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Eurizon, per l'ipo si aspetta Nextra
Lo sbarco a piazza affari, che rimane un'opzione, potrebbe slittare alla primavera del 2007.
La decisione sulla quotazione della società guidata da Mario Greco arriverà solo dopo la conclusione della trattativa tra Intesa e Agricole. Sul tavolo anche il destino di Caam che potrebbe finire alla superbanca
Il Sanpaolo dovrebbe decidere se procedere o meno con la quotazione in borsa di Eurizon, nonché i tempi dell'eventuale collocamento, solo quando sarà terminato il negoziato in corso tra Banca Intesa e il Crédit agricole. Solo allora, secondo quanto riferito a MF da fonti coinvolte nell'operazione, quando sarà chiaro il destino delle attività di asset management della Ca' de Sass, attualmente raggruppate in Caam sgr (65% Agricole, 35% Intesa), potrà essere decisa la loro collocazione nel perimetro della nuova superbanca.
Nel caso i francesi, nell'ambito dell'accordo in via di definizione con Intesa, dovessero decidere di restituire ai milanesi il controllo dell'ex Nextra, quest'ultima potrebbe finire sotto il cappello di Eurizon, dando vita, assieme a Sanpaolo asset management, ad un grande polo italiano del risparmio gestito. Polo che continuerebbe ad essere guidato da Mario Greco.
Se questa strada, che al momento è solo un'ipotesi sul tavolo degli advisor di Intesa e Sanpaolo, dovesse essere intrapresa, cambierebbe anche il perimetro di Eurizon, facendone aumentare il valore. Una decisione a riguardo, spiegano le fonti interpellate, sarà presa comunque prima del 20 ottobre quando terminerà l'opa lanciata dalla stessa Eurizon su Banca Fideuram.
Una volta definita la nuova conformazione del gruppo guidato da Greco, gli azionisti di Fideuram potranno decidere consapevolmente se aderire all'offerta o aspettare la fusione con Eurizon ricevendone in cambio titoli.
Lo sbarco in borsa della subholding del wealth management che, sulla base del memorandum of understanding tra Intesa e Sanpaolo, rimane un'opzione percorribile, potrebbe essere però rinviata alla primavera del 2007. Anche se non è escluso un ulteriore congelamento della situazione, almeno fino a quando non sarà sciolto anche il nodo assicurativo.
Le Generali potrebbero infatti aspettare qualche tempo prima di tornare alla carica su Eurizon Vita, che potrebbe poi fondersi con Intesa Vita.
Esclusa invece la vendita della rete dei promotori di Banca Fideuram, ritenuta sia da Greco, sia dai vertici di Intesa e Sanpaolo, indispensabile per lo sviluppo del polo dell'asset management.
Molto, dunque, dipenderà dalla piega che prenderà il negoziato, che è ormai alle battute finali, tra la banca guidata da Corrado Passera e l'istituto presieduto da René Carron.
Oltre a Cariparma, ormai destinata ufficialmente a finire sotto il controllo dell'Agricole, sul tavolo della trattativa ci sarebbe anche la ridefinizione degli accordi nell'asset management presi nel 2005 nell'ambito del gruppo Intesa. Accordi che hanno portato alla cessione del 65% di Nextra ai francesi. La maggioranza dell'attuale Caam sgr potrebbe tornare a Milano in cambio dei circa 300 sportelli che dovrebbero essere legati alla nuova Cariparma.
Se sul fronte milanese il clima tra i soci appare disteso, a Torino continua il braccio di ferro tra i vertici del Sanpaolo e gli azionisti, capitanati dal Santander, che chiedono una revisione del concambio a loro favore. Nonostante le rassicurazioni del presidente di piazza San Carlo, Enrico Salza, e dell'a.d., Alfonso Iozzo, che hanno escluso dissidi con il socio spagnolo, sul mercato ci si interroga sulle prossime mosse della banca presieduta da Emilio Botin. Si continua a parlare di un possibile disimpegno del Sch dalla superbanca per puntare su una banca di medie dimensioni. (riproduzione riservata)
MF - Banche & Banchieri
Numero 192, pag. 18 del 28/9/2006
Autore: Andrea Di Biase