[...] Se mai ci fu un'istituzione che lasciò un marchio indelebile sul modo di vivere [...] questa fu senz'altro la tassazione. L'imposizione di tributi ordinari e straordinari [...] ambiva all'equità; alla prova dei fatti, essa colpiva invece la popolazione agricola più duramente di quella urbana, e i poveri molto più dei ricchi. [...]
Fu l'esorbitante carico della tassazione che spinse molti [...] a passare al [nemico].
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Un'economia pianificata consentiva qualcosa che non era mai esistito prima: un budget dello Stato. [...] Un budget comportava un sistema razionalizzato di tassazione, il che comportava un censimento, che comportava a sua volta un'espansione del ruolo della burocrazia. Il risultato fu che il mondo [...] si ritrovò pieno di burocrati e già si poteva [...] ben dire che i beneficiari superavano in numero coloro che pagavano le tasse. Come che fosse noi sappiamo bene che ogni burocrazia genere i suoi impulsi specifici e che le tasse tendono ad aumentare piuttosto che a diminuire.
Innegabile è il fatto che [...] le superfici coltivate decrebbero costantemente ed è più che probabile che la principale causa di tale fenomeno fu la tassazione. A fronte di tale diminuzione dell'introito fiscale i burocrati, armati dei loro registri, non poterono che applicare misure più repressive: dall'umile colonus al decurione, tutti dovevano essere tenuti a bada.