OSSERVA NEL PROFONDO DELLA NATURA E ALLORA COMPRENDERAI MEGLIO OGNI COSA (1 Viewer)

Val

Torniamo alla LIRA
Capisco lo strazio ?????? della consigliera... deve essere terribile.

Eh! Cara, hai fatto quello che hai fatto per togliere il Pd e metterci il tuo di cxxo... ti è andata male. Punto.
Da oggi sei il tonno nella scatoletta.
 

Val

Torniamo alla LIRA
Alarm Phone
telefono satellitare (con tanto di abbonamento) attivo. Fatto!
Tutti col cellulare nuovo (così la criminalità organizzata ti possa controllare). Fatto!

Ahahahahahah profughi.......ahahahahah da Algeria e Tunisia ?????? Buffoni.
 

Val

Torniamo alla LIRA
Ragazzi, occupate le scuole svuotate dai gretini!
C’è qualche ragazzo in ascolto in grado di pensare ancora con la propria testa? Secondo noi, sì. C’è.

Da qualche parte, magari silente a rimirare i compagni che “scioperano”, ci deve pur essere qualcuno tormentato da domande strane.

Forse, acquattato in disparte, riottoso ad esporsi, mangiucchia un panino, perplesso,
mentre i suoi “coraggiosissimi” compagni danno l’assalto a quel futuro migliore additato dai padroni del vapore.

Lo immaginiamo, quel renitente alla leva della mistificazione, indaffarato a porsi domande intelligenti.
E quindi non solo fuori squadra, ma soprattutto fuori moda.

Quantomeno in un contesto dove l’intelligenza individuale, e anche quella collettiva, brilla per la sua assenza. Forse è in sciopero anche lei.
O è solo in carenza di ossigeno per eccesso di CO2.

Ma quel ragazzo macina indefesso i suoi interrogativi. Tipo i seguenti.

Se lo sciopero è un atto di ribellione contro l’autorità costituita, a costo di pagarne lo scotto (decurtazione di paga o quattro in condotta),
che diavolo di sciopero è quello imbastito con l’assenso, e anzi l’applauso, dell’autorità costituita?

E se una manifestazione per cambiare il mondo, è sponsorizzata, incoraggiata, foraggiata addirittura,
da quello stesso mondo che si vuole cambiare, dov’è la sua cifra rivoluzionaria? E come può definirsi “spontanea”?

E uno sciopero studentesco autorizzato dal Ministro dell’Istruzione non è come uno sciopero operaio caldeggiato dal padrone?

In una società in cui manco il cane scodinzola la coda per niente, possibile che nessuno si chieda quali interessi muovano i feticisti del green new deal?

Se il riscaldamento climatico di origine antropica è davvero, e in-con-tro-ver-ti-bil-men-te, cagionato dall’uomo,
perché fior di scienziati (Rubbia e Zichichi in testa) lo mettono in discussione?

E perché le voci dissenzienti sono silenziate?

E se l’intera narrazione gretina fa acqua da tutte le parti (a livello storico, statistico, scientifico) perché ciò non è oggetto di un salutare dibattito collettivo?

E perché i media mainstream, gestiti da quelle stesse realtà che gestiscono il potere finanziario, economico (e quindi politico) mondiale,
sono dalla parte della rivoluzione verde senza se e senza ma?

Perché diavolo una “apparente” rivolta contro il sistema è così gradita al Sistema medesimo?

E perché, infine, gli studenti si fanno dettare l’agenda delle cose su cui protestare dal Corriere e da Repubblica
anziché costringere il Corriere e Repubblica a confrontarsi con idee originali e spontanee partorite dagli studenti?

E non da una suffragetta svedese venuta su con tutti i crismi di un ben oliato fenomeno di marketing? E allora che fare?

Se c’è ancora qualche intelligenza giovane in ascolto, potrebbe cimentarsi in una impresa rivoluzionaria:
occupare le scuole svuotatesi per effetto degli scioperi.
Occuparle contro il regime del Pensiero Unico, contro la manipolazione delle coscienze, in nome della vera libertà.

Provate a farlo, ragazzi, provate a imporre un’agenda dei lavori che metta a tema i quesiti socratici di cui sopra.
Provateci anche solo per vedere l’effetto che fa.

Il giorno dopo avrete l’intero sistema politico e mass-mediatico contro di voi.

E allora avrete capito di essere su una strada giusta. Su una strada davvero “vostra”.
 

Val

Torniamo alla LIRA
Commenti :

"Ovviamente non tutti sono dei gretini ... tanto è vero che all'istituto tecnico di Domodossola, la quasi totalità degli studenti non ha aderito allo sciopero!!!"

"I miei figli di 4a e 5a Liceo Scientifico sono andati a scuola come la stragrande maggioranza (+90%) degli studenti che frequenta il loro istituto.
Di Greta e dei gretini sono ben informati, sanno che è tutta una manovra dei poteri forti per far digerire ai cittadini delle scelte che portano solo vantaggi economici alle élite."

"Negli anni 70 quelli che organizzavano le manifestazioni erano i figli delle elite massoniche locali (ora lo so, li conosco quasi tutti)
alcuni divenuti poi medici (anche ignoranti), burocrati delle ASL e dei comuni, confindustriali, magistrati ........"

"Per fortuna su 1000 gretini ci sarà sempre 1 ragazzo o 1 ragazza in grado di ragionare con cognizione di causa ;) SEMPRE ci sarà.
E sarà bullizzato/a in qualsiasi modo dal resto della massa.. e più sarà bullizzato più la sua coscienza diventerà forte e inattaccabile!
io son orgogliosa di ragazzi e ragazze SVEGLI in grado di RIFIUTARE GLI INGANNI ;)"

"Pensare è faticoso.Poveri giovani,già vecchi.Il nuovo dovrebbe avere il coraggio del visionario.
Comincio a credere invece che la terra sia piatta.Nessuna nuova frontiera.Nessuna strategia immaginaria.
Si cerca di conservare l'esistente fingendo che ci sia favorevole mentre è da quello che da sempre dobbiamo difenderci.
Di rinnovabile ci sono solo le banalità.In natura tutto ha una fine e questa dovrebbe essere la nuova frontiera.
Se l'uomo vuole sopravvivere al sole deve copiarlo e trovare il modo di andare lontano.
Altrimenti si accetta di finire a prescindere.Chi inizia dovrebbe provare a pensarlo,almeno come ipotesi.
Altrimenti è già giunto al termine."
 

Val

Torniamo alla LIRA
Udite udite. Questa l'ho sentita al TG

"il deficit ammonterà al 2,2%"

Ma come ??????? Se al governo "reietto"avevano imposto il 2,04 %
adesso accettano il 2,2% ???????? ??????????
 

Val

Torniamo alla LIRA
Mentre in generale si parla di una possibilità di un accordo commerciale fra USA e Cina prima di Natale,
nello stesso tempo dagli USA è partita una voce che segna un diverso grado di ostilità degli USA verso Pechino.

Pare che la Casa Bianca stia studiano modalità di limitazione dell’accesso per le aziende cinese al mercato dei capitali americano.

Si parla addirittura di una possibilità di delisting della società cinesi in attualmente quotate nella borsa di New York.
Attualmente sono 156, di cui 11 di proprietà statale, le società di Pechino con accesso al mercato dei capitali USA.

Le fonti americane pongono in luce come queste società spesso non riescano ad garantire un sufficiente grado di trasparenza,
necessario per operare in borsa, non rispettando quindi le indicazioni del PCAOB
(Public Company Accounting Oversight Board, commissione di controllo sulle contabilità delle società quotate al pubblico)
e divenendo quindi un rischio per gli investitori USA, ma appare chiaro che si tratta di una nuova fase della guerra economica fra i due paesi ed i due blocchi.

Un’esclusione dal mercato dei capitali USA sarebbe un colpo molto forte per le aziende cinesi,
perchè comunque il mercato USA permette di rifornirsi di valuta occidentale in un momento in cui l’export è stagnante.

Ecco un grafico con le maggiori società cinesi quotate negli USA



Naturalmente anche solo la possibilità di un’operazione del genere ha avuto delle forti conseguenze sulle quotazioni
dei titoli delle aziende cinesi con Alibaba che ha perso oltre il 5%.

Anche lo Yuan ha avuto un forte calo , parzialmente poi riassorbito:



Se fosse implementata una mossa del genere ci sarebbero dei grossi problemi nel concludere le trattative commerciali in modo positivo.
Inoltre anche la globalizzazione nei movimenti dei capitali , dopo quella delle merci, inizia ad avere dei problemi.
 

Val

Torniamo alla LIRA
Ieri sono giunte delle notizie veramente molto particolari, considerando la dimensione e le disponibilità tecniche dei due contendenti:
tramite un comunicato ufficiale del responsabile militare gli Houthi hanno annunciato di aver sconfitto e catturato
tre brigate dell’esercito saudita nei pressi della città di Najsran, catturando migliaia di soldati ed anche alcuni alti ufficiali.

Una vittoria che sarebbe clamorosa e segnerebbe il maggior risultato dei ribelli nell’acro della guerra.
Inoltre i ribelli sciiti annunciano di aver catturato decine di mezzi corazzati che saranno fatti sfilare davanti alla stampa nella giornata di oggi.

3 Saudi brigades fell in hands of Yemen’s Houthi in Najran south of Saudi Arabia.

A huge quantity of weapon including armored vehicles. Saudi senior officers among the war prisoners.

The operation is the biggest ever. pic.twitter.com/48TjNYVDsH

— Nasser Arrabyee (@narrabyee) September 28, 2019

Una vittoria clamorosa per un movimento ribelle tutto sommato piccolo, che si conta possa avere 100-150 mila seguaci,
neanche tutti combattenti, e che non gode di appoggi esterni se non quelli dall’Iran.

Nello stesso tempo appare incredibile che una potenza economica mondiale, come l’Arabia Saudita,
venga messa in difficoltà da un nemico così minuscolo e, teoricamente, sottoposto ad un blocco marittimo ed aereo.
 

Val

Torniamo alla LIRA
Apparentemente sembra che le brigate saudite siano cadute nel classico agguato,
qualcosa di impensabile nell’era moderna quando droni e satelliti possono facilmente controllare ogni angolo di un territorio apparentemente desertico e senza coperture,

Najran è una cittadina nel sud dell’Arabia Saudita, con un importante quartiere militare, sede anche di molti ospedali ed attività commerciali.



Trump ha annunciato l’invio di alcune centinaia di truppe, con missili Patriot, per difendere le installazioni petrolifere saudite dagli attacchi dei droni degli Houthi,
che hanno gravemente danneggiato le installazioni della compagnia petrolifera statale Aramco.
Se non si troverà un accordo a breve è possibile che gli USA ed i loro alleati debbano intervenire più a fondo per assistere il regno saudita.



AGGIORNAMENTO

Come promesso i ribelli hanno diffuso immagini dei prigionieri e dei mezzi distrutti e catturati:




Ci sono anche diversi video:

Yemeni #Houthi rebels publish a video from their attack on #Saudi armoured vehicles. pic.twitter.com/sSJkdntB8K

— Ali Özkök (@Ozkok_A) September 29, 2019

ed altre foto:











Dalle immagini sembra un classico agguato in zona montagnosa,
qualcosa che avviene da migliaia di anni (i primi casi che mi vengono in mente sono Lago Trasimeno nell’antica Roma e Morgarten nel XIV secolo).

Il modus operandi è classico: i mezzi in testa ed in coda vengono distrutti
ed i mezzi leggeri al centro vengono catturati intatti (notate la fila di camionette e cisterne intonse).

Non so se si tratti veramente di 3000 morti e feriti, ma sicuramente sono molto prigionieri e molti mezzi.
Come questo possa accadere nel XXI secolo resta un mistero.
 

Val

Torniamo alla LIRA
Riprendiamo un bell’articolo pubblicato nel cuore della crisi dei migranti che riportava i dati
risultanti da una indagine della corte dei conti sulle spese per i richiedenti asilo.

Lo facciamo nel momento in cui l’accordo con gli altri paesi europei che apre i porti al flusso dei richiedenti asilo in modo quasi incontrollato,
sulla base di una redistribuzione volontaria che riguarda al massimo il 10% di coloro che sbarcano.

Il risultato dell’indagine pubblicato da “la Voce del Trentino“, è molto più alto dei 35 euro ufficiali.

In media dal 2008 al 2016 il costo giornaliero per richiedente asilo è stato pari a ben 203,95 euro al giorno,
cifra comprensiva di costi diretti di mantenimento, indiretti per la gestione delle pratiche e di mancata ricollocazione.

Questo valore risulta da un documento ufficiale di ben 150 pagine della corte di controllo contabile
da cui veniamo a sapere che nel 2016 il Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo, gestito dal Ministero dell’interno, ,
ha registrato impegni finanziari per complessivi 1,7 miliardi di euro.

Il contributo dell’Unione Europea
è stato pari a 46,8 milioni di euro che rappresentano però solo il 2,7 per cento
rispetto all’onere gravato sul bilancio dello Stato e sulle spalle dei cittadini italiani.

Purtroppo questi sono esclusivamente i costi diretti, e non comprendei i costi delle mancate ricollocazioni in altri paesi europei, 762,5 milioni di euro al 15 ottobre 2017.

Ci sono poi i costi per la gestione delle pratiche, ben 13,4 milioni nel solo 2016, contro 54 dal 2000 al 2016.

Questi costi poi portavano ad un risultato risibile: solo il 10% dei casi esaminati aveva diritto alla protezione spettanti ai richiedenti asilo.
 

Val

Torniamo alla LIRA
Lo stato di Oceania era in guerra perenne con lo stato di Eurasia e di Estasia.

Aveva un’organizzazione totalitaria che si fondava sul partito unico e su quattro ministeri:
il ministero della verità, il ministero dell’amore, il ministero della pace ed il ministero dell’abbondanza.

Il ministero della verità svolgeva un ruolo particolarmente importante in Oceania.

Ubicato in una struttura di forma piramidale, alta trecento metri e con più di tremila locali,
aveva il compito di divulgare le informazioni, di realizzare le pubblicazioni e di produrre le trasmissioni.

Era, nello stato di Oceania, il custode dell’ortodossia e del bipensiero.

Sulla facciata dell’immenso immobile in cui era allocato campeggiavano in bella mostra i principi etici fondanti di Oceania:
“ La guerra è pace”, “ La libertà è schiavitù”, “L’ignoranza è forza”.

Tra i compiti del ministero della verità vi era anche quello di revisionare i libri di storia
e le documentazioni precedentemente prodotte, onde renderle compatibili con la posizione politica del momento.

Infatti, secondo il partito unico ,“chi controlla il passato controlla il futuro: chi controlla il presente controlla il passato”.

Questo scenario distopico è contenuto nel romanzo “1984”, scritto da George Orwell nel lontano 1948, ma è quanto mai attuale.

Fu scritto come atto di accusa ai regimi liberticidi del tempo, in modo particolare allo stalinismo.
Ora tali sistemi sono quasi del tutto scomparsi, eppure il romanzo descrive perfettamente quanto sta avvenendo oggi,
nel mondo unipolare governato dal pensiero unico, quello neocapitalista, che ha la pretesa totalitaria di voler piegare la realtà
e le persone ai suoi dettami, quelli dell’anarchia dei mercati e del consumo illimitato, che dovrebbero condurre alla prosperità ed alla felicità i popoli,
di qualsiasi nazionalità essi siano, ma che alla fine è solamente un modo per ridurre all’obbedienza i parlamenti,
democraticamente eletti e svuotare le istituzioni di qualsiasi potere effettivo onde consentire lo scandaloso arricchimento di pochi.

Auri sacra fames!

Dell’attualità di Orwell e dei suoi scritti le recenti vicende politiche italiane sono un sesquipedale esempio.

Non è forse una pratica di bipensiero il rinnovato incarico al Presidente Conte,
credo primo caso al mondo di capo del governo che deve garantire “discontinuità”, da se stesso?

Vedendo i curricula di alcuni ministri non verrebbe da dire che “ l’ignoranza è forza “?

Ma non è questo l’argomento di questo articolo.

Voglio portare all’attenzione dei nostri lettori, senza ambagi e senza indugi,
come l’inutile Parlamento Europeo abbia ormai assunto i compiti svolti dal ministero della verità dell’opera orwelliana.

Mi riferisco più propriamente alla risoluzione del Parlamento approvata a Strasburgo il 19 settembre 2019
sull’importanza della memoria europea per il futuro dell’Europa.

Cosa contiene questa risoluzione?

Come avviene al solito in tutti gli atti prodotti dalla burocrazia europea ci nascondono contenuti abbastanza pericolosi
dietro ad un’epigrafe particolarmente accattivante, che per il testo in specie arriva addirittura alla riscrittura della storia.

Ma procediamo con ordine.

Il documento approvato, dopo circa sedici prodromici rinvii a precedenti produzioni e tredici considerazioni preliminari,
perviene a ventidue conclusioni, delle quali esamineremo soprattutto la seconda, quella a mio parere più inquietante.

Un accenno va fatto anche alla prima conclusione: onnipresente in tutti i documenti comunitari,
ci ricorda che l’Europa comunitaria è un paradiso in terra, dove sgorgano latte e miele, grazie ovviamente all’articolo 2 del T.U.E..

Nulla questio, anche se le evidenze quotidiane ci riportano a tutt’altra realtà.

La seconda, dunque, è una autentica riscrittura della storia.

Infatti, in essa si asserisce testualmente che la seconda guerra mondiale ha avuto inizio il 23 agosto del 1939,
con la firma del patto Molotov-Ribbentrop e non con l’invasione della Polonia da parte delle truppe naziste avvenuta il primo settembre 1939
e la conseguente dichiarazione di guerra alla Germania da parte della Francia,Inghilterra, India, Australia e Nuova Zelanda del successivo 3 settembre.

Dell’inizio della seconda guerra mondiale è quindi corresponsabile, secondo il Parlamento europeo,
anche l’URSS di Stalin, per cui il conflitto non è stato cagionato solamente dalla Germania nazista.

Ergo, nazismo e comunismo sono sullo stesso piano.

Se così fosse, dovremmo concludere :
che la rimilitarizzazione della Renania del 7 marzo 1936 fu una bravata, anche se pacta servanda sunt,
che l’annessione dell’Austria, stato sovrano, alla Germania avvenuta del 13 marzo 1938 fu un fatto accettabile, poiché Hitler era di nascita austriaco e infine
che l’occupazione della Cecoslovacchia del 15 marzo del 1939 fu un atto di intemperanza e niente più.

Ma i fatti storici ci dicono ben altro.

Lungi dal voler difendere lo stalinismo per i lutti ed i dolori che inflisse in primis alle popolazioni delle repubbliche sovietiche,
ma è ormai acclarato da tutti gli storici come Stalin non volesse alcuna guerra e con i tedeschi men che meno,
poiché non era pronto ad affrontarla e quindi fece di tutto per evitarla, anche scendendo a patti con essi.

Nel 1937 Stalin aveva falcidiato l’Armata Rossa, avendo eliminato 35000 grandi ufficiali e tre dei cinque marescialli, oltre a valenti strateghi.

Ritenendo che l’esercito lo volesse destituire, aveva quindi sostituito gli alti ranghi con nuovi elementi,
selezionati in base alla fedeltà al capo supremo ed al partito comunista e non certo per le loro capacità militari.

Stalin così concesse alla Germania nazista le materie prime, di cui aveva tanto bisogno per l’incipiente sforzo bellico, in cambio di tempo.

La storia è una scienza avalutativa non da giudizi di valore, ma solamente di merito ed essa ci dice che nella seconda guerra mondiale
i russi ebbero 25 milioni di vittime su di un numero complessivo di 65 milioni e che nell’assedio di Leningrado
morirono un milione di civili russi, il doppio di tutte le perdite inglesi ed americane nel conflitto sommate assieme.

In base alla risoluzione del Parlamento europeo, il comunismo ed il nazismo diventano una sola cosa,
anche se poi il campo di Auschwitz fu liberato dall’Armata Rossa e Francisco Franco uccise più di trecentomila spagnoli dissidenti nel silenzio generale.

Perchè con questa risoluzione il Parlamento europeo riscrive la storia?

Cosa concludere?

La finalità, proprio riscrivendo la storia, è quella di colpire gli attuali governanti della Federazione Russa,
che ogni anno celebrano con orgoglio la vittoria della grande guerra patriottica, poiché le sanzioni economiche da sole non bastano.

Quando il Parlamento europeo statuirà i due minuti d’odio contro “Goldstein” Putin?
 

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