell'Agricole, incontrerà Carlo Gabbi, numero uno della fondazione emiliana, per mettere a punto i termini dell'intesa.
La soluzione che si sta profilando prevederebbe la cessione della Cassa di risparmio di Parma e Piacenza, attualmente controllata al 100% dalla Ca' de Sass, all'istituto transalpino, in cambio del via libera dei francesi alla fusione tra Intesa e Sanpaolo. La banca guidata da René Carron rinuncerebbe inoltre all'esclusiva sull'asset management della nuova superbanca. In altre parole l'Agricole, che al momento dell'acquisto del 65% di Nextra (oggi Caam sgr) aveva ottenuto il diritto di prelazione su eventuali nuove iniziative di Intesa nel risparmio gestito, avrebbe rinunciato a mettere le mani sul Sanpaolo asset management, che dovrebbe dunque rimanere, almeno per ora, sotto il cappello di Eurizon.

I francesi sembrerebbero anche disponibili ad accettare l'ingresso, come soci di minoranza, della fondazione parmigiana e di alcuni imprenditori locali nel capitale della nuova Cariparma, alla quale verrebbero aggiunti anche circa 300 sportelli tra quelli che Intesa-Sanpaolo dovrà dismettere per ragioni Antitrust.

Ancora da definire la permanenza del Crédit agricole nell'azionariato della nuova superbanca. Molto dipenderà dalla valutazione che sarà data al ramo d'azienda (Cariparma più gli sportelli) che dovrebbe essere scorporato, tramite scissione non proporzionale, da Intesa-Sanpaolo. Agli attuali prezzi di mercato il 18% di Intesa in portafoglio all'Agricole vale circa 5,5 miliardi di euro a fronte di una valutazione dell'attuale Cariparma pari a circa 3-3,5 miliardi. Al valore dell'istituto emiliano dovrà essere sommato però anche quello degli sportelli ceduti da Intesa-Sanpaolo.

In ogni caso, tra i soggetti coinvolti nell'operazione, c'è chi ritiene che una volta ottenuta una propria banca, l'Agricole possa decidere di uscire comunque dall'azionariato post fusione, decidendo di non sindacare nel nuovo patto in via di costituzione l'eventuale pacchetto di titoli Intesa-Sanpaolo che rimarranno in portafoglio dopo lo scorporo di Cariparma.

L'accordo dovrà comunque essere ratificato dal comitato di gestione della fondazione della fondazione emiliana. Questo avverrà dopo la nomina da parte dell'ente di un advisor industriale che si affiancherà a Claudio Costamagna, che valuterà la congruità dei concambi della fusione Intesa-Sanpaolo anche per conto della Fondazione Cariplo.


Trieste stringe su Eurizon vita.

L'accordo tra Banca Intesa e il Crédit agricole potrebbe spianare la strada anche a una sistemazione indolore degli assetti assicurativi del nuovo gruppo bancario. Non è un mistero che le Generali, che avranno una quota del 4,9% della banca che nascerà dalla fusione tra Milano e Torino, puntino ad avere l'esclusiva nel bancassurance.

Tra le ipotesi a cui starebbero lavorando gli advisor delle due banche ci sarebbe lo scorporo delle attività del ramo vita di Eurizon che sarebbero poi fuse con Intesa vita, la joint venture paritetica tra l'istituto milanese e la compagnia triestina. Questo progetto avrebbe trovato finora l'opposizione dell'a.d. di Eurizon, Mario Greco, forte anche del sostegno delle fondazioni azioniste del Sanpaolo, ma la rinuncia dell'Agricole al monopolio delle attività di risparmio gestito della nuova superbanca avrebbe reso possibile un compromesso.

Gli enti azionisti di piazza San Carlo, che avevano lamentato un concambio (un'azione Sanpaolo ogni 3,115 titoli Intesa) sbilanciato a favore dei milanesi, potrebbero ora concedere il via libera all'uscita delle attività Vita dal perimetro di Eurizon in cambio di una contropartita economica. Greco, invece, che la scorsa settimana aveva ribadito in una lettera ai dipendenti l'importanza di proseguire con il progetto Eurizon, avrebbe rinunciato a mettersi di traverso in cambio del mantenimento sotto la sua gestione delle attività di Sanpaolo asset management (che proprio ieri ha inaugurato la filiale di Singapore) e della rete dei promotori di Fideuram, considerata complementare e indispensabile per lo sviluppo del risparmio gestito del nuovo polo bancario.

Resterebbe comunque da decidere la tempistica dello scorporo del ramo vita: se prima o dopo l'eventuale quotazione di Eurizon. Il nodo dovrebbe essere sciolto nei prossimi giorni, in modo da permettere agli azionisti di Banca Fideuram, sulla quale è in corso un'opa da parte della subholding del Sanpaolo, di decidere se consegnare i propri titoli all'offerta o se aspettare invece la fusione con Eurizon e ricevere in cambio titoli della società di wealth management.


Il silenzio del Santander. Se i principali nodi sulla strada del merger Intesa-Sanpaolo sembrano progressivamente sciogliersi, sulla fusione permane però l'incognita del Santander. La banca spagnola, al contrario dell'Agricole, ha assunto un atteggiamento attendista e negli ultimi giorni avrebbe anche interrotto i contatti con le fondazioni azioniste del Sanpaolo. Il basso profilo adottato dall'istituto presieduto da Emilio Botin, dopo le iniziali critiche al concambio e all'asimmetria informativa rispetto ai soci di Intesa, sta riaccendendo le voci di una possibile azione di forza degli spagnoli per contrastare il merger. Si parla di azioni legali in sede Ue, ma c'è chi non esclude la possibilità che il Santander, che ha chiamato come advisor Lehman brothers, stia valutando la possibilità di lanciare un'opa sul Sanpaolo. ´Se gli spagnoli vogliono lanciare un'offerta', spiega un banchiere d'affari coinvolto nel merger, ´devono essere sicuri di riuscire a portarla a termine. In caso contrario rischierebbero di fare la fine del Bbva su Bnl ed è proprio quello che vogliono evitare. Un'opa sul Sanpaolo potrebbe riuscire solo se si spacca il fronte delle fondazioni, che però in questo momento viaggia compatto'.


Ok della Cariplo alla fusione. Ieri intanto l'amministratore delegato di Intesa, Corrado Passera, ha presentato le linee guida del progetto di fusione con il Sanpaolo alla Commissione centrale di beneficenza della Fondazione Cariplo, che ha dato via libera al piano in modo unanime. Passera aveva già presentato il progetto alla sottocommissione per gli indirizzi della fondazione lombarda lo scorso 7 settembre, ottenendo il gradimento.


Tercas, Intesa stabile al 20%

Richiesta superiore all'offerta per l'opv di Banca Tercas chiusa venerdì scorso. Le richieste d'acquisto hanno superato i 10,7 milioni di titoli contro i 7,5 milioni offerti. Al termine dell'operazione la Fondazione Cr Teramo scende al 65%, i privati il 15% (di cui 13,8% pubblico indistinto e 1,2% dipendenti e pensionati del gruppo Tercas), mentre Banca Intesa rimane al 20%.

(riproduzione riservata)




MF - Banche & Banchieri
Numero 190, pag. 17 del 26/9/2006
Autore: Andrea Di Biase
 

stef33

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BANCA INTESA - Accordo sempre più vicino con Credit Agricole

Websim - 26/09/2006 10:54:25



FATTO
Secondo la stampa, l'accordo tra B. Intesa (BIN.MI) e alcuni azionisti di riferimento prima del via libera alla fusione con Sanpaolo (SPI.MI) sarebbe sempre più vicino e comporterebbe:

1) l'acquisizione da parte di Credit Agricole di Cariparma (di cui la Fondazione Cariparma diverrà azionista di minoranza) attraverso una scissione. Alla attuale Cariparma verrebbero aggiunti altri 300 sportelli di Banca Intesa/ Sanpaolo. il valore delle attività in questione (almeno 4,5 miliardi tra Cariparma + 300 sportelli) è inferiore ma vicino al valore della quota di Credit Agricole in B. Intesa (circa 5,5 miliardi). Credit Agricole potrebbe così rimanere con una quota attorno al 2% di Intesa-Spi che verrebbe successivamente ceduta.

2) la rinuncia da parte di Credit Agricole dell'esclusiva sull'attività di Asset Management della nuova banca;

3) lo scorporo delle attività Vita da Eurizon ed accorpamento come richiesto da Generali con Intesa vita;

EFFETTO
Sulla base di questo scenario, che alla luce dei recenti sviluppi sembra il più probabile, la quotazione di Eurizon sarebbe impossibile (NB. secondo la stampa permetterebbe all'Ad Mario Greco di intascare una penale di oltre 35 milioni) e spunterebbe l'ipotesi di cessione ad un fondo di private equity. Una rapida soluzione sarebbe comunque positiva per la nascente realtà. Confermiamo su Banca Intesa il giudizio interessante, target 5,50 eu.

www.websim.it
 

stef33

Forumer storico
ormai è da parecchi giorni che arrivano queste spazzolate (semvbra una mano singola) e poi il book in lettera si rimpingua e qualcuno inizia a vendere ed a tappare

nel frattempo spazzolati altri 100mila pezzi a 5,015
 

popotus

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Torino, 26 settembre 2006 - In riferimento all’articolo apparso oggi sul quotidiano la Repubblica dal titolo “Eurizon, Sanpaolo studia la vendita in pole position il fondo Blackstone”, il Gruppo Sanpaolo IMI smentisce seccamente le notizie lì riportate che risultano totalmente prive di fondamento.
Sanpaolo IMI ribadisce al contrario ciò che in più occasioni è stata affermato e cioè la strategicità del progetto Eurizon nell’ambito della prospettata fusione con Banca Intesa.
 

stef33

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mi sembrava un po' esagerata la news, soprattutto ad un fondo (??!!)
però è indicativa della pressione che c'è attorno ad eurizon
 

stef33

Forumer storico
Sanpaolo smentisce notizie stampa su vendita Eurizon

Reuters - 5 minuti fa

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MILANO (Reuters) - Sanpaolo (Milano: SPI.MI - notizie) smentisce seccamente le notizie stampa sulla possibile vendita di Eurizon nell'ambito della prospettata fusione con banca Intesa (Milano: BIN.MI - notizie) .

Una nota dell'istituto di Torino bolla le indiscrezioni come "totalmente prive di fondamento" e ribadisce la strategicità del progetto Eurizon nell'ambito della fusione con Banca Intesa.

Oggi il quotidiano La Repubblica ha scritto che Sanpaolo studia la vendita di Eurizon, polo dell'asset management e assicurativo, e che in pole position per l'acquisto ci sarebbe il fondo Blackstone.

Secondo Repubblica, visto che l'approdo in Borsa di Eurizon è diventato problematico, se non impossibile, "sarebbe stato individuato un possibile acquirente nel fondo Usa di private equity Blackstone e lo stesso (AD Mario) Greco sarebbe pronto a seguire la sua creatura".

Eurizon, che dovrebbe essere quotata quest'autunno, è uno dei nodi dell'operazione Intesa-Sanpaolo, considerato che la banca milanese ha un accordo di bancassurance con Generali a sua volta azionista di rilievo di Intesa (7,5%) e di Sanpaolo (2%).

Diversamente, sempre oggi il Messaggero sostiene che la trattativa con le Generali starebbe arrivando a una svolta positiva . "La compagnia sarebbe propensa a congelare tutti gli accordi (con Intesa) fino al 2008 con la garanzia che fino ad allora i rapporti di bancassurance restino immutati". Quindi per due anni Sanpaolo continuerebbe a vendere prodotti Eurizon mentre tra due anni "si riscriveranno gli accordi dando spazio alle aspettative di Trieste in Eurizon".
 

stef33

Forumer storico
INTESA-SANPAOLO: DEXIA, NOZZE HANNO SENSO
NON ESCLUSO INTERESSE PER ASSET CHE DOVRANNO CEDERE


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26 Settembre 2006 12:23 PARIGI (ANSA)

(ANSA) - PARIGI, 26 SET - La fusione tra Banca Intesa e il SanpaoloImi "é un'operazione che ha senso" e che "si giustifica pienamente" nel mercato bancario italiano. "E' però un'operazione tutta italiana, senza risvolti internazionali". Lo ha dichiarato Axel Miller, amministratore delegato di Dexia, la banca franco-belga il cui progetto di nozze con il SanpaoloImi non era andato in porto un paio di anni fa a causa dell'opposizione di alcuni azionisti. Miller non ha escluso che Dexia in futuro possa guardare a eventuali asset che le due banche italiane potrebbero dover cedere. "Al momento no, ma in futuro chissa" ha detto parlando a margine di una conferenza stampa sulla sua strategia dei prossimi 5 anni. Miller non ha voluto però indicare se Fideuram possa rientrare tra i dossier eventualmente interessanti per Dexia. La banca franco-belga, specializzata nei crediti agli enti locali, punta nei prossimi anni a una crescita interna annua del 10% del suo utile netto e a un Roe del 16% da qui al 2009, senza escludere opportunità di crescita esterna, anche in Europa. "Per la nostra crescita non abbiamo bisogno di acquisizioni, ma siamo pronti a cogliere opportunità se dovessero presentarsi", ha detto Miller. "Non abbiamo un tesoro di guerra" ha detto il Ceo della banca presente in Italia con Dexia Crediop, senza precisare la somma a disposizione per lo shopping. Miller ha però indicato che Dexia punta ad "acquisizioni piccole e medie" come quella recente della banca turca DenizBank (2,5 miliardi di euro) ma anche "di dimensioni più importanti" nel caso in cui se ne presentasse l'occasione. Dexia non pensa al momento di potenziare in Europa le sue attività di finanziamento pubblico, in quanto le occasioni sono attualmente molto limitate, ma piuttosto nella banca retail e privata. La banca franco-belga intende essere presente nel movimento di consolidamento bancario europeo che a suo avviso è continuato a proseguire, con Italia e Germania in ritardo rispetto ad altri paesi, come Benelux o Inghilterra. Miller ritiene però che in Europa orientale e centrale "la prima ondata di acquisti si sia ormai conclusa" e che bisognerà attendere 3-5 anni per una seconda ondata di operazioni. (ANSA).
 

stef33

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Martedì 26 Settembre 2006, 14:16

Intesa-Sanpaolo: Agricole Domani a Parma, Stretta Su Accordo





(ANSA) - MILANO, 26 SET - E' previsto domani a Parma un incontro tra i rappresentanti del Credit Agricole, primo azionista di Banca Intesa con una quota del 17,8%, e quelli della fondazione Cariparma, socia al 4,3% dell'istituto milanese.
Il vertice, si apprende da autorevoli fonti finanziarie, dovrebbe affrontare in particolare l'ipotesi di far passare ai francesi il controllo della banca Cariparma, secondo uno scenario che in questo momento sembra prendere peso.
Successivamente i rappresentanti dell'Agricole dovrebbero incontrare nuovamente l'amministratore delegato di Banca Intesa, Corrado Passera. Un'eventuale intesa attorno a questo progetto potrebbe allora venir raggiunta in pochi giorni.(ANSA).
 

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