Gli indicatori stanno scendendo dai livelli di ipercomprato e questo potrebbe favorire l'insorgere di prese di beneficio. Non mi riferisco a flessioni particolarmente accentuate, ma vediamo che l'indice S&P500 fatica a ritornare con decisione sopra i 910/912 punti. Quest'area era stata riconquistata tra il 6 e l'11 maggio, ma erano stati altrettanto velocemente ceduti, per poi avviare una fase laterale nelle ultime due settimane.
L'idea è che il mercato abbia bisogno se non di una correzione quantomeno di una lateralità, di relativa calma per assorbire un po' gli eccessi statistici che si sono venuti a creare.
Tornando a parlare dell'S&P500 consigliamo di prestare attenzione all'area degli 880/875, dove l'indice ha rimbalzato per ben due volte nelle ultime settimane. Qualora venisse ceduta questa fascia supportiva, ci saranno margini di discesa fino agli 830/825 punti, che in ogni caso guardandoli dai minimi di marzo rappresenterebbero una correzione piuttosto contenuta.
Notiamo che intorno ai 930 punti di SP500 si stanno approssimando delle importanti medie mobili di lungo periodo che difficilmente potranno essere superati a cuor leggero. Si tratta di livelli in corrispondenza dei quali il mercato ha sempre ragionato a lungo, senza trascurare il fatto che ora la Borsa si sta un po' risvegliando dall'euforia creata dalle trimestrali societarie meno negative del previsto.
In generale comunque non mi aspetto una violazione dei recenti massimi